domenica 28 febbraio 2021

Stella

Non conoscerai il valore di un momento finché non diventa un ricordo. (Dr. Seuss)

Si chiamava Stella, un nome che amavo molto perchè era il primo nome di mia madre, che aveva ben tre nomi ma lei si faceva chiamare col secondo perché il primo le sembrava troppo stravagante, ed era anche il nome che avrei voluto dare a mia figlia, nei miei vaneggiamenti, quando ancora speravo di coronare il sogno di diventare madre.

La conobbi perchè cercavo una stanza in affitto, mi contattò per telefono dopo che misi un’inserzione sul giornale. Trovare una stanza singola a Bologna a un prezzo equo, nel 1989, era molto difficile, tuttavia io avevo iniziato a lavorare e potevo permettermi di spendere un po’ di più rispetto alle mie esigue forze di studentessa. Nel mio annuncio avevo specificato di volere una camera singola, ma Stella mi propose un posto letto, perché la casa non era abbastanza grande. Ci sono delle situazioni della vita un po’ irreali, quando mi disse di chiamarsi Stella io fui naturalmente ben predisposta nei suoi confronti, forse in altri casi avrei declinato la richiesta ma quel nome mi influenzò positivamente.

Lei mi disse che non poteva permettersi di pagare l’intero affitto per tutta l’estate (era fine luglio e in una città universitaria se non trovi un coinquilino a luglio resti scoperto fino a ottobre) così mi disse “se vuoi la singola ti lascio la camera e io dormo sul divano letto del soggiorno”. La casa era bella, con un soggiorno ampio e una camera grande con due letti singoli.

Per farla breve, a fine luglio dovevo lasciare la casa, anzi il posto letto, dietro piazza maggiore (giuro ho abitato a due passi da piazza maggiore, una meraviglia) e non avevo più tempo per cercare casa.

Così, alla fine, accettai la proposta come soluzione provvisoria perché non riuscii a trovare quello che cercavo. Era il periodo in cui stava iniziando la mia vita lavorativa, lavoravo da sei mesi e stavo tentando, in qualche modo,  di organizzare la mia nuova esistenza. Ho vissuto con Stella nel suo appartamento per circa sei mesi, un periodo molto breve perché dopo trovai un appartamento in affitto tutto per me.

Quei pochi mesi però servirono a farmi affezionare a lei e a conoscerla meglio, anche se non abbastanza da restare in contatto. Ed è strano chiedersi ancora oggi cosa ne è stato della sua vita. All’epoca lei studiava ancora, frequentava non so quale facoltà, ed era parecchio fuori corso.

Era una ragazza con un bellissimo viso, occhi scuri, labbra carnose, zigomi alti, capelli scuri e corposi, su un corpo parecchio in sovrappeso di cui lei si vergognava. Il suo ragazzo faceva il poliziotto, un uomo molto bello dal fascino tenebroso che mi suscitava una istintiva diffidenza. 

Io passavo tutto il giorno fuori per lavoro, non so cosa accadesse quando non c’ero, ma spesso tornando a casa l’avevo trovata a piangere e mi ero chiesta il motivo perché lei, quando le facevo delle domande, non mi dava spiegazioni, accampando scuse varie.

Un giorno però assistetti a una scena, ero a casa per il pranzo, forse era un sabato, c’era anche il bel tenebroso. Lui la trattò male per tutto il pranzo, nonostante la mia presenza, ebbe perfino uno scatto d’ira perché il pane non era fresco e lo lanciò sul tavolo quasi tirandoglielo in faccia, con fare stizzoso. Io rimasi esterrefatta, la scena era quasi irreale, non ricordo neanche se dissi qualcosa o restai muta. Credo di essere andata in stanza defilandomi con una scusa, perché non sopportavo lo sguardo avvilito e mortificato di Stella. Dopo, quando lui andò via perché per fortuna andava al lavoro, parlai con lei e scoprii che non era insolito a simili comportamenti, ebbi anche il sospetto che la picchiasse ma lei negò.

Era un periodo in cui ero molto distratta e concentrata sulla mia vita, ero poco empatica, o volevo esserlo,  immersa nel lavoro e nella mia storia d’amore, stavo con un ragazzo che assorbiva molto del mio tempo libero e non mi importava troppo degli altri.

Oggi però, non so perché, ripenso agli incontri con alcune persone passate come comparse nella mia vita e mi chiedo se non avessi dovuto dedicarvi più attenzione.

Chissà se Stella ha sposato il suo fidanzato poliziotto, bello e stronzo, chissà se é riuscita a laurearsi, chissà se è riuscita ad accettare quel suo corpo ingombrante e a rendersi conto di quanto fosse comunque bellissima. 

È difficile districarsi tra i ricordi e capire perché certe vite prendano determinati percorsi invece di altri. Forse è colpa di questo tempo sospeso che porta a riflettere sul senso della vita oppure perché il vortice che travolgeva il mondo si è fermato e, all’improvviso, si può apprezzare il sapore della lentezza e, con essa, il ricordo.


