domenica 24 aprile 2016

25 fatti libreschi



Questo lungo viaggio immobile che chiamiamo leggere. Guy Goffette
In questo periodo ho la testa per aria perchè ho appena finito di scrivere il mio terzo romanzo e sono in trepidante attesa del responso del mio beta reader, ma nello stesso tempo ho tante idee nuove che mi girano in testa e sto tentando di mettere ordine. Comunque tanto per provare a distrarmi dal turbinio di pensieri ansiosi che mi assillano ho aderito al tag/meme proposto da Monica del blog Il Mondo di M.  che a sua volta è stata taggata dal blog di Ariel
Si tratta di elencare 25 fatti che mi riguardano legati ai libri e quindi visto che il post di M. mi ha divertito molto ecco i miei 25 fatti libreschi:
(sembrano tanti ma ci provo...)


1. Amo i romanzi d’amore, quelli che parlano di donne, di uomini e di riscatto, ma amo anche i thriller e in generale i romanzi che mi fanno sognare.

2. Altro genere letterario che non leggo spesso ma che non mi dispiace è il genere distopico.

3. Quando ero adolescente leggevo i libri gialli della serie Junior Mondadori, qualcuno si ricorda quelli della serie “i tre investigatori”? Raccontava le storie di tre ragazzi che si trovavano sempre invischiati in intricate avventure gialle.

4. Adoravo la biblioteca comunale dove prendevo in prestito tantissimi libri, una cosa che oggi non faccio più, preferisco tenere tutti i miei libri nello scaffale elettronico del mio Ipad. 

5. Non ho letto Harry Potter, né il Signore degli anelli e non amo in generale il fantasy.

6. Quando vado dal parrucchiere e vogliono darmi una rivista rispondo: no grazie, leggo il libro sul mio telefonino! E mi guardano come fossi pazza.

7. Sono diventata eBook dipendente e pensare che una volta ho affermato: io leggerò solo libri di carta!

8. Nonostante il punto 7 amo l’odore della carta dei libri nuovi, ha il potere magico di riportarmi indietro nel tempo.

9. Per questo mi piacciono le librerie, quando ci vado divento un’annusatrice di libri compulsiva (cerco di farlo con discrezione per non essere cacciata dalla libreria).

10. Quando mi piace un autore tendo a leggere tutti i suoi libri o quasi ... con il tempo.

11. Prediligo gli autori italiani, pur leggendo anche gli stranieri, perché mi piace “studiare” la loro scrittura (e con gli italiani è più semplice, non c’è la fase della traduzione).

12.  Mi lascio conquistare da una bella copertina e da un titolo che da solo evochi tutta la storia.

13. Quando finisco un libro che mi è piaciuto tanto, mi sento orfana e divento un po’ triste.

14. Come Ariel durante l'inverno mi piace leggere in cucina, in piedi, con la schiena attaccata al termosifone. Forse anche perchè è vicino alla presa elettrica dove attacco l'Ipad a ricaricare.

15. Soprattutto da quando ho aperto questo blog la lista dei libri che vorrei leggere si è allungata tantissimo, non so se mi basterà questa vita, confido molto nella reincarnazione: è più facile quest’ultima che la pensione.

16. Quando compro un libro di carta di solito uso lo scontrino come segnalibro che diventa anche un modo per ricordare il momento e la sensazione di quando l'ho comprato.

17. Da ragazza leggevo sempre i racconti della rivista Confidenze.

18. Mi piace moltissimo la trasmissione “Per un pugno di libri” anche se non sempre riesco a seguirla.

19. A scuola probabilmente ero l’unica ad amare l’ora di letteratura e I promessi sposi (no forse l’unica no, ma non eravamo in tanti).

20. Anche a me piace moltissimo leggere i ringraziamenti degli autori  in fondo a ogni libro e adoro fantasticare su di loro e sulla loro vita, mi sembra che l'autore sveli molto di sè in questo, vero?

21. Adoro il lieto fine anche se mi piace strapparmi i capelli e piangere sui finali tragici.

22. Sono una fan di Ligabue e ho letto e comprato anche tutti i libri che ha scritto. 
Ne mancano ancora tre! Sto pensando...


23. Credo fermamente che la lettura di un libro possa fornire la soluzione a molti problemi. A me è successo, giuro.

24. Mi sono ripromessa di rileggere i classici in versione ebook, l'anno scorso ho riletto la coscienza di Zeno (e tra l'altro moltissimi sono gratis, si può approfittare).

