domenica 26 marzo 2017

L'amore che ci manca arriva il 4 aprile

Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime
prima ancora che i corpi si vedano. Paulo Coelho
 Cari amici lettori di questo blog finalmente posso annunciare la prossima pubblicazione del mio romanzo. L'amore che ci manca sarà on line su Amazon dal prossimo 4 aprile, edito dalla Butterfly Edizioni, la casa editrice che ha apprezzato la mia storia a pochi giorni dalla sua prima uscita self.

Vi piace la cover? Io la trovo bellissima e molto evocativa della storia che racconta. Sono molto emozionata perché da tempo aspettavo il ritorno del mio libro. L'uscita sarà in un primo momento solo on line e spero sarà seguita presto anche dall'edizione cartacea. 

Di cosa parla questo romanzo?

“L’amore che ci manca” tratta, come si presume dal titolo, del tema dell’amore e della passione, ma  tocca anche altri argomenti a me cari: il tema della crisi economica che stiamo attraversando e dalla quale il nostro paese fa fatica a uscire, il tema del ruolo della donna nella società, la difficoltà di conciliare il lavoro con l’essere “moglie” e “madre”, le scelte che le donne fanno loro malgrado.
È un romanzo che parla dell’amore e di quello che siamo disposti ad affrontare per realizzarlo, e in questo caso specifico parla di un amore ritrovato, ritrovato perché irrisolto, perché interrotto e mai veramente dimenticato. Non è infrequente che accada anche nella vita che, a distanza di tempo, si ripensi a qualcuno che è stato importante e si arrivi a capire quello che era rimasto oscuro o mai compreso pienamente. E può succedere che il destino ci presenti una seconda occasione per essere felici.

TRAMA

Si dice che la vita cominci a quarant’anni e potrebbe essere così per Linda Sarti che alle soglie dei quaranta sembra avere tutto quello che una donna possa desiderare: è bella, ha un marito che la ama, una figlia adolescente e un lavoro in cui si è pienamente realizzata.
Invece proprio nell’anno del suo quarantesimo compleanno tutte le sue certezze crollano: suo marito la lascia per inseguire un nuovo amore più giovane, sua figlia sempre più irrequieta nei suoi conflitti adolescenziali tende ad attribuirle l’origine di quel fallimento matrimoniale. Il suo lavoro forse non costituisce quello che lei davvero desiderava ed è diventato fonte di enormi responsabilità e preoccupazioni che la schiacciano ogni giorno di più.
Dopo due anni Linda, che nel frattempo ha cercato di riorganizzarsi l’esistenza, non è affatto soddisfatta di come è diventata la sua vita che ha assunto quasi la forma di un’oppressione quotidiana. E poi un giorno al lavoro accade qualcosa di talmente grave che la costringe a riflettere su quello che davvero vuole realizzare nella sua vita.
Si aggiunge a questo momento di grande confusione la malattia di sua zia, unica figura familiare rimastale dopo la morte dei suoi genitori, e Linda lascia momentaneamente il lavoro per cercare di aiutarla in questo difficile momento. Torna nel paese natale e incontra Giulio, l’amore della sua giovinezza, il ragazzo che ha amato disperatamente per cinque anni. Rivederlo riaccende in lei i ricordi e quell'amore che credeva dimenticato.
Anche Giulio sembra cambiato. Inaspettatamente le riserva tutte quelle attenzioni che un tempo evitava, perché allora l'aveva lasciata? Cosa era successo anni prima? Perché all'improvviso sembra non poter più fare a meno di lei? Linda è costretta a tornare con la mente agli anni in cui viveva lì e al punto in cui ha fatto determinate scelte tra cui quella di partire. La sua permanenza forzata in quel luogo diventa un viaggio interiore alla scoperta di se stessa e anche di risposte che allora erano rimaste sospese.

Ci sono amori che restano fermi nel tempo, incompiuti e irrisolti. Possono tornare nella memoria come un alito di vento e sfiorarci appena per un momento o possono riesplodere impetuosi come un temporale d’estate.

Ma voi credete nell'amore? E sapreste definirlo in poche righe?


domenica 19 marzo 2017

Città letterarie

Con questo post aderisco al meme di  Ariano Geta  sulle città letterarie raccontate da noi bloggers scribacchini nei nostri romanzi, al meme ha subito aderito anche Cristina M. Cavaliere 

Parliamo quindi delle città letterarie descritte nei miei romanzi e non posso non partire dalla città di Bologna essendo un luogo che ho riproposto in tutte le mie trame, oltre a essere la città in cui vivo e che amo.


Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po' molli,
col seno sul piano padano e il culo sui colli.Francesco Guccini
Bologna è una costante nelle mie storie, i miei protagonisti viaggiano, partono e ritornano e, spesso, in questa città finiscono con il fermarsi, oppure talvolta ripartire.
Essa rappresenta un luogo dell'anima dove approdare e ritrovare una speranza, un sogno, un nuovo inizio.

E di Bologna vi propongo due estratti da Fine dell'estate e da L'amore che ci manca 
“Bologna è una città strana, la si scopre poco per volta. Mostra la sua bellezza lentamente, attraverso le sue strade fatte di portici che si aprono di fronte a piccoli gioielli monumentali inaspettati”

Estratto da  “Fine dell'estate.” 

“E adesso si ritrovava in quella città dove avevano passato insieme tanti momenti e lui non poteva fare a meno di ricordarli con rimpianto. Girò per un po’ tra i vicoli del centro e ritrovò quell’atmosfera che aveva sempre amato. Stava cercando il coraggio di andare da lei”

Estratto da  “L'amore che ci manca.”

Un'altra città di cui parlo nel mio romanzo La libertà ha un prezzo altissimo è New York 

New York aveva tutta l’iridescenza dell’inizio del mondo.
(F .Scott Fitzgerald)
Nel mio libro parlo della New York fiduciosa nel sogno americano che esisteva prima dell'attacco alle Twin Tower, anche se la foto che propongo è la New York di oggi, ferita ma tesa ancora verso il futuro.
È una città che mostra una faccia dell'America che non trovi negli altri luoghi. È la città che non dorme mai, ma quella dove concretizzare i sogni, dove l'umanità variegata che incontri è un condensato incredibile di storie da vivere e da scrivere.

“New York ti sorprendeva con condizioni meteorologiche talvolta imprevedibili, forse era la vicinanza con l’atlantico, ma fino al giorno prima c’era una bruma densa decisamente invernale e sabato invece sembrava già un inizio di primavera”

Estratto da “La libertà ha un prezzo altissimo.” 

Altra città di cui vorrei parlare è Roma, è una città che compare nel mio primo romanzo perché la protagonista ci va a vivere per un certo periodo dopo il suo rientro in Italia. Nel mio secondo romanzo i due protagonisti arrivano a Roma loro malgrado per motivi di lavoro dei genitori e in questa città vivono la loro separazione forzata. Roma era presente nei miei pensieri prima ancora di conoscerla, quando finalmente ci sono stata ho scoperto un'atmosfera magica, la stessa che avevo immaginato e ogni volta che ci sono tornata, per vacanza e per lavoro e in stagioni diverse, ho sempre riprovato questa bella sensazione.

Roma città eterna
“Giro per la città senza meta, guardando negozi e riconoscendo monumenti visti prima solo in cartolina, infine mi siedo sui gradini di Trinità dei Monti, osservo la fontana della “barcaccia” zampillante di acqua e i tanti giovani intorno a me. E’ quasi primavera e Roma è splendida, questa città mi dà la sensazione di essere in vacanza.”

Estratto da. “La libertà ha un prezzo altissimo.” 

E infine vi parlo di una città immaginaria, Fiorita, la piccola città di provincia dove vivono i due giovani protagonisti di Fine dell'estate. Ognuno può trovarci delle assonanze con altre piccole città che popolano il nostro bel paese. Come scrivo nelle note al romanzo “Fiorita è un nome di fantasia, ma puoi trovarlo nella realtà delle piccole cittadine di provincia di cui si compone il nostro bellissimo paese a forma di stivale, pieno di bellezza e contraddizioni.”
La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre. Albert Einstein
Fiorita, un paese di poco più di diecimila anime che, a dispetto del suo nome, non esibiva nessuna distesa di fiori, ma solo marciapiedi sconnessi e polverosi, si erge sopra una lieve collina della Puglia settentrionale al confine col Molise e a quaranta chilometri dal mare adriatico, viveva il suo momento di quiete desertica e assonnata del primo pomeriggio, l’ora chiamata “controra”.”

Estratto da  “Fine dell'estate.” 

Spero che le mie città vi siano piaciute, ma a parte l'ultima, le conoscete? Avete una città del cuore?

domenica 12 marzo 2017

Contraddizioni della vita moderna

Vi ricordate il logorio della vita moderna? Era una fantastica pubblicità degli anni settanta, che tempi fantastici, ero una bambina e non capivo molto cosa fosse quel logorio della vita moderna, ma mi piaceva l'immagine dell'uomo tranquillo seduto a un tavolino in mezzo al traffico che beveva il liquore a base di carciofo.



