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Se vogliamo conoscere il senso dell’esistenza, dobbiamo aprire un libro: là in fondo, nell’angolo più oscuro del capitolo, c’è una frase scritta apposta per noi. Pietro Citati |
Quest’anno ho letto meno libri, un po’ perché ho avuto meno tempo causa lavoro invadente del mio tempo libero, un po’ perché avevo la mente invasa da pensieri ansiosi, un po’ perché non ho sempre incontrato dei libri che mi hanno catturato con piacevolezza. Sono riuscita a leggere un solo classico Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, un libro che volevo leggere da tempo e che ho apprezzato.
La mia recensione su Goodreads
“Un romanzo interessante da leggere e trovo assurdo che il suo autore abbia penato tanto per farselo pubblicare (pubblicato solo dopo la sua morte grazie al figlio adottivo e alle sue lettere testamento). La storia del principe Salina e della sua famiglia causa una certa malinconica nostalgia. Trovo che i frammenti finali dopo l’appendice del romanzo siano fondamentali per la storia e per certi aspetti psicologici dei personaggi. Un classico da leggere e amare.”
Con i classici, purtroppo, mi sono fermata qui, vedrò di recuperare nel 2023. Ci sono state anche alcune letture deludenti di autori famosi per esempio Figlia della cenere di Ilaria Tuti (di cui ho amato molto i libri precedenti, ma questo l’ho trovato un po’ noioso), La ferocia di Nicola Lagioia di cui riporto la recensione sempre su Goodreads dove si evincono i motivi del mancato apprezzamento
“Un libro estremamente faticoso da leggere, per certi tratti quasi incomprensibile, ho cominciato a capire un pezzetto di trama a metà romanzo quando finalmente il personaggio di Michele viene sviscerato molto meglio degli altri e c’è qualche approfondimento psicologico. In fondo la storia é interessante e l’autore scrive bene quando lascia andare l’autocompiacimento di una scrittura ricercata e difficile per il lettore. Sono arrivata alla fine con sollievo e, purtroppo, anche con molti punti interrogativi rimasti irrisolti.”
Infine ultimo libro deludente è Il pipistrello di Jo Nesbö, il primo della serie sul poliziotto Harry Hole, letto perché ho visto alcuni film tratti dai suoi libri ed ero curiosa di leggere i romanzi delle serie, penso che mi fermerò al primo.
Per il resto ho apprezzato molto gli altri libri letti, alcuni dei miei amici blogger che secondo me meriterebbero più risonanza di tanti altri autori blasonati, vorrei segnalare in particolare La strada che non scegli di Grazia Gironella, una emozionante storia vera, poi i miei preferiti Gianrico Carofiglio e suo fratello Francesco, Donato Carrisi, ormai una certezza del thriller, il libro di Fabio Genovesi che ha alleggerito le ansie della mia estate e che ho recensito nel mio post Cadrò sognando di volare
Non mi dilungo oltre e vi lascio con l’elenco delle mie letture del 2022 prima di augurarvi buon fine anno.