domenica 28 agosto 2016

Letture di agosto

Agosto per me è sempre un mese di transizione, le attività rallentano e io finalmente mi fermo un po' con la frenesia del lavoro e la mente riprende a viaggiare con la fantasia grazie ai momenti di quiete e riposo e alla possibilità di potermi dedicare alle letture con maggiore libertà.
Vi voglio quindi parlare di alcuni libri che ho letto nel corso di questo mese. 

"1986" di Giuseppe Ottomano
Trama:
Una cospicua eredità permette a Tommy e Andrea, due giovani e simpatici cialtroni, di intraprendere un viaggio lungo l'Europa per coronare la propria passione: la caccia alle ragazze. Malgrado i ripetuti insuccessi, dovuti in parte all'inettitudine e in parte alla malasorte, non desisteranno mai dal loro proposito originario. Affronteranno così un viaggio trentennale senza meta, che si trasformerà in una sorte di "ricerca del Santo Graal" in chiave moderna e dissacrante. L'intera azione si svolge in un 1986 immutabile, in cui il contesto storico di ogni anno si ripete sistematicamente. In un romanzo sospeso tra la fantascienza e il grottesco, una ridicola coppia di aspiranti seduttori, che rimanda a "Il sorpasso" di Dino Risi, vive una serie di avventure sul filo del mistero dello scorrere del tempo.

È un romanzo strano che mi ha lasciata con la curiosità di capire il messaggio intrinseco della storia. Fin dall'inizio del libro intuisco che la cospicua eredità dei due giovani sprovveduti sia in realtà una sorta di maledizione di cui entrambi non si rendono conto. La ricchezza improvvisa li porta a intraprendere un viaggio da cui non potranno più tornare, sospesi in un tempo che non passa e non cambia mai.
I protagonisti mi sembrano dei veri folli, a volte le sparano talmente grosse che non puoi fare a meno di sorridere. Le mie simpatie si concentrano su Tommy, la voce narrante, l'empatico per così dire, mentre trovo assolutamente insopportabile l'amico Andrea superficiale, stupido e irresponsabile e non si capisce perchè Tommy continui a seguirlo nelle sue follie. Ma forse è inevitabile, perchè sono legati a doppio filo da quella eredità e anche da un destino che li porta a girare in tondo per le strade del mondo senza mai arrivare a nulla. Dopo i primi due capitoli in cui ho fatto un po' fatica, il romanzo mi ha coinvolto, soprattutto perchè volevo capire cosa stava accadendo davvero nella storia che ogni tanto l'autore lasciava trasparire, ma non svelava mai fino alla fine.

Le letture di questa estate sono state dominate dagli anni ottanta, infatti tra gli altri libri letti c'è "Baci, sabbia e stelle" di Marilena Boccola

Trama
1982 - 2016 - Le estati dell'adolescenza, quando è il cuore che guida le nostre azioni e la voglia di libertà ci rende spavaldi, sono indimenticabili per tutti. E poi... chi non ricorda o non ha mai sentito parlare di quell'estate del 1982, quando tutti si sono sentiti un po' CAMPIONI DEL MONDO?
Proprio mentre l'Italia sta impazzendo per la vittoria in Spagna, Maddalena e Michele vivono la loro notte magica che li porta a trasgredire, per la prima volta, alle regole. Distesi sulla sabbia del lido, con la cortina di stelle a fare da contrappunto alla loro storia, si abbandonano alle emozioni, dimentichi di tutto e di tutti. E quando la realtà irrompe prepotentemente tra loro, è tardi anche per scambiarsi un indirizzo.
Sono passati più di trent'anni, la nazionale di calcio deve affrontare una nuova sfida, ma quella notte di España '82 nessuno dei due l'ha mai scordata!

Avendo scritto anch'io un romanzo ambientato negli anni ottanta sono stata spinta a leggere questo libro soprattutto dalla curiosità. Non sono stata affatto delusa: è un romanzo breve, ma davvero piacevole da leggere. Una storia d'amore tra due adolescenti, intensa, scritta bene e con un finale a sorpresa. Complice forse anche un pizzico di nostalgia per quell'immagine impressa nella memoria del gol di Tardelli e dell'esultanza del Presidente Pertini, ma soprattutto di un paese, l'Italia di quegli anni, pieno di fiducia nel futuro, sono stata favorevolmente sorpresa da questo romanzo.

