sabato 4 agosto 2018

Le mie estati da bambina

Mentre molti blog vanno in pausa il mio invece oscilla tra un periodo di ferie e l'altro.
Sono stata in Puglia per alcuni giorni e più che riposata mi sono massacrata a rincorrere una serie di incombenze familiari. Sono rientrata a Bologna e così prima di rientrare al lavoro completo un post che avevo iniziato a scrivere sull'ipad nelle calde sere pugliesi (la rete girava solo sul balcone dove era anche il solo luogo dove si godeva il fresco). 
Accettando la proposta di Ivano Landi che mi ha invitato ad aderire a questo meme vi parlo, molto volentieri, delle mie estati da bambina, anche se estendo la fascia anche alla prima fase dell'adolescenza, tra la prima e la seconda media.
Devo ammettere che questo post mi permesso di fare un tuffo nostalgico nel passato facendomi ricordare episodi che avevo quasi del tutto dimenticato. Ma la nostra memoria è come un cassetto impolverato, basta riaprirlo e con poco puoi lucidarlo riportandolo agli antichi splendori.

Giochi da cortile 

C'è permesso?

C'è permesso, il gioco da cortile della mia infanzia si chiamava così, anche se è più noto come il gioco della campana, l'ho scoperto cercando su google. Ogni casella disegnata con il gesso rappresentava la casetta di un giocatore. Noi bambine degli anni settanta lo chiamavamo così perché per andare avanti dovevi passare nella "casa" di qualcun altro e quindi chiedevi "permesso", se ti veniva concesso potevi evitare un "salto" troppo lungo...

Giocattolo 

Io, da bambina, ero un vero maschiaccio, mi piacevano le pistole e le spade, ciononostante a un certo punto della mia vita sono stata conquistata da una bambola bionda con gli occhi mobili e i capelli pettinabili che si chiamava Paola e che mi ha accompagnato per tutte le scuole elementari e anche più. A lei raccontavo tutto e l'adoravo anche quando uno dei suoi bellissimi occhi azzurri ha smesso di essere "mobile". Era una bambola Furla (oggi sono un vero e proprio oggetto da collezione se in buone condizioni), la mia Paoletta non so dove sia finita però su google l'unica più somigliante è questa che vi mostro, solo che era con i capelli biondi.

Bambola Furla

Fumetti e fotoromanzi 

Albi di Topolino

Crescendo mi sono appassionata sempre più alla lettura dei fumetti, Topolino e soprattutto Paperino erano i miei fumetti preferiti, ricordo che avevano un posto d'onore gli Albi di Topolino ma semplicemente perché costavano meno di tutti gli altri contenendo una sola storia, all'epoca in cui cominciai a comprarli il prezzo era di 50 lire.
Paperinik 

Tra i miei personaggi Disney preferiti c'era Paperinik, l'alter ego di Paperino, eh sì mi dava grandi soddisfazioni di rivalsa. Io sognavo di indossare la tutta di supereroe e vendicarmi di tutti i piccoli suprusi quotidiani come faceva Paperino...in fondo i supereroi ci piacciono proprio per questo no?
Franco Gasparri e Claudia Rivelli 

ma i fotoromanzi lancio kolossal erano quelli che cominciavano a farmi sognare le storie d'amore, queste copertine che vi propongo riguardano storie che ho sicuramente letto e che allora adoravo.

Franco Gasparri 
Il mio attore preferito era Franco Gasparri, un mito, una bellezza maschile senza tempo. 

Cibo

Il cibo dell'estate per me era il Gelato in tutte le salse, qualcuno si ricorda l'omino che passava con il carretto dei gelati? Nelle mie estati da bambina il gelataio passava spesso ed era un richiamo tentatore. Ma non passano più ormai, però è questa l'immagine che più mi ricorda le mie estati da bambina.


Gelati!

Una merenda tipicamente pugliese che andava tutto l'anno, ma d'estate con i pomodori freschi raggiungeva il suo culmine era "pane e pomodoro": una fetta di pane fresco, cosparsa di seme di pomodoro, olio e sale. C'erano le varianti con l'origano, con la foglia di basilico, con i sottaceti, ma io preferivo la versione originale, più semplice e leggera. 

Pane e pomodoro


Canzoni

Le canzoni che mi ricordano le mie estati bambine-adolescenziali sono soprattutto quelle di Claudio Baglioni: Piccolo grande amore, Amore bello, Sabato pomeriggio, E tu. 
E tu, anno 1974, è quella che proprio mi fa pensare al sole caldo dell'estate e al tempo sospeso della controra



Però ha avuto un ruolo da protagonista anche Ti amo di Umberto Tozzi, anno 1977, e l'altra meno nota Stella stai.



