venerdì 21 maggio 2021

1984 di George Orwell e il maestro Battiato

Ho letto il romanzo 1984 di Orwell e, dopo un inizio di lettura piuttosto lento, sono stata catturata e conquistata, al punto che subito dopo il termine della lettura mi sono vista anche il film, disponibile su Amazon prime. È strano, ma questo libro mi è entrato nella testa, si è insinuato nel cervello quasi come il grande fratello, non so perché, probabilmente perché mi sono immedesimata nella sensazione di vita vuota del protagonista che assomiglia un po’ al periodo di costrizione che abbiamo vissuto finora. Sarà per questo? Non lo so, sono un po’ depressa in questi ultimi tempi, mi manca la gioia di vivere o forse è solo un momento, è una sensazione di indifferenza per quello che accade intorno a me, un senso di vuoto o un vuoto di senso, per dirla alla Ferrante, boh. Non voglio angosciarvi, passerà con il primo giorno di sole. Eccovi la mia recensione: 

 

Alcune considerazioni del protagonista fanno pensare alla vecchia unione sovietica 

“Ovviamente  il partito sosteneva di aver liberato i proletari dalla schiavitù, prima della rivoluzione erano stati orribilmente oppressi dai capitalisti”. La faccia del Grande Fratello costantemente presente sui teleschermi ricorda quella di Hitler o di Stalin. L’atmosfera del romanzo è pervasa da un continuo senso di oppressione e di imminente tragedia.

Winston Smith, membro del partito esterno,  è un impiegato del Ministero della Verità (interessanti i nomi dati da Orwell ai vari Ministeri, secondo una dantesca legge del contrappasso) che si occupa di modificare i libri di storia per renderli corrispondenti alle previsioni del partito. In pratica il suo compito è manipolare la storia e quindi falsare la verità. Winston soffre di questa situazione, oltre che della vita piatta e senza emozioni che è costretto a svolgere. Ed è una vita senza senso e senza gioie, non è permesso il sesso nè l’amore in questa società dove il solo scopo è uniformarsi al pensiero del grande fratello, il dittatore che tutto vede attraverso i teleschermi che scrutano continuamente la vita dei cittadini, ma soprattutto non è permesso “pensare”.

Paradossalmente vivono un’esistenza migliore i Prolet, la classe operaia semianalfabeta, essi vengono lasciati vivere nella povertà, ma anche in una sorta di libertà dalle telecamere…

In questa società c’è una guerra costante contro uno dei tre grandi stati in cui è diviso il nuovo mondo: l’Oceania dove vive Smith, l’Eurasia e l’Estasia. “Lo scopo della guerra è soprattutto distruggere ciò che potrebbe rendere più agiata la vita delle masse e, col tempo, renderle anche più intelligenti.”

Qual è lo scopo di tutto questo? Il potere e il controllo, solo con quest’ultimo si mantiene il potere totale. Ed è un potere anche sulla storia: “chi controlla il passato controlla il futuro, la storia si è fermata, non esiste altro che un eterno presente nel quale il Partito ha sempre ragione”.

Winston vuole ribellarsi e lo fa innamorandosi, quasi suo malgrado, di Julia. La loro storia viene vissuta in segreto e con la consapevolezza di essere, prima o poi, scoperti e puniti in modo terribile. Eppure in questo loro amore trovano un senso e una sorta di felicità. 


Confesso che ho perfino sperato in un lieto fine, l’idea dell’amore tra Winston e Julia mi sembrava l’unica strada per poter uscire dall’incubo. Ovviamente in un mondo così non può esistere il lieto fine, non è proprio possibile, dove possono scappare i nostri protagonisti? Gli altri stati non sono meglio dell’Oceania, questo, almeno, è quello che si intuisce dal romanzo. Siamo in un mondo distopico in fondo, quindi c’è poco da fare. Quando c’era la vecchia unione sovietica ogni tanto qualcuno scappava in un paese occidentale e otteneva asilo politico, ma il mondo del grande fratello è un mondo chiuso, senza nessuna via d’uscita...


Non vi racconto la fine, anche se é un romanzo che vale la pena leggere perfino conoscendo il finale, perché il suo valore è nel percorso, un po’ come accade per il viaggio.


