domenica 29 marzo 2015

L'unica regola è non avere regole

Oggi mi sento un pò scombussolata, colpa del cambio orario?
o dell'ennesimo raffreddore che mi ha colpito? ovviamente all'inizio del week end, va bè..
Passiamo all'argomento di cui voglio parlare... regole di scrittura
questa settimana ho letto sui blog che seguo argomentazioni varie su quali potrebbero essere le regole per scrivere un romanzo,
leggo questi post e tutti i commenti connessi sempre con estremo interesse.
Spero di trovare suggerimenti validi o semplicemente un confronto con quello che faccio io di solito.
Scopro sempre con sollievo che ognuno segue regole diverse o semplicemente quelle che sente di seguire in un dato momento e che, in fondo,  non esistono regole universali.
La verità è che sono talmente impegnata a ritagliarmi degli scampoli di tempo per poter scrivere che non mi rimane più tempo per seguire una qualsiasi regola o strategia.
Quando trovo il tempo per scrivere lo faccio a ruota libera.
Il tempo lo strappo alle mie giornate con estrema fatica e mi sono ritrovata a scrivere la sera tardi mentre crollavo dal sonno, oppure la  mattina presto prima di andare al lavoro solo per sviluppare un'idea e darle forma prima che si dissolvesse dalla mia mente.
Seguite mai le interviste a scrittori famosi? mi ha colpito molto per esempio un'intervista a Ken Follet che sosteneva che scriveva tutti i giorni dalle 8.00 alle 16.00 circa, l'orario di un impiegato medio! analoga affermazione l'ho sentita da Cristina Comencini che scrive le sue sceneggiature tutti i giorni fino alle 16.00 quando i figli sono a scuola.
Ho pensato: che bello poter scrivere a tempo pieno! ma se avessi tutto il tempo avrei altrettanta ispirazione? ho questo dubbio perchè spesso le idee mi vengono non mentre scrivo, ma mentre faccio altro, in questi casi prendo appunti e poi sviluppo l'idea al momento opportuno.
La cosa strana è che quando sono ispirata vado avanti a oltranza, quasi che i personaggi mi prendano per mano e mi portino nella loro vita guidandomi nella direzione che vogliono loro.
Quando succede mi sento proprio felice, perché mi piace lasciarmi trasportare, sperando che mi portino in un bel posto, dove non sono ancora stata.
 

giovedì 26 marzo 2015

Liebster Award 2015


Cari lettori ieri sera ho ricevuto una bellissima sorpresa.

Il mio blog è stato nominato dal blog il mondo di M (uno dei miei blog preferiti tra quelli che seguo)

Sono davvero contenta, ringrazio di cuore M. per avermi nominata ed anche perché il suo blog è davvero allegro, giovane e frizzante e mi piace moltissimo!

Vi dico cos'è il Liebster Award

 
Liebster Award 2015
Un Liebster è un premio che viene conferito ai blogger con lo scopo semplicissimo di farlo conoscere in rete. I blog che vengono nominati devono a loro volta nominare altri blog così che si crei una catena di blog. Così facendo si ha la possibilità di non perdere neanche un blog!

Regole:

- Ringraziare il blog che ti ha nominato

- Rispondere a dieci domande
- Nominare altri 10 blog
- Porre 10 domande
- Comunicare la nomina ai dieci blog scelti

Ecco le domande poste e le relative risposte:

1.Perché hai aperto un blog? ho aperto questo blog per fare promozione al mio libro, visto che mi sono autopubblicata e non mi conosce nessuno (soprattutto perché uso uno pseudonimo parziale nome diverso cognome di famiglia) però questo non è il mio primo blog in assoluto, ho un blog personale dal lontano 2007 (è una specie di diario dove scrivevo i miei pensieri, le mie impressioni ed episodi della mia vita … ho sempre avuto la mania dei diari fin da ragazzina). Al di là della promozione mi sono proprio appassionata a questo mio spazio personale di colore azzurro (uno dei miei colori preferiti,  insieme al verde se non si era capito …) per chi ama scrivere trovo sia un buon esercizio quotidiano di tecnica espressiva e di fantasia creativa (che paroloni …) ma anche un momento di svago nel quale liberare la mente e scrivere un po’ a ruota libera, lasciando andare i propri pensieri …

2.Quanto segui i blog degli altri? Seguo assiduamente i blog degli altri (ho la mia lista di blog tra i preferiti sul mio ipad/computer/cellulare che leggo giornalmente), mi piace leggerli e apprezzarne contenuti e grafica, magari anche per cercare di migliorare il mio blog (sono molto imbranata quindi talvolta azzardo un tentativo di abbellimento e poi non salvo e resta tutto come prima, uff..)  

3.Quanto commenti i blog degli altri? Cerco di commentare quando l’argomento mi coinvolge e sento di poter dire la mia, anche se a volte confesso! non commento per mancanza di tempo.
 
4.Quanto pensi che sia importante la grafica? Importantissima! La grafica del blog deve rispecchiare l’autore, o almeno quello che sente di essere o quello che vuole trasmettere, è come un vestito da indossare.

