domenica 30 ottobre 2016

Sogni e incubi


Il romanzo è un posto per sognare o per avere incubi. Cit.
In questi giorni sto attraversando un momento di impasse. Il mio thriller non procede perché devo capire cosa farà l'assassino.
Ho un mio schema ben preciso in testa, ma in questo momento di rimescolo della carte della mia vita si sta rimescolando anche il mio schema romanzesco e non so so più chi sono i cattivi e chi sono i buoni.
Ma qual è il confine tra sogni e incubi, davvero ciò che sogni è quello che vuoi?
Spesso inseguiamo obiettivi con ogni mezzo, sacrificando il nostro tempo e le nostre energie e, quando finalmente lo raggiungiamo, ci accorgiamo che non è quello che volevamo. 
Così possiamo solo prendercela con noi stessi, come si dice: hai voluto la bicicletta e adesso pedala!
In realtà volevamo la bicicletta perché era bella e ci piaceva, ma non avevamo nessuna voglia di pedalare, eppure dovevamo saperlo che la bicicletta serve per pedalare. 
Io, personalmente, questo concetto l'ho capito da moltissimo tempo, è uno dei motivi per cui non chiedo più biciclette a chicchessia, a meno che non abbia una grandissima voglia di pedalare fino ad ammazzarmi.
Mi sa che sto uscendo fuori tema, volevo parlare del romanzo è invece parlo della mia vita lavorativa.
Prendetemi così come sono allora, la verità è che la mia bicicletta piace a qualcuno e mi è stato chiesto di cedergliela, in cambio mi danno una bicicletta più bella, magari a pedalata assistita e quindi meno faticosa, forse.
Ora in un primo momento mi sono arrabbiata, poi ho provato sollievo: sapete che c'è vi cedo la mia bicicletta, è davvero pesante da pedalare, ma questo non ve lo dico (o meglio ve l'ho sempre detto ma voi non ci credete perché tutto funziona bene).
L'incubo è meno cupo, forse diventerà un sogno. Staremo a vedere, tanto non possiamo fare altro.

Ma torniamo al mio thriller, il mio killer è una persona disturbata. Bella scoperta direte voi, uno che ammazza la gente è per forza una persona disturbata. Va bene, questo è un fatto, ma prima che diventasse una persona disturbata cosa gli è successo? Non sarà stato un tantino esasperato dalle vicende della vita? Come accade nel film "Una poltrona per due" se portiamo un individuo alla disperazione, gli togliamo tutto quello che ha, potrebbe impazzire e fare qualcosa di tremendo, oppure potrebbe semplicemente lasciarsi andare, diventare un barbone, proprio come avviene nel film, salvo poi riscattarsi, risorgere e trovare il modo di vendicarsi.
Io sono nella fase in cui devo determinare cosa è accaduto nella vita del killer che lo ha portato a essere quello che è. C'è sempre un momento in cui tutto comincia, c'è il "prima" e il "dopo" e c'è il momento in cui non è più possibile tornare indietro.

Quindi devo fare ordine nel mio caos mentale e capire che strada fare tra il prima, il dopo e il punto di non ritorno.
Domanda a chi scrive: come uscite dall'impasse della scrittura?
Domanda a chi legge: cosa vi piace di un thriller e qual è l'elemento che secondo voi non deve assolutamente mancare?


domenica 23 ottobre 2016

Cambiamenti e rivoluzioni

Lentamente muore chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. P. Neruda

Il mondo del lavoro è una vera giungla in qualsiasi campo e settore.
Chi non ha un lavoro si lamenta perché non ha un'occupazione e non sa come campare. 
Chi un lavoro ce l'ha spesso è sottopagato, ha degli orari terrificanti e magari è pure precario. 
Poi ci sono i fortunati che hanno un lavoro stabile con uno stipendio nella media (non dico ottimo, ma dignitoso) e un orario più o meno normale almeno in via ufficiale, perché -in via ufficiosa- anche se devi lavorare otto ore al giorno alla fine ne fai di più senza retribuzione. 
Io faccio parte della categoria dei lavoratori "fortunati".

Boh?

Bene direte voi e allora? 

Purtroppo anche chi si trova in questa categoria "fortunata" rischia l'ulcera di continuo perché cambia l'organizzazione a ogni cambio di Presidente o di Direttore generale e tu che hai imparato a gestire il lavoro in un certo modo devi ricominciare daccapo. 

Ma il cambiamento presuppone un miglioramento, direte voi!

Non è sempre così, spesso ciò che viene cambiato peggiora e te lo spacciano come miglioramento. 
Ma tutto non è a costo zero, no tutto avviene sulla pelle di chi lavora e della sua ulcera. 