25. Quando ho voglia di leggerezza gradisco molto Sophie Kinsella, ma anche Madeleine Wickham che sono la stessa persona, lo sapevate vero? 


Incredibile sono arrivata alla fine, non nomino nessuno ma se c’è qualcuno che ha voglia di aderire al tag è il benvenuto.


lunedì 18 aprile 2016

Storia in sei parole #6 – Parole intraducibili: Lutalica


Accogliendo l'invito di Michele dal suo blog Scrivere per caso ho deciso di partecipare al blog tour delle sue rubriche le cui tappe le potete trovare qui
Ho approfittato per aderire alla rubrica che prediligo "Storia in sei parole"
La potenza di questa rubrica è la possibilità di raccontare una storia in sole sei parole proponendo un tema preciso. Pensate che sia possibile dipingere una storia con sole sei parole?
Non è affatto semplice ma è possibile, sei parole per evocare la trama di un romanzo, trasmettere l'emozione e il brivido di quella storia.

Si può partire da una tematica che ci sta a cuore o semplicemente da una parola intraducibile, io ho scelto quest'ultima che casualmente tocca anche un argomento a me sempre caro.
La parola intraducibile che vi propongo (in realtà me l'ha suggerita Michele, ma io l'ho subito accolta) è Lutalica.
Cosa vuol dire? Con questo termine si intende quella parte della nostra identità che non si adegua alle etichette che ci hanno appioppato fin dalla nascita. E queste etichette ce le vogliamo proprio scrollare di dosso con ogni mezzo, è un tema che ho spesso trattato nelle storie che racconto. 
Vi capita mai di sentirvi soffocare da quello che gli altri si aspettano da voi? Io molto spesso e quando posso mi ribello, almeno nei settori della vita in cui mi è permesso farlo. 
 
Ecco le mie sei parole: «non posso essere come mi vuoi».

E voi che storia proponete ?

sabato 16 aprile 2016

Bagliori nel buio di Maria Teresa Steri


Raccogliendo l'invito di Andrea Cabassi che sul suo blog propone una lista di libri di blogger da recensire,
continuo con le mie recensioni, oggi vi propongo quella del libro di Maria Teresa Steri del blog Anima di carta che ho letto lo scorso ottobre di cui potete leggere i dettagli qui


Trama
Disoccupata e intrappolata in una relazione sentimentale senza futuro, Elena vive sospesa tra passato e presente. Non passa giorno senza pensare all’uomo conosciuto due anni prima su Internet, consumata dal senso di colpa per aver provocato la sua morte. Interessarsi di fenomeni paranormali sembrava solo un passatempo innocente, ma ora il terrore che la polizia venga ad arrestarla non le dà tregua. E per riappropriarsi della sua vita non le resta che tornare là dove tutto è iniziato e provare a far luce sull’accaduto. Chi era davvero quell’uomo? Quale mistero nasconde il Pozzo del Corvo, dov’è avvenuta la sua morte? E quanto sono fondate le voci che parlano di presenze soprannaturali?
Man mano che la verità viene a galla, un incubo ancora più grande si delinea all’orizzonte, costringendola a fare i conti con le sue paure e ad affrontare nemici che non sospettava di avere.

La mia recensione
 
Maria Teresa Steri è davvero brava a raccontare le storie che trattano il paranormale e il soprannaturale. 
Posso affermarlo perchè ho avuto la fortuna di leggere anche il suo primo romanzo I custodi del destino che tratta il tema della reincarnazione.
E devo ammettere che "Bagliori nel buio" mi ha subito conquistata oltre a coinvolgermi tantissimo.
La sua lettura mi faceva immedesimare al punto che, se lo leggevo prima di dormire, non mi conciliava affatto il sonno, anzi di solito ero costretta a restare con la luce accesa per un bel po' prima di riuscire poi ad addormentarmi. L’autrice è bravissima a descrivere la psicologia dei personaggi, ciascuno saggiamente e perfettamente inserito nel contesto della storia.
Bellissima e accurata anche la descrizione dei luoghi, e in particolare del Pozzo del Corvo, luogo oscuro, suggestivo e terrificante, oggetto di superstizioni e leggende da parte della gente del posto. Ma la protagonista scopre ben presto e, sulla sua pelle, che non si tratta affatto di superstizione e credenze popolari, ma di tangibile realtà.
Molto originale anche il modo di rappresentare gli spettri o le apparizioni del Pozzo del Corvo, i bagliori nel buio del titolo,  le “copie” della parte vitale degli esseri umani.

