lunedì 21 giugno 2021

Mettere la mente in vacanza

 


Il viaggio è tuffarsi in un’altra vita per un po

Non so se sia proprio così, ma di solito è quello che mi accade di pensare mentre sono in viaggio, guardo il paesaggio intorno a me, i luoghi, i piccoli borghi e immagino di vivere lì. Il mio compagno guarda sempre gli annunci immobiliari esposti nelle vetrine e mi dice: eh non sarebbe male ritirarsi qui, la mattina ti svegli presto e fai una passeggiata sul lungomare, oppure sai che bei percorsi in bicicletta su per queste colline, oppure pensa  vedere il tramonto ogni giorno da quassù

È così ci immaginiamo una vita diversa, con nuovi ritmi. Vivere al mare o in montagna o in collina. Sono i luoghi a creare una vita? Forse un po’ sì, immaginate di vivere al mare, ogni giorno vi svegliate e, guardando l’orizzonte, osservate le onde del mare, è lui a fungere da barometro invece che i grattacieli o i tetti rossi di Bologna. Il luogo è un modo di vivere, puoi scegliere di avere come orizzonte il mare oppure la montagna o la campagna, oppure la piazza di una grande città. Ho vissuto per un anno in un appartamento in pieno centro, ogni mattina per andare al lavoro attraversavo a piedi piazza Maggiore, la ricordo ancora come un’esperienza subliminale. Più passa il tempo più mi innamoro dei piccoli borghi e immagino la mia vita futura in quella dimensione, poi però torno a Bologna al mio solito orizzonte e mi dico che, tutto sommato, va bene così. 

È bello però sognare una vita diversa, forse una vita in vacanza da se stessi, con la mente libera, è un po’ come scrivere o disegnare su un foglio bianco, puoi metterci quello che vuoi.

Il mio amore, in vacanza, chiede sempre a tutti quelli che incontra: come si vive qui? Ovviamente tutti rispondono che si vive bene. La titolare di un negozio di souvenir mi ha detto: io amo moltissimo questo posto, ma lo amo soprattutto d’inverno, con la bruma sul mare e il sole timido che sorge, è bellissimo. Che meraviglia, ho pensato, così le ho comprato una calamita da attaccare al frigo, lei le dipinge tutte rigorosamente a mano su pezzetti di legno su cui aggiunge una piccola calamita. Con le calamite porto con me un pezzetto di ogni mio viaggio e le attacco al frigo. Così, seduta sul divano, posso osservare un lato del frigo con un ricordo delle mie vacanze.

Ok, la smetto di filosofeggiare. Sono partita per questa vacanza organizzata all’ultimo minuto, dopo la morte improvvisa della mia amica pugliese. Alcuni nostri amici erano sull’isola d’Elba, avevano affittato una casa vacanza con molte stanze e ci avevano chiesto di raggiungerli. Non volevamo disturbare troppo, così volevamo prenotare il periodo successivo, ma era tutto pieno e quindi abbiamo accettato il loro invito, bloccando anche i giorni successivi (pochi) che restavano dopo la loro partenza. In tutto sei giorni. Come si dice, meglio l’uovo oggi che la gallina domani. 

Fare il pieno di sole, di mare e di vacanza - anche solo per pochi giorni - serve a vedere la vita da un’altra prospettiva, più leggera e più libera. 

In questi giorni di vacanza ho letto due libri, Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin e La vita che volevo di Lorenzo Licalzi (quest’ultimo consigliato da Barbara di Webnauta a questo Link ) entrambi bei libri molto piacevoli. Il primo lo avevo iniziato a leggere il giorno prima che accadesse la morte della mia amica, era un ebook che avevo da tanto tempo sul mio ipad e sembra strano che l'abbia cominciato proprio in quel momento, parla della custode di un cimitero e parla di morte, ma in questa trama c'è anche tanta vita, la vita di chi resta, la vita di chi non c'è più ma rimane per sempre nei ricordi e nell'amore. Il secondo libro di Lorenzo Licalzi (autore che non conoscevo, ma avevo visto un film tratto da un suo romanzo intitolato "Io no") è una raccolta di racconti che ruota intorno alla domanda: era questa la vita che volevi? Esiste il destino, il caso, il karma? Ogni tanto me lo chiedo anch'io, però è davvero una domanda senza risposta, ognuno può credere in quello che vuole, a me per esempio piace immaginare un universo parallelo dove le cose vanno per il verso giusto, dove chi fa una scelta sbagliata si ferma un momento prima e cambia tutta la sua vita. In fondo sognare è ancora un'attività a buon mercato e quindi non mettiamo nessun limite, almeno in questo.

