Sto scrivendo un nuovo romanzo e sto usando la terza persona.
Ho iniziato in terza persona quasi per caso perché volevo staccarmi dal personaggio principale, poi però è diventato un modo per poter approfondire la psicologia dei vari personaggi e parlare di ognuno di essi, ciascuno con il suo punto di vista, il suo pensiero, le sue emozioni ed il proprio stato d'animo.
Ogni personaggio ha una sua complessità e fa cose che, in apparenza,
non sembrano avere subito senso: essi sono tormentati, infelici o semplicemente superficiali.
Lentamente devono emergere con i loro pensieri,
la loro interiorità e con il pesante fardello che rappresenta la vita ai loro occhi.
Per poi risorgere a nuova vita o, almeno, provarci.