sabato 9 novembre 2019

Il tempo della vita ha invaso il tempo della scrittura


In questo periodo non sto scrivendo, è quasi tutto fermo, ogni tanto scrivo sul blog ma ho rallentato anche qui.
Il fatto è che il tempo della vita ha invaso il tempo della scrittura, è bastato passare due week end fuori, alcuni sabati in giro per amenità varie e la scrittura è andata a farsi benedire.
Allora mi sono chiesta: chi scrive non vive? 
Beh, sicuramente ha più tempo libero di me, chi scrive ha un'organizzazione della vita che gli permette di avere delle ore da dedicare alle scrittura. Nella mia attuale organizzazione della vita il tempo per scrivere posso trovarlo solo nel fine settimana, ma se per eventi vari faccio altro, ecco che non resta più niente per la scrittura.
Per alcuni anni, da quando mi sono buttata in questa avventura, ho sfornato diversi romanzi, tra romance e thriller, dedicando tutto il mio tempo libero, talvolta anche dei giorni di ferie. Vivevo molto concentrata su questa passione, tornavo a casa dal lavoro e mi mettevo a scrivere, così nel week end. 

Nel frattempo ho lasciato indietro molte questioni della mia vita personale, per esempio la ricerca di una casa nuova o valutare l'opportunità di una piccola ristrutturazione, tutte cose che richiedono un grande dispendio di energia e tempo. Così, negli ultimi tempi, mi sono accorta che il tempo davanti a me si stava restringendo e che quello che avevo a lungo rimandato gravava su di me soffocandomi ed esigendo una soluzione. 
Così negli ultimi tempi, mi sono dedicata a queste incombenze, tipo andare in giro a vedere case. 
No, non ho trovato la casa nuova, ma mi sono chiarita un po' le idee sul gap tra quello che cerco e quello che posso permettermi. Mentre cercavo casa nuova, ho fatto comunque ordine in quella vecchia comprando un paio di mobili nuovi che mi servivano da anni luce, per esempio ho risolto il grave problema di spazio che mi attanagliava con un letto nuovo con contenitore, una soluzione fantastica che mi ha permesso di liberare zone dell'armadio da coperte che restavano pigiate in un angolo durante l'estate soffocando i vestiti estivi. È stata anche l'occasione per disfarmi di cose che erano sepolte nell'armadio e che non usavo, scoprendo anche oggetti di cui avevo dimenticato l'esistenza.
Insomma per qualche giorno ho sperimentato anch'io il "magico potere del riordino" del famoso libro.
Su questo argomento però mi resta ancora molto da fare, ma al momento mi accontento.
Sto cercando di ritrovare la disciplina per ricominciare a scrivere, cosa niente affatto facile, perché significa non perdere tempo, ma soprattutto non disperdersi in mille attività inutili di contorno, il cosiddetto "cazzeggio", cosa che nel tempo libero mi rilassa tanto.
Ammetto che, con il clima più invernale, viene voglia di restare in casa e, forse, potrei ritrovare la spinta per scrivere di nuovo, chissà. Il dubbio amletico che spesso mi assale è sempre quello relativo al tempo che vorrei passare in attività piacevoli, perché il nostro tempo diventa ormai sempre più corto ed è estremamente importante spenderlo bene. Mi chiedo quindi se posso ancora permettermi il lusso di scrivere e non vivere, anche se, quando non scrivo un po' non vivo, come se il tempo passasse con un senso di inutilità. Sarà perché ormai la scrittura è una ulteriore forma di vita che mi da modo di esprimere la parte più vera di me? 

Non so cos'altro dirvi salvo chiedervi, cosa ne pensate? 

Fonti immagini
Pixabay 

23 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Beh, penso che il discorso sia simile per chiunque abbia una passione che lo assorbe. Nel mio caso, come per te, è la scrittura (adesso pure i fumetti ;-) però c'è chi dedica tanto tempo a altre attività che proprio gli piacciono, tipo andare in palestra e fare tanta attività fisica magari tralasciando alcune incombenze domestiche. Saper bilanciare il tempo fra dovere, piacere e passione (nonché rogne impreviste, le peggiori) è sicuramente un incarico difficile. Credo che vivere in senso stretto sia proprio sapersi accorgere quando la gestione del proprio tempo è troppo squilibrata da un solo lato e darsi da fare per ritagliarsi spazi utili nei campi in cui la nostra attività era ormai ridotta a zero. Scrittura, ordine domestico, "cazzeggio", lavoro, sono tutte cose che non possono mancare nella mia vita e che mi sforzo di distribuire nel miglior modo possibile lungo la giornata.

Giulia Lu Mancini ha detto...