Libro 

Non c'è un solo libro a ricordare le estati della mia infanzia - adolescenza. All'epoca leggevo libri per ragazzi, avevo scoperto una collana molto interessante della Mondadori la serie si chiamava "I tre investigatori", ogni storia mescolava il giallo con un pizzico di mistero e di soprannaturale. Su Wikipedia ho scoperto che ogni prefazione del libro era curata dal grande Alfred Hitchcock.

Rocky Beach 

Amavo leggere gialli ma anche le storie d'amore, all'epoca avevo sviluppato una vera passione per Liala, il primo romanzo che ho letto di questa autrice si intitolava La meravigliosa infedele, al primo sono poi seguiti tutti gli altri, un numero davvero elevato di romanzi rosa che mi hanno davvero appassionato. A quanto pare la passione per il giallo e il rosa era presente in me fin dall'infanzia...

Liala 

Questo excursus di ricordi è stato molto piacevole, mi è sembrato quasi un gioco del destino che sia capitato proprio mentre ero nei luoghi della mia infanzia adolescenza e ringrazio Ivano che mi ha dato questa opportunità. In base alle regole del gioco dovrei nominare cinque blogger, però visto che molti sono già stati nominati da Ivano e Agosto è un mese di caldo e di relax per molti di voi non nomino nessuno, ma chi avrà voglia potrà seguire questo meme spontaneamente.

Avete qualche ricordo delle vostre estati da bambini da citare nei commenti? Quali sono le immagini che voi indissolubilmente attribuite all'estate con un pizzico di nostalgia?




14 commenti:

Marco Freccero ha detto...

I ricordi delle mie estati da bambino sono legati ai fumetti di Tex e Zagor (li aveva mio cugino, stipati in un mobili in cantina: li ho letti praticamente tutti. Che trauma vedere Tex in prigione!; e alla mia bicicletta "Ondina". Ero sempre in sella, sempre in giro. L'ho maltrattata e lei ha resistito (quasi) a tutto per anni. Ovviamente alla fine ha ceduto :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Caspita la mia bicicletta ho dimenticato di citarla, non era una Graziella era un altro modello con la sella allungata. Il fratello della mia amica leggeva sempre Tex e Zagor, me li ricordo bene, erano i fumetti che andavano tra i maschietti, anche quelli oggi sono oggetti da collezione.

Ivano Landi ha detto...

Grazie per aver aderito all'iniziativa, Giulia. Più cose in comune del previsto, nonostante la differenza di genere (maschio/femmina intendo, con gli scrittori va sempre precisato ;-D).
Anche a me è successo, quando la guida dei giochi passava alle femmine (capitava), di giocare al gioco della campana, così come amavo "pane e pomodoro" nella versione semplice. E pure io ho iniziato ad acquistare Gli albi di Topolino quando ancora costavano 50 lire.
Buffo, infine, che in entrambi i nostri post abbia trovato posto una copertina con Franco Gasparri (nel tuo caso due), anche se ammetto di avergli sempre preferito Claudia Rivelli...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Non mi stupisco che tu preferissi Claudia Rivelli 😉 Era davvero una bella donna, una bellezza meno provocante della sorella Francesca (meglio nota come Ornella Muti), a me piaceva moltissimo in coppia con Ken (Gasparri). Anche tu mangiavi pane e pomodoro! Una volta la merenda era molto più semplice e naturale, oggi ci sono troppe merendine ricche di zuccheri che non sempre fanno bene. È stato piacevole fare questo viaggio nei ricordi, proprio mentre mi trovavo in Puglia, grazie per avermi dato questa occasione Ivano.

Unknown ha detto...

Abbiamo percorsi simili, Giulia: Topolino, fotoromanzi, pane e pomodoro e lettura (Tanta). Aggiungo anche caccia notturna alle lucciole, un gioco appassionante che condividevo con i bambini del rione... povere lucciole;)

Ariano Geta ha detto...

Topolino era un appuntamento settimanale irrinunciabile.
"Stella stai" è la mia canzone di Tozzi preferita, nonostante il testo decisamente sopra le righe :-D

Nadia Banaudi ha detto...

Cibo e canzoni sono in comune e Topolino come must. Il mio gioco preferito era nascondino o guardia e ladri sempre a correre io. La mia infanzia è legata alla montagna alle ginocchia sbucciate, a sentirmi un po' Heidi. Ricordo con nostalgia quel periodo in cui parevo fatta di gomma e mi pare un millennio fa. Leggere invece leggevo poco giusto il Diabolick di mio cugino e nemmeno a dirlo tifavo per lui. Forse è per questo che adoravo anche Occhi di gatto... Ecco si è aperto il vaso.di Pandora

Giulia Lu Mancini ha detto...