La storia è scritta in forma fluida e scorrevole, curata nei minimi particolari, con uno stile elegante e raffinato.
Un perfetto equilibrio tra realtà e mistero. I personaggi sono sempre ben delineati e non mancano i colpi di scena con un finale che non ti aspetti. Una bella prova di scrittura, a dimostrazione del fatto che anche un autore self può garantire un livello qualitativo elevato.


E a voi piacciono le storie che parlano del paranormale?

domenica 10 aprile 2016

I quattro elementi: Terra, Fuoco, Aria e Acqua

Accogliendo il meme di Cristina M. Cavaliere del blog Il manoscritto del cavaliere
vi propongo in questo post il mio personale accostamento tra romanzi, quadri e i quattro elementi
Terra, Fuoco, Aria e Acqua.
ci ho messo un po' a scrivere questo post perchè dovevo pensare agli accostamenti più giusti tra i romanzi da me letti nel tempo. Non è stato semplice, ma alla fine eccoli.

Terra: Paesi tuoi di Cesare Pavese 


Premesso che da ragazza ho amato moltissimo questo autore e che ho letto tutte le sue opere, il romanzo Paesi Tuoi rappresenta la prima prova narrativa di Cesare Pavese, considerato il campione del neorealismo, venne pubblicato nel 1941 e suscitò scandali ed entusiasmi per i temi trattati.
Paesi tuoi viene ritenuto il primo libro che sviluppa temi squisitamente pavesiani - la solitudine, il forte legame con le proprie radici, il rapporto tra città e campagna e a esso si deve l'influenza su un'intera generazione di scrittori, affascinati dalla sua carica innovativa.
Riporto brevemente la trama (da wikipedia)
« ... andavamo come i buoi senza sapere dove, lui col suo fazzoletto rosso al collo, il suo fagotto, e le sue brache di fustagno. Questi goffi di campagna non capiscono un uomo che, per quanto navigato, messo fuori un bel mattino si trova scentrato e non sa cosa fare. Perché uno poteva anche aspettarselo ma, quando lo rilasciano, lì per lì non si sente ancora di questo mondo e batte le strade come uno scappato di casa. »
Berto e Talino, compagni di cella, vengono dimessi dalla prigione. Il primo è un meccanico torinese "andato in malora per aver schiacciato un ciclista" e il secondo un contadino che è stato accusato di aver incendiato una casa. Camminano per le vie della città e Berto non riesce a liberarsi di Talino che insiste perché vada con lui al paese. Dopo vari tentennamenti Berto decide di andare con Talino.
Berto segue così Talino al paese e gli viene dato l'incarico di occuparsi della trebbiatrice nel periodo della mietitura. Alla fine del lungo tragitto in treno compiono un tratto di strada a piedi e Berto, guardandosi intorno, si rende conto di trovarsi in un paesaggio misterioso.
Arrivato alla cascina Berto conosce il vecchio padre di Talino, Vinverra, la madre e le quattro sorelle, e a poco a poco si adatta alle loro abitudini. Berto è attratto da Gisella, la più giovane delle sorelle. In seguito verrà a sapere che Talino in passato l'aveva violentata. Mentre si svolgono i lavori della mietitura Gisella si reca al pozzo per attingere acqua e la porge a Berto perché si disseti. A questo punto Talino roso dalla gelosia fa scoppiare la tragedia, provoca la sorella che reagisce, litigano e le pianta il tridente nel collo.
Gisella muore e Talino viene arrestato.
Berto, sconvolto, rimane ancora per poco alla cascina e poi riparte.
Paesi tuoi suscitò forti reazioni, oltre che per la violenza del linguaggio molto vicino a quello dialettale che per la bestiale violenza di Talino e per l'argomento dell'incesto, materia tabù a quei tempi.
Ma, secondo i critici dell'epoca, la violenza di "Paesi tuoi", è soprattutto metaforica...  Pavese cerca di riprendere in questo romanzo i miti primitivi adattandoli all'ambiente della campagna e trasferendovi i tabù ancestrali, dall'incesto al sangue mettendo in risalto la cieca follia di Talino per la quale lo scrittore si rifà a grandi esemplari classici del mito.

Associo questo romanzo alla terra proprio perchè esprime il rapporto ancestrale tra l'uomo e la campagna fatto di sangue e sudore, dolore e sconforto.
Il quadro che abbino alla terra per il suo tema di nutrimento e morte è il campo di grano con volo di corvi di Van Gogh.

