venerdì 23 dicembre 2016

E il Natale è qui, mentre anche l'anno sta finendo

Scarta con cura il pacco dei giorni, è Natale ogni mattino che vivi. Stefano Benni
Ed eccoci arrivati al Natale in questo mese che è letteralmente volato via. 
Ma forse volano via tutti i mesi e uno dopo l'altro è volato via un altro anno, un 2016 pieno di eventi e molti piuttosto pesanti. Questo è stato un anno funestato da attentati terroristici, l'ultimo lunedì 19 dicembre, tanto per rattristare il Natale, è stato l'anno del terremoto del centro Italia e della terra che non smette di tremare, ma è stato anche l'anno della solidarietà e di qualche momento di gloria.

L'arte di trascorrere il tempo è l'arte di non inseguirlo. Leo Longanesi
Vediamo quali sono stati gli eventi principali di quest'anno:

Gennaio: morte di David Bowie e caso delle statue coperte ai Musei Capitolini per la visita del presidente dell'Iran a Roma.

Febbraio: la tragica morte di Giulio Regeni, l'osservazione delle onde gravitazionali suscita grande interesse nella comunità scientifica e dimostra che Einstein aveva ragione, muore Umberto Eco.

Marzo: terrore a Bruxelles ritorna la paura del terrorismo attacco ad aeroporto e metropolitana, tragedia delle sette studentesse Erasmus a Barcellona  

Aprile: muore Casaleggio, muore Prince.  

Maggio: Papa Francesco propone di istituire una Commissione di Studio sul ruolo delle donne diacono nella Chiesa. Mi sembra una proposta rivoluzionaria.

Giugno: il referendum nel Regno Unito decreta la Brexit.

Luglio: è un mese di fuoco in tutti i sensi. Dopo l'evento positivo del Portogallo che vince gli europei di calcio, il 13 luglio scontro tra treni in puglia nell'Italia del binario unico e il 14 luglio la strage di Nizza con 84 morti ad opera di un Tir che procede a tutta velocità contro la folla che assiste ai fuochi di artificio per i festeggiamenti dell'anniversario della presa della bastiglia; il 16 luglio il tentativo di Golpe (o forse no?)  in Turchia, il 23 luglio strage nel centro commerciale di Monaco, il 27 luglio padre Hamel di 86 anni viene ucciso barbaramente in una chiesa di Rouen da due terroristi.

Agosto: le olimpiadi ci regalano tanti momenti emozionanti, il 19 agosto il viso impolverato e macchiato di sangue del piccolo Omran diventa il simbolo dell'assurda guerra in Siria e cinque giorni dopo un terremoto violentissimo colpisce al cuore la nostra Italia.

Settembre: il 4 settembre USA e Cina ratificano l'accordo sul clima (e speriamo serva davvero), 6 settembre Madre Teresa è Santa (per me già lo era), 15 settembre Medaglia d'oro ad Alex Zanardi e a Beatrice Vio (ricordo loro due ma le medaglie d'oro sono ben di più)

Ottobre: muore Dario Fo e a fine ottobre la terra torna a tremare.

Novembre: Trump vince le elezioni USA, muore Umberto Veronesi e Bob Dylan vince il premio Nobel ma non lo va a ritirare, muore Fidel Castro. Con una sciagura aerea scompare la squadra di calcio di serie A brasiliana ricordando tristemente la tragedia italiana del Superga e del grande Torino.

Dicembre: al referendum vince il no, finisce il governo Renzi e comincia il governo Gentiloni.
Potrebbe bastare ma c'è un altro attentato a Berlino con un tir lanciato sui mercatini di Natale.

Ho tralasciato parecchie notizie e mi sono concentrata su quelle secondo me più importanti o più impresse nella mia memoria. E, aimè, avrei voluto evidenziare i fatti più belli dell'anno, ma navigando nel web non sono riuscita a trovarne mica tanti di fatti positivi in questo 2016, sembrano prevalere quelli negativi. 
Quest'anno ci ha portato tanti eventi e spunti di riflessione e, a questo punto, mentre vi auguro un felice Natale, vi dico che vorrei arrivare alla fine dell'anno senza nessuna notizia, vorrei proprio annoiarmi, perché come si dice "nessuna nuova, buona nuova".