Infine questo agosto ha confermato la mia passione per Gianrico Carofiglio, ho letto a luglio "Testimone inconsapevole" e subito mi è venuta voglia di leggere gli altri libri della serie dell'avvocato Guido Guerrieri. Mi ero trattenuta perché volevo smaltire alcuni eBook che avevo già disponibili e poi a fine luglio avevo comprato parecchi eBook Newton Compton approfittando del giorno di promozione a 0,99, questi i titoli comprati:
I titoli sono stati scelti in base alle classifiche di vendita, tranne il quinto "La mappa della città morta", questo libro l'ho comprato per curiosità perché è stato scritto da un ragazzo di Bologna che conosco di persona per motivi di lavoro, aveva pubblicato come self ed è stato notato dalla Newton Compton. Ho letto per ora "Una famiglia quasi perfetta" di Jane Shemilt (un thriller bello, ma abbastanza inquietante sulla famiglia e su quanto conosciamo davvero i nostri figli) e "L'importanza di chiamarti amore" di Anna Premoli (una storia d'amore che non mi ha entusiasmato).
Nel frattempo non ho resistito e ho comprato "Ad occhi chiusi" di Gianrico Carofiglio, letto in una notte, l'ho cominciato a leggere e non sono riuscita a smettere finché non l'ho finito. Bellissimo. E non solo per la storia, ma perchè Carofiglio scrive con l'anima esprimendo dubbi e sentimenti che sento a me molto affini.

Trama:
Nelle giornate dell'avvocato Guerrieri, ogni tanto - ma sempre troppo spesso per il bene della sua carriera -, piomba una pratica, di quelle che non portano né soldi né gloria, ma solo nuovi nemici. Lui non riesce a rifiutarla, una specie di molla gli scatta dentro. La nuova pratica di Ad occhi chiusi gli prospetta una giovane donna vittima di maltrattamenti che ha avuto il coraggio di denunciare l'ex compagno suo persecutore: nessun avvocato vuol rappresentarla per timore delle persone potenti implicate. E la molla che gliela fa accettare sembra essere la ragazza con un'aura di inquietudine, che una sera si presenta assieme all'amico ispettore di polizia nel suo studio per chiedergli di assumere la difesa della donna tormentata. Sembra una poliziotta e invece è una suora che gestisce una casa rifiugio per donne maltrattate. E inizia, in tribunale e fuori, una lotta feroce, una caccia accidentata, all'ultimo respiro, psicologicamente rischiosa.
L'autore possiede la capacità di rovesciare la lentezza tipica dei tribunali italiani che addormenta le cronache, in un elemento di vivacità e di azione; di tramutare il pigro senso di giustizia che pervade ambienti e contesti, in una scintilla che accende di passione. Un intreccio sobrio, senza trucchi, che plasma i personaggi nel magma degli eventi: la fragile donna braccata, l'aguzzino, il padre potente reggifili del Palazzo, la coraggiosa PM, l'avvocato grasso e di successo, il giudice che teme le complicazioni, e così via. E in primo piano, suor Claudia. E il protagonista, l'avvocato Guerrieri, puro, appena gradasso, con un gran desiderio frustrato di riuscire ad essere un po' più mascalzone.
 
E concludo con il libro della nostra amica Sandra "Le affinità affettive" che ho letto a inizio agosto


Questo libro mi ha fatto piangere, ridere, pensare, in un'altalena di emozioni sempre diverse. La scrittura di Sandra Faè, che ho avuto modo di conoscere attraverso il suo blog, è frizzante e appassionata come lei. Il romanzo tratta il delicato tema della maternità mancata con dolore e ironia, ma parla anche di molto altro, degli affetti familiari, delle amicizie, dell'accoglienza e della capacità di amare la vita e di accettarla in tutti i suoi aspetti che possono comunque essere bellissimi anche nelle avversità. Molto bello, da leggere.
 
Non mi dilungo oltre sulle mie letture e guardo già con una leggera ansia alla fine dell'estate.

E voi cosa avete letto, vi siete riposati e ritemprati nelle vostre vacanze?


mercoledì 17 agosto 2016

Leggere non è peccato

il libro è l'unico oggetto inanimato che possa avere sogni. cit
Eccomi, aderisco anch'io al meme-concorso organizzato da Nadia Banaudi del blog Svolazzi e scritture & Silvia Algerino del blog Lettore creativo: il gioco più #libroso dell'estate Leggere non è peccato.
Le regole delle organizzatrici:
Rispondere a 3 domande #librose che sono le seguenti:

    Quali sono i 3 motivi che ti spingono a leggere?
    Quali sono i 3 libri che consiglieresti a chi non legge?
    Quali sono le 3 azioni che identifichi con il peccato?