Campo di grano con corvi. Vincent Van Gogh
 Fuoco: Acciaio di Silvia Avallone


Ho pensato al fuoco dell'altoforno della Lucchini che fa da sfondo alla storia,
fuoco come l'estate rovente di Piombino contrapposta a quella dolce e soave dell'isola d'Elba, così vicina eppure distante anni luce dalla vita dei protagonisti.

Trama
Francesca Morganti e Anna Sorrentino sono due ragazze, quasi quattordicenni, che vivono a Piombino, nei casermoni prospicienti il mare che il Comune ha riservato agli operai. Un quartiere di frontiera in tutti i sensi. Le due ragazze sono belle, affascinanti, e vivono la loro bellezza come un passaporto verso il mondo adulto che si schiude loro nelle forme della vita "facile" dei ragazzi più grandi e della vita invece durissima dei genitori. Francesca infatti, deve subire le angherie di un padre-padrone, Enrico, infatuato e gelosissimo della figlia, senza che la madre, Rosa, una trentaquattrenne sfiorita e rassegnata, obbietti alcunché. La famiglia di Anna, invece, composta, oltre che da Anna, dalla madre Sandra, operaia politicamente impegnata, e dal fratello Alessio, operaio specializzato che di notte si droga e ruba per "avere più grana", si disfa progressivamente a causa del padre Arturo, delinquente di piccola tacca assillato da manie di grandezza.
Sullo sfondo, la Lucchini, la potente acciaieria (ma non più così potente come tanti anni addietro) con il suo altoforno, che domina la vita di tutti i personaggi nella torrida estate del 2001, prima del crollo delle Torri Gemelle.
Ma Francesca ed Anna sono occupate a vivere la propria vita di piccole vincenti, già dominanti nell'angusto panorama della loro esistenza e paghe della loro vita l'una nell'altra.
I loro sogni si concentrano sulla ricchezza che vedono solo da molto lontano, sull'isola d'Elba affollata di turisti milanesi e tedeschi con auto di lusso.
La vita quindi scorre quasi su binari obbligati, ma qualcosa, con il crescere delle due ragazze, amiche del cuore e quasi sorelle, muta. Le due amiche non frequenteranno la stessa scuola: Sandra vuole che la sua intelligente figliola studi e si laurei, divenga qualcuno, in una prospettiva di lotta di classe, e la ragazza, veramente intelligente e studiosa, si è iscritta al ginnasio. Francesca, invece, che non riesce a vedere oltre il proprio angusto mondo, e soprattutto, oltre l'amica, frequenterà l'istituto professionale. Ma c'è dell'altro, perché se Anna comincia ad interessarsi ai ragazzi in modo più aperto, Francesca, che vede nell'amica l'unica cosa bella della sua vita, si scopre attratta da lei. Proprio questa scoperta porta la loro amicizia verso la rottura che avviene del tutto durante la notte di ferragosto quando Anna si innamora di Mattia, un amico del fratello e come lui operaio alla Lucchini. 
In mezzo, si muovono e si sviluppano i sentimenti dei vari personaggi che ruotano intorno alle due ragazze ciascuno di loro con le proprie inquietudini e tragedie del vivere. Emerge in particolare la figura di Alessio, fratello di Anna, in lotta fra il proprio desiderio di rivalsa sociale e il suo ruolo di operaio metalmeccanico, ormai privo di qualsiasi coscienza di classe, innamorato da sempre di Elena, la sua prima fidanzata, superiore a lui socialmente e dirigente del personale della Lucchini.
L'inizio della scuola vede le due amiche iscritte a due istituti diversi e il formarsi di nuove abitudini contribuisce a rendere le due ragazze ancora più estranee. 
Anna, si getta nello studio e nella relazione, insoddisfacente sul piano umano, con Mattia, mentre Francesca, a seguito di un incidente in cui il padre rimane psichicamente menomato, si ripiega sulla famiglia, fra il padre ridotto a gigantesco bambino e la madre dipendente dagli psicofarmaci.
Nel maggio del 2002 Francesca, mentendo sulla sua età, diventa ballerina di lap dance in uno dei locali notturni della zona alla ricerca di soldi facili. Anna si accorge della sostanziale inconsistenza della sua relazione con Mattia, con cui non ha nulla in comune, entrando in una crisi profonda.
La tragedia scoppia quando, il 3 giugno 2002, Alessio, intento a telefonare ad Elena per riallacciare il legame di un tempo, prendendo appuntamento per mangiare alla mensa della Lucchini, viene inavvertitamente schiacciato dal caterpillar condotto dall'amico Mattia, e muore.
In una mattina di fine giugno Francesca, tornando da una notte di esibizioni al locale notturno, vede Anna affacciata alla finestra. Le due ragazze si guardano e comprendono il loro forte legame e l'importanza della loro amicizia e si riconciliano. Sandra la madre di Anna, servendo loro la colazione, le invita a recarsi finalmente in spiaggia all'isola d'Elba e questa loro decisione assume il valore di un nuovo inizio dopo tanto dolore.

