domenica 5 febbraio 2017

#imieiprimipensieri: I tempi della scrittura



Eccomi qui, anch'io aderisco al meme di Chiara I miei primi pensieri con alcune riflessioni in libertà sui tempi della scrittura, tempo previsto 20 minuti.
Quando ho scritto La libertà ha un prezzo altissimo ho impiegato circa quattro mesi, ogni sabato mattina mi svegliavo prestissimo e scrivevo, mi svegliavo all'alba anche gli altri giorni perché ci dedicavo almeno una mezz'ora prima di andare a lavorare, la sera risistemavo o ampliavo quello che avevo scritto al mattino.
Però avevo "solo" il romanzo da scrivere, quindi ogni ritaglio di tempo era dedicato a questo progetto.
Credevo di avere poco tempo, ma quanto mi sbagliavo, avevo tantissimo tempo invece, perchè era davvero tutto il mio tempo libero dedicato al romanzo.
Adesso non è più così, intanto c'è il blog, voi direte capirai un post a settimana che ci vuole? 
Un post settimanale non sarà tanto, ma anche scrivere  quell'unico  post mi porta via del tempo, devo mettermi lì davanti al pc almeno una sera e completarlo, dopo averlo impostato sull'iPad nei giorni precedenti, di solito partendo da un'idea che mi colpisce all'improvviso e che butto giù nei momenti più vari: mentre aspetto il caffè della moka, mentre aspetto che l'acqua si scaldi, nei pochissimi tempi di pausa da qualcos'altro...
Poi c'è la pagina Facebook, anche quella non è seguita assiduamente come vorrei, ma scrivo dei post in media due o tre a settimana, sono brevi ma devo cercare le immagini giuste da abbinare agli estratti e a volte mi ripeto e anche così serve del tempo.
Poi ci sono i blog che seguo e che cerco di leggere e talvolta commentare brevemente nelle pause del lavoro, non potete immaginare quanto questo sia difficile, anche se sono in pausa e decido di mangiarmi un panino sulla scrivania, arriva sempre qualcuno che ti interrompe o per lavoro o peggio per fare delle chiacchiere. L'altro giorno stavo leggendo un post con il mio panino ed è arrivato un collega " cosa fai?" mi ha chiesto.
Ed io: "niente mangio un panino e intanto leggo degli articoli che mi interessano sul pc"
"Ah bene allora non stai facendo niente, possiamo chiacchierare!" Argh! 
E giù a parlare di cose già sentite mille volte. 
Così inizio a leggere un post al mattino e finisco la sera o il giorno dopo, così finisco per commentare in coda a tutti (non devo essere la prima certo, quindi arrivo quando arrivo e quando posso) e mi dispiace perché non riesco a seguire tutti i blog che vorrei, li leggo tutti con i miei tempi e soffro perché non riesco a lasciare sempre un commento, magari se qualche volta scrivo solo un ciao sapete perchè!
Resto indietro con tutto, perfino con la lettura di donna moderna a cui sono abbonata
Alla fine i ritagli di tempo libero si assottigliano moltissimo. 
Che farci? Niente, sono solo considerazioni per scrivere un post e magari condividerle con voi. Immagino che anche la vostra giornata sia spesso un gioco di incastri vero? E quindi come siete organizzati, come ottimizzare il tempo? 
Basta domande, ho finito il tempo per il mio post in libertà!

22 commenti:

Marina ha detto...

Eh, da un po' di tempo a questa parte, quello di stare dietro a mille progetti è diventato anche un mio problema, tanto che capita pure a me di trascurare blog dove sono stata sempre presente: anche un commento serio e non buttato lì tanto per prende tempo.
E poi, vedo che ti capita, se io sto scrivendo e qualcuno mi distrae mi innervosisco, come quando la vicina di casa bussa per prendere un caffè in compagnia e io mica posso chiuderle la porta in faccia. :D

Giulia Lu Mancini ha detto...