E voi cosa ne dite?
Mentre ci pensate vi auguro Buon Natale e vi lascio con un video pieno di spirito natalizio

venerdì 16 dicembre 2016

Libri tra nebbia e Natale


La nebbia in piazza Maggiore
In questi giorni Bologna è stata spesso immersa nella nebbia, anche in pieno centro la piazza era invasa dalla soffice bruma grigia e a me veniva voglia soltanto di chiudermi in casa al calduccio, con la copertina sul divano, altro che giri di shopping natalizi. Anche se la piazza ha un suo fascino così, cosa ne dite? 
Comunque tanto per parlare del Natale in arrivo penso che non ci sia regalo migliore che un buon libro.
Che poi quando fuori fa freddo mettersi in panciolle sul divano o a letto con un bel libro è uno dei miei passatempi preferiti, posso viaggiare, vivere, correre e volare sulle ali della fantasia stando comoda e al caldo di casa mia. Cosa volere di più?

Nessuno è mai solo con un libro in mano. cit
Leggevo qualche tempo fa un articolo intitolato Il potere curativo dei libri di cui riporto un breve stralcio: Pagina dopo pagina la lettura può aiutarti a trovare soluzioni, stimolando il cambiamento, l'introspezione, il coraggio e l'iniziativa personale, come non essere d'accordo?
E poi i libri possono regalarti emozioni e momenti di svago, farti piangere e ridere, sognare, riflettere e talvolta perfino capire qualcosa in più di te e degli altri.
Tutte cose belle e quindi ho pensato di parlarvi delle mie letture di Natale in corso e in arrivo.
Si tratta di libri che vorrei leggere e che sono già sul mio iPad.

Il primo che vorrei citare è Buck e il terremoto


Buck e il Terremoto è una raccolta di 18 racconti brevi a quattro zampe. Protagonisti sono gli animali. Il tema:  lupi, cani, animali d’affezione, rapporto uomo – natura, terremoto, storia e tradizioni dei paesi colpiti, piccoli gesti di grande coraggio. Per espressa richiesta di Buck, tutti i racconti contengono un messaggio di speranza, amore o solidarietà.
Tutti i fondi raccolti saranno devoluti alla Croce Rossa Italiana per le vittime del sisma 2016
segnalo che Sabato 17 novembre 2016 ci sarà una presentazione dedicata a questo libro, tutte le info nel link di seguito Evento a Milano
Vista l'importanza dell'iniziativa lo segnalo anche nel mio blog.

Altro libro che, in realtà, ho appena finito di leggere si intitola Il posto del mio cuore di Emily Pigozzi, io l'ho trovato bellissimo e per certi versi mi ha ricordato il mio primo romanzo perché, anche qui, la protagonista cerca la sua libertà e attraverso esperienze diverse e spesso dolorose ritorna alle sue origini e capisce che la vera felicità è proprio nel posto dal quale è scappata. L'autrice ha un modo di scrivere che mi piace tantissimo. Questo è il suo terzo libro che leggo e non mi ha mai delusa.

Trama:Bassa emiliana, anni '50. Alma Libera Tondelli è una ragazza di paese. Sognatrice e inquieta, Alma sembra avere un destino già scritto: la vita di campagna, il lavoro in fabbrica, la messa della domenica. Fulvio, limpido e sincero, la ama da sempre, ma arrendersi al suo amore significherebbe rinunciare ai sogni di libertà che da sempre tormentano il suo spirito. Dalle campagne emiliane del dopoguerra alla Bologna del sessantotto, passando per la Roma del cinema e della Dolce vita, pur plasmata dagli uomini della sua vita Alma cercherà sé stessa e la sua vera strada, mentre al paese qualcuno continuerà ad amarla in silenzio... Perché, come le predisse la Delfina, l'indovina che ha popolato le sue fantasie di adolescente, in lei "ci sono le luci e le ombre, e la salvezza del cuore, spesso, è nel luogo in cui si parte".