E voi andrete in vacanza? Cosa vi piace fare o immaginare nei vostri viaggi brevi o lunghi che siano?


16 commenti:

Marco Freccero ha detto...

Metterò in vacanza il blog, quello sì. Luglio e agosto non ci saranno nuovi articoli. Ci... rivedremo a settembre ;)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Un po’ di riposo ci vuole, anche per il blog 😀

Barbara Businaro ha detto...

Grazie della citazione, mi è arrivato l'alert (per una volta ha funzionato! :D ) Ma ti è piaciuto poi Licalzi?
Quando sono in viaggio faccio entrambe le cose. Come te, osservo quello che mi scorre intorno, pensando che sto incrociando altre vite per un solo istante e mai più in tutta l'esistenza: loro vedranno una sconosciuta passare in auto o che si è fermata per pranzo (che a volte in viaggio per mangiare usciamo dal percorso del navigatore e ci avventuriamo in luoghi che a volerli ritrovare sarebbe pure difficile!) Poi quando arrivo a destinazione per la vacanza, inizio a immaginarmi la vita lì. E' uno dei motivi per cui non scelgo più alberghi per le ferie, ma preferisco affittare una casa o un appartamento, meglio ancora se vicino all'abitazione dell'host, meglio un privato (nel senso, non le agenzie che ti danno le chiavi e ti mollano là...) Allora faccio come il tuo compagno: come si vive qui? cosa c'è di bello da vedere? avete ristoranti da consigliare? e per la spesa? (non mangiamo sempre fuori, per una questione di dieta e orari, e adoro fare la spesa in vacanza, cerco di prendere cibo locale... per dire è stupendo assaggiare i diversi tipi di pane in ogni regione!)
Bella l'Elba, speravamo di tornare quest'anno ma non siamo riusciti a incrociare il periodo migliore e le offerte. Quindi abbiamo cambiato meta, sempre mare, ma più a nord e più a ovest... Riviera di Levante, in Liguria, dove non sono proprio mai stata. :)

Ariano Geta ha detto...

Oltre ovviamente a sognare anch'io a proposito di una potenziale vita in quel luogo, spesso cado nella deformazione (semi)professionale di immaginarlo come ambientazione per una storia. E poi mi diverto a cercare scorci caratteristici e a scattare foto, non per mostrarle agli altri ma più per un ricordo mio personale.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Il libro di Lorenzo Licalzi mi è piaciuto, si leggeva molto bene e la formula dei racconti l’ho trovata molto ben gestibile in vacanza, certo alcuni racconti lasciano un po’ d’amaro in bocca. Mi sono piaciuti molto anche i ringraziamenti in cui ha raccontato una storia anche lì, pensa che alla fine mi sono messa a riascoltare Atlantide di De Gregori su Spotify.
Per le tue vacanze bellissima anche la Liguria, l’Elba è fantastica ma troppo cara da fare in periodi tipo luglio e agosto (oltre a essere meno vivibile). Allora anche tu immagini la vita nei luoghi di vacanza, siamo in linea su questo punto, è lo spirito creativo che si libera soprattutto in vacanza...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sai che anch’io immagino le ambientazioni per un romanzo, in fondo è utile per chi desidera immaginare una storia, quale migliore occasione.
Del resto io ho spostato l’indagine di un mio giallo proprio in un luogo in cui sono stata in vacanza, era il 2020 ed è stato per me un’occasione per viaggiare visto che nella realtà non potevo farlo.

Sandra ha detto...

Penso che immaginare storie così come un trasferimento sia il gioco di molti. Io lo faccio abitualmente. Il vero punto per me è riuscire a staccare sul serio la testa quando si è in vacanza, lasciando stress e problemi a casa.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sì, staccare davvero non è semplice, di solito andare in un posto lontano e diverso mi aiuta molto, io poi mi disconnetto completamente dal lavoro, leggo solo le mail personali una volta al giorno se trovo il tempo di accendere l’iPad...

Marina ha detto...

