e nel controllare una strana scatola catalogata con la scritta "documenti vari"
ho trovato un piccolo contenitore di cartone di colore azzurro
di quelli che contenevano la carta da lettere.
Dentro c'erano una serie di cartoline ricevute nel corso degli anni
e un mucchietto di lettere scritte da vari amici di penna.
Ho preso il mio mucchietto come un tesoro e l'ho portato su in casa con me.
Cari amici che navigate tra i blog e nella rete sconfinata,
qualcuno ricorderà e qualcun'altro ne avrà forse solo sentito parlare,
ma c'è stato un tempo in cui la comunicazione avveniva in tempi molto più lenti.
Non si postavano le foto dei viaggi su Facebook,
ma si spedivano cartoline.
Io le sceglievo con cura a seconda della persona a cui era destinata,
a ciascuno la sua speciale cartolina.
Poi c'erano le lettere,
quelle erano più intime destinate agli amici con la A maiuscola.
Quelli a cui potevi raccontare i tuoi pensieri più profondi, i desideri più leggeri e frivoli,
le tue ansie, le tue paure, i tuoi sentimenti.
Ho riletto tutte quelle lettere e mi sono ritrovata catapultata indietro nel tempo.
Quante emozioni trasparivano da quelle parole,
scritte in calligrafia ordinata o irregolare,
su fogli colorati e decorati o semplici fogli strappati da quaderni,
scritti con inchiostro blu o nero o di altri colori,
con le A e le O grandi e panciute o piccole e minute.
Quelle parole raccontavano le nostre vite ed evocavano i sentimenti e le paure della nostra adolescenza sofferta.
E all'improvviso ho rivisto i nostri volti acerbi e speranzosi nel futuro,
con le nostre certezze assolute rivelatesi poi sbagliate e i nostri sogni realizzati o solo sfiorati.
In una parola le storie delle nostre vite.