Nella mia azienda è cambiato Direttore generale tre volte e due volte il Presidente, ognuno di loro ha riorganizzato e rivoluzionato la compagine aziendale. 
Perchè ognuno vuole lasciare la sua impronta come lo Yeti.
Bello vero?
Una volta sono stati suddivisi degli uffici, altre volte gli uffici sono stati accorpati, altre volte ancora sono stati riorganizzati al proprio interno spostando il personale. 
Tutto questo ha spesso generato confusione e inefficienza scaricando la colpa sul personale stesso. 

Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero. Aristotele

Ma se ti lamenti di questo ti dicono: "Ma tu non hai propensione al cambiamento! Sei poco innovativa! Cambiare apre la mente!" 
Io ho una mente apertissima, addirittura spalancata e quasi sempre vedo troppo bene quello che alcuni non voglio vedere. Una volta ho previsto la fine di un settore nel giro di qualche anno. 
Dopo due anni il settore si è auto eliminato e pensare che era stato creato dal solito genio di turno che per crearlo aveva disfatto un paio di uffici e spostato il personale in zona neutra, tanto perché non rompesse troppo le scatole.
Ora con l'ultimo Presidente della società ci sono tanti cambiamenti in arrivo.

In questi giorni ho cambiato:
Il computer o meglio il notebook 
Il collegamento a internet del notebook ossia l'evoluzione della chiavetta
Il contatore del gas 
La palestra 
E tra un po' anche situazione lavorativa.

La domanda è: anche voi come me vorreste vivere di rendita?

domenica 16 ottobre 2016

Stranger things

Domenica scorsa ho subito una grave perdita, il mio fedele personal computer è morto, mi ha abbandonato così all'improvviso, dopo sette anni di felice convivenza.
Già avevo avuto una settimana difficile, ma domenica mattina ero piena di entusiasmo e mi  accingevo a buttarmi nella scrittura, ma lui non dava più cenni di vita, e non era la batteria scarica, era proprio andato.
Possiedo un Ipad con il quale faccio molte cose, ma per scrivere mi trovo bene con il computer ordinario e così sono corsa a comprarne uno nuovo.
Ecco a cosa servono i negozi aperti anche di domenica!
Ho passato gli ultimi giorni a cercare di recuperare i dati del vecchio pc e a sistemare a mio modo le impostazioni del nuovo pc, conoscete Windows 10? Ecco è tutto diverso, comunque eccomi qua, di nuovo operativa.
E per non cedere alla disperazione della pagina bianca ho deciso di parlarvi dei book tag, idea che mi è venuta leggendo l'ultimo post di Monica de Il mondo di M.

Il tag si chiama Stranger things e richiama una omonima serie tv (che non ho mai visto, ma se mi capita cercherò di guardarla)
Comunque si tratta di individuare i libri che hanno suscitato in noi determinate reazioni che vado ad elencare 

Epic intro: un libro che ti ha catturato fin dalla prima pagina 
Questo libro l'ho letto in due giorni, ero in vacanza, ok, ma non mi sono staccata finchè non l'ho finito, mi è piaciuto e mi ha tenuta davvero incollata alle pagine.

Dungeons and dragons: un mondo fantastico che ti piacerebbe visitare

Sarà il richiamo del fanciullino che è in me, ma mi piacerebbe visitare l'isola che non c'è.

Squad goals: il tuo gruppo di amici preferito



I due amici di Dafne, Elena e Nicola li trovo fantastici, insieme costituiscono un terzetto niente male, insomma io nei momenti difficili vorrei avere due amici come loro due, qualcuno con cui piangere senza vergognarmi e mangiare nutella a crepapelle.

Abc's Christmas lights: un personaggio mentalmente instabile
L'assassino del thriller di esordio di Giorgio Faletti è un personaggio dalla mente instabile, questo è innegabile ed è anche un personaggio che resta impresso.

The upside down: un libro completamente differente rispetto alle tue aspettative

Questo thriller è diverso dai soliti, mi aspettavo un classico romanzo giallo, invece è basato molto sull'introspezione e sulla psicologia dei personaggi.

Mad scientists: un distopico con il governo peggiore  

Vi confesso che non leggo troppo i romanzi distopici, quindi se non voglio citare il classico 1984 di Orwell mi tocca citare un libro già nominato da M. ed è La neve se ne frega di Luciano Ligabue, a me la storia d'amore è piaciuta tantissimo e il romanzo è basato su un governo distopico abbastanza singolare che punta sulla felicità e sulla forzatura della natura umana. Ma forzare la natura non sempre è possibile soprattutto quando interviene la forza dell'amore.

Demorgordon: una creatura che non vorresti mai veder uscire dal muro di casa


Il romanzo non l'ho letto, ma ho visto i film, partendo dalla versione statunitense ho poi visto i tre film giapponesi. Ecco io amavo i film dell'orrore, una volta. Dopo aver visto quei film non sono più riuscita a guardarli, la bambina che esce dalla TV la trovo terrificante. 