Fonti immagini: Pixabay 



24 commenti:

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Questo post è come un breve racconto, Giulia. Mi è piaciuto anche il collegamento con il nome di tua madre :) Purtroppo molte persone sono fragili, e le controparti ne approfittano biecamente. Hai mai provato a cercare Stella sui social? Io ho ritrovato alcune mie compagne del liceo a cui ero molto affezionata.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Purtroppo di Stella non ricordo il cognome, quindi ritrovarla sui social è impossibile, anch’io ho ritrovato dei compagni di scuola su Facebook ma di loro sapevo molto di più. Vorrei ritrovare anche un’altra amica con cui abbiamo condiviso un bellissimo periodo insieme, ma non ricordo il cognome, so solo che vive a Milano.
È vero, questo post è come un racconto, ho scelto di scrivere questi post con l’etichetta #storieneiricordi proprio per non perderle del tutto.

Ariano Geta ha detto...

Ci sono persone che lasciano una traccia nei nostri ricordi per qualche motivo. Nel tuo caso c'è stata addirittura una breve convivenza, ma anche tra i compagni di studio ce ne è qualcuno che ti rimane particolarmente impresso e altri invece scompaiono dalla memoria. Io a volte ho cercato sui social questi vecchi compagni, scoprendo per fortuna che avevano una vita tranquilla, apparentemente felicemente sposati e con figli.

Giulia Lu Mancini ha detto...

È vero ci sono persone che rimangono impresse nella nostra mente per motivi vari, magari semplicemente perché c’è una affinità elettiva particolare, succede ed è bello così. Pensa che ho ritrovato sui social di recente alcune compagne di scuola delle superiori ed è stata una bella sorpresa, sembrano realizzate e felici, per me é stato un vero piacere riscoprirle.

Marina ha detto...

E dunque non hai più saputo nulla di lei? Mi hai fatto pensare ad alcuni dei miei incontri ai tempi universitari con persone che non ho più visto... Ogni tanto anch’io mi chiedo che fine abbiano fatto, se stanno bene, se sono ancora qui in Italia... Sarò sincera, mi capita di cercare su fb i loro profili per curiosità, perché qualcuno mi ha lasciato dei bei ricordi e mi piacerebbe sapere dov’è e cosa fa.
La storia di Stella è triste, ti è capitato di pensare a lei quando hai scritto i tuoi romanzi gialli?

Giulia Lu Mancini ha detto...

In realtà quando ho scritto i miei gialli ho sempre pensato a casi di cronaca più estremi, oppure mi sono ispirata a persone conosciute più recentemente (opportunamente camuffate), non ho pensato a Stella, quindi.
In realtà ho ripensato a lei qualche tempo fa, frugando tra i ricordi di alcune tappe della mia vita. Purtroppo senza cognome non posso tentare di ritrovarla sui social, a pensarci bene non sono neanche sicura di ricordare bene il suo viso. Mi piace pensare che la sua storia abbia avuto un risvolto positivo...perlomeno lo spero.

Marco Freccero ha detto...

Sono così tante le persone che incrociamo, che poi perdiamo di vista. Sarebbe bello sapere che ne è stato di Stella. Era il nome di una giovane scozzese di cui si era innamorato George Mackay Brown, scrittore delle Orcadi. Ne avevo parlato sul mio blog un po' di tempo fa. Fu, la sua, una vita sfortunata.

Monica ha detto...

Piccola Stella, chissà se c'era qualcuno che la abbracciava, invece di farla sentire una nullità, Speriamo che si sia costruita una vita serena e che abbia messo fine alle prepotenze del ragazzo. <3

Giulia Lu Mancini ha detto...

Stella è un nome emblematico sembra di buon auspicio, ma non è detto sia così.
Non so se saprò mai cosa sia successo a Stella, a meno che non sia rimasta a Bologna e non riesca a incontrarla per caso (cosa molto difficile adesso perché siamo tutti chiusi in casa) dovessi scoprirlo non mancherò di aggiornarvi...
Le Orcadi ritornano sempre attuali 😉

Giulia Lu Mancini ha detto...

Speriamo di sì, era una ragazza molto intelligente solo succube per amore (le donne fanno molti errori per amore, ma poi rinsaviscono, parlo per esperienza...)

Azzurrocielo ha detto...

Bellissimo il tuo ricordo di Stella. Sarebbe bello se almeno fosse lei a ritracciarti, visto che tu non ricordi il suo cognome. Chissà magari ti ritroverà grazie ai tuoi libri, magari ha lasciato il suo amore stronzetto, innamorandosi di uno che la rispettasse (a me è successo: ho trovato il coraggio di lasciare il mio ragazzo che mi aveva tarpato le ali trattandomi come una nullità proprio perchè ho conosciuto un ragazzo fantastico) , glielo auguro con tutto il cuore. Però mi hai incuriosito: qual è il nome stravagante di tua mamma????

