tag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post4205600583068684503..comments2024-03-22T22:05:33.696+01:00Comments on Liberamente Giulia : Aiuto ho il burnout!Giulia Lu Mancinihttp://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comBlogger29125tag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-32420982683172506612019-10-05T10:39:39.747+02:002019-10-05T10:39:39.747+02:00Ciao Ivano, grazie di essere passato da me. Allora...Ciao Ivano, grazie di essere passato da me. Allora hai mollato tutto dieci anni fa, ti ammiro molto e condivido la tua scelta, ci ho pensato spesso anch'io in questi anni, però sto tenendo duro ancora per un po' perché ho un familiare che dipende da me, pur non avendo figli...è vero se non hai vincoli familiari la scelta può essere più semplice. Adesso però resisto :-)Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-52462666909949513392019-10-05T09:06:57.797+02:002019-10-05T09:06:57.797+02:00Ciao Giulia, leggo ora questo tuo post perché sono...Ciao Giulia, leggo ora questo tuo post perché sono di nuovo in (momentanea) attività sul mio blog e sto facendo il giro degli amici.<br />Io appartengo alla categoria del "mollo tutto", cosa che ho messo in pratica dieci anni fa, quindi non sono adatto a darti consigli sensati. Nella mia condizione attuale, che mi sono costruito passo passo in questo ultimo decennio, gli orari me li gestisco in quasi totale autonomia e se anche mi devo muovere in mille direzioni diverse contemporaneamente per far quadrare i conti, la maggior parte di queste direzioni sono piacevoli e lo stress, che pure a volte c'è, non è più la condizione dominante della mia vita come era fino a dieci anni fa.<br />Certo, la mia scelta di non farmi una famiglia propria mi ha aiutato molto in questo. Se ti fai male, ci rimetti solo tu e nessun altro, e correre rischi è quindi più facile.<br />Buon prosieguo comunque e speriamo tutto per il meglio :-)Ivano Landihttps://www.blogger.com/profile/04242163748636381151noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-64361105408872883072019-09-29T21:03:14.572+02:002019-09-29T21:03:14.572+02:00Ciao benvenuto nel mio blog, poveri ma liberi è un...Ciao benvenuto nel mio blog, poveri ma liberi è una bella aspirazione non del tutto irrealizzabile, diciamo che si può imparare a vivere con molto poco...Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-57760054792903104672019-09-28T13:58:26.325+02:002019-09-28T13:58:26.325+02:00Ho letto tutto compresi i commenti e devo ammetter...Ho letto tutto compresi i commenti e devo ammettere che a parer mio non c'è altra soluzione che quella di un taglio netto. Drammatico, spesso pericoloso e doloroso ma liberatorio. Dimenticavo bisogna anche avere la forza di affrontare il mondo di chi ci sta attorno e sul "groppone". Io mi sto preparando... poverissimo probabilmente ma libero.Une autre viehttps://www.blogger.com/profile/15388066765425974566noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-87125079146411052462019-09-26T08:41:34.385+02:002019-09-26T08:41:34.385+02:00Caspita mi dispiace per la situazione che avete do...Caspita mi dispiace per la situazione che avete dovuto affrontare e per lo stress fortissimo che affronta tuo marito. Quando lo stipendio è indispensabile e un lavoro alternativo non è semplice da trovare allora ci si sente in trappola, in questi casi supporto psicologico e rapporti con i sindacati possono aiutare. Se poi la situazione è generalizzata e si crea lo spirito di squadra tra i dipendenti si può puntare al miglioramento. Però è davvero avvilente dover arrivare alle proteste e a alle lotte quando basterebbe creare un clima organizzativo giusto perché tutti lavorino in modo efficace (scientificamente provato). Sono contenta che tuo marito sia più sereno. Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-19028510815815623442019-09-25T20:12:59.930+02:002019-09-25T20:12:59.930+02:00Cavolo, mi spiace tantissimo!
