domenica 19 marzo 2023

L’insostenibile leggerezza dell’essere

 

Chi desidera abbandonare il posto dove vive non è felice.


Desideravo leggere questo romanzo da tanto tempo, quello che mi attirava era soprattutto il titolo, la leggerezza insostenibile è sempre stato per me un concetto molto attraente, soprattutto perché lo sentivo molto mio, desiderare la leggerezza sempre contrapposta alla capacità di poterla sostenere. Avevo sempre in testa l’immagine del film che avevo visto nel lontano 1988 con una Jiuliette Binoche molto brava e tormentata. Dopo tanti anni ho finalmente realizzato il desiderio di leggere questo romanzo e sono rimasta folgorata, dei classici letti finora è il migliore. É un romanzo che cattura e che non lascia indifferenti, inoltre è incredibilmente attuale, considerato il periodo che stiamo attraversando certe affermazioni del romanzo sembrano scritte adesso. Se pensiamo alla guerra in corso non possiamo fare a meno di paragonare quello che accadde in Cecoslovacchia nel 1968 con quello che é accaduto lo scorso anno con l’invasione dell’Ucraina, la visione dei carrarmati che invadono il paese sembrano del tutto simili, con la stessa medesima angoscia.

Il romanzo è ambientato nel periodo della cosiddetta Primavera di Praga, un periodo storico di liberalizzazione politica avvenuto in Cecoslovacchia all’epoca in cui questa era sottoposto al controllo dell’Unione Sovietica, dopo gli eventi successivi alla seconda guerra mondiale e nell’ambito della guerra fredda. Essa inizia il 5 gennaio 1968, quando lo slovacco Alexander Dubcêk divenne segretario del partito comunista di Cecoslovacchia, terminando il 20 agosto dello stesso anno quando un corpo di spedizione militare dell’unione sovietica e degli alleati del patto di Varsavia invase il paese. (Questa descrizione è ripresa da Wikipedia). Tomáš è un medico chirurgo bravo e affermato, lavora in un grande ospedale di Praga e, nel corso di un consulto presso un ospedale di provincia, incontra Tereza cameriera in un albergo che sogna di fare la fotografa. Dopo qualche giorno Tereza lascia il lavoro nell’albergo e decide di seguire la sua passione per la fotografia, quindi si reca a Praga a cercare Tomáš  che le aveva promesso un aiuto. Nasce una storia d’amore, ma Tomáš che ha due passioni nella vita, il lavoro e le donne, non riesce a rinunciare alle sue amanti, così Tereza si tormenta di gelosia e soffre in silenzio. Nel romanzo incrociamo altri personaggi, Sabina una pittrice che era stata amante di Tomáš e Franz, un professore universitario, che si innamora di Sabina. Dopo l’invasione della Russia Sabina va a vivere a Ginevra dove incontra Franz, anche Tomàš e Tereza vanno a vivere a Zurigo dove il primario di una grande clinica aveva offerto un lavoro a Tomáš, ma poi Tereza decide di tornare a Praga e lui la segue, purtroppo è una decisione irreversibile perché le frontiere tra la Boemia e il resto del mondo non sono più aperte come quando erano partiti. Da qui in poi la vita dei protagonisti si intreccia sempre più con le vicende del paese, dove ogni libertà viene limitata. Il protagonista è costretto a lasciare il suo lavoro di chirurgo per aver espresso delle idee in un articolo di giornale molto tempo prima dell’invasione russa, mentre Tereza smette con la fotografia tornando a fare la cameriera in un bar di periferia. La loro vita diventa sempre più faticosa e infelice, avvolti da un senso di oppressione e ineluttabilità. Eppure al di là della situazione della Cecoslovacchia, questo libro esprime un senso universale di inadeguatezza, sicuramente più profondo in Boemia,  ma non assente nei paesi occidentali e liberi in cui vivono Sabina e Franz. Tutti loro inseguono la leggerezza senza mai davvero raggiungerla.