 
Un libro che ho appena comprato è L'estate fredda di Gianrico Carofiglio che è un autore che amo particolarmente.
Trama: Siamo nel 1992, tra maggio e luglio. A Bari, come altrove, sono giorni di fuoco, fra agguati, uccisioni, casi di lupara bianca. Quando arriva la notizia che un bambino, figlio di un capo clan, è stato rapito, il maresciallo Pietro Fenoglio capisce che il punto di non ritorno è stato raggiunto. Adesso potrebbe accadere qualsiasi cosa. Poi, inaspettatamente, il giovane boss che ha scatenato la guerra, e che tutti sospettano del sequestro, decide di collaborare con la giustizia. Nella lunga confessione davanti al magistrato, l'uomo ripercorre la propria avventura criminale in un racconto ipnotico animato da una forza viva e diabolica; da quella potenza letteraria che Gadda attribuiva alla lingua dei verbali. Ma le dichiarazioni del pentito non basteranno a far luce sulla scomparsa del bambino. Per scoprire la verità Fenoglio sarà costretto a inoltrarsi in quel territorio ambiguo dove è piú difficile distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Ambientato al tempo delle stragi di Palermo, L'estate fredda offre uno sguardo pauroso sulla natura umana, ma ci regala anche un protagonista di straordinaria, commovente dignità. E, alla fine, un inatteso bagliore di speranza.
Non vedo l'ora di leggerlo.


Poi ci sono altri libri che ho in mente di leggere, ma per ora mi fermo. 
E voi che libri state leggendo o avete intenzione di leggere, magari approfittando delle vacanze di Natale?

 


domenica 11 dicembre 2016

Il mese più corto dell'anno

Oh giorni oh mesi che andate sempre via sempre simili a voi. Guccini

Credete sia febbraio? No, vi sbagliate, il mese più corto dell'anno è dicembre anche se ha 31 giorni, anche se è l'ultimo mese, è il mese più corto e più atteso forse più amato e più odiato dell'anno.
E vi spiego perché.
È un mese annunciato già dall'inizio di novembre a volte addirittura da ottobre, se ne parla perfino a settembre con la fine dell'estate. 
Poi comincia ed è la fine, un vortice di attività da fare, tutti corrono perchè prima di Natale bisogna comprare i regali, vedersi con diversi gruppi di amici per una pizza, un aperitivo o un caffè di saluto. 
Perché il mantra è "vediamoci prima di Natale!" Ma mica moriamo a Natale? O forse sì...
Dicembre è il mese più corto dell'anno perché, anche se ha 31 giorni, in realtà occorre concentrare tutto nei primi venti giorni lavorativi comprese le scadenze del lavoro.

E mi addormento come in letargo dicembre alle tue porte. Guccini

È bello vedersi con gli amici per carità, ma se lo fai per tre giorni di seguito in una settimana lavorativa come minimo ti senti un po' appesantito dal cibo e la prospettiva dei banchetti natalizi diventa quasi un incubo.
Al lavoro per esempio si parla di come organizzare la festa di Natale dell'azienda già da fine ottobre (io odio la festa di Natale dell'azienda!) ma cosa avrò mai contro la festa di Natale?
In generale niente. Solo che visto che con alcuni colleghi ci mal sopportiamo tutto l'anno e, confesso,  alcuni di loro sono simpatici quanto un dito infilato in un occhio, allora perché mai dobbiamo ipocritamente festeggiare insieme e farci gli auguri di Natale?
La verità è che i capi ci tengono e vogliono a tutti i costi fare la festa e tutti partecipiamo mentre vorremmo essere da un'altra parte.
E poi c'è la pubblicità dei panettoni, le musichette natalizie ad ogni angolo e le happy family che scartano montagne di regali sotto l'albero
Per fortuna ci sono invece i momenti piacevoli con le persone che vuoi davvero vedere e con le quali ti trovi prima delle feste per un saluto (pizza-cena-aperitivo-caffè) e quindi hai il lunedì l'aperitivo con le amiche della palestra, il martedì la pizza con gli amici della compagnia, il mercoledì la cena con i cugini dell'uncinetto o del punto a croce (o dell'hobby che volete voi) il giovedì no non posso, allora vediamoci almeno per un caffè oppure facciamo un tè con i pasticcini alle cinque del pomeriggio magari all'uscita dall'ufficio così dopo inseriamo anche un giro di shopping per i regali natalizi (ho omesso le virgole apposta per dare il senso della corsa).