Purtroppo è così, si seguono tante cose e non riusciamo a star dietro a tutto. E poi è vero: anche un commento, se lo vuoi scrivere con un minimo di analisi e serietà, richiede del tempo; magari sono solo dieci minuti ma sono dieci minuti concentrati. Per questo a volte leggo e commento al mattino presto, alle sei del mattino è difficile che qualcuno ti interrompa, mi sveglio mezz'ora prima per avere un po' di tempo per me. Il bello è che quando alcuni colleghi mi chiedono perché mi sveglio così presto (non sanno che scrivo a parte una collega con cui sono più legata) io rispondo perchè leggo e per prepararmi con calma. Ovviamente mi guardano come un'aliena!

Anonimo ha detto...

Ormai seguo pochi blog, e non essendo su FB è una fetta di tempo speso in rete in meno. Comunque certa gente è davvero invadente. Baci Sandra

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ah ah vero Sandra, alcuni miei colleghi pensano che la lettura sia un'attività del tutto inutile nella vita e si stupiscono perché tu invece lo fai. Io non seguo tantissimi blog, ma cerco di essere fedele a quelli che seguo perché amo seguirli ed è come avere un gruppo di amici ;-)

Massimiliano Riccardi ha detto...

Brava Giulia. Anche io mi sono lanciato. Credo di aver distrutto quel minimo di credibilità raggiunta.
Per quello che riguarda il tuo esperimento devo dire che, in modo molto tranquillo, hai detto molto di te stessa e di come sei in gamba.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Max, mi fai arrossire, allora vengo a leggere anche il tuo esperimento.
Credo che la scrittura di getto porti a scrivere molto di se stessi e senza maschere, anche perché non si ha il tempo di pensare.

Ivano Landi ha detto...

Non ho un lavoro che mi costringe a seguire orari fissi, ma ho ugualmente grossi problemi di tempo. Tanto è vero che alla revisione del mio romanzo riesco a dedicare appena tre-quattro ore a settimana. Come dire, un giorno a settimana... cinquanta giorni l'anno. Inevitabile che proceda a passo di lumaca.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Il tempo è sempre più una merce rara, del resto se si lavora per vivere è inevitabile...Anch'io dedico alla scrittura tre o quattro ore a settimana (escludendo il blog) cerco solo di essere costante.

Ariano Geta ha detto...

Siamo in tanti nelle tue condizioni, credimi.
Io pure ormai riesco a dedicarmi a quel che scrivo solo nel fine settimana, il blog lo curo nei ritagli di tempo dei giorni feriali e le letture, beh, ormai leggo mediamente uno o due libri al mese, di più non riesco. Che bisogna fare? Solo mantenere la costanza e la continuità necessaria per non perdere la tensione creativa durante l'intervallo (sempre più lungo) fra una sessione di scrittura / blogging / lettura e l'altra...

Giulia Lu Mancini ha detto...

In effetti il problema maggiore è proprio quello di perdere la concentrazione e l'ispirazione tra una sessione di scrittura e l'altra, mi è capitato di mettermi al computer e non ricordare a che punto ero rimasta, così mi tocca rileggere il capitolo scritto la settimana prima (in fondo non è un male perché faccio già una mini revisione prima di proseguire...) non possiamo farci niente. Io mi organizzo tutta la settimana (con spesa, pulizie e incombenze varie) per avere il sabato mattina libero, per me scrivere al mattino è molto importante perchè sono più riposata, la sera invece rendo meno. In ogni caso c'è poco da fare, ma se nonostante tutto questo andiamo avanti vuol dire che per la scrittura abbiamo una passione vera...

azzurrocielo ha detto...

la scrittura di getto l'ho sperimentata, certo in un ambito diverso dal tuo, partecipando al laboratorio di scrittura espressiva quando ero in cura all'Irst. e da quel nostro laboratorio (eravamo in cinque) è nato un libro Sentieri di parole che avrà la presentazione fra un mese. Lì c'è tanto ma proprio tanto di ciascuna di noi e non è necessariamente che riguarda la malattia, anzi tutt'altro!

azzurrocielo ha detto...

scusa ho scritto un commento sotto ad una tua risposta a max. scusami tanto sono rinco, molto rinco

Chiara Solerio ha detto...

