Ciao, usciamo domani, andiamo a fare un giro per negozi?
No, ho già un impegno
Che impegno hai?
Devo accompagnare mio fratello a una visita medica.
Ma tu non hai fratelli!
Ops, volevo dire mio cugino, lo accompagno in auto.
Questo è un dialogo immaginario in cui io cerco giustificazioni per sottrarmi alle sanguisughe del mio tempo.
Ebbene sì, a volte invento scuse per riuscire a scrivere perché, sembra impossibile, ma esistono tantissimi attentatori del mio tempo libero che fagocitano il tempo da dedicare alla scrittura.
Ora è vero che bisogna vivere, ma scrivere richiede di non avere perdite di tempo in attività che non amiamo (per esempio lo shopping non è tra le mie priorità, salvo quando mi serve davvero qualcosa).
Nelle ultime settimane ogni volta che mi organizzavo per scrivere - cosa già non facile, visto che
dovevo organizzare il mio tempo post lavoro per fare spesa e pulizia casa e avere il week end libero da queste incombenze - arrivava puntuale l'invito dell'amica di turno con proposte varie soprattutto per invitarmi fuori a fare shopping. Ora amica mia, siamo uscite la scorsa settimana per andare in quella famosa pizzeria che tu volevi assolutamente provare che mi è costata venti euro di parcheggio perché era un pieno centro, dove di sera puoi solo andare nel parcheggio a pagamento a 3 euro l'ora. Siamo andate in centro per fare acquisti per il Black Friday e mi sono sorbita file in negozi affollati per cercare capi di cui non mi fregava nulla e, tutto sommato, neanche a te.
Abbiamo fatto l'aperitivo nel nuovo locale di tendenza dove la tendenza era solo il prezzo proibitivo. Avrei anche un compagno con cui ogni tanto vorrei passare un po' di tempo tra un impegno e l'altro. Che ne dici se ci vediamo direttamente dopo Natale?
Se non ti basta un semplice no, ti propino una scusa perfetta alla quale non c'è bisogno di opporre ulteriori giustificazioni.
Capita anche a voi di avere l'impressione che tutti vogliano disporre del vostro tempo?
Intendiamoci, voglio bene alle mie amiche e mi piace passare del tempo con loro, ma non quando il tempo da passare insieme diventa quasi un obbligo.
A me non interessa fare shopping, non interessano saldi e promozioni, anche perché quello che mi serve l'ho già comprato e a prezzo pieno (visto che con i saldi la mia taglia va via subito).
E poi tutto questo consumismo mi stanca e mi sgomenta, ogni cosa che facciamo toglie aria al pianeta, non è per fare l'ecologica a tutti i costi, ma davvero mi sto rendendo conto di quanto male facciamo con bisogni inutili creati ad arte da qualcuno che vuole vendere, vendere e ancora vendere.
Forse è il caso di rallentare un po' tutto.
Sto cercando una parola chiave per il 2020, questo anno così tondo, un numero palindromo che potrebbe essere quasi di buon auspicio nonostante sia bisestile.
L'unica parola che mi viene in mente è scrivere, ma forse anche sognare, oppure realizzare o meglio concretizzare, tutte parole forse in contraddizione.
Ma c'è bisogno di trovare una parola per il 2020?
Potrei accettare il suggerimento di Marina Guarneri del blog "il Taccuino dello Scrittore" che in un commento mi ha suggerito due parole:
COSTANZA
Ed
EQUILIBRIO
L'idea mi è piaciuta e così le faccio mie per questo tondo 2020, anche perché credo siano le parole giuste per riuscire a scrivere, tra l'altro la costanza è un elemento che mi ha permesso di arrivare alla fatidica parola "fine" dei miei romanzi negli ultimi anni.
L'equilibrio invece è un elemento fantastico che ognuno dovrebbe inserire nella propria vita quotidiana, è importante fare tutto con equilibrio compresa la scrittura.
Io vorrei aggiungere anche una terza parola ed è la seguente:
GENTILEZZA
In questa epoca di chiasso e di insulti urlati a mezzo social la gentilezza è una qualità sempre meno diffusa e invece se ne sente sempre più la necessità. La gentilezza, per come io la intendo, è una qualità che non include semplicemente le buone maniere, ma il rispetto e la considerazione verso gli altri.
E sembra che se ne stia riscoprendo il valore, il fisico Carlo Rovelli ha scritto un libro sull'argomento e alcuni recenti studi statunitensi hanno stabilito che la gentilezza aiuta a combattere lo stress, l'ansia e la depressione. Nelle aziende rende l'ambiente più sereno e può aumentare la produttività.
E ci voleva uno studio per arrivare a questa conclusione?
Bene, l'importante è esserci arrivati, addirittura con un riconoscimento ufficiale! E se gli insulti non sono più di moda ma comincia a diventare di moda la gentilezza direi che è un vantaggio per tutti.
E quindi avanti tutta con costanza, equilibrio e gentilezza.
Cosa ne pensate di questo mio post un po' sconclusionato?
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