Non ti risponderà mai nessuno così, sono certa, ma io non amo viaggiare. Per niente. Le vacanze estive sono escluse: quelle le faccio volentieri, soprattutto da quando vivo a Roma e aspetto il momento per tornare nella terra che ho abbandonato e sarà sempre la MIA madre terra! Non penso mai “chissà come sarebbe vivere qui”, perché la mia vita è nel luogo in cui abito (ho sofferto moltissimo il trasferimento a Roma, non me ne sarei mai voluta andare da Caltanissetta, che è anche una città tutto sommato mediocre, ma io ci stavo strabene), dunque anche solo pensare di andarmene un’altra volta per vivere da qualche altra parte mi fa venire l’orticaria. Il sacrificio (enorme) l’ho fatto una volta, non ne voglio sapere più! 😅
Anch’io, come Marco, metterò in pausa il blog nei mesi di luglio e agosto.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Cara Marina, tutto sommato ti capisco perché anch'io sono legata ai miei luoghi e alle mie abitudini, viaggiare comporta una grande fatica, tra preparare le valigie, predisporre tutto, organizzare le scadenze sul lavoro (ogni volta sembra che vada sulla luna anche se mi assento solo una settimana c'è sempre quella particolare scadenza che cade proprio nel periodo che mi assento!) Poi c’è la fatica del viaggio vero e proprio, la coda in autostrada con il caldo e il rischio che comporta (mi viene sempre l’ansia prima di partire all’idea dei km da affrontare). Tuttavia, una volta arrivata a destinazione mi rilasso e mi godo il soggiorno, prendo tutto con leggerezza.
Mi è capitato talvolta di prendere le ferie restando a casa, ma alla fine non è la stessa cosa, la mente non stacca davvero, questo mi succede solo se mi allontano da Bologna.
Riguardo alla Puglia, è un luogo in cui torno più per obbligo che per piacere, anche se rivedo volentieri mia nipote e i bambini e le mie sorelle, ma il tempo che passo lì non è vacanza, anzi è estremamente faticoso, dopo un giorno sarei già pronta a ripartire.

Elena ha detto...

Staccare la spina qualche giorno è fondamentale dopo un anno e mezzo passato in questo modo. Ci si riprende la vita, si legge (anche io ne ho approfittato in questo week end) e si apprezza ciò che è diverso da noi. Interessante la domanda del tuo compagno, "Come si vive qui?". Una ricerca continua del meglio, curiosità, conoscenza, voglia di incontrare l'altro. Mi piace molto. Per quanto riguarda me, ho deciso ieri che farò dieci giorni a luglio. Dalle tue parti, come ben sai. E' tempo di darci ciò che ci meritiamo. Anche io come Marco metterò in pausa sconnessa il blog. Ma non è detto che non vi faccia qualche sorpresa!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Anche se avrei voluto star via per più giorni ho comunque apprezzato questo breve soggiorno fuori, l’isola d’Elba ha un mare caraibico e c’è stato sempre il sole, tra l’altro ci sono tanti comuni da scoprire, é un’isola piccola ma non troppo, quindi c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Dieci giorni sono un tempo giusto, se vai in Romagna sono sicura che starete molto, è una terra accogliente e piena di cose belle, colline mare e buon cibo (non solo piadina). Ci vuole un po’ di pausa anche per il blog, io l’ho messo in pausa senza avvertire visto che ero via 😀

Luz ha detto...

Mi è familiare quel sentimento di abbandono a un luogo che si vede magari per la prima volta. Mi è capitato prepotentemente in Trentino. Mi sono chiesta, e ho chiesto, come si vive in quei luoghi così particolari, immensi, belli. Questa fascinazione mi è sempre appartenuta. L'ho provata molto forte anche a Barcellona.
Quest'estate, per imprevisti, non viaggeremo. Andrò in Calabria ma nulla di più, aspetterò momenti migliori.

Grazia Gironella ha detto...

Che bella l'Elba, ricordo quando con mio marito l'ho girata in bici. E' un modo di viaggiare che permette di vivere tutto a intensità maggiorata. Per noi quest'estate non c'è niente in progetto, ancora. Quando anche nostro figlio sarà vaccinato, e Maya camminerà meglio, chissà. Spero di cambiare orizzonte, anche se di poco. Comincio ad avere voglia di andare oltreconfine. ;)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sai che anch’io ho provato la tua stessa sensazione quando sono stata a Barcellona, tra l’altro ci sono tornata più volte, mi sentivo sempre a casa; Adesso, però, con l’aumentare degli anni mi sento sempre più affezionata all’Italia, ma vorrei vivere in un posto di mare, la città comincia a soffocarmi.

Giulia Lu Mancini ha detto...

L’Elba è il paradiso dei ciclisti, ci sono molti percorsi ideali da fare tra un comune e l’altro. Se non avete ancora progettato nulla lasciate tutto al caso, quando siete pronti per partire decidete all’ultimo minuto in base all’ispirazione del momento, noi abbiamo fatto così, avevamo in mente un’altra meta ma per questioni varie siamo tornati all’Elba...