5. Come reagisci quando ti chiedono qual è il tuo libro preferito? Ci penso un po’ su e realizzo che ne ho diversi, a seconda del momento (per esempio ho amato molto Gomorra di Roberto Saviano che mi ha aperto la mente, Lo Zahir di Paulo Coelho che mi ha ispirato anche nel titolo del mio romanzo ed altri ….   

6. Qual è il tuo libro preferito? Il mio preferito (in questo momento ) tra quelli letti nell’ultimo anno è “ Il bordo vertiginoso delle cose” di Gianrico Carofiglio
 
7.Qual è il tuo classico preferito? L’Amante di Lady Chatterley

8. E-book o cartaceo? Una volta ero una gran sostenitrice dei libri di carta, ma adesso sono stata completamente conquistata dagli e-book, sono pratici, occupano poco spazio e costano anche meno (e li porto tutti con me, quindi li leggo quando voglio), comunque leggo ancora i libri di carta e se proprio un libro mi conquista e voglio tenere la versione cartacea lo compro anche di carta.

9.  Cosa ne pensi dell'autopubblicazione?  Penso sia stata una manna dal cielo, ringrazio la piattaforma Narcissus che mi ha dato il supporto necessario per la pubblicazione e la distribuzione capillare del mio ebook. Finalmente ho realizzato il mio sogno di pubblicare senza mendicare attenzione da una casa editrice. Quando ho deciso di autopubblicarmi, mi sono presa tutto il tempo necessario per fare una revisione del mio romanzo, correggerlo, sistemarlo e cercare di ottenere un buon risultato. Ci sono riuscita? Non lo so, forse si, forse in parte, ma grazie a questa prima esperienza che mi ha insegnato tanto potrò crescere e migliorare. Intanto ho ritrovato il gusto di leggere e di scrivere e di cominciare a scrivere il mio nuovo romanzo. Altra piccola osservazione: in questo periodo ho letto diversi ebook autopubblicati e posso dire che il panorama del self publishing è pieno di scrittori bravi (alcuni ebook che ho letto mi sono piaciuti molto), mentre mi è capitato più volte di restare delusa dalla lettura di libri di scrittori famosi.
 
10.Tè o caffè? La mattina ho bisogno di un caffè per svegliarmi, ma con i pasticcini preferisco il tè.

Cara M. grazie, grazie di cuore





Dubbio amletico, ma si possono nominare anche blog già nominati?


Io non conosco tantissimi blog, ma ci provo (cari blogger vi nomino, ma non c’è nessun obbligo di replica)











Ecco le mie dieci domande:

1.        Perché hai aperto il blog? (mi ripeto, lo so)

2.        Quanto tempo dedichi al blog?

3.        Quali sono i tuoi interessi oltre a lettura e scrittura?

4.        Quale autore famoso ti piacerebbe conoscere personalmente?

5.        e-book o libro di carta?

6.        C’è un libro che ha segnato la tua vita?

7.        Quale è il genere letterario che prediligi?

8.        E quello che proprio non sopporti?

9.        Qual è la prima cosa che valuti per l’acquisto di un libro

10.     Qual è la tua citazione preferita?

mercoledì 18 marzo 2015

Lasciarsi l'inverno alle spalle

In questo periodo dell'anno siamo, più o meno consapevolmente, in attesa della primavera.
Mi capita di pensare alle cose che vorrei fare e di rimandarle, quasi sempre per mancanza di tempo, a primavera, come se fosse un'entità lontana e risolutiva. 
Poi mi accorgo che la primavera è già qui, precisamente arriva questa settimana e, all'improvviso, mi risveglio dal letargo (anche se non ho mai dormito) e mi prende una strana frenesia.
Devo recuperare una miriade di cose e non so da dove cominciare.
Devo leggere, devo scrivere, devo correre, devo organizzare....
Non ho più l'alibi dell'inverno. 
Che disdetta, non ho più scuse, devo operare prima che il tempo passi troppo in fretta e mi faccia ripiombare nuovamente nell'inverno.
Questo  avvicendarsi delle stagioni mi crea una grande ansia.
Non che prima sia stata con le mani in mano, anzi ho fatto tantissime cose, ma mi ero data degli obiettivi da raggiungere entro l'estate e mi sembra che il futuro sia di colpo troppo corto. 
Avete mai questa sensazione? Io spesso. 
Non mi preoccupa il tempo che passa ma che quel tempo passi inutilmente, senza senso.
E qual'è il senso, non quello di fare cose importanti o eccezionali, il senso, per me, è quello di fare cose che mi facciano star bene:
scrivere una bella pagina, quella che quando la rileggi a distanza di tempo ti dici " però mica male" , leggere un bel libro e trovarci una piccola parte di me,
passare una giornata all'aria aperta e godersi il sole o il profumo dei fiori, 
visitare un museo ed emozionarsi davanti a un capolavoro dell'arte, 
parlare con le persone che incontri e scoprire che la gente può essere ancora meravigliosa con le sue piccole storie di vita e di fatica quotidiana e, ciò nonostante, di sorrisi.
Insomma è questo il senso che cerco per lasciarmi l'inverno alle spalle. 