Allora il logorio della vita moderna era oro rispetto al piombo che abbiamo oggi, cambierei volentieri ma indietro non si torna mai, infatti oggi siamo schiacciati continuamente da situazioni che non solo ci logorano ma ci distruggono, ci danno ansia e frustazione e, troppo spesso, non ci fanno percepire la bellezza della vita che pure bella lo è davvero, manca talvolta solo il tempo di poterla godere.

La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri. Oscar Wilde
Da dove nascono queste riflessioni? Il fatto è che l'altro giorno sono rimasta colpita da due articoli del settimanale Donna  Moderna che ho letto in sequenza, il primo parlava dell'evoluzione dei call center (Adriano Lovera) e l'altro della qualità della vita nelle città del futuro (Simone Cosimi).
La contraddizione tra questi due articoli mi ha fatto riflettere.
Una volta il call center era un lavoro temporaneo, oggi è diventato un lavoro permanente ed è un settore che occupa 80.000 impiegati in tutta Italia. Bene direte voi! Mica tanto, questa occupazione è diventata più stabile, con ferie e contributi, ma con stipendi medi di 600 euro mensili. Il 70 per cento di questi lavoratori è composto da donne e la metà delle sedi si trova nel sud d'Italia. Una volta ci lavoravano soprattutto giovani e studenti, under 35, oggi ci lavorano persone di fascia di età ben più alta, di solito oltre i 40 anni e quasi sempre il lavoro è part time, sono pochissimi quelli che arrivano ai 1000 euro mensili, perché hanno un contratto di lavoro a tempo pieno.
Inoltre, negli ultimi anni, gli addetti sono praticamente dimezzati perché spesso le aziende delocalizzano le sedi all'estero e dove di preciso? Albania, Romania e Tunisia. Io stessa in un mio post di qualche tempo fa raccontavo di aver chiamato un operatore della mia compagnia telefonica che mi ha risposto da Tirana. In Albania un operatore di call center guadagna 300 euro al mese e per il loro costo della vita è un buon stipendio, mentre in Italia con 600 euro fai la fame. Tra l'altro questi sono i dati dei lavoratori ufficiali, poi ci sono quelli sommersi che guadagnano molto meno e con zero tutele.
Sono passati dieci anni dall'uscita del libro di Michela Murgia da cui è stato tratto il film di Virzì intitolato "Tutta la vita davanti" con una strepitosa Isabella Ragonese, l'avete visto?
A distanza di tempo però le cose non sembrano migliorate 
A proposito io non sapevo che il film fosse tratto dal suo libro, l'ho scoperto adesso e voi? In questi giorni viene riproposto con una nuova edizione da Einaudi, più attuale che mai. 
Il punto è che tale situazione non è più limitata ai call center, oggi esistono sempre più contesti  lavorativi analoghi. E intanto mentre da un lato, il lavoro diventa sempre più precario e totalizzante, perché le ferie e i riposi non sono garantiti e si chiede sempre maggiore flessibilità in cambio di instabilità, dall'altro si studiano nuove tecnologie per un mondo vivibile e a misura d'uomo, con soluzioni attente alla natura e al risparmio e città intelligenti in grado di coniugare ambiente, mobilità e qualità della vita.
In Francia stanno testando le strade a pannelli solari, in Danimarca sono nati i semafori anti attesa per rendere più scorrevole il traffico e in Finlandia è possibile collegare i termosifoni ai pc per sfruttare il calore. Ma anche in Italia ci sono belle novità: a Bologna c'è il cassonetto intelligente già dal 2016, compattano i rifiuti a ciclo continuo e sono alimentati da pannelli solari, ciò taglia tempi e costi dello smaltimento. Non sono vicino casa mia però, sono solo in alcune zone centrali della città.
Insomma più andiamo avanti più la tecnologia ci facilita la vita, ma il nostro modo di vivere tra lavoro e tempo libero è sempre più compresso e confuso.