Non sto dicendo paro...Cavolo, mi spiace tantissimo!<br />Non sto dicendo parole di circostanza. Qualche anno fa mio marito si è trovata nella stessa situazione, con gli stessi ritmi (pure peggio) e la stessa sensazione. Purtroppo il suo è lo stipendio più importante che entra e quindi non si poteva farne a meno, le aziende chimico farmaceutiche del tipo in cui lavora stanno tendenzialmente in mezzo al nulla (sai mai che esploda qualcosa...) e quindi l'unica occasione lavorativa sensata a livello di retribuzione si trovava in un paesello montano dalle parti di Bormio. Siamo andati a vedere e per quanto io la montagna la ami, ci è venuta una botta di depressione assurda (il paesello, per altro, mi ha accolto con un ragnetto che mi ha morso scatenandomi una reazione allergica epocale). Scartate tutte le possibilità di andarsene, ha optato per un supporto psicologico (gratuito, presso la ASL), dove ha scoperto quello che si sospettava: molte pratiche comuni nel suo ufficio erano da denuncia. Vorrei dire che sia bastato ventilare l'ipotesi denuncia per cambiare tutto, ma mentirei. Però, intanto lui si è tolto l'idea che la colpa fosse sua, ha scoperto una serie di servizi ad hoc per questi casi (consulenti sindacali etc...) e col tempo è aumentato il numero di lamentele in azienda. In capo a qualche tempo la catena di comando è cambiata del tutto. Ora la situazione non è rosea, ma i fine settimana al lavoro e i rientri a tarda notte sono davvero le eccezioni che dovrebbero essere e lui comunque è molto più sereno.Tenarhttps://www.blogger.com/profile/14191851493647191190noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-52149857459462086652019-09-23T19:20:00.355+02:002019-09-23T19:20:00.355+02:00Grazie Maria Teresa,
è vero, nel periodo delle fe...Grazie Maria Teresa, <br />è vero, nel periodo delle ferie il distacco fa apparire il rientro al lavoro come il ritorno all'inferno. Poi cerco di convincermi che ci sono lavori peggiori del mio e che non bisogna lasciarsi fagocitare e che devo prenderla con più calma. Tutto questo dura un paio di giorni poi ricado nel vortice. Però c'è una bella notizia, ho strappato tre giorni di ferie (ne ho tanti in arretrato) e quindi per qualche giorno stacco davvero. Un abbraccio anche a te.Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-363665063013190782019-09-23T19:10:08.156+02:002019-09-23T19:10:08.156+02:00Wow Cristina sei una grande, licenziarti per lavor...Wow Cristina sei una grande, licenziarti per lavorare da casa è stata una decisione che sicuramente ti ha migliorato la vita, però deve essere costata molto in termini di coraggio. È vero spesso sono i dipendenti stessi che lavorando come matti creano un circolo vizioso e poi sembra tutto dovuto. Io una volta mi leggevo le mail del lavoro da casa, stressandomi anche quando non ero in ufficio. Poi ho detto basta, è una cosa che non faccio più e se qualcuno me lo chiede dico che, una volta fuori dall'ufficio, ho bisogno di non pensare più al lavoro per potermi ricaricare, del resto "nessuno mi paga la reperibilità nè sono un medico che fa interventi a cuore aperto"...Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-68761437319772956942019-09-23T18:48:29.059+02:002019-09-23T18:48:29.059+02:00Imparare a dire di no, questa è già una soluzione....Imparare a dire di no, questa è già una soluzione. Ci riesco pochissimo anche perchè spesso se un giorno resta indietro qualcosa, il giorno dopo me lo ritrovo moltiplicato per tre, allora cerco di essere in pari almeno per quello che non può proprio essere rimandato, quest'ultima categoria però sembra amplificarsi ogni giorno di più. Ogni tanto però punto i piedi e scappo dal lavoro...cioè esco in orario perché ho un impegno familiare (anche se non è vero, ma in qualche modo bisogna salvarsi). Cerco di non prendermi responsabilità che non mi competono, ma è comunque una gran fatica. Vado a curiosare su YouTube per vedere il burnout dei motociclisti, come idea mi sembra molto più divertente :)Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-339616596382410642019-09-23T18:22:25.803+02:002019-09-23T18:22:25.803+02:00Mollare tutto sarebbe bello, ovviamente vincendo l...Mollare tutto sarebbe bello, ovviamente vincendo la lotteria! <br />Il lavoro è prezioso, ma non deve fagocitare la vita, il punto è questo. Anche il fatto che oggi ce ne sia meno, secondo me, non è del tutto vero, il lavoro ha un costo (forse in Italia è troppo alto e non ci sono adeguate politiche per incentivare il lavoro e la crescita in questo campo) quindi per sopperire a questo costo si chiede a una unità di personale di fare il lavoro che prima svolgevano due persone se non addirittura tre. In questi casi (sempre più frequenti e non parlo solo di me) si va avanti di corsa, con l'ansia di non farcela. Ogni tanto occorre concedersi una tregua, ritagliandosi degli spazi personali, ma non è sempre facile...Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-68197932839390299752019-09-23T18:02:25.509+02:002019-09-23T18:02:25.509+02:00Lavorare in una cella frigorifera non deve essere ...Lavorare in una cella frigorifera non deve essere affatto piacevole e alla lunga fa male alla salute. Hai fatto bene a cambiare, sei stato molto determinato. Il padre di un mio amico lavorava in fabbrica alla catena di montaggio diversi anni fa, lui prese il diploma di geometra con le scuole serali e poi mollò la fabbrica e aprì uno studio. Oggi nel suo studio ci lavora anche suo figlio è lui ormai è in pensione, anche se ogni tanto gli dà una mano. Erano forse altri tempi, ma è un esempio di come serva tanta tenacia per cambiare vita; mi raccontava che spesso i suoi colleghi operai lo invitavano a uscire la sera e lui diceva che doveva andare a scuola, ovviamente lo prendevano in giro...realizzare i sogni è faticoso e non è mai gratis :)Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-88053194863783484722019-09-23T15:31:05.700+02:002019-09-23T15:31:05.700+02:00Mi spiace molto per questa situazione, Giulia. Pen...Mi spiace molto per questa situazione, Giulia. Penso che quando ci si allontana da determinate situazioni pesanti, è inevitabile vederne le brutture, insomma il distacco fa sì che ci rendiamo pienamente conto di ciò che non va. E ciò accade inevitabilmente con l'estate. Capisco bene cosa significa, anche se non vivo circostanze identiche alle tue. Purtroppo ricette non ce ne sono, l'unica cosa (se non si può dare un taglio netto) è procurarsi momenti di svago, ritagliarsi del tempo per se stessi. Questa sindrome può ingoiarci, se cediamo. Un caro abbraccioMaria Teresa Sterihttps://www.blogger.com/profile/03059080667668045127noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-10659472277284561012019-09-23T13:43:04.204+02:002019-09-23T13:43:04.204+02:00Ho vissuto anch'io questa situazione quando er...Ho vissuto anch'io questa situazione quando ero dipendente, ti parlo del 2004, quando mi sono felicemente licenziata per svolgere il mio lavoro a casa. Oggi la riscontro nei miei stressatissimi referenti in casa editrice. Purtroppo a volte sono situazioni alimentate dagli stessi dipendenti volenterosi e che si fanno un mazzo quadrato sopperendo alle carenze altrui. Il risultato è che non soltanto la situazione cambia, ma addirittura peggiora, e che si arriva a portarsi a casa il lavoro lavorando durante il fine settimana e fino alle 2.00 di notte. Dopo, diventa tutto dovuto. <br />Come suggerimenti e soluzioni, mi allineo in toto a quello che ha scritto Barbara. Quindi bisogna dire, papale papale, che la parola "straordinario" è autoesplicativa: si tratta di qualcosa fuori dall'ordinario e non sistematica. Bisogna avere la forza di dire dei "no" grandi come case e mettere dei paletti, possibilmente fin da subito. Per paradosso, nella mia esperienza si riceve molto più rispetto e considerazione quando si puntano i piedi.Cristina M. Cavalierehttps://www.blogger.com/profile/04799622728649717838noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-53207445746935555282019-09-23T12:41:38.589+02:002019-09-23T12:41:38.589+02:00Alla parola burnout io associo solo una moto impaz...Alla parola burnout io associo solo una moto impazzita che fa un sacco di fumo e lascia tutto il pneumatico incollato a terra! :D<br />(cerca su youtube e vedo cos'è il burnout per i motociclisti che tanto devono cambiare le gomme e quindi si divertono...)