Lo scopo del gioco è quello di trasmettere il messaggio che leggere è una bella attività e fa bene al cuore, all'anima e al cervello, questo almeno è quello che penso io.

I 3 MOTIVI CHE MI SPINGONO A LEGGERE

i motivi potrebbero essere tantissimi perchè da sempre amo leggere, ma cerco di focalizzarne i principali

1. Leggere mi aiuta a vivere: amo leggere perchè mi aiuta a trovare il canale giusto per comunicare con me stessa, con la parte più profonda e nascosta di me. Un libro che mi fa emozionare, divertire, o indignare porta a galla sensazioni della mia anima che altrimenti resterebbero ignote perfino a me stessa. Il potere introspettivo della lettura.

2. Leggere amplia la mia conoscenza e soddisfa la mia curiosità, spesso leggendo un libro ho trovato territori e vite inesplorate che mi hanno fatto riflettere e sognare e, grazie ai libri, ho potuto viaggiare per il mondo e con la fantasia. E, forse può sembrare esagerato, ma quando cercavo soluzioni ai miei problemi nei libri spesso ho trovato le risposte.
  
3. Leggere mi diverte e con un libro (ma anche un giornale, una rivista o un fumetto) non mi annoio mai.


I 3 LIBRI CHE CONSIGLIERESTI A CHI NON LEGGE

1.  Mentre la mia bella dorme di Rossana Campo (un giallo intrigante con una scrittura fluida e leggera).

2. Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach (per imparare a superare i propri limiti oltre che assaporare il piacere della lettura).

3. Sono come il fiume che scorre di Paulo Coelho (sono racconti brevi, ma di grande intensità e di facile lettura).



LE 3 AZIONI CHE IDENTIFICHI CON IL PECCATO

1. Credere di essere migliori degli altri solo perchè si possiede un bel conto in banca o una bella faccia.

2. Non assumersi le proprie responsabilità, soprattutto quando questo atteggiamento causa danno al prossimo.

3. La mancanza di rispetto in generale (per le idee, le opinioni e la vita degli altri) e la limitazione della libertà degli altri.

E voi cosa aspettate a partecipare?

sabato 13 agosto 2016

Nel frattempo


Sono circa due mesi che non scrivo, mi sono concessa un periodo di astrazione dalla scrittura.
Forse perché dopo aver finito di scrivere, revisionare e perfezionare il mio ultimo romanzo mi ero sentita svuotata e avevo bisogno di una pausa da tutto, anche un po' da me stessa. In fondo quando scrivo un romanzo metto al suo interno un pezzetto di anima, un insieme di emozioni, di passioni, di ricordi.
Parlo di ricordi perchè, anche senza essere autobiografici, per trasporre determinate emozioni sulla carta  o sul pc io devo ricordare come ero in una determinata situazione, cosa pensavo, quanto soffrivo o gioivo. 
Quando ho scritto Fine dell'estate, storia d'amore tra due giovanissimi, ho cercato di ricordare come mi sentivo e cosa provavo quando ero un'adolescente inquieta e con L'amore che ci manca, che parla di matrimoni che finiscono e separazioni dolorose, ho ricordato come ci si sente quando finisce un amore nostro malgrado. 
Scrivere un romanzo diventa un percorso interiore, per questo dopo è necessaria una pausa di riflessione, in un certo senso. 
Certo, anche volendo, in questi due mesi ho avuto così tanto da fare che non avrei potuto trovare tempo e modo per scrivere: sono stata impegnata tra un breve viaggio vacanziero e impegni familiari, un mese e mezzo di lavoro intenso che non mi ha quasi dato il tempo di respirare e, nel mezzo, la promozione del mio romanzo che porta via parecchio tempo, anche se, confesso, per me è un piacevole diversivo. 
Inoltre ho cercato di recuperare con molte letture rimaste in sospeso e di cui sentivo molto la mancanza.
Nonostante tutto, mentre ero intenta a non dedicarmi alla scrittura, un giorno ho buttato giù una sinossi  e una mezza pagina di una nuova storia e non vedo l'ora di poter dare spazio a questi personaggi a cui mi sono già affezionata. 
Insomma sembra che scrivere per me sia diventato un vizio che non riesco a smettere. 

E intanto approfitto di questo passaggio sul blog per augurare a tutti voi un felice ferragosto.