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Da "Cinquanta sfumature" |
C'è un momento nella vita di una donna che ogni decisione è gestita dagli ormoni, un momento che si verifica indipendentemente dall'età, può accadere a quindici anni, a trent'anni, a cinquanta o a sessanta.
È il momento in cui si scopre il sesso. Le donne, si sa, sono dolcemente complicate, come canta la Mannoia in una famosa canzone, per questo scoprono il sesso in età diverse, a seconda del percorso della propria vita. Di solito è legato all'amore, ma non è sempre così. Nell'adolescenza c'è la fase della scoperta, delle insicurezze, della ricerca di conferme, spesso il sesso è solo un modo per emanciparsi: tutte le mie amiche lo hanno già fatto e io a sedici anni sono ancora vergine! Come è possibile?
Mi è capitato di ascoltare certi discorsi tra ragazze, nel passato e nel presente. Molte volte si fa sesso per il gusto della scoperta, magari con l'uomo che ci piace un po', ma non del tutto. E non è l'amore della vita, anche se non è detto.
Poi però arriva il momento in cui la passione arriva davvero e ci travolge. E questo non sempre accade nei tempi giusti, può arrivare a vent'anni, quando non si ha ancora tutto il bagaglio di esperienza che serve per riconoscere il vero amore e, magari, si fanno errori, non si da la dovuta importanza alla storia, salvo poi rimpiangerla tutta la vita. Oppure può arrivare a quarant'anni quando si ha già una famiglia e allora è una tragedia perché bisogna fare delle scelte molto difficili, salvo rinunciare e decidere di vivere senza passione.
Tutta questa premessa dove vuole arrivare? Sto cercando di spiegarmi il grande successo del genere erotico. Mi è capitato di leggere qualche romanzo e mi sono resa conto che dopo un po' mi annoio, mentre una volta questi romanzi mi piacevano molto. Parlavano a quella parte di me che non c'era ancora, quella parte di me che anelava una grande passione, un travolgimento dei sensi totale e il romanzo mi dava la possibilità di appagare quel desiderio che non trovavo nella vita reale.
Poi nella mia vita è arrivata la passione vera e ho smesso di leggerla per poterla vivere.
Ma torniamo alla scrittura erotica, ovviamente in questi romanzi lui è bello, ricco, pieno di fascino, e la donna, anche lei bellissima anche se parecchio sprovveduta, si lascia felicemente sedurre, bistrattare e picchiare.
E ovviamente, alla fine di una serie di incontri erotici ad alto tasso di equilibrismo, finiscono per amarsi alla follia, si sposano e vivono per sempre felici e contenti, come nelle migliori favole.
In fondo va bene così, i romanzi sono fatti per sognare e, tutto sommato, sarebbe difficile sognare se lui fosse un rospo e povero in canna. Oppure no, lui può anche essere povero in canna ma deve essere almeno bellissimo, altrimenti che sogno è? Vabbè c'è anche il sogno in cui il rospo con un bacio diventa un bellissimo principe, è sempre una variante del romanzo.
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Da "Cinquanta sfumature" |
Avevo iniziato a scrivere questo post diverso tempo fa, seguendo l'onda dei miei pensieri, indecisa se pubblicarlo o meno, poi mi sono imbattuta in un articolo sull'importanza delle fantasie sessuali sul numero sette di Donna Moderna e ho pensato: "Guarda un po', ne parlano anche qui".
Secondo l'articolo ci sono fior di studi di uno psicologo americano Michael Bader, psicologo e psicoanalista di San Francisco da oltre 30 anni che spiega in un libro, intitolato "Eccitazione. La logica segreta delle fantasie sessuali", come l'eccitazione sia strettamente connessa al senso di sicurezza, più ci sentiamo al sicuro più ci liberiamo e liberiamo le nostre fantasie. Queste fantasie agiscono come delle terapie ed è importante trovare qualcuno che possa immaginare degli scenari complementari ai nostri, in tal modo si realizza una "chimica" speciale, una irresistibile attrazione perché le fantasie dell'altro corrispondono magicamente alle nostre. Possiamo chiamarla "corrispondenza di amorosi sensi" oppure magia, alchimia dell'inconscio, quello che più ci aggrada.
Così ci lasciamo conquistare da storie come le cinquanta sfumature, di grigio, di nero e di rosso, perché quella chimica sessuale è presente in quelle pagine e ci fa sognare, ma a distanza di sicurezza. In fondo chi rischia è la nostra eroina del romanzo che incontra un giovane, bellissimo, ricchissimo milionario con esigenze erotiche molto particolari (insomma, qualche difetto deve pure averlo) e si lascia trascinare nel vortice della passione.
Ma tutto questo discorso dove va a finire? A niente, io non so scrivere erotico, le mie scene sono al limite appassionate e ho molta ammirazione per chi riesce a scrivere bene un romanzo erotico, anche se potrei leggerne uno ogni tanto, ma non una serie continua.
In fondo è piacevole lasciarsi trasportare dalle fantasie e se un romanzo ci aiuta scoprire meglio una parte di noi o semplicemente ci lascia viaggiare in territori inesplorati che male c'è?
Il potere della scrittura è anche questo, cosa ne pensate?