<br />Ma conosco lo stress-lavoro. Colpisce le donne perché, per dimostrare il nostro valore in una società di pari opportunità finte, non sappiamo dire di no. Questo è il punto.<br />Non bastano le ore per terminare l'arretrato? Fai quello che riesci e il resto lo lasci lì. Hai già sollevato la questione che occorrono almeno altre due persone, ma finché continuerai a tamponare la situazione non metteranno manco l'annuncio di ricerca del personale!<br />E se chi dovrebbe decidere non lo fa, lo si mette davanti alle proprie responsabilità. Arriva la scadenza e non è stata presa decisione? Non si fa nulla. Se quella responsabilità non è prevista nel tuo contratto, non te la assumere (anche perché se la decisione che prendi tu dovesse andare storta, possono chiedertene danno in tribunale e vincerebbero pure facile, pensa un po'! L'ho visto, non molto tempo fa, per un'amica)<br />Purtroppo per natura le donne sono portate a muoversi su diversi fronti, e finiscono col far diventare il lavoro una seconda famiglia. Non lo è, ci vuole un certo distacco. Mi paghi per questo, non per altro. Se vuoi altro, mi paghi di più (e in Italia siamo molto sottopagati, tra l'altro).<br />Barbara Businarohttps://www.blogger.com/profile/02426900829787325183noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-22059523370395616032019-09-23T09:05:06.303+02:002019-09-23T09:05:06.303+02:00Comprendo benissimo.
Io avevo anche dei problemi d...Comprendo benissimo.<br />Io avevo anche dei problemi di salute (lavorare in una cella frigo per anni, alla fine porta con sé acciacchi vari). Quindi anche su consiglio del medico ho tagliato la corda e adesso sono un partita IVA.<br />La salute ne ha guadagnato. Ti auguro presto o tardi di riuscire a coronare il tuo sogno ;)Marco Freccerohttps://www.blogger.com/profile/08759528382268417923noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-4446599307824643792019-09-23T08:29:56.826+02:002019-09-23T08:29:56.826+02:00Hai affrontato tu abbastanza bene il problema, enu...Hai affrontato tu abbastanza bene il problema, enunciandolo e provando a pensare a delle soluzioni, tutte valide, tra l’altro, esclusa, ovviamente, quella di mollare tutto: il lavoro è prezioso e, soprattutto in tempi come questi, bisogna tenerselo stretto, quasi coccolarlo, oserei dire. Il segreto è non concedere al lavoro tutto lo spazio che abbiamo a disposizione e non parlo solo di spazio fisico, cioè di tempo oggettivo che siamo costretti a dedicargli, ma anche di spazio mentale: oltre al lavoro c’è altro, la scrittura, le letture, le passeggiate, una gita nel fine settimana, il caffè con un’amica, cose anche piccole ma che non ci fanno dimenticare che una giornata di vita è un contenitore pieno di cose diverse e tutte hanno uguale importanza.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-59134995409036369642019-09-22T10:57:24.433+02:002019-09-22T10:57:24.433+02:00La soluzione sarebbe la pensione, ma mi mancano an...La soluzione sarebbe la pensione, ma mi mancano ancora troppi anni. Nel frattempo cerco di sopravvivere. Intanto ho presentato domanda di trasferimento ad altro settore (non credo andrà a buon fine perché dovrebbero trovare una sostituzione per il mio posto); a seguito di ciò l'ufficio personale mi ha convocato e in quell'incontro ho esposto tutto quello che non va e che servirebbe fare. Servirebbe una diversa organizzazione e più persone, nel frattempo va bene anche uno stagista per tamponare l'attesa (ma anche questo non lo decido io). Dentro di me so già cosa voglio davvero cara Nadia (avere tempo per me e la scrittura correndo meno, più o meno) ma quello che voglio davvero cozza un po' con la realtà, per ora lo stipendio mi serve per pagare tutte le mie spese. Insomma il "mollo tutto" è solo un sogno tranne vincere un gratta e vinci milionario :)Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-12323618624542673492019-09-22T10:40:18.669+02:002019-09-22T10:40:18.669+02:00L'energia che mi arriva dalla mia insoddisfazi...L'energia che mi arriva dalla mia insoddisfazione la metto spesso nella scrittura, soprattutto nei thriller. Far morire qualcuno appartenente alla categoria dei "cattivi" nei miei scritti mi scarica moltissimo. Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-40625958054791553172019-09-22T10:35:20.610+02:002019-09-22T10:35:20.610+02:00Sì, infatti il titolo 'aiuto ho il burnout'...Sì, infatti il titolo 'aiuto ho il burnout' è provocatorio, forse non ho il burnout ma la sofferenza psichica c'è tutta, in certi momenti mi sentivo così depressa che ho addirittura pensato che non valesse la pena vivere...<br />La scrittura mi aiuta perché spesso scarico certe tensioni sulla carta.Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-2618880117809117692019-09-22T10:22:11.901+02:002019-09-22T10:22:11.901+02:00Ciao Marco.
Sì, credo che il mio sia solo un forte...Ciao Marco.<br />Sì, credo che il mio sia solo un forte stress, però il senso di soffocamento che provo ormai da un bel po' di tempo mi fa temere che questo stress degeneri. Un'azienda seria dovrebbe pensare al benessere dei propri dipendenti che lavorerebbero meglio e di più. Il punto è esistono ancora le aziende serie? Molte si spacciano per tali e poi ti chiedono la luna da raggiungere con la mongolfiera, poi ti fanno anche fare dei corsi su come gestire il cambiamento, credendo di risolvere la situazione. Non è così che funziona. Se servono più persone per mandare avanti una baracca, servono e basta. Poco tempo fa ho presentato domanda di trasferimento per un altro settore, allarmati mi hanno promesso due persone. Per il momento aspetto di vedere come finisce, ma non ritiro la domanda. Però è sconfortante combattere per poter svolgere bene il proprio lavoro.Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-55813971022614055872019-09-22T07:59:38.712+02:002019-09-22T07:59:38.712+02:00E far entrare nella squadra qualcuno in più? Stagi...E far entrare nella squadra qualcuno in più? Stagista per esempio. Un alleggerimento di lavoro potrebbe aiutare e sostituire il vi mollo tutti che mi pare alleggiare per aria. Forza Giulia! Leggi dentro di te cosa vuoi davvero se cambiare o continuare e la soluzione arriverà Nadia Banaudihttps://www.blogger.com/profile/05098547816977602129noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-21007000910787709092019-09-21T20:59:29.739+02:002019-09-21T20:59:29.739+02:00Niente suggerimenti, però sento una certa energia ...Niente suggerimenti, però sento una certa energia nella tua insoddisfazione. Forse non è sempre disponibile, ma quando c'è ti aiuta... spero!Grazia Gironellahttps://www.blogger.com/profile/07701293367303302119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-32032159812446646412019-09-21T18:13:54.724+02:002019-09-21T18:13:54.724+02:00Mi sono occupata di burnout sul mio blog, quattro ...Mi sono occupata di burnout sul mio blog, quattro anni fa, ispirata da alcuni colleghi docenti in "sofferenza psichica". Concordo con Marco, quella che descrivi non è la patologia vera e propria, perché quella è proprio gravissima. Il comparto docenti è molto esposto, negli anni ho capito che in particolare lo è quello della scuola dell'infanzia e primaria. <br />Io faccio molta attenzione a non andare in quella pericolosa direzione, dosando le situazioni in cui procurarsi pericolosi livelli di stress è facilissimo, al punto che nemmeno te ne accorgi. <br />La scrittura, come te, e il teatro, la lettura, sono rimedi necessari. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-75538258108827158062019-09-21T14:50:11.673+02:002019-09-21T14:50:11.673+02:00Ciao Giulia.