Elena ha detto...

Nel flusso dei ricordi degli ultimi post ecco apparire Stella, un racconto a tutti gli effetti, come sostiene @Cristina. Chissà perché ti torna in mente ora. Per parte mia, spero che Stella abbia mandato a quel paese lo stronzo e si sia liberata. Ma noi donne sappiamo che non è facile

Giulia Lu Mancini ha detto...

Cara Azzurrocielo, il primo nome di mia madre era proprio Stella, ma lei lo considerava troppo originale, si faceva chiamare con il secondo nome Maria, molto più semplice è comune.
Lasciare un ragazzo di cui siamo innamorate (o succubi) è sempre molto difficile, anch’io stavo con un ragazzo che mi faceva sentire sempre inadeguata, per fortuna mi ha lasciato lui, dopo aver pianto qualche mese mi sono sentita rinascere...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Già, chissà perché mi viene in mente ora, non lo so, i meccanismi della memoria sono strani. In realtà Stella mi era rimasta impressa e ogni volta che passavo sotto quella casa mi ricordavo di lei. In questo strano anno 2020 mi è venuta voglia di raccontare questi ricordi, ne ho tanti e rappresentano tutti delle piccole storie.

Lisa Agosti ha detto...

Che bel racconto... spero che abbia mollato lo stronzo! Io ho cercato un'amica d'infanzia su facebook e l'ho trovata anche se usa un nome diverso. Mi è bastato cercare tra gli amici degli amici degli amici. Qualcuno che ti tagga c'è sempre... nel bene e nel male.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Io ho ritrovato così due compagne di scuola, perché un’altra compagna di scuola mi ha scritto un post con un ricordo insieme e ha taggato le altre due...
Con Stella non credo possa avvenire, non avevamo amicizie comuni, ma non si sa mai. Sono contenta che la mia storia ti sia piaciuta :)

silvia lettore creativo ha detto...

Bella e triste questo racconto. Spero proprio che in qualche modo di capiti di rincontrarla e riannodare il filo. Sarebbe bello sapere come è andata a finire. Sperando che si sia liberata di quella brutta persona e abbia recuperato fiducia in sé.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Spero anch’io che si sia liberata di quel ragazzo piuttosto tossico per la sua vita.
Non credo che ci ritroveremo, forse capiterà in un nuovo racconto, chissà...

Barbara Businaro ha detto...

Anch'io ogni tanto ripenso alle persone incrociate nella vita e poi perse di vista. Cambi di studi, di città, di lavoro, di tempo libero e non li ritrovi più. Facebook non aiuta sempre, non è detto che usino i social e non è detto che vogliano essere rintracciati. Mi è capitato infatti di raggiungere vecchie amicizie, rispondo al messaggio, come stai, dove vivi, cosa fai, e poi spariscono di nuovo. Sono nella tua lista di amicizie ma è chiaro che non ti leggono e/o ti hanno bloccato. Quindi se l'amicizia non è proseguita, un motivo c'era alla fine e non era nei mezzi di comunicazione.
Anch'io spero che Stella sia riuscita a emergere da quella situazione. Immagino che tu abbia sentito di quel caso a Milano, della chiamata al 112 dove una donna ha finto di ordinare una pizza, ma in realtà era una richiesta di aiuto. Fortuna che dall'altra parte i poliziotti hanno capito e si sono mossi subito.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Purtroppo è inevitabile perdersi di vista, sono i casi della vita, a me è capitato anche con alcune amiche con cui ero legatissima, poi però vivere in città diverse ci ha diviso.
In compenso ho ritrovato alcune amiche dei tempi dell’università, ci siamo ritrovate dopo anni (anche se poi il 2020 ha fatto rallentare nuovamente i contatti).
Non sapevo del caso di Milano, certo che è un’emergenza continua…

Grazia Gironella ha detto...

E' un piacere sentirti raccontare. Ci sono alcune persone che anch'io vorrei ripescare, per sapere come stanno e che strada ha preso la loro vita. Molte persone sono assenti dai social, per cui non è affatto scontato trovarle, nemmeno quando si conoscono i loro dati. E' un pensiero triste quello della tua amica Stella, non aiutata a fiorire, quanto piuttosto schiacciata dal suo compagno. Spero che se ne sia liberata e sia felice.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie, mi fa piacere che apprezzi il mio modo di raccontare :)
È vero molte persone sono fuori dai social e non è semplice rintracciarle, anche se con Google talvolta si riesce lo stesso, magari tramite il sito del lavoro. Certo é anche possibile che non vogliano essere rintracciate, se non sono sui social un motivo ci sarà.

azzurrocielo ha detto...

ops non avevo mica capito che a tua madre era Stella a sembrarle stravagante

Giulia Lu Mancini ha detto...

Per i suoi tempi le sembrava strano...