Una bella contraddizione non vi pare?


domenica 5 marzo 2017

Storia di un libro di carta: La libertà ha un prezzo altissimo

Avevo vissuto in tanti posti quasi a voler disperdere le mie tracce o a dimostrare una libertà nei luoghi che non trovavo in me stessa. E che invece era la sola che contava. Giulia Mancini

Era da diverso tempo che volevo raccontarvi la storia dell'edizione cartacea del mio romanzo e dopo diversi rinvii per i tempi tecnici delle due diverse edizioni eccomi qui.
Quando Streetlib mi informò della possibilità di aderire al POS (Print on sale) di Amazon mi entusiasmai e aderii subito, senza riflettere troppo.
Il servizio di Streetlib è molto semplice, si aderisce all'iniziativa pagando una cifra per il servizio e poi provvedono loro a tutto.
Bisognava inserire il libro in formato pdf e poi da lì si partiva. Non ricordavo però che io avevo commissionato il formato EPub e quindi allora non avevo un formato pdf adeguato a un libro cartaceo, ma avevo un normale pdf in formato a4
Così il risultato finale del mio primo formato cartaceo non era proprio fantastico. Il libro aveva un formato troppo grande e piatto, ricordava un po' il vecchio sussidiario delle scuole elementari. Non so quanti di voi lo ricordano. Ma ero io che non avevo valutato bene la questione e non potevo farci niente. Nel frattempo stavo ultimando la scrittura di Fine dell'estate e mi sono concentrata su quello.
L'esperienza però mi è servita perché ho capito che era meglio farsi l'Epub da soli perché, in quel caso, potevo correggere eventuali errori e refusi anche successivamente alla pubblicazione e poi l'Epub poteva essere aggiornato nei contenuti, come per esempio implementare la biografia dell'autore e, infine, predisporre il pdf del formato giusto.
Del resto StreetLib offre dei software molto validi e abbastanza semplici da gestire anche per chi, come me, non è un asso dell'informatica; bisogna solo applicarsi un pochino e dedicarci del tempo. Così ho studiato per imparare a usare il supporto StreetLib e ho creato prima un Epub di prova con un racconto e poi quello finale di Fine dell'estate.
Successivamente sono passata a creare quello del mio primo romanzo per aggiornare l'edizione e sistemare errori e refusi. Tutto questo ha richiesto dei tempi lunghi perché, come sempre, operavo nel tempo libero, ma alla fine il nuovo Epub aggiornato e corretto è arrivato e ho potuto aggiornare l'edizione. Nel frattempo mi ripromettevo di rifare, prima o poi, anche l'edizione cartacea.
E l'anno scorso, circa tre mesi prima di Natale, preparai il nuovo pdf per l'edizione cartacea e, dopo aver fatto qualche stampa casalinga di poche pagine di prova, commissionai a StreetLib la nuova edizione cartacea.
I tempi, con il Natale di mezzo, si sono allungati ma alla fine è nata la nuova versione e il risultato è quello che vedete sopra. Ho prontamente ordinato il libro su Amazon ed eccolo lì. La foto con la mia mano (decorata con lo smalto per l'occasione!) serve a dare la prospettiva del libro. Avevo pensato di deliziarvi anche con una mia foto, ma tra febbre e raffreddore negli ultimi week end avevo un aspetto orribile per cui ho deciso di soprassedere.
Insomma come in tutte le cose per ottenere un risultato serve, oltre all'impegno, anche non avere fretta e stavolta ho fatto le cose prendendomi tutto il tempo che serviva.

La parte bella di questa avventura è che, nel controllare e nel rileggere il mio libro, l'ho un po' riscoperto, vabbè lo so "ogni scarrafone è bell a mamma suje" - non so se l'ho scritto bene, i napoletani mi perdoneranno - però quando ho riletto la storia di Michela, mi sono pure a tratti emozionata, perfino dimenticando che l'avevo scritto io.
Mi piacerebbe anche cambiare la copertina del libro, no quella cartacea rimarrebbe quella, però credo che per la versione italiana, almeno per il momento, lascerò la mia strada in salita contornata di verde.
Approfitto per ringraziare tutti coloro che lo hanno letto e coloro che vorranno leggerlo prossimamente in ebook o di carta. Grazie di cuore a tutti.

Vi lascio con un estratto del libro, una riflessione della mia indomita protagonista. 

“Siamo così impegnati nelle singole vicende della nostra vita che non ci rendiamo conto di essere immersi nella storia, che le nostre azioni indirettamente insieme a quelle di altri portano a eventi che riguardano tutta l’umanità o una parte di essa.
Se ci pensiamo bene, siamo parte di un tutto, ma non ce ne rendiamo conto. Se mi guardo indietro capisco di aver seguito un percorso per arrivare fin qui, e il punto in cui sono, non l’avrei mai raggiunto se non fossi passata attraverso il dolore e le avversità di quello che ho vissuto.”

Estratto di: Giulia Mancini. “La libertà ha un prezzo altissimo.”

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