Va bene è piacevole vedervi tutti, ma vi vorrei più 'diluiti nel tempo'

Meno male che con alcuni ci siamo organizzati a metà novembre con castagnata di preparazione pre natalizia, in fondo anche novembre ha il suo fascino e, appena ce ne rendiamo conto, è già volato via.

E poi cosa c'è. Ah sì l'albero da fare, per chi lo fa, magari anche un piccolo presepe, ma aspettiamo l'otto dicembre oppure anticipiamo? Boh, chi lo sa, intanto siamo già arrivati al venti dicembre, ma tra quattro giorni è la vigilia! E i parenti mi chiedono (cominciano a chiedermelo da settembre): ma ci vieni a trovare a Natale? e nel mentre non fai una capatina per i morti? No, tranquilli a Natale ci sarò ma prima no, per i morti no, se non voglio morire io.

Ed ecco passato Natale, ma adesso per capodanno cosa organizziamo?
Anche questo fa parte di dicembre, ma dopo aver esaurito tutte le energie con il Natale potremmo riposarci un po'?

E adesso la domanda di rito: ma secondo voi qual è il mese più corto dell'anno e soprattutto di che Natale siete?





mercoledì 7 dicembre 2016

Un mio racconto sul blog di Silvia

Oggi un brevissimo post fuori programma solo per segnalarvi che sul blog di Silvia Algerino
Lettore creativo è stato pubblicato un mio racconto.

Se volete fare un salto a leggere ed esprimere le vostre opinioni siete benvenuti.
Approfitto per augurarvi buona festa dell'Immacolata!

domenica 4 dicembre 2016

La storia mi assolverà

Cuba è un bambino senza giochi, è un sorriso che ti invita a ballare. cit
La morte di Fidel Castro mi ha portato a pensare al mio viaggio a Cuba nell'anno 2000.
Era un anno in cui ancora il mondo occidentale sembrava l'eldorado Stati Uniti compresi, solo un anno dopo, l'attacco alle twin tower avrebbe sfatato il mito di un America magica e libera.
Andammo a Cuba per una settimana nel mese di dicembre, eravamo in albergo alla Playas de l’Este a quindici km dall'Avana, quindi alternavamo mattinate in spiaggia a pomeriggi in giro per la città. 
Di Cuba mi colpì la bellezza dei luoghi, l'atmosfera magica e decadente anni cinquanta dell'Avana, ma soprattutto la gente, bella, colta e con l'aria triste e talvolta disperata.
Quando partii dall'Avana lasciai tutte le mie medicine, le penne bic, la bottiglietta dello shampoo e del bagnoschiuma, lo zainetto di plastica omaggio del tour operator al personale dell'albergo, me ne fecero richiesta con un tono educato e gentile spiegandomi che per loro quelle cose avevano un costo proibitivo e io mi sentii quasi in colpa di non avere molto di più da offrire. 
Nessuno ti assaliva, tutti provavano a chiedere con cortesia e io mi sentivo di dare quello che potevo, ma non era un'elemosima era un dono, perchè i cubani avevano una dignità e una fierezza anche nella povertà che non potevi fare a meno di provare rispetto e ammirazione, anche per la loro accoglienza e solarità.
Mi sono chiesta quanto di questa oppressione derivasse da Fidel Castro e quanto dall'embargo degli Stati Uniti, non ho approfondito allora la storia di questo paese e della sua rivoluzione.
Adesso però con la morte di Fidel Castro mi domando cosa accadrà a questo splendido paese e ho cercato di analizzare la storia di Fidel, che uomo era? Era un dittatore spietato o era una vittima del sistema e della guerra fredda USA-URSS? 
Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena di vivere. Che Guevara

