lunedì 1 giugno 2015

L'ansia del tempo che non c'è


In questi giorni sto cercando di sistemare il blog dandogli un aspetto più organico.
O almeno ci provo. È un po' come fare il cambio dell'armadio: metti in ordine, magari non butti via niente anche se hai sempre troppa roba inutile che non usi, però la disponi meglio e l'aspetto generale dell'armadio e della tua vita ci guadagna.
Questo problema permea così tanto la nostra società che il libro "Il magico potere del riordino"
è ai primi posti in classifica. 
Mentre sto cercando di revisionare quello che ho scritto e implementare delle parti che non mi sembravano ben sviluppate, ho ripensato ai libri letti nel passato e che, in un certo senso, hanno influenzato anche la formazione dei miei protagonisti.
Quei libri che non dimentichi sono quelli a cui ripensi anche a distanza di anni, che magari ti viene voglia di rileggere, quei libri che, per un qualche motivo non palese, ti accompagnano anche nella vita quasi come esempi da seguire, quasi come se i protagonisti fossero personaggi reali ai quali chiedere consiglio. 
E loro sembrano risponderti con il loro comportamento nel romanzo e ti danno la risposta che cercavi, proprio quella che stavi aspettando.
Oggi per esempio rileggevo alcune pagine di "Santa degli impossibili" perché l'ho letto molto velocemente e non avevo ben chiari alcuni passaggi (ed anche perché stavo rileggendo la sinossi per capire come scrivere la mia ed evitare quell'impasse di cui tanto bene parla il mondo di M. nel suo post Il panico da sinossi)
e mi ha colpito una frase che la protagonista dice riferendosi al marito ...lui non capisce...
"E quanto mi manchi il tempo per fare quello che vorrei e non solo quello che devo."

In quest'ansia del tempo che non c'è, o che non è mai abbastanza, mi riconosco sempre perché il tempo che vorrei rispetto a quello che mi manca è da sempre una mia ossessione.
quanto pare non solo la mia. Forse l'ossessione dei nostri tempi moderni. 
 

6 commenti:

Monica ha detto...

Ooohhh! Grazie per la citazione! ^_^
Il problema del tempo non è da poco. Ci vorrebbero giornate di 48 ore con giusto 6, e non più di 6, destinate al sonno. Allora sì che potremmo fare grandi cose.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Prego ;-) il tempo per fare le cose che amiamo è sempre troppo poco, io per ora cerco di ottimizzarlo tipo utilizzare al meglio i ritagli di tempo. Ma non è facile.

Marina ha detto...

Siamo affetti dalla stessa malattia! Mal comune mezzo gaudio! ;)
Il tempo non è mai abbastanza e quello che abbiamo a disposizione sembra correre a una velocità diversa, sembra passare più rapidamente. Forse così impariamo ad ottimizzare il poco che ci resta! Forse.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ogni giorno diventa una corsa contro il tempo. Come scrive Barnes nel suo libro "viviamo nel tempo, il tempo ci forgia e ci contiene, eppure non ho mai avuto la sensazione di capirlo fino in fondo" questa frase nell'incipit mi ha subito conquistata. Credo sia una malattia dilagante tra noi, proprio "mal comune" ;-)

azzurrocielo ha detto...

a volte , nella vita, capita di dover riconvertire il tempo, è faticoso,ma bellissimo

Giulia Lu Mancini ha detto...

Verissimo, forse basta cambiare la percezione che ne abbiamo.
Il risultato può essere sorprendente e sicuramente migliora le nostre giornate.