Mi dispiace moltissimo leggere di que...Ciao Giulia.<br />Mi dispiace moltissimo leggere di questa alienante situazione che stai vivendo. A lezione su questo argomento dico sempre che "un lavoratore contento, lavora di più e lavora meglio". Un'azienda (seria) dovrebbe quindi evitare che i suoi dipendenti vivano situazioni del genere, anche solo perché ci guadagna in termini di qualità e quantità di lavoro. Oltre ovviamente a evitare un danno di immagine. Con la salute ci guadagnano tutti, azienda e lavoratori. <br /><br />Mi permetto però di dirti, da persona che per lavoro si occupa anche di questi argomenti, che quanto hai descritto non è il burn-out, bensì lo stress-lavoro correlato. Che non è assolutamente da minimizzare o prendere alla leggera, per carità, ma il burn-out è un'altra cosa, in particolare nella reazione psicologica che ne consegue.Marco L.https://www.blogger.com/profile/15274798410387062451noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1709869662259780728.post-40823121168407208702019-09-21T11:41:54.679+02:002019-09-21T11:41:54.679+02:00Infatti Ariano, è il posto di lavoro che fa la dif...Infatti Ariano, è il posto di lavoro che fa la differenza. Alcuni anni fa avevamo un dirigente, ora in pensione, che ci faceva lavorare come dei dannati, ma rendeva il clima in ufficio molto piacevole perché eravamo tutti parte di una grande squadra (almeno lui ci faceva sentire così). Anche se il carico di lavoro era notevole nessuno si lamentava, c'è da dire che lui cercava anche di farci avere dei benefit legati a un'attività straordinaria o cose del genere. E poi ringraziava sempre tutti dell'impegno. Insomma sapeva gestire il personale, anche se ovviamente aveva dei difetti anche lui. Dopo sono arrivate delle dirigenti donne che erano delle vere iene, il risultato è stato quello di far scappare via verso altri settori molti colleghi. Io ho resistito alcuni anni poi mi sono trasferita anch'io, trasferimento che mi è costato lacrime e sangue perché per sei mesi ho lavorato su due fronti finché non hanno trovato una sostituzione adeguata. In pratica per sei mesi ho lavorato con dei ritmi assurdi portandomi anche il lavoro a casa nel week end. Sono stata bene per qualche anno poi sono cambiati i vertici e hanno deciso di chiudere alcuni servizi tra cui il mio per riorganizzare un settore dal niente e mi hanno chiesto di prendere l'incarico, in un certo senso non ho avuto scelta. Purtroppo anche qui c'è una dirigente che non è il massimo (per usare un eufemismo) e quindi mi ritrovo di nuovo a soffrire. C'è anche da aggiungere che la colpa non è solo della dirigente, ma di tutto il nuovo sistema e dei nuovi vertici che fanno scelte riorganizzative sulla nostra pelle. Cambiare del tutto azienda è difficile. Ho cambiato tre volte azienda in passato e ho visto che a certi livelli è sempre troppo complicato...ho scritto un commento lunghissimo! Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.com