La gestione del tempo è un'arte, ma non sempre dipende da noi. Se tutto fila liscio, nel senso che non ci sono troppi imprevisti, ci si può ritagliare il tempo per le proprie passioni più agevolmente, lasciandosi il tempo per altre cose meno appassionanti. È un ingranaggio delicato però, basta un granello di sabbia e può incepparsi.

Sandra ha detto...

Non so bene cosa dire perché rimandare questioni molto importante in casa o la ricerca di una nuova mi sembra - perdonami cara Giulia - un po' estremo per assecondare la scrittura, fino a 3 anni fa lavoravo full time e mi paragono quindi a quel periodo con te. Credo che si tratti di organizzazione e priorità. Un abbraccione

Giulia Lu Mancini ha detto...

Lo so cara Sandra, cercare una casa nuova è un impegno full time, ho incaricato un'agenzia ma finora non ho avuto esito, così per sei mesi ho lasciato indietro tutto il resto e ho cercato personalmente guardando sui siti, mandando mail e facendo telefonate. Ho visto diverse case e alcune situazioni mi hanno fatto rivalutare di cento punti casa mia (di cui sono proprietaria) che ha la pecca di essere un piano alto senza ascensore, ma per il resto sarebbe quasi perfetta. In pratica mi sembra di aver buttato via del tempo nella ricerca della casa, per cui per un po' mi fermo, anche per chiarirmi le idee. Poi c'è anche il problema che il mio lavoro è una specie di piovra, si espande e invade sempre più i miei spazi, anche quelli che dovrebbero essere liberi dal lavoro. Mi sono informata per il part time e per il momento non se ne parla. Forse potrei rimettermi a scrivere almeno per questi mesi invernali di giornate corte (le case è meglio vederle con la luce) mi ci rimetto a primavera...

Renato Mite ha detto...

Ciao Giulia, mi ritrovo molto in ciò che scrivi. Io spendevo la maggior parte del mio tempo libero nella scrittura facendo accumulare altre faccende. Finché mi sono accorto che dovevo equilibrare meglio i fine settimana e le poche ore libere dedicate alla scrittura con altre attività altrettanto piacevoli e con le cose da fare.
La soluzione non è smettere di scrivere, perché come dici fa parte di noi e saremmo davvero meno felici non scrivendo. La soluzione sta proprio in quel mettere ordine che ti porta ad equilibrare le cose.
Non posso dire di esserci riuscito in pieno, sono ancora in fase organizzativa, ma ti posso assicurare che inizierai a vedere un certo equilibrio, un po' come trovarsi davanti una bilancia e vedere che i piatti si allineano. L'importante è scegliere con cura cosa mettere sui piatti e limitare semmai quelle attività inutili che pure ci rilassano.
Prendi ad esempio i social o le attività online, sto imparando a limitarle ai momenti in cui sono più rilassato con la scrittura, come ora che ho finito un racconto e mi sto dedicando alla pubblicazione.
Se posso, ti suggerisco la disciplina che sto cercando di raggiungere: il cosidetto "prima il dovere" è essenziale, se fai prima le cose che tenderebbero ad accumularsi, poi la testa è più libera per scrivere. Scrivi un po' per non far accumulare la scrittura e poi torni allle attività piacevoli e alle incombenze. Forse il segreto e agire alternando le attività prima che una cosa o l'altra si aggravi, anche la scrittura ;-)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ciao Renato, grazie del commento, mi fa piacere sapere che ti ritrovi anche tu in quello che dico. In effetti sto cercando di limitare le attività più dispersive, tipo i social, alle ore post scrittura. Per esempio oggi ho la domenica libera perchè sono sola e non ho ospiti a pranzo (evento raro di domenica) così ne ho approfittato per scrivere tre ore. Nel pomeriggio farò altro, magari metterò a posto la casa, vedrò. Sto cercando un maggior equilibrio, con il clima più freddo è più semplice perché è più facile restare in casa. Mi piace l'immagine che trasmetti con i piatti della bilancia su cui allineare le diverse attività da mettere in equilibrio. In bocca al lupo per la pubblicazione del tuo racconto allora!

Renato Mite ha detto...

Grazie per l'in bocca al lupo.
Ti auguro di trovare il tuo equilibrio, passa una buona domenica.

Marina ha detto...

