mercoledì 24 aprile 2024

L’anniversario della liberazione

 

Alla più perfetta delle dittature preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie (Sandro Pertini)

In questi anni di blog sono sempre rimasta piuttosto neutrale, non ho mai espresso esplicitamente il mio pensiero politico perché tutto sommato non mi interessava esprimerlo in questo contesto, ma oggi mi sono svegliata con il desiderio di ribadire l’importanza di questa festa, il 25 aprile, l’anniversario della liberazione. Forse perché in questi mesi ho assistito ad eventi molto disturbanti, parecchie censure nei palinsesti pubblici di quello che si poteva dire pubblicamente, ne ho parlato anche nel mio post su Sanremo. Attaccare degli artisti o degli scrittori per le loro dichiarazioni mi evoca immagini di censura e libri bruciati, come in Fahrenheit 451. Quest’immagine mi inquieta perché suggerisce la mancanza di libertà nell’esprimere idee e dissenso, fondamentale per una democrazia.

Quando chi detiene il potere (un ministro o un presidente del consiglio che fa le leggi e decide chi deve stare nei posti del potere) attacca uno scrittore, che è comunque un semplice cittadino armato solo del potere della parola con i suoi scritti, ne fa un bersaglio da colpire, soprattutto se pensiamo alla nostra epoca in cui ognuno può scrivere qualsiasi bestialità sui social senza colpo ferire.

La festa nazionale fu istituita ufficialmente nel 1949 ed è, secondo me, molto importante che resti in vigore soprattutto in questa società di nostalgici del ventennio. 

Riporto un po’ di notizie storiche riprese da Wikipedia 

Su proposta del presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, Umberto II di Savoia, principe e luogotenente del Regno d’Italia, il 22 aprild 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale con Disposizioni in materia di ricorrenze festive, che all'articolo 1 stabiliva la festività del 25 aprile per quell'anno.

«A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale.»

Si ebbero decreti per celebrare la ricorrenza anche nel 1947 e nel 1948; solo nel 1949 la ricorrenza venne istituzionalizzata stabilmente quale giorno festivo, insieme con la festa nazionale italiana del 2 giugno.


Nel 1955, in occasione del decennale, il presidente del Consiglio Scelba rivolse un messaggio alla Nazione tramite la RAI.

«Se ricordiamo le tragiche vicende della più recente storia d'Italia non è per rinfocolare odi o riaprire ferite, coltivare la divisione, ma perché vano sarebbe il ricordo dei morti e la celebrazione dei sacrifici sofferti se non ne intendessimo il significato più genuino ed il valore immanente, se gli italiani non avessero a trar profitto dagli insegnamenti delle loro comuni esperienze, e, tra gli italiani, i giovani sopra tutto, a cui è servato l'avvenire della Patria.»

Nell'aprile dello stesso anno il Movimento Sociale Italiano portò avanti una campagna per l'abolizione dei festeggiamenti del 25 aprile tramite il Secolo d’Italia su iniziativa di Franz Turchi. Venne inoltre organizzata una celebrazione a Roma a ricordo dei caduti della Repubblica Sociale Italiana; i saluti romani e i canti dei missini provocarono scontri con alcuni giovani comunisti che erano presenti.

Ricordiamoci che le conquiste dei diritti costano anni di lotte, sudore e sangue ma può bastare poco perché queste conquiste vengano spazzate via. 

Quindi oggi - finché posso ancora farlo - voglio ricordare l’importanza del 25 aprile con la speranza di poter festeggiare questo anniversario ancora per tanti anni a venire. Io sono antifascista. 

Buon 25 aprile a tutti voi.

Fonti immagini: pexels 

12 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Giusto così. In fondo è soprattutto una festività per rammentare la caduta di una dittatura, e quindi è una festività che appartiene a tutti coloro che preferiscono la democrazia.
Se qualcuno preferisce la dittatura e non è soddisfatto della democrazia in Italia, può pur sempre trasferirsi in Russia.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Ariano: è vero Ariano, vorrei vederli quelli che si lamentano dell’Italia vivere in una dittatura dove, se esprimi il tuo dissenso, ti sbattono in galera per poi ucciderti facendo passare il tutto come un incidente o una morte naturale. La libertà è difficile da gestire ma è sempre meglio la democrazia.

Brunilde ha detto...

Nulla da aggiungere. Anche io sono antifascista. Buon 25 aprile a tutti. Auguriamoci di poterlo festeggiare sempre , anche in futuro.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Brunilde: ciao Brunilde, buona festa della liberazione anche a te.

Sandra ha detto...

Antifascista ogni giorno, oggi particolarmente grata alla resistenza. Grazie per la condivisione.

Barbara Businaro ha detto...

Sono presa da altre faccende oggi (17 kg di valigia da stiva...), ma concordo con ogni tua parola. Mio nonno ci ha combattuto, anche se non conosco i dettagli. Ha lottato, lui con tutti gli altri, per questa libertà. Oggi onoriamo anche loro.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Sandra: grazie a te Sandra, buon 25 aprile, una festa importante

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Barbara: una valigia da 17 kg, sei in partenza Barbara? Oggi onoriamo tuo nonno e tante persone che hanno combattuto per restitutrici l’Italia libera

Marina ha detto...

Viva la libertà sempre e comunque, anche se purtroppo negli ultimi anni il concetto si è un po' perso per strada!

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Marina: in questi anni abbiamo assistito a diverse storture del concetto di libertà purtroppo, ma forse anche per questo è bene ribadire l’importanza della democrazia.

Luz ha detto...

Hai proprio ragione, stiamo assistendo a fenomeni pericolosi e che dichiarano molto apertamente la posizione di questo governo in merito a libertà sacrosante, come il diritto di parola. Se possiamo far finta che il bavaglio a Saviano non sia mai esistito (cancellazione di un suo programma su Raitre, già interamente girato e montato e in più puntate, concordate con la precedente amministrazione), non possono passare inosservati la censura a Scurati e la querela a Luciano Canfora, che in uno stato di diritto renderebbe assurda l'azione da parte di una carica istituzionale. Mala tempora currunt.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Luz: Saviano era proprio uno dei casi di censura di cui nessuno ha parlato, uno scrittore continuamente attaccato sui social perché parlava della realtà della camorra e, anche in quel caso, così come con Scurati, veniva additato dalla destra come “uno che si arricchiva parlando di camorra” così Scurati “si arricchisce parlando del fascismo”. Insomma gli argomenti scomodi non piacciono, invece piace la politica degli struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia…
Eh sì sono proprio brutti tempi.