venerdì 27 giugno 2025

La libreria del mistero e altre leggerezze

 


Qualche tempo fa, mentre curiosavo su Prime alla ricerca di un film da guardare, mi sono imbattuta in alcune serie di qualche decennio fa. È stato in quel momento che ho avuto la conferma: sì, sono decisamente “vintage”. Tra i titoli proposti ho ritrovato una serie che mi appassionava ai tempi, quando veniva trasmessa d’estate la domenica pomeriggio, al posto di “Domenica In”, o in qualche serata fiacca in assenza di repliche. Il titolo? La libreria del mistero.

È una serie dell’inizio degli anni Duemila (ho controllato: 2003). Nel primo episodio, la protagonista Samantha Kinsey eredita una libreria specializzata in letteratura gialla. La sua passione per questo genere la spinge a risolvere misteri in cui finisce per imbattersi, affiancata da Ian Philby, un collaboratore che condivide il suo interesse per le indagini. (Questa parte, lo ammetto, è ripresa da Wikipedia.)

Così, spinta dalla nostalgia, ho salvato la serie tra i preferiti e mi sono messa a guardare tutti gli undici episodi — ciascuno della durata di circa novanta minuti. Le investigazioni di Samantha avevano il potere di rilassarmi: niente tecnicismi alla CSI, niente sangue o scene cruente, solo una giusta dose di suspense e trame sufficientemente intricate da catturare l’attenzione senza stressare. Dei gialli piacevoli, ambientati in una libreria accogliente. Quando ho finito l’ultimo episodio, mi sono sentita quasi orfana: “Ma come, è già finita? E adesso, cosa guardo per rilassarmi?”

Tempo prima avevo iniziato a vedere un’altra serie, ancora più “vintage”, ma poi mi sono persa nel mare delle offerte tra Prime e NOW. Mi succede spesso ultimamente: non ho mai tempo per guardare nulla, e quando finalmente mi metto sul divano, finisce che crollo addormentata. Insomma, perché una serie o un film riesca a conquistarmi davvero, deve anche avere il merito di tenermi sveglia.

Un’altra serie che mi ha coinvolto è stata Sorelle sbagliate, tratta dall’omonimo romanzo di Alafair Burke, che avevo letto l’anno scorso. Ogni volta che leggo un libro, scatta in me la curiosità di vedere come sia stato tradotto sullo schermo. E devo dire che in questo caso la resa è stata davvero interessante.

Ora sto guardando Pesci piccoli 2 la seconda stagione, non è un thriller ma una serie che trovo irresistibile come i loro protagonisti.

Pesci Piccoli - Un'agenzia. Molte idee. Poco budget è una serie televisiva italiana del 2023 prodotta da The Jackale Mad Entertainment in collaborazione con Prime Video. La serie è composta da quattordici episodi di durata compresa tra i ventisei e i ventinove minuti ciascuno. Tutti gli episodi della prima stagione sono stati pubblicati l'8 giugno 2023 mentre la seconda stagione è uscita il 13 giugno 2025. 

Nell'epoca delle star di TikTok e di vite di successo incorniciate nei social, l'agenzia Tree of us vede l'arrivo della manager Greta, declassata dalla prestigiosa sede di Milano a quella minore di Napoli. Inizialmente decisa a mantenere un alto profilo, Greta dovrà arrendersi alle bizzarrie della nuova equipe lavorativa composta da Ciro, Fabio, Fru, Aurora e altri, che basano la loro vita lavorativa su brand provinciali minori e piccoli influencer tragicomici, intrecciando gesti di amicizia, flirt tra colleghi e riti di gruppo.

In questi giorni ho iniziato anche a vedere una serie che mi sembra intrigante L’estate dei segreti perduti, il primo episodio mi è piaciuto, vedremo come si sviluppa il mistero.

negli ultimi mesi ho visto anche diversi film interessanti, alcuni piuttosto assurdi e altri bellissimi.

Emilia Perez di Jacques Audiard ha fatto incetta di Oscar, ma mi ha lasciata perplessa.

Fino alla fine di Gabriele Muccino, film con trama assurda ma da cardiopalma.

Conclave di Edward Berger, film bellissimo, un thriller davvero avvincente e ben strutturato (un Oscar e un Golden Globe meritatissimi) ho tardato a guardarlo visto che capitava nel periodo del vero Conclave, ma è un film che vale la pena vedere.

Speak no evil - Non parlare con gli sconosciuti di James Watkins del 2024 (remake dell'omonimo film del 2022 diretto da Christian Tafdrup)  thriller terrificante ma ben fatto, che mantiene svegli.

