Come scritto in un mio post Cosa fare di un romanzo ho deciso di tentare la fortuna (è proprio il caso di dirlo) con una grande casa editrice, ora non è che mi sia montata la testa ma ho pensato che, rispetto ad alcuni anni fa, quando ero del tutto ignara del mondo della scrittura oggi ne so un po' di più e forse posso propormi a una casa editrice presentandomi meglio di quanto sapessi fare anni fa.
Insomma questi anni di esperienza saranno pur serviti a qualcosa?
Avevo individuato una casa editrice media, ma abbastanza importante che, tuttavia, mi ha risposto di no, perchè il mio romanzo rientra più nel genere thriller mentre loro trattano il noir. La differenza tra i due generi è per me molto sottile, ma sono molto contenta di aver ricevuto una risposta ufficiale via mail, di solito le case editrici non rispondono affatto.
Così mi sono posta il problema di cosa fare, lasciar perdere e pubblicare il mio romanzo in self publishing ancora una volta oppure tentare altre strade? Atroce dilemma.
Dopo averci pensato a lungo, ho deciso di provare ancora, ma stavolta non avrei inviato il manoscritto a una sola casa editrice ma a più di una, in modo da avvantaggiarmi con i tempi, anche perché mi è venuta una gran voglia di far uscire il mio romanzo, io penso meriti una chance perché è una storia in cui credo molto e ho quasi sofferto a prendere la mia decisione, perché voleva dire rinviarne ancora l’uscita. Tuttavia questa è l’ultima possibilità che mi concedo, sono stanca di scrivere strappando tempo alla vita delle mie giornate, ogni romanzo mi costa sudore e sangue anche se è una grande passione, e non credo continuerò ancora per molto.
Comincio ad avere l’età dei bilanci e anche quella in cui mi importa sempre meno di avere un riconoscimento qualsiasi e ho solo voglia di seguire quello che amo.
Tornando agli editori ho scelto tre case editrici big (meglio sognare in grande no?). Come le ho scelte? Beh, non è semplice trovare una casa editrice che consenta l’invio di manoscritti. Non tutte danno indicazioni in tal senso, quindi senza indicazioni come fai? Meglio lasciar perdere. E poi, chi manda un manoscritto spedisce nell’etere un pezzo della propria vita, nel mio caso oltre un anno di lavoro, magari serve avere qualche punto fermo, per esempio “entro quanto tempo posso ritenermi libera?” È importante conoscere i tempi di valutazione o di rifiuto di un manoscritto, tre, quattro o sei mesi non di più. Alcune case editrici scrivono chiaramente nel loro sito come inviare le proposte editoriali e danno indicazioni specifiche sui tempi di valutazione, alcune non vogliono il manoscritto ma solo una sinossi dettagliata e, nel caso solo se interessati, chiederanno l’invio del manoscritto completo; altre vogliono subito l’opera completa, altre chiariscono i tempi, altre no.
Ho scelto le case editrici in base alla chiarezza delle istruzioni che fornivano sul loro sito, ne ho scelte tre, a una ho inviato solo la sinossi dettagliata, alle altre due anche il manoscritto completo in formato elettronico. Bene, a questo punto non mi resta che aspettare. Da due CE ho avuto un messaggio di risposta automatica che confermava il ricevimento della mail e i tempi entro i quali potevo considerare il “non interesse” da parte della casa editrice. È un messaggio di risposta automatica che considero molto apprezzabile, perché restare nel limbo dell’indeterminatezza per un tempo indefinito non è bello, anche perché terminato il periodo di attesa, salvo gravi imprevisti, vorrei far uscire il romanzo comunque.
Ecco, a dire il vero, non mi aspetto di entrare all’improvviso nel magico mondo degli scrittori pubblicati da case editrici big, ma è qualcosa che mi serve per andare avanti, come una storia d’amore che sta per finire, fai un ultimo tentativo prima di chiuderla definitivamente. Se non dovesse andare continuerò a scrivere, ancora un po’, per terminare la serie di Sorace e ovviamente pubblicare questo romanzo. Poi appenderò la penna al chiodo, magari scriverò solo sul blog oppure no, lo scoprirò con il tempo, anche perché è la vita che decide per noi, anche se ci illudiamo di darle una direzione.
Prima di lasciarvi volevo darvi qualche notizia sul mio romanzo, intanto il titolo, all’inizio avrei voluto intitolarlo "Il male non dimentica" ma era un titolo già usato, quindi ho optato per un altro titolo che comunque rende bene il senso della storia: Il male non perdona
La protagonista si chiama Sara Leonardi, una donna indipendente e realizzata che si è appena trasferita in una nuova casa che assomiglia tanto alla casa dei suoi sogni. Tutto bene quindi no? Non è proprio così, perchè Sara ha, da tempo, imparato a convivere con le bugie, cercando di condurre un’esistenza normale, ma nasconde nelle pieghe dell’anima un segreto inconfessabile, una colpa che ha cercato di dimenticare. Ed è qui che cominciano i guai perchè il passato ritorna a presentarle il conto.
Chi semina il dolore prima o poi lo raccoglie, il male non perdona.
Non è proprio la sinossi, ma solo un piccolo sunto, solo che il desiderio di parlarne era troppo forte, per il resto non resta che aspettare.
E voi avete mai cercato di contattare una casa editrice? Cosa ne pensate del mio metodo di "ricerca"?
Fonti immagini: Pexel