giovedì 12 marzo 2015

La libertà di essere originali

Ieri leggevo su uno dei blog che seguo che lo scrittore deve cercare di essere originale.
Cercare l'originalità nella storia oppure nella modalità di come la si racconta.
Riflettendo su questa osservazione mi sono chiesta se sia davvero così, a volte mi sono appassionata alla lettura di storie che non avevano nulla di originale, era la "solita storia d'amore", 
quella che dalla notte dei tempi ci tramandono con le favole di Cenerentola e Biancaneve, 
ma era scritta così bene che quella storia diventava "originale" per me. 
Del resto l'amore è sempre attuale e quindi originale.
Credo che conti di più la fluidità della scrittura, la sua capacità di trasmettere al lettore la visione della storia. 
Mentre leggiamo dobbiamo poter immaginare la scena che il protagonista sta vivendo tra quelle pagine e sentirla nelle pieghe della nostra pelle. 
Dobbiamo poterci immedesimare in quella sensazione di amore, di angoscia, di dolore o di felicità.
Parlo come lettore, come scrittore non so se ci riesco, posso solo impegnarmi e sperarlo.
La verità è che quando scrivo sono me stessa, anche se racconto una storia inventata.
A questa libertà non posso rinunciare, perché è impossibile barare con se stessi.


Per essere liberi bisogna avere tempo per le cose che ci piacciono, perché la libertà è il tempo della vita che se ne va e che spendiamo nelle cose che ci motivano. José Mujica.

giovedì 5 marzo 2015

Elogio della noia, questa sconosciuta

Mi è capitato più volte di leggere negli ultimi tempi interviste a personaggi più o meno famosi che benedivano il tempo della loro infanzia in cui si annoiavano profondamente e, proprio per questo, trovavano lo stimolo per realizzare quello che sono diventati oggi.
Non posso che essere d'accordo, anche perché io stessa, nei lunghi pomeriggi estivi della mia infanzia e adolescenza quando ero profondamente sommersa dalla noia e dalle ore vuote, riempivo il tempo con la lettura di tantissimi libri. 
Tenevo perfino un quaderno dove scrivevo le recensioni dei romanzi che più mi erano piaciuti, 
un blog di carta quando ancora i blog non esistevano.
Le ore di vuoto mi hanno portato alla scrittura dei miei primi racconti e romanzi brevi.
Chiara Gamberale ha scritto " il sogno di diventare scrittrice è nato nei tanti pomeriggi vuoti che passavo da piccola e che riempivo con le mie fantasie" 
Proprio quello che è successo a me ( tranne per la notorietà ....vabbè) 
La noia, la noia, oggi a me sconosciuta.
Mi ha accompagnato per lungo tempo. 
Prima che il vortice della vita quotidiana mi travolgesse.
E proprio grazie ad essa che ho trovato tantissimi stimoli alla mia fantasia.
Adesso mi manca tantissimo quella noia, 
mi manca il tempo vuoto e libero da riempire con le mie fantasie, 
perché ogni minuto della mia vita è pieno, troppo, 
spesso di cose inutili, ma impellenti, a cui non posso sottrarmi. 
Vorrei ritrovare la dimensione del mio tempo, quello umano del pensiero e della riflessione, 
magari anche del silenzio. 
Quello che ti avvolge e ti aiuta a creare o semplicemente pensare.



domenica 1 marzo 2015

Il suono delle parole

A volte le parole di un libro ci accarezzano con il loro suono al punto che 
pensiamo di non poter, in alcun modo, eguagliare una simile bellezza.
Mi accade quando leggo un libro in cui, a parte la storia, sono le parole a conquistarmi, 
la loro perfetta assonanza, l'armonia e la potenza di un pensiero espresso in modo così sublime che diventa una verità universale.
In questi momenti mi chiedo se potrei mai scrivere qualcosa di altrettanto bello.
Magari tendere a migliorarsi è già un bel tentativo, per il resto lascio fare ai miei tempi.
Impegnarsi, scrivere, rileggere e cesellare le parole, togliere piuttosto che aggiungere, o fare esattamente il contrario, perdersi nelle parole e trovare il senso al di là di esse.
Scrivere è un enorme esercizio di vita, oltre che di stile, perchè quando descrivi un azione o un pensiero ti metti in gioco e ti esponi agli sguardi degli altri 
e puoi farlo solo con la massima onestà, lasciando indietro ogni remora o titubanza, 
sperando che il suono delle tue parole lasci un piccolo solco nella memoria di chi, 
anche se per un solo attimo, si è sentito vicino a quello che hai descritto.


"Alcuni libri ci fanno sognare, altri ci portano la realtà - ma nessuno di essi può sottrarsi alla cosa più importante per un autore: l'onestà con cui scrive. Paulo Coelho."