Era il 1982 e, mentre la nazionale italiana giocava i mondiali rendendo epica una vittoria, lungo i giorni della mia estate, io consumavo la cassetta, peraltro non originale, sul mio primo registratore faticosamente acquistato con sudati risparmi, dell’album di Franco Battiato La voce del padrone. Summer on a solitary beach mi faceva pensare a spiagge lontane e assolate, Segnali di vita e Gli uccelli alle imperscrutabili meccaniche divine dell’esistenza, Sentimiento nuevo a una passione infuocata dall’incontro dei sensi.


Questa settimana è venuto a mancare il maestro Franco Battiato, che io amavo, stimavo e apprezzavo, e mi sento un po’ triste. Cosa c'entra con il Grande Fratello? Quasi nulla tranne che, ripercorrendo la sua biografia su Wikipedia, ho scoperto che uno dei suoi album più all’avanguardia - solo i veri estimatori di Battiato lo conoscono - Pollution  era ispirato (insieme a Fetus l’album precedente) al romanzo Il mondo nuovo di Aldous Huxleyaltro romanzo distopico che non ho letto, ma mi fa pensare al Grande fratello. Tuttavia basta leggerne il sunto per capire che ci andiamo vicini.


Uno dei brani di Pollution che adoravo (pensate che é un album del 1972) è Beta, provate ad ascoltarlo e ditemi se non vi fa pensare a un mondo distopico, comunque tutto l’album è davvero eccezionale, non era semplice ma dopo un po’ diventava ipnotico ed era un sound che mi cullava piacevolmente. 

Vi lascio con due domande: avete letto 1984 o visto il film? Avete amato, almeno una volta nella vita, una canzone di Franco Battiato?






Fonti video YouTube


 

 

16 commenti:

Marco Freccero ha detto...

"1984" l'ho letto e intendo rileggerlo prima o poi, ma non ho mai visto il film.
Battiato: "una" canzone di Battiato? Sono più di una le mie preferite. :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Eh lo so che lo hai letto, è interessante vedere anche il film, io ho visto quello con Richard Burton, è molto fedele al libro, non è male. Devo dire che è un romanzo che sembra scritto oggi. Quante canzoni di Battiato che hanno segnato il nostro tempo, vero?

Ivano Landi ha detto...

Io di 1984 ho visto il film ma non ho letto il libro. E non credo lo leggerò, tanto basta uscire per strada oggi per leggerlo in diretta :-D
Di Battiato ho tutta la discografia, quindi fa te ;-)

Ariano Geta ha detto...

Ho letto il libro e visto il film inglese a esso ispirato.
Battiato per motivi anagrafici lo conosco bene, non è mai stato fra i miei preferiti, però ricordo bene i suoi "tormentoni" (suo malgrado peraltro), soprattutto "Centro di gravità permanente" che fu un gran successo commerciale, ricordo che quell'estate si sentiva ovunque.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Se hai tutta la discografia allora sei un suo estimatore, non c’é nulla da aggiungere :)
Oggi siamo immersi nell’atmosfera del romanzo 1984 con tutte le telecamere che ci sono in giro, ma forse non ce ne accorgiamo perché, tutto sommato, uno spazio privato esiste ancora, speriamo di non arrivare a quegli estremi.

Giulia Lu Mancini ha detto...

I tormentoni diventano antipatici, si sa, infatti Centro di gravità permanente non é la mia canzone preferita di Battiato, del resto anche lui doveva mangiare e con i primi album non poteva raggiungere il grande pubblico...Io amo soprattutto i pezzi meno conosciuti.

Sandra ha detto...

Ho trovato 1984 troppo violento, ma ne ho riconosciuto di sicuro il genio precursore. Ho di gran lunga preferito La fattoria degli animali. Su Battiato, beh, tanta tristezza, sono stata a due suoi concerti e fai conto che non sono tanto tipo da concerti (odio il casino, poi sono bassa, non vedo nulla) quindi un vero record solo per lui fare il bis.

Giulia Lu Mancini ha detto...

È un libro forte, ma la violenza è soprattutto nel modo di vivere imposto, una vita senza nessun senso di positività che rende tutti indifferenti alle barbarie. Purtroppo non sono mai andata a un concerto di Battiato, volevo andarci ai tempi in cui era molto famoso, ma non ero abbastanza indipendente per organizzarmi.