Sai come la penso, perché è da un po’ che ritorno sempre sugli stessi argomenti nei quali ribadisco che la scrittura ha fatto qualche passo indietro rispetto a come la vivevo in passato; è solo una questione di organizzazione, ma anche di priorità che diamo alle nostre esigenze e se l’esigenza, un determinato momento, è quella di fare una passeggiata o anche di cazzeggiare, ma va benissimo, mai sentirsi in colpa o in difetto per avere messo da parte madre scrittura! La vita è breve ed è quella che è: facciamo in modo che vi entri tutto, ché non c’è tempo, poi, per recuperare i rimpianti! 😉

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sì, è importante definire le priorità nella nostra vita. Ovviamente la scrittura è importante, ma nel frattempo vorrei anche vivere, quindi non mi sento in colpa se accantono per un po' la scrittura, che poi il distacco momentaneo e l'immersione nella propria vita può portare nuova ispirazione. Hai ragione Marina, la vita è breve ed è meglio non avere rimpianti.

Grazia Gironella ha detto...

Anni fa, quando ancora lavoravo, riuscivo a scrivere molto di più di quanto faccia ora. Il tempo, mi sembra, funziona un po' a fisarmonica: a seconda del periodo si allunga o si accorcia, spesso senza che io ne capisca il motivo. Credo però che un mio problema sia sentire che la scrittura mi scappa via dalle mani. Non è difficile smettere di scrivere, anche se poi la vita sembra un po' più grigia. E' una cosa che temo molto, ma non dovrei. Non c'è niente di meglio della paura per mandare tutto a ramengo.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sicuramente, il lavoro detta un po' i ritmi delle giornate e per questo può dettare anche i ritmi della scrittura, per esempio quando riuscivo a uscire in orario dal lavoro tornavo a casa e mi mettevo al pc per un paio d'ore. Spesso in una settimana riuscivo a scrivere per un paio di sere più parte del week end. Ovviamente serve una grande concentrazione sull'obiettivo, il tempo può essere disperso facilmente, sì funziona, come affermi, come una fisarmonica. Poi ci sono anche i fattori esterni che possono distrarre, per esempio un sabato mattina mi ero messa al pc piena di buona volontà e mi è arrivato un messaggio di un'amica che non vedevo da mesi "sono vicino casa tua, se non disturbo passo a salutarti" cosa dovevo rispondere? I rapporti umani per me sono importanti così ho detto di passare per un caffè, ma è saltata la mattina di scrittura...è anche questa la vita vera

Maria Teresa Steri ha detto...

Sai, ho notato per quanto mi riguarda che se scrivo è come se mettessi in pausa molte altre cose della vita, in un certo senso entro in uno spirito più interiore. Molte attività normali invece richiedono un tale dispendio di energie che non si riesce a scrivere. Non so se mi sono spiegata... Diciamo che quando scrivo devo interiorizzarmi.
Comunque ti capisco, anche per me questo è un periodo di scarsissima ispirazione. Forse dobbiamo solo ricaricarci e nel frattempo dedicare le forze ad altro.
Sono contenta che hai sperimentato il magico potere del riordino ^_^

Giulia Lu Mancini ha detto...

Hai centrato il punto Maria Teresa, scrivere comporta una totale immersione nella storia che si sta scrivendo e ciò comporta quasi un distacco dalle altre attività della propria vita. Per esempio se scrivo due giorni di seguito il giorno successivo scrivo meglio del primo, perché sono entrata di più nella storia. Come tu affermi, se scrivo, metto in pausa altre cose della mia vita, non puoi dedicare il tempo libero a certi impegni e poi nel frattempo scrivere, serve molta concentrazione.
Aver messo un po' di ordine nel mio caos è stato rigenerante, spero di continuare *_*

Nadia Banaudi ha detto...

Quanto ti capisco, Giulia. Anche io trovo difficile scrivere se la vita con i suoi impegni mi succhia tutto il tempo libero restante. Certo che se si scrive per lavoro tutto è più facile,il problema è proprio quando lo si considera un atto hobbistico. Infatti il mio blog resta al palo. Credo sia sempre una questione di scelta e vivere è prioritario, così come trovare soluzioni per vivere al meglio in casa,al lavoro e con gli altri,trovare il tempo di avere vestiario pulito da indossare e cibo da cucinare. Insomma quel che ti capita ti impone solo una piccola pausa che sono certa ti darà il tempo di ricaricarti e ripartire a scrivere con piu enfasi di prima.

nina ha detto...

E' vero, scrivere richiede tempo, impegno costante… la vita risucchia la passione per la scrittura, a meno che non sia un lavoro a tutto tondo, allora è diverso…

Barbara Businaro ha detto...

