giovedì 30 luglio 2015

Appunti di viaggio

In questo clima di vacanza che si avvicina, il desiderio di partire alla scoperta di nuovi orizzonti è sempre più forte, così mentre programmiamo un breve tempo da dedicare al viaggio e quello da dedicare al lavoro mi tornano alla mente viaggi già trascorsi.
La suggestione indelebile che resta al ritorno dentro di noi.

e riprendo un racconto di viaggio in Andalusia dal mio vecchio blog quando scrivevo solo per me stessa.

Granada arabeggiante e misteriosa tra balli gitani e miagolii di gatti.
Lontani dal rumore ascoltiamo solo il lento scorrere del tempo.
In una Granada assolata e caldissima
cerchiamo un albergo dove rinfrescare i nostri
torridi corpi, stanchi del viaggio e dei lunghi chilometri.
La Pension “Mario”, in un antico palazzo dall’aria decadente
incastrata in una stretta stradina del centro, ci accoglie
con il sorriso di un giovane spagnolo e le fusa della sua gatta grigia.
Il ragazzo che io chiamo Mario, anche se non sono sicura che sia davvero il suo nome,
ci mostra la stanza piccola ma graziosa
mentre i suoi vecchi nonni sonnecchiano sul divano della reception
sotto gli occhi azzurri della gatta
anch’essa sonnacchiosa e languida.
E Mario, dall’aspetto di un giovane Banderas, stira asciugamani e biancheria,
rassetta le camere e ci rivolge sempre un sorriso aperto e disarmante.
Uno spicchio fantastico di vita andalusa
ad un prezzo davvero conveniente.
E adesso,
a distanza di giorni 
quando tutto sembra un po’ più lontano,
mi resta impresso il ricordo nitido del giovane Mario
che cura e governa al meglio   la piccola pensione dei suoi nonni.
In una Granada calda e assolata.


mercoledì 22 luglio 2015

In attesa

Mentre aspettavo il responso del mio Beta Reader cercando anche di vincere la tentazione di rileggere il mio romanzino, per lasciarlo decantare abbastanza, prima di tornare a rileggerlo e a correggerlo, ho scritto più volte la sinossi riuscendo a ottenere qualcosa di semi soddisfacente, anche se non so ancora se è l'ultima versione.
E, in attesa di ricevere responsi, ho ricevuto consigli inattesi.
Nel frattempo ho intensificato le mie letture. 
Ho letto tre libri in poco tempo e ne ho molti altri pronti da leggere, chissà se riesco a leggerli tutti entro agosto, anche perché nel frattempo vorrei completare la revisione del romanzino e trovare la copertina giusta ... 
Mentre tutti vanno in vacanza io sto aspettando le mie vacanze per poter terminare il mio libro.
Intanto, grazie alle riflessioni indotte dai consigli inattesi, ho cercato di migliorare le mie competenze tecniche e sono riuscita a fare una versione ebook di un mio racconto, completo di copertina. 

Sono piccole soddisfazioni. Se avessi tempo potrei fare di più e meglio. 
L'ho pensato spesso, ma non ci avevo mai provato seriamente.
A volte hai la soluzione sotto gli occhi e non la vedi, poi capisci che l'unica cosa da fare è applicarti e imparare. 
Adesso sto cercando di recepire i suggerimenti ricevuti, dando più spazio ad alcuni personaggi, ampliando alcune descrizioni e sfoltendo i dialoghi.
Alcuni capitoli sono stati rivisti, altri completamente riscritti, ne ho aggiunto uno completamente nuovo per dare spazio a un personaggio che nella prima parte era appena abbozzato. 
Spero di riuscire nella mia infinita revisione perché l'obiettivo è di finire entro agosto.
Ci riuscirò? 