Cliffanger ending: un libro con un finale mozzafiato 


Acquanera di Valentina D'Urbano, un libro molto bello, ma tanto inquietante che non mi ha fatto dormire e con un finale assolutamente che non ti aspetti, spiazzante e tremendo.
Bellissima la copertina vero? 

Non so se vorrete raccogliere il tag,  ma potreste raccontarmi nei commenti qualcosa a proposito dei libri che avete letto e che rientrano in una di queste casistiche...


domenica 9 ottobre 2016

In bilico tra parole e silenzio

L'anima non sbaglia mai, se ti senti appagato sei sulla strada giusta cioè la tua. Cit.
In questi giorni di inizio autunno mi sento in uno stato di transizione e mi capita di avere la mente vuota.
Sono piccoli momenti, sensazioni portate dalla stagione: le giornate che si accorciano, il dover tornare ad attività che spesso sento lontane dal mio sentire e da quelle in cui amerei immergermi.
In momenti come questi mi ritrovo a sfogliare pagine del passato, non pagine di carta ma pagine in senso metaforico perchè sono le pagine del mio vecchio blog personale. Un diario in cui raccontavo eventi delle mie giornate, sogni, illusioni, pensieri e altre amenità.
Fa un certo effetto ritrovare tracce del passato e scoprirle attuali e immutate rispetto al mio io di qualche anno fa.
In autunno il rumore di una foglia che cade è assordante perchè con lei precipita l'anno. Tonino Guerra
E oggi rileggendo queste righe, a proposito di una storia che tentavo di scrivere, ho ritrovato un angolo di me come in uno specchio.


Avrei qualcosa da raccontare
ma non sempre trovo un reale interesse per la storia
sembra tutto già visto
e tutto così poco interessante.
Discorsi che si ripetono
in fondo già sentiti troppe volte.
A volte è meglio lasciare stare.
A volte preferisco il silenzio.
Anche il silenzio può raccontare una storia.
Meglio di tante parole.



domenica 2 ottobre 2016

Progetti di allegria

Scrivere è camminare nudi per strada, fare un salto nel vuoto, interpretare le cicatrici di cui siamo fatti. Delphine De Vigan
Ho tanti progetti che corrono nella mia testa come criceti su una ruota. 
Io stessa non riesco a starci dietro, ai progetti non ai criceti, spesso però mi sento proprio come un criceto.
Corro e mentre corro penso. Ogni tanto mi fermo e, sopratutto, fermo il pensiero prendendo appunti su un pezzo di carta. Ho anche provato a girare con un taccuino in borsa, ma il pezzo di carta, non so come mai,  funziona meglio, è più pratico, lo tengo in una tasca della borsa e passa più inosservato.
L'altro giorno ero in una riunione dove si parlava di una fantastico progetto pilota che la mia azienda vuol sperimentare e nel corso delle disquisizioni di ognuno che interveniva a esprimere il proprio parere io mi sono distratta e ho pensato a un mio progetto di scrittura (così ho tirato fuori il mio foglietto volante e ho preso appunti, giusto cinque minuti per fissare quel pensiero prima che si volatilizzasse!) 

e adesso dove vado?
Tornata a casa sono collassata sul divano e, ridotta allo stato di zombie, non ho fatto più niente. O meglio ho dormito. Secondo me all'interno dei divani c'è un gas soporifero, sembra che questo effetto collaterale colpisca tutti quelli che abbiano l'ardine di sedersi su di essi.
Due giorni dopo, mentre trovavo finalmente il tempo e l'energia per mettermi al computer a scrivere, ho tirato fuori il mio foglietto, mi sono ricordata di cosa volevo parlare e ho scritto un capitoletto. 
Così riga dopo riga, molto lentamente, con fatica e sudore, si sta delineando una storia.
Il problema è che la creatività non me la ritrovo sempre in tasca in ogni momento, ci sono attimi in cui capto un'idea da mettere su carta e prima ancora che riesca ad afferrarla l'idea vola via, oppure rimane lì nella mia mente e sembra anche ben definita, poi quando mi metto al computer diventa nebulosa e quello che sembrava scontato non lo è più. Quindi posso solo andare avanti riga dopo riga e poi, magari senza che me ne accorga, le righe diventano pagine.
E poi dopo mesi che ci pensavo ho finalmente avviato un progetto che riguarda il mio primo romanzo, progetto che ha cominciato a muovere i suoi primi passi e che sta andando avanti, ve ne parlerò quando si concretizzerà e soprattutto se si realizzerà. 
Il tempo è gratis ma è senza prezzo. Harvey MacKay
L'unico problema è il tempo: ne ho sempre meno e mi danno l'anima per riuscire a fare tutto e soffro perché non ci riesco.Poi mi viene in mente di fare le cose come al solito, come ho sempre fatto, un passo alla volta.

E voi come state in quest'autunno e che progetti avete?