domenica 28 gennaio 2018

Leggere i classici e altre avventure


Ogni tanto quando qualcuno cita un libro che non ho mai letto mi rendo conto di quanto la mia lacuna sia profonda. Sono molti i classici che non ho letto, ma anche molti altri, così ogni tanto penso di leggere qualche libro che mi manca. Poi mi ritrovo a leggere anche libri che ho già letto e che non ricordo più, ricordo la storia a grandi linee, ma non ricordo i particolari. Perché in fondo io, spesso, mi innamoro dei particolari, di certe frasi, di certe sfumature, di certi sentimenti espressi così bene con le parole che mi innamoro di tutto il libro.
In questi giorni ho cominciato la rilettura di Dorian Gray, il romanzo più famoso di Oscar Wilde, l'avevo letto il secondo anno di università, incuriosita dal racconto di una compagna di corso. 
Ho sentito l'esigenza di rileggerlo per un motivo preciso, motivo che per ora non svelo. 
Tra l'altro è molto semplice oggi reperire questi classici, molte case editrici hanno fatto la versione in eBook a prezzi irrisori o, addirittura, gratuiti. Mi piace molto questa iniziativa, la trovo davvero encomiabile. 
Mi sono resa conto che ricordavo poco del modo di scrivere di Oscar Wilde, lui non racconta solo la storia di Dorian, racconta la storia di un'epoca, dei costumi di una società e di certe dinamiche che trovo attualissime. Credo che rileggere certi libri porti a comprenderli meglio o, addirittura, a comprenderli del tutto. 
Ciò che sorprende di queste opere è che, anche se scritti in epoche apparentemente lontane dalla nostra,  conservano una freschezza e un'attualità sorprendenti. Certi libri possono diventare eterni proprio grazie a questo loro modo di essere. 
Poi ci sono altri romanzi che mi piacerebbe leggere, per esempio Tenera è la notte di Scott Fitzgerald, il buio oltre la siepe di Harper Lee e Il giovane Holden di Salinger. 
Magari li leggerò nei prossimi mesi, non mi pongo obiettivi rigidi, diciamo che partirò dal primo poi si vedrà.

E voi avete dei libri più o meno classici che vorreste leggere o rileggere? 

domenica 21 gennaio 2018

Consigli d'autore

Volevo scriverne da quando sono andata alla sua presentazione, ma ho rimandato per mancanza di tempo e concentrazione, ma visto che spesso il discorso mi tornava in mente ho capito che era il momento di scrivere questo post.
Sono stata alla presentazione dell'ultimo romanzo di Gianrico Carofiglio a Modena lo scorso 29 ottobre, il romanzo è intitolato Le tre del mattino e parla del rapporto tra un padre e un figlio in un viaggio che i due personaggi hanno vissuto in un periodo della loro vita, un viaggio che li ha portati a conoscersi davvero fino in fondo.
Ma non voglio parlarvi di questo romanzo. Io l'ho comprato, me lo sono fatto autografare, l'ho letto e mi è piaciuto molto. Al primo posto però, il personaggio di Gianrico Carofiglio che prediligo, resta l'avvocato Guido Guerrieri. 

Nella vera notte buia dell'anima sono sempre le tre del mattino. Scott Fitzgerald
Ammetto però che, di questo autore, amo anche il fatto che non scriva solo romanzi con un unico personaggio, ma spazi nella scrittura con storie diverse. 
A parte la presentazione del romanzo specifico mi ha colpito il discorso che ha fatto riguardo la scrittura e che ogni tanto mi torna in mente mentre scrivo.
Un autore famoso spesso si ritrova a rispondere a domande sul talento, sulla possibilità di imparare a scrivere attraverso scuole di scrittura, su come nascono le storie e qual è il modo migliore per raccontarle. E lui quella sera ci ha detto la sua opinione e il suo pensiero più sincero. 
L'autore ha affermato di non credere affatto che si possa imparare a scrivere attraverso corsi o pseudo scuole di scrittura creativa, ma qualche consiglio, basato sulla sua esperienza di scrittore, lo ha comunque fornito. 
Anzi uno soltanto: non invadere mai lo spazio del lettore.
Cosa significa? Significa non esagerare con i dettagli, non spiegare ogni minimo passaggio della storia, non inserire ciò che può essere ovvio o intuitivo per chi legge, in definitiva lasciare che il lettore possa immaginare una sua scena mentale. 
Per spiegarsi meglio ha citato come esempio il suo personaggio più noto, l'avvocato Guido Guerrieri. Qualcuno sa descriverlo fisicamente? Io ci ho pensato e ho un'idea molto precisa di come è. 
Carofiglio ha precisato che lui non ha mai descritto fisicamente l'avvocato Guerrieri, ma tutti i lettori se lo immaginano in un certo modo, in quello spazio libero della loro fantasia.
Questa affermazione mi ha fatto riflettere: io, scrivendo, non ho mai pensato allo spazio del lettore, anzi mi preoccupo di descrivere una scena in tutti i dettagli, mi preoccupo di descrivere l'aspetto fisico dei miei personaggi, però forse il "non detto", anzi il "non scritto" può dire molto di più. 
Forse è davvero importante lasciare spazio all'immaginazione di chi legge.
Quello che ci fa immaginare un personaggio non è il suo aspetto fisico, ma la sua personalità, il suo modo di essere e di affrontare gli eventi della vita, nella vicenda che raccontiamo.
Certo, dosare nella giusta misura questi due spazi non è affatto semplice e, probabilmente, il talento risiede proprio in questa capacità. 

