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L’estate è come una promessa che non mantiene mai. William Faulkner |
Vacanze, quell’attesa che sa di sogno, di libertà, di giornate infinite da vivere a pieno. Si immaginano posti straordinari, avventure indimenticabili, momenti perfetti. E poi… arriva la realtà: corse, imprevisti, stanchezza che sembra non finire mai. E la delusione di scoprire che non sempre le vacanze sono come nei nostri pensieri.
Forse il segreto non è cercare lo straordinario a tutti i costi, ma imparare a riconoscere la bellezza anche nelle piccole cose, nei dettagli semplici, nei respiri lenti.
Perché alla fine, più che di mete lontane, abbiamo bisogno di ritrovarci davvero. E io avevo bisogno di ritrovare me stessa, soprattutto il tempo per me stessa, ma di fatto non è stato così, alla fine i giorni di ferie sono stati un po’ risicati anche se ho cercato di allungarli alternando ferie e telelavoro, scoprendo che il lavoro anche a distanza resta lavoro.
Tutto sommato, però, l’estate è anche un tempo di riflessione, un tempo sospeso nel suo lungo abbraccio caldo, tra il colore della notte e l’attesa dell’alba. Tra la stanchezza e l’insonnia. La notte insonne ha un suono tutto suo, fatto di silenzi che pesano più di qualsiasi rumore. Le lancette dell’orologio si muovono con una lentezza ostinata, eppure i pensieri corrono veloci e nel buio tutto sembra amplificato: un ricordo lontano riaffiora come se fosse successo ieri, un dubbio si ingigantisce fino a occupare l’intera stanza, un desiderio irrealizzato diventa pungente come una ferita appena aperta. In queste ore la mia diventa inquieta, irrequieta, incapace di fermarsi. Di giorno, distrazioni e impegni tengono a bada questo flusso sotterraneo, ma la notte lo lascia libero di scorrere. Per sfuggire alla corsa dei pensieri cerco quindi di occupare il tempo, anche se nelle notti insonni nonostante l’oscurità tutto può diventare improvvisamente più chiaro.
Ma è nelle notti insonni che ho trovato il tempo per me, nel silenzio della notte, nella luce soffusa mi sono spesso ritrovata a pensare, ma anche a leggere e a guardare serie tv, che tanto al mattino potevo dormire qualche attimo in più.
Nel mese di agosto sono stata catturata da una serie tv che mi ripromettevo di vedere da diverso tempo: 1992-1993 e 1994
Riporto quanto trovato in rete
La trilogia “1992”, “1993” e “1994”, prodotta da Sky, racconta in chiave romanzata gli eventi di Tangentopoli e l’inchiesta Mani Pulite, che portarono alla fine della Prima Repubblica. La trama segue sei personaggi le cui vite si intrecciano con la politica italiana dei primi anni ’90, con apparizioni di figure storiche. La storia è ambientata principalmente a Roma e Milano. Tra i protagonisti figurano Stefano Accorsi, Miriam Leone, Guido Caprino, Tea Falco, Domenico Diele, Antonio Gerardi, con l’introduzione di Laura Chiatti e Paolo Pierobon nel ruolo di Silvio Berlusconi.
Vedere questa serie è stato quasi come fare un viaggio nella mia vita: mi ha fatto ripensare a quegli anni e ai paralleli con la mia esistenza. All’epoca ero molto giovane e distratta, senza rendermi conto di quanto stava accadendo intorno a me, eppure quegli eventi hanno segnato non solo il futuro del nostro paese, ma anche la mia vita. Solo oggi, a distanza di tempo, comprendo molte cose. La politica non è qualcosa di astratto: un cattivo governo, prima o poi, cambia la vita dei cittadini, spesso in peggio, anche se ogni tanto qualcuno riesce a cavarsela. Lo abbiamo visto con la globalizzazione, le pensioni, il Covid, le guerre.
Avete mai sentito la storiella della rana che, immersa inizialmente in acqua fredda che poi si scalda lentamente, non salta fuori fino a morire bollita?
