"Lasciamo sempre qualcosa di noi, quando ce ne
andiamo da un posto: rimaniamo lì; anche una volta andati via e ci sono cose
di noi che possiamo ritrovare solo tornando in quei luoghi. Viaggiamo in noi
stessi quando andiamo in posti che hanno fatto da cornice alla nostra vita.
Non importa quanto questi siano stati brevi e viaggiando dentro noi stessi,
ci dobbiamo confrontare con la nostra solitudine. Ma tutto ciò che facciamo,
non lo facciamo forse per paura della solitudine? Non è questo il motivo per
cui rinunciamo a tutte le cose che rimpiangeremo alla fine della nostra vita?
..."
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Amadeu Prado (lo scrittore del film) |
Sere fa ho iniziato a vedere un film che davano su Rai movie.
Il titolo era «Treno di notte per Lisbona» sono stata attratta dall'idea
di Lisbona (città che ho visitato e amato) ho iniziato a vedere il film
quasi per caso e poi sono stata conquistata dalla trama. La vicenda ruota
intorno a un libro.
Un professore (Jeremy Irons) che vive a Berna salva una mattina una
giovane donna portoghese dal suicidio. La donna dimentica l’impermeabile
nella cui tasca c’è un libro “L’orafo delle parole” scritto da uno scrittore
portoghese. La lettura di questo libro porta il protagonista sulle tracce del
suo autore nella sua città Lisbona e scopre una storia piena di passioni e di
ideali. Egli infatti decide
di partire improvvisamente per Lisbona al fine di cercare questo autore oltre
che ritrovare la donna salvata e da cui è rimasto fortemente turbato. Nel corso del
suo soggiorno a Lisbona il professore intraprenderà varie ricerche e incontrerà numerosi personaggi che tempo addietro erano entrati in contatto
o avevano conosciuto lo scrittore scoprendone la sua militanza contro la
dittatura di Salazar ed infine la sua morte avvenuta per un aneurisma
cerebrale. Viene esaminato poco il contesto storico e politico che invece
serve da sfondo alla storia d'amore dello scrittore-medico e della sua
compagna rivoluzionaria. Il professore riuscirà anche a ritrovare la giovane
donna salvata dal suicidio e a capire le motivazioni che l'avevano indotta a
ciò.
Quello che ho apprezzato di questo film è stata la delicatezza della storia e la fantastica fotografia che riprende la città di Lisbona in tutti i suoi angoli e prospettive regalando delle immagini suggestive e rivelando la sua anima più intima ed affascinante. Inoltre il fatto che le frasi del libro di Amadeu tracciassero il filo conduttore della storia mi è piaciuto moltissimo. Deformazione di chi scrive, i film che parlano di libri sono sempre irresistibili. |
questa la presentazione di
Amazon:
“Voleva davvero buttarsi giù dal
ponte la donna trattenuta una mattina da Raimund Gregorius, insegnante svizzero
di latino, greco ed ebraico? Gregorius non sa nulla della donna se non che era
portoghese. La mattina dopo, complice la scoperta in una libreria antiquaria
del libro di un enigmatico scrittore lusitano, l'altrimenti prevedibilissimo
professore prende un treno diretto a Lisbona, dove spera di rintracciare
l'autore. Da questo momento decolla una vicenda che costringerà Gregorius a
confrontarsi con le contraddizioni degli affetti e gli orrori della Storia in
un modo che mai avrebbe potuto immaginare nella sua rassicurante Berna.”
Ho scritto questo post perché
le sensazioni del film mi sono rimaste addosso per un paio di giorni, le parole
del libro di Amadeu, come il protagonista cambia la propria vita inseguendo le
tracce dell’autore mi hanno fatto pensare a quei libri che ti cambiano la vita,
li leggi e dopo vedi il mondo in maniera diversa o semplicemente cambi
prospettiva, magari per un giorno o forse per sempre.
Mi è capitato spesso di vedere film che parlavano di libri, oppure dove il libro era il pretesto per raccontare la vita del personaggio e del suo percorso di crescita. Quasi sempre sono film che mi hanno conquistato.
E voi da cosa siete catturati di solito in un film o in un libro o in entrambi?
E voi da cosa siete catturati di solito in un film o in un libro o in entrambi?