Associo al fuoco il quadro di Joseph Mallord William Turner eruzione del Vesuvio 

Eruzione del vesuvio William Turner

Aria: Io che amo solo te di Luca Bianchini



Trama 
Ninella ha cinquant'anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia. Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimì, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l'inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c'è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la "First Lady". È lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet "semicascante" della sposa al gran buffet di antipasti, dall'assegnazione dei posti alle bomboniere - passando per l'Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti.

Associo questo romanzo all'aria perchè tutto il libro, in un atmosfera frenetica divertente e leggera, è pervaso dall'inquietudine della protagonista che si preoccupa del vento di maestrale arrivato a sconvolgere i preparativi del matrimonio:
"Il primo ad arrivare fu l'ospite meno atteso. Il maestrale si presentò con un giorno di anticipo, senza preavviso e senza regalo. Ninella lo aveva sentito dal letto ed era rimasta immobile, attonita.
Ma lei conosceva troppo bene il rumore delle sue persiane nei giorni in cui arrivava quel vento. Fastidioso, insistente, una campana che non smette mai di suonare."

All'elemento Aria associo il dipinto L'elefante giraffa di Salvador Dalì per la sua eterea leggerezza
L'elefante giraffa Salvador Dalì

Acqua: Sono come il fiume che scorre di Paulo Coelho


Ho letto questo libro qualche anno fa, l'avevo comprato, seguendo l'istinto, sulla bancarella di un mercatino, quando ancora gli ebook non esistevano. È un bel libro pieno di spunti di riflessione, brevi racconti, alcuni autobiografici dell'autore, ciascuno con una morale su cui riflettere. Il libro, dopo averlo letto, l'ho regalato a una persona che attraversava un momento di difficoltà e di crisi proprio perchè l'autore in questo libro tocca un tema attuale: il vero senso nasce dalla libertà di ciò che vogliamo essere per non arrivare alla fine dei nostri giorni e scoprire di non aver mai vissuto. E il senso c'è sempre se lo cerchi nel modo giusto. Bisogna vivere pienamente e non semplicemente esistere o lasciarsi trasportare, ascoltando la voce del proprio cuore e i moti profondi dell'animo.


Trama 


Sono come il fiume che scorre, è una raccolta di aneddoti, idee e schizzi autobiografici, e costituisce un'unica e affascinante auto-riflessione che lo scrittore brasiliano più famoso del mondo compie sul suo ricchissimo corpus letterario.
Traendo spunto da scritti di periodi differenti, Coelho ricostruisce in questo volume il suo percorso, offrendoci un prezioso distillato della sua sottile filosofia: quella di una persona che osserva l'esistenza con la stessa serenità di chi posa lo sguardo sul corso di un fiume. Ciò che ne emerge con forza è, semplicemente, una possibile storia degli esseri umani, raffigurati con la rapidità e l'intensità di uno scatto, instantaneo al pari della vita stessa. Letteratura, storia, la difficile arte dell'amore per gli esseri umani e per i libri che ne ritraggono l'epopea di ogni giorno: temi eterni che fluiscono attraverso le parole di uno scrittore diverso da ogni altro scrittore esistente e ancorato alla sua missione; comunicare a chi sa disporsi all'ascolto la verità e la bellezza dell'universo

È più semplice fare l’ingegnere – disse mia mamma – piuttosto che lo scrittore.”
Io, però, ero già spettinato, avevo un pacchetto di Gauloises in tasca e un testo teatrale sottobraccio, studiavo Hegel ed ero determinato a leggere l’Ulisse, a qualsiasi costo. Fino al giorno in cui incontrai un cantante rock, il quale mi chiese di scrivere i testi per le sue composizioni, sottraendomi alla ricerca dell’immortalità e riportandomi sul cammino delle persone comuni.

 
All'elemento Acqua associo il quadro di Monet Impressione, levar del sole per la sensazione di fluidità leggera che riesce a trasmettere proprio come lo scorrere dell'acqua.

Impressione, levar del sole. Claude Monet

 E voi avete dei romanzi a cui abbinare i quattro elementi ?