Ecco cosa ho reperito nella rete qui di cui riporto i punti salienti:

Fidel Castro Ruz, nasce a Birán il 13 agosto 1926. È stato primo ministro di Cuba dal 16 febbraio 1959 all'abolizione della carica, avvenuta il 2 dicembre 1976, ed è stato, dal 3 dicembre 1976 al 18 febbraio 2008, Presidente del Consiglio di Stato e Presidente del Consiglio dei ministri, nonché Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba, il partito unico del Paese.
Castro, assieme al fratello Raúl, a Che Guevara e Camilo Cienfuegos è stato uno dei protagonisti della rivoluzione cubana contro il regime del dittatore Fulgencio Batista e, dopo il fallito sbarco nella baia dei Porci da parte di esuli cubani appoggiati dagli Stati Uniti d'America, proclamò l'istituzione della Repubblica di Cuba, uno Stato monopartitico di stampo socialista, che secondo Castro e i suoi sostenitori è una democrazia popolare apartitica, ma che i dissidenti e buona parte degli analisti politici internazionali definiscono come regime totalitario.
Castro è una figura controversa: i detrattori lo considerano un nemico dei diritti umani, mentre i suoi sostenitori lo considerano un liberatore dall'imperialismo e sottolineano i progressi sociali che egli ha promosso a Cuba.
Secondo i suoi sostenitori, la leadership di Castro si è mantenuta così a lungo grazie al sostegno delle masse, dovuto al miglioramento delle condizioni di vita. Secondo i detrattori, invece, le cause andrebbero cercate nell'utilizzo di metodi coercitivi e repressivi.
Il 19 aprile 2011 Fidel Castro, dopo quasi mezzo secolo di presidenza e a causa di problemi di salute, si dimette, consegnando i suoi poteri nelle mani del fratello Raúl Castro che sta lentamente avviando alcune riforme in senso liberale a favore del popolo e della non florida economia locale, compromessa soprattutto dal lungo embargo a cui è stata costretta l'isola.
Quando muore all'Avana il 25 novembre 2016 aveva compiuto 90 anni.

Giovinezza, formazione e rivoluzione

Fidel studiò a Santiago di Cuba in un istituto per ragazzi di famiglie benestanti. Dal 1941 al 1945 si trasferì all'Avana, dove studiò nel collegio sotto la guida di sacerdoti Gesuiti, quando l'esperienza della guerra civile spagnola era ancora fresca. I Gesuiti pervadevano il giovane Fidel con l'ideale di una cultura spagnola, sottolineando la superiorità dei valori spagnoli di onore e di dignità in contrapposizione al materialismo anglosassone.
Nel 1945 Castro s'iscrisse alla facoltà di Diritto dell'Università dell'Avana. Qui venne in contatto con gli scritti di professori nazionalisti che credevano che il destino di Cuba fosse stato deviato dall'intervento degli Stati Uniti del 1898, dalla sua dominazione economica, sottraendo a Cuba la sua indipendenza e la sua nazionalità. Nell'ateneo, molto politicizzato, Fidel aderì alla lega antimperialista, schierandosi apertamente contro il nuovo presidente cubano, Ramón Grau.

