martedì 12 maggio 2015

La scelta del titolo giusto

Come scegliere il titolo del romanzo che si sta scrivendo? 
È necessario un titolo che dia il senso della storia, ma nello stesso tempo sia evocativo, colpisca la fantasia del lettore e resti impresso nella mente. 
Non è facile trovare un titolo che contenga contemporaneamente tutte queste fantastiche caratteristiche.
Avere un bel titolo per il proprio libro è già un grande vantaggio, io a volte ho comprato un libro solo perché il titolo mi sembrava meraviglioso.
Confesso che per il mio romanzo il titolo mi é sorto spontaneo mentre lo scrivevo. 
Ho provato anche a cambiarlo perché mi sembrava troppo lungo.
Ma nel corso dell'ennesima revisione ho capito che poteva essere solo quello perché esprimeva il senso del romanzo: un percorso di vita attraverso il quale trovare la libertà di esprimersi e di essere davvero se stessi. 
È accaduto qualcosa di analogo anche per il mio nuovo romanzo, appena completato, da revisionare, correggere, rileggere, rivedere e tutto il resto. 
C'è un lungo lavoro ancora da fare.
Il titolo però mi è sgorgato all'improvviso, da dentro. 
Quando ho buttato giù la prima versione del romanzo era senza titolo e non ne avevo idea, il vuoto mentale.
Poi qualche tempo dopo averlo scritto ho cercato di mettere a fuoco la storia e di capire quale poteva essere il titolo giusto, ho cominciato a buttar giù un elenco di titoli possibili a ruota libera, 
come quando nelle riunioni di lavoro si fa il "brainstorming" per vedere di trovare un'idea vincente sulla soluzione di un problema, 
scusate la reminiscenza sugli studi aziendali...
Comunque ho fatto "brainstorming" con me stessa e alla fine dei giochi uno dei titoli dell'elenco era il mio titolo.
Era inequivocabilmente lui. 
Spiccava in quell'elenco tra tutti gli altri e sembrava dirmi "ehi sono qua, guardami sono io quello giusto!"
Poi c'è anche la canzone del mio romanzo, quella l'ho scoperta per caso.
Mentre cercavo su Spotify un vecchio pezzo degli Stadio sono stata colpita da un titolo, era quasi il titolo del mio romanzo e, ovviamente incuriosita, ho ascoltato il pezzo.
Sono rimasta folgorata, è una canzone che sembra raccontare proprio quella storia, non potro usarla per via dei diritti, però se il romanzo fosse una canzone sarebbe quella.
Infine in questi giorni si è delineata nella mia mente la visione di quella che potrebbe essere l'immagine per la copertina.  
Come spesso mi accade ho delle intuizioni mentre sto facendo tutt'altro, così è avvenuto con la copertina, è ancora nebulosa e indefinita, ma vedremo, una cosa alla volta...
Torniamo al titolo.
Voi come scegliete il titolo di una storia che scrivete?  Seguite un processo particolare, è una scelta che sgorga spontanea oppure è il frutto di approfonditi studi a tavolino? 

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Per adesso il titolo è sempre sgorgato in maniera spontanea. Ma c'è una certa differenza tra racconto e romanzo. Nel primo caso mi sembra più semplice, nel secondo ci deve essere una ricerca più ponderata. Mi pare che fosse Hemingway che scriveva su un foglio tutti i possibili titoli, e poi scartava quelli inadatti. Io cercherò di buttare giù tutte le idee, e spero di riuscire a trovare quello giusto. Ma non c'è fretta.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sicuramente tra un racconto e un romanzo c'è un po' di differenza, però credo che l'importante sia cogliere il senso della storia in entrambi i casi. Hemingway scriveva la lista dei titoli su un foglio? Non lo sapevo, mi sembra fantastico aver imitato un grande autore come lui! Grazie

Chiara Solerio ha detto...

Abbiamo qualcosa in comune!
Il primo titolo del mio romanzo, sgorgato quando avevo già iniziato a scrivere, era lo stesso di una canzone dei Tiromancino, molto affine alla mia storia. L'ho accantonato (sebbene non sia vietato creare titoli uguali, Maledetta primavera docet, l'idea non mi piace per niente) e dopo qualche mese ne è venuto fuori un altro, molto più pertinente con l'evoluzione della trama. Non mi accanisco mai a trovare il titolo, né altre soluzioni a problemi narrativi, perché so che nascono spontaneamente non appena la mente ha maturato la giusta distanza, ed è libera di creare.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Mi fa sempre piacere trovare delle esperienze comuni...certo che adesso mi viene il dubbio devo modificare il mio titolo perché ricorda la canzone oppure approfittare di questa somiglianza e usarla in qualche modo, sempre che si possa fare legittimamente. Ci penserò. Per ora il mio titolo lo trovo fantastico, ma magari nel corso della revisione potrebbero sgorgare nuove idee.

Maria Teresa Steri ha detto...

Io sono ancora a caccia del titolo giusto, per ora ne ho dato uno provvisorio. Bello comunque quando ti viene fuori in modo spontaneo, una specie di illuminazione. Proverò a fare anche io brainstorming e vediamo che succede!
Il titolo del mio primo romanzo era venuto spontaneo, ma poi la CE l'ha voluto cambiare. Quindi se ti affidi a qualcuno per pubblicare, può darsi pure che decida per qualcos'altro. Che dire? Fa parte del gioco anche questo :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

il brainstorming è utile, come pure un titolo provvisorio, se poi alla fine il titolo non viene fuori in modo spontaneo magari il titolo giusto è proprio quello provvisorio, chissà. Scrivendo viene fuori prima o poi.Se la tua casa editrice ha cambiato il titolo, sicuramente trovava che quello nuovo fosse più giusto per il marketing del romanzo, di solito sono loro gli esperti. Fa parte del gioco, ma in questo caso è un bel gioco. :-)

Marina ha detto...

Io scelgo il titolo solo alla fine, per me sono importanti i passaggi interni della storia, tutti, al completo: quando ho la visione d'insieme, una frase, un riferimento, un aggancio possono diventare un titolo, IL titolo.
31 dicembre è una data, ma è anche a sua volta il titolo della storia virtuale che la protagonista sceglierà di vivere. In pratica è la summa perfetta di ciò che racconto nel romanzo. ;)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Alla fine si ha sicuramente la visione di insieme e questo aiuta a trovare il titolo giusto.
Sono quasi alla fine del tuo romanzo, è una storia intrigante e inconsueta, sono curiosa di sapere come va a finire :-)