"Non esiste il fallimento. È solo la vita che prova a muoverci in un'altra direzione" Opra Winfrey.

venerdì 17 luglio 2015

Cinque


Raccogliendo il meme di Grazia  di Scrivere è vivere  seguita da Tenar Inchiostro, fusa e draghi
ecco l'elenco di 5 difetti e 5 pregi del mio essere "autrice" (lo metto tra virgolette per eccesso di timidezza)

I miei difetti 

1. Insicurezza (+ timidezza vedi sopra)
Ho sempre l'impressione che gli altri facciano, meglio di me, tutto, gli amici dicono che non è cosi, anzi mi dicono che troppo spesso mi sottovaluto, ma io mi chiedo "dicono sul serio o solo perché siamo amici?" Dilemma, atroce dilemma!

2. Lieto fine 
La vita è già così difficile, perché mai un romanzo, opera di fantasia, deve finire male? Io amo le storie che finiscono bene, o almeno con un barlume di speranza. Avete presente quando Rossella O'Hara pronuncia la frase finale "Domani è un altro giorno!"? Ecco a me piace quel finale che lascia almeno aperta una porta verso una possibilità. In fondo anche la vita è così. 

3. Sinossi 
Non sono molto brava a scrivere le sinossi, mi spremo le meningi, ma non mi vengono spontanee. 
Non è un difetto da poco! Con una buona sinossi si invoglia il lettore a comprare o almeno a scaricare l'estratto. Devo perfezionarmi. Con l'esercizio potrei migliorare. 

4. Pigrizia 
In realtà non è proprio pigrizia, solo che, come un'allodola, sono molto più attiva nelle prime ore del giorno, infatti il mio rendimento mattutino è altissimo, ma lo spendo tutto nel lavoro. Dopo il lavoro, che in genere termina intorno alle cinque del pomeriggio, diventa difficile mettermi a scrivere e, a volte, se lo faccio ho la mente vuota. 

5. Post
Non riesco mai a scrivere i post in anticipo, ho difficoltà a programmare gli argomenti e quasi sempre li scrivo al momento. A volte penso un argomento di cui vorrei trattare, ma dopo un po' mi sembra già superato. Non so se questo è un difetto grave, ma per il momento non riesco a correggermi, con il tempo chissà... 

I miei pregi

1.Disciplina 
Sono diligente, metodica e tenace, quando devo finire un lavoro costi quel che costi, lo porto a termine. Anche nella scrittura, proprio perché è una mia passione, riesco a impormi un calendario e una tabella di marcia da rispettare. E in genere la rispetto.

2. Sono un'assidua lettrice
Leggo molto, almeno credo, anche se non quanto vorrei, ma considerato che le giornate sono di 24 ore, che lavoro, scrivo e ogni tanto dormo e, se riesco, vivo, sì, leggo abbastanza.

3. Fuoco sacro
Quando vengo colpita dal fuoco sacro della scrittura posso raggiungere uno stato di estasi e scrivo come se non ci fosse domani. In questi casi quasi sempre scrivo le mie pagine migliori.

4. Immaginazione
Ho una fervida immaginazione e una mente che corre veloce. Così molte storie mi nascono in testa nei momenti più improbabili. In un viaggio verso il mare di circa un'ora ho "scritto" con la mente un intero romanzo. Era completo di tutto, dialoghi, situazioni e sensazioni, mancava solo la fine. E, siccome è ancora tutta lì nella mia mente, questa storia vedrà la luce prima o poi.

5. Ottimismo
Sono ottimista e affronto la vita con un sorriso, nonostante le brutture, i colpi ricevuti e la cattiveria imperante nel mondo. Non mi venivano in mente altri pregi, se non questo che io applico nella vita e, secondo me, traspare nel mio modo di scrivere. Avete presente il film Pollyanna di Disney? C'è anche il romanzo, ma non l'ho letto. Ecco io faccio sempre il "gioco della felicità" provate anche voi, funziona, quasi sempre.