Anch'io dedico tutto il mio tempo libero alla scrittura, e in questo periodo ho davvero tantissimi progetti. Mi trovo in una terra di mezzo: la scrittura non è più un hobby, ma non è ancora un vero lavoro. Voglio portarla avanti con maggiore impegno. E questo mi ha portato a prendere una decisione coraggiosa, che concretizzerò a breve. Molti la riterrebbero avventata, ma sento di doverlo fare. Ve ne parlerò presto.

Barbara Businaro ha detto...

E tu che hai solo il collega che reagisce così...io pure in famiglia me lo sento dire! "Andiamo qui/lì...?" (ovviamente all'ultimo minuto) "No, devo scrivere il post/racconto/sistemare il blog..." "Seh, vabbè, non è mica lavoro!"
Oppure quando sto leggendo, chiaramente con un libro/manuale in mano, e vengono a farmi domande, raccontarmi cose e io dico: "Sto leggendo..." E loro: "E mica stai lavorando!"
Ma se mi apro una partita iva con sopra "Scribacchino" mi lasceranno poi in pace? "Certo che è lavoro, vuoi la partita iva??" :D
Capisco benissimo i tuoi pensieri, tant'è vero che sto cercando di vedere come modificare le mie routine di scrittura per proseguire progetti temporaneamente sospesi.

Giulia Lu Mancini ha detto...

La scrittura di getto aiuta a liberare i pensieri e viene fuori il proprio io più vero, proprio perché non ci si sta tanto a pensare. Il libro Sentieri di parole dove verrà presentato? È bello che abbiate realizzato un libro!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Nessun problema, sapessi io a volte che combino con i commenti :-)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Adesso sono curiosa di sapere cosa stai per decidere! Comunque quando il tempo libero è così pieno di un'attività come la scrittura può considerarsi un lavoro, però dovrebbe consentirci di vivere...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ah come ti capisco! Una volta ho litigato con il mio compagno perché all'ultimo minuto voleva andare in giro e io dovevo scrivere il post (se l'avessi saputo mi sarei organizzata e l'avrei scritto prima, sapevo di avere il pomeriggio libero) e lui 'ma non è mica un lavoro?' Poi mi ha tenuto il muso così ho perso pure la concentrazione È tutto molto difficile :-(

Maria Teresa Steri ha detto...

Eh, ma sbagli tu a iniziare la frase con "niente...". Inizia dicendo che stai facendo una cosa di vitale importanza, così non rompono più :)
Comunque, il tempo non basta mai, neppure a me che non ho un lavoro, quindi ti capisco molto bene. Il tempo per scrivere bisogna difenderlo con le unghie e con i denti!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ah ah hai ragione Maria Teresa! La prossima volta dico così, certo che poter scrivere diventa un'impresa, il fatto è che se dico che scrivo mi guardano come un'aliena perché se non hai un contratto con una grande CE non hai credibilità e poi nel mio ambientino lavorativo evito di dirlo perché qualcuno potrebbe dire che invece che lavorare scrivo (cosa assolutamente impossibile, la gente mica si rende conto che serve concentrazione, ispirazione e tranquillità) figurati fatico a leggere i blog nella pausa!

Marco L. ha detto...

Boh, io in questo periodo sto correndo da una parte all'altra. Il che va bene, ma è stancante. Questa poi è stata una settimana davvero sfibrante. Ogni tanto, se trovo un bello spunto aggiuntivo, amplio uno dei post in programma sul blog. Scrivere... ogni tanto mi vengono dei lampi di idee, ma poi sono troppo stanco o con la mente altrove per provare a concretizzarli. Sto dedicando tanto tempo alla stesura di materiale didattico, cosa che porta via tempo ed energie e creatività.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Mi sa che siamo tutti sulla stessa barca, il lavoro assorbe tutte le energie e spesso anche l'ispirazione. Del resto non abbiamo troppa scelta, i soldi servono per vivere, salvo vincere alla lotteria...preparare materiale didattico è molto impegnativo, capisco bene, io una volta ho preparato del materiale per una lezione sui contratti, è stata una bella fatica, ma allora non scrivevo e l'ho fatto nel week end :-)