Belle le lucciole, io non le rincorrevo, mi incantavo a guardarle e basta. Mi fa piacere scoprire che abbiamo percorsi simili, pensa che a ricordare quel periodo mi è quasi venuta voglia di rileggere un fotoromanzo, ma uno di quelli d'epoca...

Giulia Lu Mancini ha detto...

All'epoca giravano pochi soldi, mia mamma mi dava 100 lire ogni domenica e io spendevo 50 lire per comprarmi il gelato e 50 li mettevo da parte per comprami Topolino, non tutte le settimane, uno ogni tanto perché i soldi non mi bastavano. Poi diventando più grande sono cresciute anche le mie finanze, così riuscivo a comprarlo tutte le settimane. Stella stai aveva un testo davvero sopra le righe e su quel testo abbiamo riso parecchio io e un ragazzo con cui c'era un legame speciale, è quindi una canzone anch'essa speciale.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Giocavo anch'io a nascondino, quante corse che facevo e quante ginocchia sbucciate! Allora ero spericolata, facevo sei numeri assurdi anche in bicicletta, se penso che adesso sono una fifona prudentissima mi sembra incredibile. Sappi che avevo una piccola cotta per Diabolik e invidiavo Eva Kant, credo che la mia anima romance sia nata da lì. Potresti fare un meme anche tu con i ricordi delle estati da bambina, è quasi un viaggio di riscoperta di se stessi.

Barbara Businaro ha detto...

Le mie estati da bambina erano tra il giardino di casa, con le rose di mia madre che mi bucavano continuamente i palloni Tele che a fatica mi comprava mio padre nelle gite alla spiaggia (facevamo prima a eliminare le rose, no??), e in campagna dai nonni, dove cercavo in tutti i modi di salire sopra i mucchi di grano (il giorno stesi al sole, la sera accumulati a parallelepipedo trapezoidale), ma cavolacci non c'era verso: tutte le volte che arrivo in cima, mi trovavo a terra... col nonno che sbraitava perché doveva rifare il lavoro. :)
Avevo Cicciobello biondo e occhi azzurri più grande di me, la bicicletta con le ruotine con cui ci ho messo anni ad imparare l'equilibrio (perché nel cortile solo l'otto o lo zero potevo fare, che ti impari?!), Topolino e i Manuali delle Giovani Marmotte con un sacco di esperimenti che puntualmente non mi lasciavano mai provare (il limone che produce elettricità, per esempio), e anche Paperinik è il mio preferito, perché Paperino agli occhi degli altri è uno sfortunato dormiglione, e invece... Niente fotoromanzi, in edicola sono passata da Topolino a Cioè, lo so, un bel trauma, e poi agli Harmony, ma passando per gli Oscar Giallo Mondadori, zia Agatha su tutti.
I gelati erano i Croccantini (ci sono ancora oggi!) che compravo credo con 500 lire (possibile?) nel bar davanti casa. Con molta paura se non terrore, non mi piaceva proprio quel posto, pieno di fumo e odore di vino, e nemmeno gli anziani che si urlavano dietro che lo frequentavano. Ma l'unico gelato del paese era lì.
Non ho canzoni delle estati di bambina, Bim Bum Bam con le sigle girate a Gardaland è arrivato dopo. Forse la prima canzone che ricordo è... Una zebra a pois! :D

https://www.youtube.com/watch?v=upLciAgaamk

Giulia Lu Mancini ha detto...

Cicciobello me lo ricordo, ma non l'ho mai avuto, devo averlo desiderato ma Paoletta Furla è stato il massimo investimento di mia mamma (ammortizzato in diversi anni almeno 5). All'epoca anche i bar del mio paesino erano parecchio fumosi, per questo preferivo il carretto con i gelati 😉 Pensa che credevo che Il manuale delle giovani marmotte contenesse davvero tutte le risposte, salvo poi scoprire che non era vero quando sono riuscita a comprarlo...ma sai che Cioè l'ho letto anch'io per un po', quanti ricordi!

Claudia Turchiarulo ha detto...

Ti ho scovata non ricordo dove.
Allora. Già che il tuo post parli della "mia" Puglia, mi emoziona tanto.
Poi, il pane col pomodoro, patrimonio dell'Unesco.. E le canzoni storiche di Claudio Baglioni?!?!
Mamma mia che post emozionante.
Passa a trovarmi se ti va, buona serata!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Benvenuta nel mio blog Claudia! La Puglia resta nel cuore e non ti abbandona più. Dopo passo a trovarti!
Il pane e pomodoro patrimonio dell'Unesco sono d'accordo 😀