Adesso non so se, con questo caldo, vi viene voglia di fare l'elenco dei vostri pregi e dei vostri difetti, io ci ho messo un po' a fare questa autoanalisi e, sicuramente, ho molti più difetti di quelli elencati. Però è stato un simpatico esercizio, anche un po' terapeutico. 


sabato 11 luglio 2015

La mia evoluzione

Cari amici come state?
Io ho avuto una settimana difficilissima perché al lavoro si sono scatenate tutte le forze dell'inferno: all'improvviso c'erano troppe cose da organizzare, tutte urgenti e proprio nella settimana più calda dell'anno. 
Mi sono così stressata che sono andata a comprare un "gratta e vinci" con la folle speranza di vincere e finalmente licenziarmi, vivere di rendita e dedicarmi alla scrittura a tempo pieno.
Già questo pensiero mi fa sentire leggera come una farfalla che vola libera nell'azzurro.


Ovviamente non ho vinto!
Tralasciando i sogni irrealizzabili, con un clima finalmente più accettabile, eccomi a scrivere il mio post settimanale.
Raccogliendo il meme di Chiara del blog  Appunti a Margine e di Lisa del blog de agostibus vi elencherò i miei miglioramenti nella scrittura, almeno secondo il mio punto di vista. 
È passato proprio un anno da quando è iniziata la mia avventura di selfpublishing, era infatti l'inizio di luglio quando caricavo il mio file nel sito di Narcissus per dare il via alla pubblicazione del mio romanzo, che poi, in attesa della copertina giusta, è uscito a fine agosto.
Nel frattempo avevo creato il blog per il quale avevo nozioni limitate e quindi navigavo a vista.
Nel frattempo sbirciavo gli altri blog e, vincendo la mia timidezza, ho cominciato a commentare e a scambiare opinioni e suggerimenti, imparando moltissimo.
Quindi approfitto per ringraziare tutti i blogger che seguo che trovate elencati qui da me.
 
Metodicità
 
Ho imparato a scrivere con maggiore metodicità nonostante il lavoro che assorbe tempo e energie, il mio obiettivo è dedicare del tempo a scrivere tutti i giorni, ma se proprio un giorno non ci riesco, perché è oggettivamente impossibile per incombenze varie, cerco di recuperare il giorno successivo.
In ogni caso anche quando non scrivo prendo appunti, perchè vi assicuro che le idee migliori mi arrivano nei momenti più impensati e, quasi sempre, sono idee buone che dopo trovano uno sviluppo interessante nella storia che scrivo.
 
Occhio critico
 
Ho imparato e leggere con occhio critico, chi scrive deve anche leggere, ma se prima leggevo per il solo piacere di lasciarmi rapire dalla storia, adesso osservo: la forma, la punteggiatura, i dialoghi, lo stile. E assorbo.
 
Punteggiatura e dialoghi
 
Ho eliminato le "d" eufoniche, anzi ho compreso che esistono, prima non ci facevo neanche caso, ma ho scoperto che le uso spesso e, proprio per questo, ho imparato a "gestirle", forse ogni tanto qualcuna resiste, ma adesso le riconosco e le correggo, come molti altri problemi di punteggiatura.
 
Ho migliorato molto i dialoghi, ho imparato l'uso delle virgolette, dei punti e delle virgole, almeno credo, perché ogni tanto ho ancora dei dubbi amletici sul loro uso, ma mi aiuto studiando e leggendo tutti i suggerimenti e i consigli di scrittura e qualche testo di grammatica che cerco di tenere sempre a portata di mano.

Pazienza
 
Ho capito che non bisogna avere fretta e che spesso occorre aspettare che il testo maturi, dopo un pò si rilegge e si corregge. Si aspetta, si rilegge ancora e si "lima" finchè non si ottiene un risultato che "ci sembra" buono. Dico "ci sembra" perchè magari sentire il parere di un Beta reader può essere utile per capire cosa può essere migliorato ancora nella nostra storia.
 