E voi cosa ne pensate? 

domenica 14 gennaio 2018

Lascia che sia

Mi piacerebbe determinare non dico tre parole ma anche solo una parola per l'anno 2018. Temo però di non averla, anche se ho ben chiaro nella mia testa quello che davvero servirebbe per la mia vita.
Vorrei un po' di lentezza, fermarmi, guardarmi intorno, assaporare i minuti delle mie giornate. Quando mi fermo riesco a inquadrare il mio cuore, la mia essenza e riesco anche a scrivere. 
Non sono sicura di poter esprimere questa mia esigenza in una parola, cosa potrebbe essere? Lentezza, consapevolezza, amore per se stessi, cogliere l'attimo, guardarsi intorno? 
Mi piacerebbe essere più egoista, meno razionale e più istintiva, ma non sono sicura di riuscirci davvero, perchè tutte le volte che me lo riprometto non ci riesco, allora facciamo che non stabilisco nessuna parola. 

                          
L'istinto lo sa
Ecco il messaggio che invio a me stessa per quest'anno: lascia che sia, pensa ma non troppo, magari programma ma senza dannarti l'anima. E, quando la vita è distratta, afferra l'attimo, magari barando un po' con il destino. Cerca di fare quello che ti fa sta bene, accumula piccoli momenti quotidiani di benessere e se un giorno va male pensa che "domani è un altro giorno!"

E con questo finale da Via col vento vi chiedo: che messaggio inviate a voi stessi per il nuovo anno?

giovedì 4 gennaio 2018

Le intermittenze della morte e le mie letture dell'anno appena passato

Cosa accade in un paese quando la morte decide di scioperare?
Nessuno muore più e tutti esultano, in un primo momento, ma c'è davvero da esultare?
Forse la morte non è così negativa come a prima vista sembrerebbe, la morte fa ordine, mette fine all'angoscia, quando la vita non è più vita, quando la vecchiaia o la malattia riduce il corpo umano a un vegetale, allora la fine del corpo è una benedizione. Ma, se la morte non c'è, quella "non vita" diventa dannazione eterna, il vero inferno sulla terra per chi vegeta e per i suoi familiari. 
Potrebbe sembrare un romanzo triste e tragico, ma non è così, forse leggermente tragico sì, ma molte volte Saramago mi ha fatto sorridere con questo romanzo, paradossale e dissacrante, sulle avventure tragicomiche della morte (la signora "morte" assolutamente con la lettera minuscola), una morte che sciopera per dare una lezione all'umanità, ma che, nello stesso tempo, si tormenta e forse diventa donna e si innamora di un uomo. Ma non voglio fare spoiler...

                                                        

Tra i buoni propositi del 2017 c'era la lettura di un libro del premio Nobel per la letteratura Josè Saramago e io, arrivando sul filo del rasoio, ho completato la lettura di questo libro all'alba del 2018.
Un romanzo senza regole sulla punteggiatura, sulle lettere maiuscole e minuscole, sui dialoghi surreali. Ma un premio Nobel può fregarsene di certe regole ... ciò che conta è la storia, l'ironia, la pietà nei confronti dell'umanità troppo presa dalle proprie paure precostituite.
Quest'anno ho letto ben 40 libri, questo sarebbe stato il numero 41, ma è diventato il numero 1 del 2018. Le mie letture sono cresciute molto negli ultimi anni, un po' per la versatilità degli eBook che mi consente di leggere sfruttando i tempi morti nel corso della giornata, un po' per la curiosità di leggere gli autori che amo, ma anche i libri dei blogger che seguo e le ultime novità da cui mi lascio attrarre.

