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I mercati sono mossi da spiriti animaleschi e non dalla ragione. John Maynard Keynes |
In questi giorni ho girato molto più spesso del solito tra le librerie sia perché
cercavo dei libri per me, sia perché cercavo dei libri da regalare e sono stata
colpita dalla presenza massiccia di alcuni libri, dovunque andassi mi trovavo
davanti sempre gli stessi libri: After 5. Amore infinito di Anna Todd, È tutta
vita di Fabio Volo, La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi, vi cito solo le
ultime uscite, poi ci sono anche Grey e le 50 sfumature gli altri After, nonché
Uno splendido disastro, Il mio disastro sei tu e gli altri libri della serie
dei disastri amorosi.
Sono tutti libri ai primi posti in classifica e, inevitabilmente, mi sono posta alcune domande,
non tanto come lettore ma come editore, mettendomi nei panni di un editore io
effettivamente sceglierei di pubblicare dei libri che attraggano molto il
pubblico dei lettori al fine di poter pubblicare anche titoli meno attraenti.
In pratica applico a una casa editrice la logica del ciclo di vita del
prodotto nel marketing. Scusate la disgressione ma è un esame universitario che all’epoca mi era piaciuto moltissimo, tanto che
ancora oggi a distanza di anni ricordo molto bene i concetti fondamentali dell’argomento.
Ora vediamo di applicare questo concetto a un libro
Premessa
ogni
prodotto posto in commercio segue un proprio
ciclo di vita,
rappresentato dalle seguenti fasi:
- Introduzione
o lancio - il prodotto è nuovo e viene lanciato sul mercato
- Sviluppo
- la domanda si espande e le vendite pure, vengono aggiunte nuove
caratteristiche al prodotto e viene costantemente migliorato
- Maturità
- il prodotto ha conquistato una consistente quota di mercato e l'impresa deve difendere
la quota di mercato raggiunta, cercando di mantenerla in modo che i
compratori non passino alla concorrenza
- Saturazione
- le vendite rallentano e toccano il massimo livello
- Declino
- le vendite cominciano gradualmente a diminuire
- Ritiro
o Rivitalizzazione - quando il prodotto non raggiunge più un livello
di vendite soddisfacente per il venditore, questi può procedere al ritiro
del prodotto dal mercato o al suo restyling (l'apporto di modifiche
sostanziali), iniziando così una nuova fase di espansione.
Ma la distinzione più significativa è quella del rapporto tra i prodotti venduti da un'impresa e la loro quota di mercato, essi possono rientrare in quattro tipologie:
Le Cash Cow ossia le mucche da Mungere: rappresentano quei prodotti i cui mercati hanno una crescita debole, perchè sono già pienamente affermati sul mercato, quindi la quota di
mercato dell’impresa è elevata. Sono quei
prodotti che avendo già consolidato la loro quota di mercato si vendono da soli e ormai la
gente compra a scatola chiusa, hanno un loro pubblico affezionato e vengono comprati comunque. Questi prodotti generalmente
producono una elevata liquidità finanziaria e ne impiegano poca. Sono i prodotti che portano fondi all'azienda, da qui deriva il nome mucca da mungere.
I prodotti Dog o Pesi Morti:
per questi prodotti la quota di mercato relativa
dell’impresa è ridotta e il mercato non cresce più, bensì invecchia. In questa situazione il mercato non è più in fase
espandibile. Restare in una situazione simile per
un impresa è molto difficile poiché comporta un dispendio inutile di capitali senza
conseguenze profittuose. Questi prodotti dovrebbero essere eliminati oppure vengono mantenuti per "compagnia" ossia per completare la gamma dei prodotti esistenti in azienda.
I prodotti
Question mark o
Dilemmi: sono i prodotti per i quali la quota di mercato è bassa, ma che si
trovano in un mercato in forte crescita e che perciò richiede un livello
elevato di liquidità finanziaria per sostenere la crescita. Sono i prodotti nuovi che devono essere sostenuti e
sponsorizzati
con promozioni e
pubblicità quindi con grande esborso di denaro in modo da invogliare i consumatori a comprare il prodotto.
I prodotti Stars cioè le Stelle: sono quei prodotti
Leader del mercato in cui il mercato è in crescita e la quota di
mercato relativa è elevata. In questa fase il mercato richiede
sostenibilità con flussi finanziari e allo stesso tempo la quota di
mercato elevata consente profitti notevoli. In futuro i prodotti stars diventeranno cash cow.
Ora se applichiamo il concetto del
ciclo di vita del prodotto ai libri e la matrice BCG (Boston Consulting Group)
che mette in relazione i prodotti con la quota di mercato possiamo affermare
che un nuovo libro di Fabio Volo è un Cash Cow (che all'inizio della sua
carriera da scrittore era direttamente uno Star) mentre il libro di uno
sconosciuto esordiente è un Question Mark o dilemma su cui bisogna investire se
si vuole dargli una possibilità di crescere e affermarsi.
E i libri Dog? Potrebbero essere i
classici che non portano grosse fette di mercato, ma completano la gamma dei
libri di una casa editrice di un certo livello. No, però proprio non mi va che vengano definiti "pesi morti" piuttosto sono i migliori amici dell'uomo "colto" aggiungerei.
Certo è che se la casa editrice ha
delle mucche da mungere allora essa si potrà permettere di investire anche nel
lancio di libri nuovi di sconosciuti dilemmi. È la legge del mercato, c'è poco
da fare.
Il punto è che solo le case
editrici che hanno una certa quantità di mucche da mungere possono permettersi
di investire su prodotti nuovi e magari su uno sconosciuto esordiente.
Da notare che i Question Mark sono
anche detti prodotti rischiosi nel senso che possono anche determinare delle
perdite. In realtà sarebbe bello essere delle star cioè prodotti leader.
Il percorso di successo di un
autore dovrebbe essere quello di partire come Question Mark diventare
Star per poi giungere ad essere Cash Cow sperando di non diventare mai Dog
(oppure sì ma dopo la morte perchè rientrebbe nella categoria dei classici).
Ora termino con
la mia lezione di economia e vi risparmio il discorso sulle tipologie dei
consumatori che all'epoca tanto mi divertiva e vi chiedo:
ma voi come
vedete questo mio delirio di marketing applicato ai libri?