Marina ha detto...

1984, un grande classico. Io l’ho riletto e non ti nascondo che ogni tanto mi viene ancora la tentazione di tornarci: troppo attuale, intramontabile. Ricordo il senso di angoscia e impotenza; una sensazione analoga me l’ha lasciata anche Fahrenheit 451 di Bradbury (letto?).
Su Battiato sfondi una porta aperta: in gioventù lo ascoltavo sempre e anche le sue sperimentazioni musicali mi piacevano un mondo. Una grande perdita (soprattutto perché non era vecchissimo!)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Fahrenheit 451 lo vorrei leggere ma non l’ho ancora fatto, mi prendo una pausa visto che ho appena letto 1984, in futuro non lo escludo.
Battiato si era ammalato già da due o tre anni, però sapere che non c’è più è un’altra cosa, aveva 76 anni se pensi che Clint Eastwood a 90 fa ancora dei film, in effetti non era vecchissimo. Ognuno ha il suo destino, lui ci lascia una discografia molto bella, sperimentazioni comprese ancora oggi attualissime....

Elena ha detto...

Lessi 1984 credo in prima o seconda superiore, dunque una vita fa. Credo che sia "geniale" l'appellativo che merita, perché non si tratta di distopia, ma di una versione antesignana di una realtà ben radicata nelle nostre esistenze e che oggi conosciamo un po' meglio del 10984 ma che lui ha presagito. Un grande. Ma non lo rileggerei. In questo momento queste consapevolezze mi fanno male. Battiato? Ho amato tutto. Un mio fidanzato un giorno mi dedicò "La cura". Ci pensavo proprio l'altro giorno, forse l'unica cosa bella che mi resta di quell'uomo, mentre Battiato per fortuna me ne ha regalate tante

Giulia Lu Mancini ha detto...

Una dedica molto bella La cura, è comunque un bel ricordo, anche se non è durata. Battiato con la sua musica ha fatto davvero dei regali immensi.
La lettura di 1984 lascia il segno, capisco che tu non abbia voglia di rileggerlo, in questo periodo poi di angosce ne abbiamo già parecchie, eh sì Orwell è stato davvero un genio visionario.

Luz ha detto...

Io che ho letto Il mondo nuovo di Huxley, non ho ancora letto il grande romanzo di Bradbury. Meglio comunque anche scoprirlo in età matura. Ricordo di averne visto un film vecchissimo.
Battiato... ha fatto parte della mia vita poco ma in modo significativo. La cura, ovviamente, inevitabilmente, su tutto è il brano che mi parla ancora e ancora a distanza di tanti anni...

Giulia Lu Mancini ha detto...

L’impatto di certi romanzi cambia molto a seconda dell’età, almeno capisco questo per quanto mi riguarda, certe percezioni variano con la maturità.
Battiato ha, in qualche modo, influenzato la vita di molti, accompagnando con la sua musica, spesso innovativa, diverse generazioni dagli anni settanta in poi. Ci sono poi canzoni che ci accompagnano sempre...

Barbara Businaro ha detto...

Non ho ancora letto 1984 di Orwell, né visto il film (magari comincio da quello), ma sul tavolino stracarico di libri ho Fahrenheit 451 di Bradbury in attesa e una delle mie pellicole preferite è "V for Vendetta", tratto dall'omonimo fumetto che richiama proprio il romanzo 1984 (distopia, potere totalitario, cittadini controllati, libri e notizie riscritte, ecc.) "I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli." Tutte le volte che lo guardo mi innamoro di V... ed è solo una maschera!
In quanto a Battiato, non conosco molto la sua discografia, se non le più note, ma ho sempre avuto grande stima del Maestro. Uno dei miei zii acquisiti poi era proprio nell'Athestis Chorus che ha cantato per la Messa Arcaica nel 1993 ad Assisi. Difficile e bellissima. Da qualche parte conservo la vhs originale, andò in onda sul canale VideoMusic (poi MTV).

Giulia Lu Mancini ha detto...

Fahrenheit 451 lo vorrei leggere in un prossimo futuro, invece il film V per vendetta non mi dispiacerebbe vederlo, magari lo cerco su prime. Ultimamente ho recuperato molte interviste e video su you tube su Battiato, era davvero un grande artista