Cosa ne penso in realtà l'ho scritto nel mio ultimo post, in qualche modo ci siamo sincronizzate sullo stesso argomento questa settimana :D
Io ho cambiato lavoro, perché anche se telelavoravo (quindi niente spostamenti, no traffico, pausa pranzo veloce = tutto tempo per scrivere) non ero tranquilla per altre faccende. Ora devo spostarmi tutti i giorni, in pratica ho perso 2 ore buone al giorno, con la speranza però di chiedere tra qualche anno un parttime serio. Scrivo di sera, anche dopo la palestra ammazza polmoni. E il weekend è diviso con le faccende umane. Nel tuo caso partirei da un punto: sopra scrivi che la sera non esci più dall'ufficio all'orario consono, perché? Se ti servono gli straordinari in busta è un conto, altrimenti devi importi di venire via, anche se il lavoro non è terminato. Se mancano le risorse, non devi sopperire tu. E finché tu sopperisci, le risorse non arriveranno (cose già viste...).
Se invece sei un dirigente e gli straordinari sono compresi, beh, allora dovresti anche avere potere contrattuale per reclamare a gran voce le risorse. In ogni caso, non c'è solo la scrittura, rischi che lo stress rovini la tua vita e la qualità del lavoro svolto. Fidati, che ne ho visto gli effetti.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Scrivere per lavoro è un vero lusso, riservato probabilmente a pochi eletti, la Rowling, Stephen King, per dire qualche nome. Tra gli italiani non saprei, forse non fanno solo gli scrittori ma fanno anche altri lavori collegati alla scrittura (il che è già una cosa bella). Noi comuni mortali, che dobbiamo portare la pagnotta a casa, dobbiamo limitarci a scrivere nel tempo libero, che sia scrivere un romanzo, su un blog o entrambi. Comunque hai ragione tu, questo momento potrà servire a ricaricarmi, nel frattempo spero di buttare giù qualche paginetta...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ciao Nina, benvenuta nel mio blog! La vita quotidiana risucchia l'energia e il tempo da dedicare alla scrittura, purtroppo è così...

Giulia Lu Mancini ha detto...

È vero questa settimana abbiamo trattato, in un certo senso, lo stesso argomento. Aimè non sono dirigente, altrimenti forse non mi lamenterei, al limite avrei i soldi per far fare pulizie e spese a qualcun'altro, pagandolo...e non avrei neanche il problema della casa perché l'avrei già trovata con un budget più alto. No, io ho un contratto intermedio in cui ho la responsabilità di un settore e ho delle persone (poche) da organizzare, ma ho un dirigente sopra la testa che mi rallenta il lavoro, soprattutto quando non decide e mi tiene sulla corda fino all'ultimo giorno di scadenza. Nel mio contratto lo straordinario non è previsto, ho un'indennità annuale onnicomprensiva di tutto (non è una gran cifra, ho anche proposto di rinunciare all'indennità e al ruolo di responsabile, ma nisba). Insomma non c'è via d'uscita, tranne mandarli al diavolo, ma il lavoro mi serve. Ogni tanto mi impongo di uscire in orario e lo faccio, però se c'è una scadenza non posso fregarmene, è più forte di me. Ottenere le risorse non è semplice, ho scritto anche all'ufficio personale, solo promesse vane...

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Penso di aver raggiunto un (difficilissimo) equilibrio tra le varie priorità, dove al momento la scrittura ha un suo angolino fisso: un tanto ogni settimana. Avendo pochissimo tempo a disposizione, quelle ore diventano preziose e tendo a sfruttarle al massimo. E' molto importante avere anche il supporto della persona che ti sta a fianco, come penso che sia nel tuo caso, e che rispetta i tuoi spazi e le tue esigenze di raccoglimento e di scrittura.

Monica ha detto...

Che bello questo post, e quanto è vero! Io scrivo quando ho tempo, senza ritagliarmelo per forza (a meno che non ci sia qualche scadenza e/o consegna vicina). Sarà per questo che più di un libro all'anno non riesco a pubblicarlo! Per farlo, però, ho dovuto rallentare lo spazio per il blog, perché non riuscivo a far funzionare tutto.
Ah, il letto contenitore! Quanto è figo?

Giulia Lu Mancini ha detto...

Con tutte gli impegni che hai Cristina (lavoro, università e famiglia) sei bravissima a ritagliarti del tempo per la scrittura, però credo che proprio la determinazione e la costanza possono fare tanto. Sì, confermo che il rispetto di chi ci sta vicino è fondamentale.

Giulia Lu Mancini ha detto...

È vero! Il letto contenitore è una cosa fantastica, mi sono chiesta, ma perché non ci ho pensato prima? Sono quelle cose che rimandi di continuo e, intanto, passano gli anni! Capisco la tua situazione, hai anche una bimba piccola di cui occuparti, del resto per scrivere a qualcosa bisogna rinunciare e il blog comunque porta via del tempo...