Diamanti di Ozpetek, molto bello, con attrici fantastiche, anche quelle che non ti aspetti.

Ma chi ti conosce? di Francesco Fanuele, una commedia romantica ambientata a Bologna davvero deliziosa.

Il corpo di Vincenzo Alfieri un thriller davvero notevole, pieno di colpi di scena e con un risvolto finale inaspettato che ribalta il senso della storia.

Dopo questo post, mi prenderò una pausa per i mesi di luglio e agosto.

Tra il caldo, le scadenze e — per fortuna — anche un po’ di ferie, faccio fatica a trovare il tempo (e l’energia) per dedicarmi alla scrittura, anche solo di un post leggero.

Voi avete visto qualche film o serie interessante? Quali sono i vostri progetti estivi? Fatemi sapere nei commenti e ormai non mi resta che augurarvi buona estate, ma prima di lasciarvi condivido un post di Morena Fanti per suggerirvi (se volete) di partecipare a un gioco letterario sugli incipit, sotto vi riporto il link per poter dare un’occhiata e farvi un’idea.

Il menù degli incipit


Fonti immagini: immagine creata da me con Phonto 


sabato 7 giugno 2025

Niente di nuovo


Era verde il silenzio, bagnata la luce, tremava il mese di giugno come farfalla. (Pablo Neruda)


È passato un altro mese e ho sempre più l’impressione che il tempo mi scivoli dalle mani, paradossalmente un motivo che mi costringe a misurare il tempo che passa inesorabile e convulso é anche questo blog, quando mi accorgo che non ho scritto nulla e sono passati parecchi giorni dall’ultimo post. Lo so non è una gara e non è indispensabile, ma questo blog è ancora l’ultimo “luogo” creativo personale che desidero tenere in vita, visto che non riesco più a scrivere. Il mio problema è che il tempo del lavoro sta invadendo sempre più il mio tempo libero, anche quello che una volta dedicavo alla scrittura e al blog. Mi ritrovo sempre più spesso a finire “da casa” un lavoro cominciato in ufficio e non concluso per riunioni, chiamate, urgenze improvvise e altro. Così la scadenza da rispettare diventa il mio compito serale o del sabato mattina. Ieri per esempio ero in ferie, ma a metà giornata ho acceso il pc per finire una pratica. E così eccoci a inizio giugno (circa). Questo post non avrà grandi contenuti in quanto lo scrivo solo per mantenere in vita il blog come detto sopra. 

Di cosa posso parlare quindi? Essere sempre concentrati sul lavoro purtroppo mi svuota la mente da altri pensieri più leggeri e questo mi provoca una certa rabbia, oltre che una dose di rassegnazione. Per ricordare le cose da fare spesso faccio delle liste, è una delle cose che riesco a rispettare, ciò che metto nella lista riesco quasi sempre a farlo. In realtà una cosa in mente ce l’ho e sono i referendum di domani, io ho le idee chiare e andrò a votare, ma tutto quello che ascolto in tv e che leggo in rete mi fa riflettere in senso negativo su cosa è diventata la nostra democrazia sempre più fragile. Ripenso a quando ho iniziato a lavorare all’età di 24 anni, era un momento in cui le tutele sul lavoro erano molto più ampie di adesso, c’era perfino la scala mobile che fu soppressa dopo qualche anno con la solita scusa di rendere più snello il mercato del lavoro e agevolare le imprese, un po’ quello che si è detto per il Jobs Act e abbiamo visto dove siamo arrivati, sempre meno tutele e più precariato. 

Quando ero molto giovane non avevo una chiara coscienza politica, anch’io pensavo di più al divertimento e alle amenità giovanili, ma lavorando ogni giorno si acquista consapevolezza e solo crescendo ho lentamente capito certi meccanismi, ho capito che la politica non è un oggetto avulso dalla nostra vita, essa entra con prepotenza nella nostra quotidianità e quel voto che decidiamo di destinare a qualcuno è importante. Certo non è detto che poi tutto funzioni come ci aspettavamo e che le promesse fatte in campagna elettorale vengano mantenute, ma poter contribuire con il mio voto lo ritengo importante, il voto ci rende cittadini e non sudditi e, visto che per ora è ancora possibile, voglio farlo. 

In fondo che mi frega, io un lavoro ce l’ho, ho tutte le tutele, sono abbastanza “vecchia” e forse riuscirò ad arrivare perfino alla pensione. Figli non ne ho e che mi frega dei giovani sempre più precari e senza tutele? Perché dovrei andare a votare a questi referendum? 

Ebbene, vado a votare perché vorrei ancora credere nella democrazia e in mondo migliore di questo che si sta prospettando.