Dopo la laurea Castro fece praticantato in un piccolo studio associato dal 1950 al 1952 e intendeva candidarsi al parlamento nel 1952 per il "Partito Ortodosso", ma il colpo di Stato del generale Fulgencio Batista rovesciò il governo di Carlos Prio Socarras e portò alla cancellazione delle elezioni.
Castro denunciò Batista in tribunale per violazione della costituzione, ma la sua petizione venne rifiutata. In risposta Castro organizzò un disastroso assalto armato alla caserma della Moncada, nella provincia di Oriente, il 26 luglio 1953. Più di ottanta tra gli assalitori vennero uccisi, Castro fu fatto prigioniero, processato e condannato a quindici anni di prigione.
Castro utilizzò l'arringa finale del suo caso per il suo famoso "La storia mi assolverà", un discorso appassionato con cui difese le sue azioni spiegando la sua visione politica. Venne rilasciato grazie a una amnistia generale nel maggio 1955 e andò in esilio in Messico e negli Stati Uniti.
Poi ritornò in patria clandestinamente, con diversi altri esiliati, tra cui Ernesto "Che" Guevara, Raúl Castro e Camilo Cienfuegos, si ritirarono sulle montagne della Sierra Maestra e da lì cominciarono la guerriglia contro il governo di Batista. Il gruppo di guerriglieri crebbe fino a superare gli 800 uomini. Il 24 maggio 1958, Batista lanciò diciassette battaglioni contro Castro nell'Operazione Verano. Nonostante lo svantaggio numerico, le forze di Castro misero a segno una serie di vittorie e il capodanno del 1959 Batista lasciò il paese e le forze di Castro entrarono all'Avana creando il nuovo governo.

Governo

Inizialmente gli Stati Uniti furono rapidi a riconoscere il nuovo governo. Castro divenne Primo Ministro in febbraio, ma gli attriti con gli Stati Uniti si svilupparono ben presto, quando il nuovo governo cominciò a espropriare le proprietà delle principali compagnie statunitensi, proponendo risarcimenti basati sulla valutazione fiscale delle proprietà, che per molti anni le stesse compagnie avevano fatto in modo di tenere artificialmente basse. Castro visitò la Casa Bianca poco dopo la presa del potere e incontrò il Vice Presidente Richard Nixon. Pare che Dwight Eisenhower abbia snobbato Castro con la scusa che stava giocando a golf e lasciò Nixon a parlare con lui per cercare di scoprire se fosse comunista e filo-sovietico. Nixon commentò che Castro era naif, ma non necessariamente un comunista.
Nel febbraio 1960, Cuba firmò un accordo per l'acquisto di petrolio dall'Unione Sovietica. Quando le raffinerie cubane, di proprietà statunitense, si rifiutarono di raffinare il petrolio sovietico, vennero espropriate e gli Stati Uniti interruppero subito le relazioni diplomatiche con il governo Castro.
In reazione alla politica statunitense dell'amministrazione Eisenhower, che andava facendosi sempre più ostile verso la novità cubana, il governo castrista cominciò a stabilire legami sempre più stretti con l'Unione Sovietica. In seguito a diversi patti firmati tra Castro e il Premier sovietico Nikita Khruščёv, Cuba cominciò a ricevere aiuti economici e militari dall'Unione Sovietica.
Il 17 aprile 1961, gli Stati Uniti sponsorizzarono un fallimentare attacco a Cuba, appoggiando degli esiliati cubani. In quell'occasione una forza di circa 1.400 dissidenti, finanziati e addestrati dalla CIA, sbarcarono a sud dell'Avana, nella Baia dei Porci. Secondo le previsioni della CIA, l'invasione avrebbe dovuto innescare una sollevazione popolare contro Castro. Ciò non avvenne e la parte dei golpisti che giunse a riva venne catturata, tra l'altro il presidente Kennedy non aveva dato l'appoggio aereo fondamentale per la riuscita dell'operazione.
In seguito, il 2 dicembre di quell'anno, in un discorso alla nazione, Castro si dichiarò un marxista-leninista e disse che Cuba avrebbe adottato il comunismo.
Nell'ottobre 1962, quando gli Stati Uniti scoprirono che l'Unione Sovietica stava tentando attivamente di schierare missili nucleari sull'isola, si ebbe la cosiddetta "Crisi dei missili di Cuba". Dopo che le tensioni vennero disinnescate, le relazioni tra Stati Uniti e Cuba rimasero comunque ostili.