Lasciarsi andare
 
Non so se riesco a spiegare questo concetto, però quest'anno  mi è capitato, quasi a sorpresa, di essere catturata dalla storia che stavo scrivendo quasi mio malgrado, ho parlato di questa sensazione in un mio post dal titolo "Fuoco sacro". Non so se posso considerare questa esperienza come un'evoluzione della mia scrittura, però in quel periodo ho scritto quasi senza accorgermente e i personaggi hanno preso vita e sono diventati reali.
Se mi torna questo "Fuoco" non mi resta che lasciarmi andare.
 

domenica 5 luglio 2015

Mi piace

Mi sono liberamente ispirata al libro "La tentazione di essere felici" di Lorenzo Marone, dove il protagonista settantasettenne Cesare stila l'elenco delle cose che gli piacciono e 
che danno senso alla sua vita, nonostante tutto.
Ovviamente questo è l'elenco dei miei "mi piace"


Mi piace il mare che mi fa sentire libera.
Mi piace la luce del cielo al crepuscolo.
Mi piace l'aria fresca della collina quando la città è soffocata dal caldo.
Mi piace il primo caffè del mattino che mi aiuta a uscire dal torpore del sonno.
Mi piace passeggiare in mezzo al verde lungo i sentieri ciclabili cittadini.
Mi piace l'odore del ragù che mi ricorda l'infanzia.
Mi piace tornare a casa dopo il lavoro e rilassarmi leggendo un libro.
Mi piace il freddo d'inverno in una giornata di sole.
Mi piace il profumo delle caldarroste vendute sotto le due torri.
Mi piacciono gli artisti di strada.
Mi piace la luce del sole che attraversa i rami fitti degli alberi in alta montagna.
Mi piace l'odore della città all'alba quando dorme ancora.
Mi piacciono i colori dell'autunno.
Mi piace l'odore del bucato steso al sole.
Mi piace partire per un viaggio insieme al mattino presto sulla moto.
Mi piace l'aperitivo in centro con le amiche.
Mi piace addormentarmi davanti alla tv.
Mi piace restare in pigiama fino a tardi in una domenica di pioggia.
Mi piace l'insalata con tonno e mozzarella.
Mi piace cantare sotto la doccia.
Mi piacciono i volti dei vecchi pieni di rughe e di vita vissuta.
Mi piacciono i bambini che giocano.
Mi piacciono le librerie antiche e anche quelle moderne e quelle che, al loro interno, hanno anche il bar e il negozio di abbigliamento.
Mi piace leggere i blog.
Mi piacciono le persone gentili e i sorrisi gratis.
Mi piace guardare le luci di sera nelle case e immaginare la vita che si svolge al loro interno.
Mi piace chi apprezza la vita ogni giorno e sa cogliere il momento.
La mia lista, scritta quasi di getto e che delinea l'essenziale dei miei "mi piace", finisce qui, anche se potrebbe continuare. 
E voi, nel caso abbiate voglia di unirvi al gioco, cosa mettete nel vostro elenco?


mercoledì 1 luglio 2015

Il paese del vento


Un romanzo di Grazia Deledda si intitola "Il paese del vento" un romanzo che esprimeva già nel titolo l'inquietudine che lo contraddistingueva. 
Vi ricordate quando sulle bancarelle si potevano trovare quei librini di autori classici a mille lire (si, c'era ancora la lira) io ho comprato questo romanzo a mille lire assieme ad altri classici dello stesso tipo.
Ero stata attratta dal titolo, perché il paese del vento mi ricorda molto il mio paese natio, 
qui infatti c'è sempre troppo vento.
Sembra essere l'unica cosa che si muove, mentre tutto il resto sembra immobile e immutato. 
E, con il vento, questo posto esprime la sua inquietudine sommersa.
Forse è solo una mia sensazione ma quando, dopo essere stata lontana tanto tempo, vi ritorno, il vento mi ricorda quel romanzo della Deledda, della cui storia non ricordo quasi nulla, ma conservo vivido il ricordo della sensazione di profonda inquietudine della protagonista e il suo desiderio di fuggire.


In questo luogo, denso di luce e di polvere, tutto sembra pervaso da una inesorabile lentezza quasi come se il tempo fosse una variabile aleatoria e non una dimensione inconfutabile del trascorrere degli eventi. 
È facile farsi travolgere, dopo i primi giorni di incontenibile insofferenza, ci si lascia sommergere piacevolmente e si lascia la corsa solo al vortice del vento che lo avvolge.