sabato 7 dicembre 2019

Andare in letargo


In questi giorni mi capita di pensarlo spesso, ho voglia di andare in letargo come gli orsi e svegliarmi a primavera.
Beh, non è proprio così, quello che mi piacerebbe fare è chiudermi in casa dopo il lavoro, mettermi sul divano con un plaid e rilassarmi, non fare nulla, al massimo leggere. In questo periodo, quando viene buio presto e comincia a far freddo, non amo uscire di sera, soprattutto durante la settimana lavorativa, ma anche nel week end non impazzisco all'idea di uscire col buio, preferisco il giorno.
Se c'è una bella giornata amo andare in giro a godermi i raggi del sole, se ci sono, oppure assaporare l'aria fresca. Adoro anche l'odore dell'aria in inverno, lo conoscete? È quel profumo frizzante di freddo e di legno bruciato che resta nell'aria quando la temperatura è rigida. Di notte, salvo certe notti piene di stelle e con il cielo limpido, questo profumo si sente meno.
Cosa c'è di meglio che tornare a casa e dedicarsi ai propri desideri vacui e leggeri di dolce far niente?
In inverno, insomma, io vado un po' in letargo, almeno questo è il mio intimo desiderio: sospendere le attività e dedicarmi a cose inutili e oziose, liberare la mente, almeno la sera.

Ho letto qualche tempo fa (Donna moderna, articolo di Adalgisa Marrocco) che il dolce far niente è un ottimo antidoto allo stress. La totale inoperosità "Niksen" termine olandese che significa letteralmente "non fare nulla" ...aiuta a riconciliarsi con se stessi, a liberarsi dal logorìo della vita moderna. 
Che bella immagine! Io ho sperimentato veri momenti di felicità pensando all'ozio assoluto, mi è capitato di tornare a casa a inizio week end e sentirmi felice all'idea di non avere nulla, assolutamente nulla da dover fare, neanche uscire per mero svago (che anche uscire può essere un impegno pesante).
Nell'articolo si cita un saggio, appena pubblicato in Olanda, di Carolien Janssen intitolato "Niksen" che parla di un metodo improntato alla totale disconnessione dal mondo, non fare niente vuol dire anche stare senza social. In pratica occorre sospendere ogni attività per un certo periodo di tempo, magari cominciare con dieci minuti, e per quella frazione di tempo dedicarsi a qualcosa di inutile e per noi rilassante, come ascoltare musica, distendersi sul divano o sul letto, guardare fuori dalla finestra ecc.
In questo modo si allontana lo stress e si recuperano le energie.
Insomma l'ozio non è più il padre dei vizi, ma un mezzo di recupero delle nostre energie. 
Ammetto che questa idea mi piace molto e la condivido totalmente. Ogni tanto senza saperlo l'ho messa in pratica guardando fuori dalla finestra e osservando la forma delle nuvole, gioco che facevo da bambina quando cercavo di intravedere dei visi nelle nuvole e pensavo fossero degli angeli che scrutavano il mondo dall'alto.
Dalla mia finestra guardo anche stralci di vita nelle case di fronte e immagino nuove storie da scrivere.
Infatti il metodo Niksen può essere utilissimo per trovare nuove idee, perché quando il cervello è in una fase di riposo continua comunque a pensare ed è proprio in quella fase che possono nascere delle soluzioni alle quali non si era pensato.
Leggendo l'articolo ho avuto quasi un'illuminazione. È vero, ho pensato, quando sono in ozio completo, spesso mi vengono delle idee sulla trama che sto scrivendo o vorrei scrivere; molte mie storie sono nate così, da un momento di ozio assoluto, in cui la mia mente vagava libera. In altri casi ho trovato soluzioni a questioni personali, non legate alla scrittura.
E quindi che dire? Niente più sensi di colpa quando non facciamo niente e ci prendiamo le nostre meritate pause. Ben venga l'ozio e le sue implicazioni rilassanti e liberatorie.

Voi cosa ne pensate? Che rapporto avete con l'ozio?


Fonti immagini 
Pixabay
Fonti testi 
Donna Moderna n. 44/2019

22 commenti:

Marco Freccero ha detto...

Adoro l'autunno, e pure l'inverno. Mi piace muovermi quando fa buio, fa freddo, e piove e le strade sono sgombre come i marciapiedi.
L'ozio? A volte la domenica indugio un po' a letto, ma poi salto giù: non mi piace perdere tempo.

Eleonora Ippolito ha detto...

Condivido ogni singola parola che hai scritto. E comunque anch'io traggo spunto da questi momenti di quiete che, molto spesso, passo ascoltando musica con le cuffie nelle orecchie. Quindi non è mai un ozio fine a se stesso... il nostro è un ozio creativo! ;-)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Da quando scrivo apprezzo di più la stagione autunnale e invernale, perché ho la scusa per chiudermi in casa. La domenica mi alzo più tardi anch'io ma intorno alle otto, poi faccio colazione con calma, cosa che durante la settimana non mi riesce mai...ma non perdo tempo, di solito leggo.

Giulia Lu Mancini ha detto...

È vero, è ozio creativo! Io quando ozio mi vengono delle belle idee scrittorie, se non mi addormento presa dalla stanchezza...però anche dormire aiuta a ricaricarsi, no? 😊

Eleonora Ippolito ha detto...

Sì, quando si tratta di un bel sonno tranquillo... Dormire è comunque una delle attività che preferisco dopo la lettura e la scrittura! :D

Ariano Geta ha detto...

L'ozio fisico mi riesce, purtroppo non quello mentale perché il mio cervello e' troppo - spesso inutilmente - attivo. Comunque l'idea del letargo mi solletica perché il freddo mi uccide, le giornate fredde sono un tormento per me.