Oggi rischiamo di vivere la cosiddetta “sindrome della rana bollita”: una potente metafora di quanto sia facile adattarsi a peggioramenti lenti e graduali senza percepirne davvero il pericolo, finché la situazione diventa insostenibile e reagire diventa quasi impossibile. È il rischio di accettare passivamente ciò che peggiora a poco a poco, fino a ritrovarsi travolti.
Ho visto anche qualche film ma quello che mi è rimasto più impresso (avevo iniziato a vederlo per potermi addormentare e poi mi ha catturato fino alla fine) è Humane della regista esordiente Catling Cronenberg (figlia di David) una storia tra il distopico e il dramma familiare, più che mai attuale.
Per quanto riguarda le mie letture dell’estate vi riporto sotto l’elenco di giugno-luglio-agosto direttamente dal post che mantengo aggiornato man mano che concludo ogni libro
10 commenti:
Bentornata :-)
Per me è stata un'estate migliore di quel che pensavo. Lo scorso anno era stato un anno problematico per tante ragioni, dopo l'infarto a dicembre ho trascorso il primo semestre di quest'anno pensando solo a "recuperare" pian piano. Alla fine i miei famigliari hanno proposto qualche giorno in Valle d'Aosta dove non eravamo mai stati. L'idea di guidare per tante ore mi spaventava un po', però per fortuna il viaggio è stato bloccato dal traffico solo nel tratto di Genova (che è quasi la norma) e poi è stata una vacanza molto rilassante. Per il compleanno della figlia ho convinto tutti a andare in un luogo decisamente più vicino, Caprarola, per vedere il castello Farnese, residenza rinascimentale con splendidi affreschi che come stile rammentano quelli di palazzo Tè a Mantova, ed è stata un'altra bellissima giornata. E l'altro giorno ho visto un evento "folkloristico" al quale, pur svolgendosi a due passi da casa, a Allumiere, non avevo mai presenziato, ovvero il palio degli asinelli. É stata un'altra bella giornata.
Purtroppo ci sono anche situazioni brutte, con alcuni parenti in pessime condizioni di salute. Due casi mi fanno davvero masticare amaro perché si parla di persone che non sono molto in là con gli anni ma, al contrario, non hanno ancora neppure raggiunto i sessant'anni. Per uno in particolare sembra che ormai si sia poco da fare, nessuna speranza, ancora non riesco a capacitarmi. Lo incontravo spesso, e pensare che ora sta in un ospedale in attesa di... Lasciamo perdere, non c'è una logica e non c'è una giustizia nel destino degli individui.
Insomma, un'estate con chiaroscuri la mia, ma in cui ho fatto più di quel che avrei immaginato solo due mesi fa, eseguendo ogni cosa lentamente e compatibilmente con le mie prescrizioni mediche.
Ho vissuto un'estate strepitosa grazie a due vacanze ravvicinate davvero top, ma capisco e so che non sempre va così (per quanto non mi è mai capitato di tornare da una vacanza del tutto delusa alcune non sono state belle come avevo pensato) ho persino evitato il periodo più caldo a Milano – non che non l'abbia sofferto, e posso affrontare settembre e ciò che verrà beneficiando di un buon reset.
L'insonnia per me è tremenda, ho bisogno di molte ore di sonno, non mi capita spesso di rigirarmi ma quando accade sono uno straccio e non vivo la cosa come un'opportunità per leggere o vedere serie tv, è solo un enorme disagio. Certo bisogna anche pensare, torno al discorso generale, che un anno di fatica non può essere annullato da 2 o 3 settimane lontani da casa, non accade una magia soprattutto se ci arriviamo sfiniti e abbiamo aspettative un po' troppo alte.
Vado un po' random che il tuo bel post – bentornata! – ha tanti spunti, vero che l'estate comunque più lenta perlomeno quando non si lavora consente riflessioni anche importanti ed è stato così per me, perché questi mesi in particolare quest'anno mi hanno insegnato tanto ad esempio su come affrontare le difficoltà che non sono mancate. Conosco la storiella della rana ed è sempre assai istruttiva, a livello mondiale siamo esattamente in quel momento lì, ormai bolliti da cambiamenti solo teoricamente positivi che ci stanno portando al disastro.