Nel corso degli anni Castro consolidò il controllo dello Stato, nazionalizzando ulteriormente l'industria, confiscando i beni di proprietà straniera, collettivizzando l'agricoltura ed emanando politiche a beneficio dei lavoratori nell'ambito dell'economia pianificata di stampo socialista. Molti cubani lasciarono il paese dal 1959 in poi (sia perché dissidenti, sia per motivi economici: tra questi la maggioranza erano proprietari terrieri e sostenitori di Batista, solo dopo anni di embargo vi furono i primi esuli di estrazione sociale povera o media). Molti esuli si stabilirono a Miami in Florida, dove formarono una numerosa comunità anti-castrista e spesso forti sostenitori del mantenimento dell'embargo contro il loro paese d'origine.
Proprio causa del duro embargo imposto dagli Stati Uniti, Cuba divenne sempre più dipendente dai sussidi sovietici. Il collasso dell'Unione Sovietica nel 1991 portò un periodo di forte sofferenza economica a Cuba, da cui l'isola si è leggermente ripresa, pur rimanendo in una situazione grave, solo negli anni 2000.

Considerazioni 

Non mi dilungo oltre, nel link trovate maggiori dettagli e approfondimenti, tuttavia tra le cose positive del governo di Castro c'è la campagna per l'alfabetizzazione che si concentrò sulle aree rurali dove questa era molto bassa. Quasi 270.000 insegnanti e studenti vennero utilizzati per l'alfabetizzazione dell'isola. Nel 1961 il tasso di analfabetismo fu ridotto dal 20% al 3,9%. Il Museo Nazionale Cubano dell'Alfabetizzazione raccoglie più di 700.000 lettere inviate a Castro da coloro che avevano terminato il corso come testimonianza dell'avvenuta alfabetizzazione.
Altre cose positive riguardano il funzionamento dei servizi pubblici, trasporti, ospedali, strade, tutto procedeva  con la massima efficienza.

Personalmente, quando ho visitato Cuba, ciò che invece mi ha dato il senso della dittatura era la continua presenza dei militari, davanti agli alberghi, in città, in spiaggia,
soprattutto perché la loro presenza era finalizzata non tanto alla sicurezza dei luoghi ma alla vigilanza sui cubani che cercavano un contatto con i turisti per guadagnare qualche dollaro.

Ripensando alle origini di questo governo il colpo di stato di Batista fu appoggiato dalle grandi compagnie statunitensi dello zucchero e di Washington, tanto che gli Stati Uniti riconobbero subito il suo governo.
Batista con la garanzia del suo arricchimento personale svendette il 90% delle miniere di nichel e delle proprietà terriere, l'80% dei servizi pubblici, il 50% delle ferrovie a ditte americane, Cuba divenne la capitale del gioco d'azzardo e della prostituzione, ospitando anche esponenti della mafia americana che si impadronirono di alberghi, case da gioco e di prostituzione, sfruttando il turismo statunitense.
Non so se avete mai visto Havana un bellissimo film del 1990 con Robert Redford del regista Sidney Pollack ? Molto interessante, mostra Cuba prima di Castro come una specie di Las Vegas caraibica e rende bene l'idea della Cuba pre castrista alle soglie della rivoluzione.

E quindi mi chiedo come sarebbe andata senza l'embargo? Forse la vita dei cubani sarebbe stata meno dura?
In fondo a Cuba tutti studiavano fino al conseguimento della laurea e venivano curati a spese dello stato, mentre negli Stati Uniti se non sei ricco non solo non frequenti l'università, ma se vai in ospedale puoi morire se non hai e paghi una adeguata copertura assicurativa sanitaria.
Una mia amica ha vissuto due anni negli USA e ci stava anche bene, poi ha deciso di tornare in Europa  perché mi ha detto "in America puoi realizzare grandi sogni è vero, ma vivi bene solo finchè sei giovane e in buona salute, se ti ammali puoi finire in miseria solo per curarti". 
Non è accettabile l'estremità del capitalismo e neanche quella del comunismo, come sempre la virtù sta nel mezzo, cosa che nessuno in questo pazzo mondo sembra aver capito, nonostante la storia.

Troppo lunga e sofferta è la strada che conduce al Paradiso.