Grazia Gironella ha detto...

Se intendiamo come ozio il non fare proprio niente, ti dico che mi piace di più pensare all'ozio che oziare davvero. Mi fa sentire bene sapere che ho davanti qualche ora libera da occupare come voglio, ma poi la occupo; ed è davvero piacevole restare in casa al caldino con una tisana a fare ciò che mi piace. D'altra parte però mi piacciono anche l'aria e la natura dell'inverno. L'importante, per me, è che non sia grigio per settimane di fila.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Forse perché l'odio assoluto della mente non esiste, il cervello continua a "girare" anche mentre dormiamo. Se fuori fa freddo stare al caldo in casa è un vero piacere.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Anch'io, dormire bene e fare un bel sogno!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sapere di avere davanti delle ore di ozio è bellissimo, proprio perché possiamo occuparlo con quello che più ci aggrada. E se possiamo oziare uscendo fuori a respirare l'aria invernale e passeggiare senza una meta precisa per il solo piacere di camminare è ancora meglio.

Sandra ha detto...

Sensi di colpa se si sta sul divano così un po' di cazzeggio cioccolatini relax? Ma x favore, godiamoci quel poco tempo che possiamo concederci in questo modo.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sensi di colpa per avere il mio meritato riposo non ne ho, ma spesso per riuscire ad averlo (il riposo) mi tocca fare i salti mortali e lasciare indietro qualcosa.

Luz ha detto...

Ah questo tuo post cade a fagiolo. Ultimamente, complice la stanchezza che mi coglie al termine di una mattina piena al lavoro, vagheggio verso tardi quello che andrò a fare a casa: breve pranzo e poi divano, sotto un plaid a sonnecchiare e poi vedermi delle trasmissioni di ristrutturazioni di case. Pensa te. :)

Nadia Banaudi ha detto...

Amo l'ozio. Credo di odiare altrettanto la sveglia settimanale, gli impegni,gli orari inflessibili, le scadenze e il dover fare a tutti i costi. Potrei divorare giornate su giornae a leggere, scrivere o guardare film. Quindi oziare virgola, perché alla fine è impegnativo, ma dopo turni estenuanti anche rigenerante

Giulia Lu Mancini ha detto...

Divano e plaid possono essere l'essenza della felicità dopo la stanchezza del lavoro. Vedo anch'io ogni tanto le trasmissioni sulle ristrutturazioni, sono carine e rilassanti...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Anch'io passerei giornate a leggere, scrivere e guardare film. Purtroppo ci toccano di più il dover fare a tutti i costi e gli impegni e le scadenze. Vabbè forse è per questo che i momenti di ozio diventano così rilassanti e ci ridanno energia 😊

Barbara Businaro ha detto...

Odio la sveglia, ma non riesco ad oziare. Anche se sono sul divano, in relax con la copertina di pile, devo comunque fare qualcosa: leggere un libro, scrivere a mano, rispondere alle mail col portatile piccolino. Pure durante le pause pubblicitarie di un film devo fare altro. L'importante è evitare la cucina! :D
Il buio invece non mi dispiace. È nel buio che si riconosce la luce. Il freddo non mi spaventa. Anzi, con l'ufficio a 26 gradi non vedo l'ora di uscire la sera! E poi dalla palestra esco con i pantaloncini al ginocchio ;)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Beh, anch'io quando sono sul divano non sto mai in ozio assoluto, salvo quando dormo; di solito ho l'iPad sotto mano e controllo le mail, scribacchio o scrivo post su facebook (per promuovere i miei eBook, oppure controllare le notifiche degli amici) e infine p leggo, anche tra una pubblicità è un'altra...
Il buio e il freddo mi ispirano la scrittura perché non mi viene una gran voglia di uscire :)

Maria Teresa Steri ha detto...

Bella questa idea del Niksen! Sì, a volte desidero anche io questa sospensione totale, soprattutto solitudine, tempo e spazio per dedicarmi solo ai miei pensieri. E' un modo per ricaricarsi, almeno per alcuni di noi. Credo che l'inverno porti all'interiorizzarsi e alla voglia di rallentare. D'altra parte il freddo a volte è uno stimolo anche per certe attività che si conciliano poco col caldo... tipo quelle più fisiche.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Concordo, molte attività si conciliano bene con il freddo ed è molto bello rallentare e godersi il silenzio ritrovando il giusto spazio per i propri pensieri. Mi sembra che ormai intorno a noi ci sia sempre troppo rumore...

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Ho scoperto di recente che per i Greci e i Romani l'ozio non era per niente un concetto negativo, perché era collegato alla condizione di uomo libero. Erano gli schiavi che lavoravano. Di conseguenza i filosofi dell’antichità insegnavano il disprezzo per il lavoro, degradazione dell’uomo libero; i poeti cantavano invece l’ozio, dono degli dei. Chissà che cosa penserebbero della nostra società attuale dove tutti corrono e si affannano persino durante il tempo libero! ;)
Ho un rapporto malsano con l'ozio, che invece è molto benefico perché serve a svuotare la mente e a rilassarla. Sono consapevole delle sue virtù, ma non riesco a goderlo fino in fondo anche perché ho un marito iperattivo... !

Giulia Lu Mancini ha detto...

Credo che gli antichi Greci e Romani penserebbero che non siamo uomini liberi, infatti siamo schiavi del lavoro e sempre di corsa, mi piace l'idea che l'ozio sia un dono degli dei, lo credo anch'io visto che è così raro per me goderne. Ogni tanto sento proprio il bisogno di svuotarmi la mente con assoluto relax ozioso, ma non è facile. Anche tu non sei facilitata con un marito iperattivo :)