Ecco, di seguito, le mie letture dell'anno appena trascorso.


LETTURE 2017
1. Buck e il terremoto di Serena Bianca De Matteis e autori vari 
2. Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach (rilettura)
3. Ragione e pentimento di Sandra Faé 
4. Buck di Serena Bianca De Matteis 
5. L'amore è una sorpresa di Maria Cristina Sferra
6. Nessuno come noi di Luca Bianchini 
7. Dieci piccoli respiri di K.A. Tucker
8. 9 giorni di Gilly Macmillan
9. Ragionevoli dubbi di Gianrico Carofiglio
10. Un piccolo infinito addio di Emily Pigozzi 
11. 3A investigazioni di Ariano Geta
12. 99 giorni di K.A. Tucker 
13. I love my spy di Sadie Jane Baldwin
14. Ogni singola cosa di Monica Brizzi
15. Il mio vento di primavera di Emily Pigozzi
16. Insieme nel buio di Marco Freccero
17. Non fidarti del buio di Emme X
18. L'inevitabile crudo destino di Riccardo Moncada 
19. Come se fossimo già madri di Silvia Algerino
20. Storie di gatti Autori vari a cura di Bianca De Matteis 
21. L'ultimo giro di valzer di Morena Fanti e Marco Freccero 
22. Vita e riavvita di Nadia Banaudi 
23. Le ragazze silenziose di Eric Rickstad 
24. Un giorno perfetto per uccidere di Mario Mazzanti
25. Figlia dei fiordi di Sandra Faè 
26. A modo mio di Viola Raffei
27. Non uccidere di Mario Mazzanti
28. Non voglio che te di Tiziana Iaccarino
29. I 444 scalini di Mario Mazzanti
30. Il metodo del coccodrillo di Maurizio De Giovanni 
31. Il pittore degli angeli di Cristina M. Cavaliere
32. Le perfezioni provvisorie di Gianrico Carofiglio 
33. La regola dell'equilibrio di Gianrico Carofiglio 
34. Sai correre forte di Giovanni Venturi 
35. Le tre del mattino di Gianrico Carofiglio
36. La follia del mondo di Marco Freccero
37. Come un Dio immortale di Maria Teresa Steri
38. I bastardi di Pizzofalcone di Maurizio De Giovanni 
39. L'amore non crolla Autori vari (Buck e il terremoto)
40. È stato breve il nostro lungo viaggio di Elena Mearini

L'ultimo romanzo, in particolare, mi ha folgorata: incuriosita da una recensione su una rivista, ho scaricato l'ebook e l'ho letto quasi di corsa, molto bello. 

E voi che libri avete letto quest'anno? 

lunedì 1 gennaio 2018

In ogni caso nessun desiderio

Ho smesso da tempo di desiderare semplici oggetti. Non ricordo esattamente quando questo è accaduto, mi sono resa conto però che se dovessi indicare a qualcuno un regalo da farmi non saprei bene cosa dirgli, i miei desideri sono tutti immateriali.
Forse non è del tutto vero, qualche desiderio materiale esiste ancora, ma niente che si possa regalare.
Questa premessa serve per dirvi che all'inizio di un nuovo anno sono sempre un po' in imbarazzo perché non so bene cosa desiderare, non so cosa sperare e cosa augurarmi. Soprattutto perché ogni volta che spero che qualcosa avvenga questa puntualmente non si realizza. Piccola o grande che sia.
                                        

Esiste una sorta di imponderabilità nella vita che nessun programma, precauzione o impegno potrà mai sovvertire. Forse per questo amo la scrittura, perché nella pagina scritta accade qualcosa di meno imponderabile, con la scrittura riesco a dare una direzione alla storia, non sempre è precisa e come la vorrei, ma una piccola spinta riesco a darla. L'unica direzione in cui sono sovrana almeno per un periodo e solo finché non scrivo la parola "fine".
Non pensavo di scrivere un post subito così all'inizio di questo 2018, pensavo addirittura di prendermi una pausa dal blog, poi però ho aperto il computer, dopo una settimana di lontananza, ed è sgorgato un capitolo nuovo di una storia e il mio umore nero, dovuto a una fine d'anno non facile, si è un po' rischiarato. I miei post saranno d'ora in poi un po' più liberi, forse senza nesso, forse o forse no, perché non voglio ingabbiarmi in percorsi obbligati. 
Buon anno a tutti e vi auguro di realizzare ogni vostro desiderio non espresso, quelli che non sapete ancora di avere.