E per rispondere alla tua domanda conclusiva sì, riesco davvero a staccare in vacanza, a tratti con qualche difficoltà (soprattutto quando sento mia mamma al telefono, con la sua negatività perenne), ma ce la faccio. Quest'anno, nonostante scenari di cambiamenti – sì, ancora! – importanti al lavoro non ci ho pensato affatto.
Sui libri, sono felice che tu abbia letto Felici tutti i giorni, per quanto tu non l'abbia trovato wow come invece era piaciuto a me.
Buona ripresa, Giulia!
Grazie Ariano, mi fa piacere che la tua estate sia stata positiva e superiore alle aspettative, ma soprattutto che tu abbia recuperato le forze. Mi dispiace per i tuoi parenti con problemi di salute irrisolvibili, hai ragione ci sono destini totalmente ingiusti, di cui ci chiediamo il senso senza trovarlo.
Grazie Sandra, anch’io tutto sommato riesco a staccare e a non pensare al lavoro, ma godere davvero del tempo è più difficile. Forse il trucco è ridurre le aspettative, non aspettarsi nulla che poi ogni cosa buona viene apprezzata.
Felici tutti i giorni è un romanzo piacevole che mi ha portato nelle atmosfere delle commedie americane alla Doris Day, ma forse per il momento che stiamo vivendo non riesco a entusiasmarmi al cento per cento. A volte non dipende del tutto dal libro ma anche dall’animo del lettore. Buona ripresa anche a te !
L' estate dovrebbe essere tempo di riposo, pausa da dedicarsi per ritrovare il ritmo lento del dolce far niente o di dedicarsi alle proprie passioni.
Purtroppo non sempre è possibile, allora anche l'estate perde il suo fascino.
Infatti Est 21 l’estate può perdere il suo fascino quando non mantiene le promesse di riposo e tempo da dedicare a se stessi, ma poi tutto sommato nei ricordi l’estate è sempre bella.
La mia estate è stata anomala: per me impossibile non andare al mare, scendere in Sicilia, eppure del mare non ho visto nemmeno l'ombra. Ho fatto un bagno in un lago spettacolare, in compenso, nei pressi di Monaco, ma non è la stessa cosa.
Come sai, siamo saliti in Baviera in pieno luglio, ho trascorso tutti i mesi estivi a cercare di ambientarmi, in parte riuscendoci, direi. Ma una cosa fantastica è accaduta: non ho patito il caldo infernale che si è abbattuto in Italia 🤣
È vero Marina, non hai patito il caldo di questi mesi e hai avuto il tempo di ambientarti nella tua nuova situazione. Mi piace molto seguire i tuoi post su Monaco e su come possa trovarsi una famiglia italiana all’estero, che poi la Germania é comunque Europa ma alla fine è un paese abbastanza diverso dall’Italia.
Mi spiace davvero che la tua estate sia stata così faticosa e piena di promesse mancate. L'insonnia poi è davvero una sciagura, ne ho sofferto a lungo negli ultimi anni e per fortuna ne sto uscendo. Ci sono piccoli accorgimenti che ho utilizzato (ero talmente contenta della scoperta che ne ho fatto un Video per YouTube) ma la vera svolta è arrivata con il cambio di alimentazione. La sera mangio meno, meno pesante e non indugio in bevande alcoliche. Il sonno migliora. Ciò che dici sulla notte però è verissimo: un tempo tutto per noi. averlo scoperto mi ha permesso di vivere le ore di insonnia senza troppa angoscia. La mia estate l'ho già raccontata è stata meravigliosamente semplice , densa di momenti esclusivamente per me , dove, sí, mi sono ritrovata. Ma si fa sempre in tempo. Un abbraccio
Cara Elena, la mia è una insonnia cronica ormai, ma ho imparato a gestirla leggendo oppure guardando film o serie (dicono che non va bene, perché il sonno va via definitivamente, ma almeno occupo il tempo e dopo un po’ riesco anche ad addormentarmi). Sull’alimentazione sono d’accordo, ma proprio in vacanza si finisce per mangiare spesso fuori la sera e proprio in questi casi qualche stravizio capita…
Magari però vado a recuperare il tuo video su YouTube. Grazie e ricambio l’abbraccio
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