La sinossi ripresa da Amazon 

Chi è pesante non può fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell’aria, tra il fantastico e il possibile: mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla «com-passione» verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza. Così accade nel romanzo: Tomáš ama Tereza, Tereza ama Tomáš: Franz ama Sabina, Sabina (almeno per qualche mese) ama Franz; quasi come nelle «Affinità elettive» si forma il perfetto quadrato delle affinità amorose.
PIETRO CITATI

Alcuni punti del romanzo che mi hanno colpito:

La bellezza è un mondo tradito. La possiamo incontrare solo quando i persecutori l’hanno dimenticata per errore da qualche parte. (Sabina)

La cultura scompare nell’abbondanza della sovrapproduzione, nella valanga dei segni, nella follia della quantità.(Franz)

Quello che avviene solo una volta è come se non fosse mai accaduto. La storia dei cechi non si ripeterà una seconda volta, la storia dell’Europa neppure. La storia dei cechi e la storia dell’Europa sono due schizzi tracciati dalla fatale inesperienza dell’umanità. La storia é leggera al pari delle singole vite umane, insostenibilmente leggera, leggera come una piuma, come la polvere che turbina nell’aria, come qualcosa che domani non ci sarà più.(Tomáš)

Solo dopo la lettura del libro sono andata a verificare su Wikipedia delle informazioni sul film e ho scoperto che il protagonista maschile è interpretato da Daniel Day Lewis un attore che ho sempre apprezzato, eppure non lo ricordavo. 

La mia recensione su Goodreads 

Desideravo leggere questo romanzo da tanto tempo e ora ammetto che è un libro che vale la pena di leggere. É un capolavoro che esprime con spietatezza la condanna di ogni dittatura, caratterizzato da una scrittura struggente e “leggera” tanto che nonostante la lunghezza le pagine scorrono velocemente. É un romanzo incredibilmente attuale e senza tempo, una riflessione sul senso della vita e sull’umanità intera, sui suoi dolori e sulle sue contraddizioni. Bellissimo.

Vi lascio con il link YouTube di Primavera di Praga la canzone di Francesco Guccini sul sacrificio di Jan Palach, eroe e simbolo della resistenza del popolo cecoslovacco


Avete letto questo romanzo? Ma al di là della lettura dell’opera, cosa ne pensate dei temi trattati nel libro?


21 commenti:

Ariano Geta ha detto...

L'ho letto e lo reputo un grande capolavoro letterario. Kundera è un autore geniale, ma proprio in quanto tale spesso troppo "al di sopra" del lettore medio, e infatti io ho provato a leggere molti altri suoi libri e in alcuni casi sono stato estasiato dalla lettura allo stesso modo della "leggerezza" (penso ad esempio a "Lo scherzo", "Amori ridicoli", "Il walzer degli addii", "La lentezza" e soprattutto "La vita è altrove", libro che mi ha segnato profondamente). Altri libri invece mi hanno lasciato un po' spiazzato, con la sensazione di non aver compreso bene il senso dell'opera (intendo "L'immortalità", "Il libro del riso e dell'oblio", "La festa dell'insignificanza").
Comunque, anche in quelli che mi hanno "deluso", vi sono delle pagine la cui lettura è straordinariamente coinvolgente sul piano emotivo.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Ariano: hai letto molto di Kundera, anch’io vorrei leggere altri suoi romanzi, mi attira La vita è altrove, mi sembra un bellissimo titolo, molto evocativo come L’insostenibile leggerezza

Brunilde ha detto...

Anch'io ho tutti i titoli di Kundera nel mio scaffale Adelphi, con i loro colori vivaci. La prima lettura dell'Insostenibile leggerezza dell'essere risale agli anni '80, all'uscita del romanzo. Poi qualche anno fa sentii dire da uno scrittore bolognese, Giampiero Rigosi, che quello era il suo libro di culto, che continuava a rileggere nel tempo. Mi fece venire la voglia di riprenderlo in mano, in fondo non lo ricordavo tanto bene.
Come tutte le riletture,e a distanza di trent'anni, mi ha dato una sensazione diversa rispetto alla prima volta. Forse ora sono meno sensibile agli intrecci sentimentali e di più ai temi sociali ( il tempo passa...). Il piacere di una scrittura magistrale, curata, incisiva e apparentemente semplice: quello è indiscutibile. E' un romanzo che resta, nel tempo e nella mente di chi legge.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Brunilde: le riletture danno sempre sensazioni diverse perché siamo cambiati nel tempo, mi è capitato più volte negli anni. Non so come sarebbe stato leggerlo quando ero più giovane, oggi l’ho apprezzato molto con la voglia di leggere ancora questo autore. Anch’io oggi apprezzo meno gli intrecci sentimentali e apprezzo più il sociale, su questo siamo allineate.

Luz ha detto...

Questa lettura mi manca. Ne possiedo a casa di mia madre un'edizione vecchissima, mi pare acquistata con il Club del Libro (ti ricordi questo negozio via posta a prezzi scontati?), che però non ho mai letto. Ricordo a tratti alcune scene del film. Quello che mi colpisce da sempre è il titolo, lo trovo davvero uno dei più belli mai pensati per un romanzo e da quello che scrivi descrive alla perfezione i contenuti e questa aleatorietà della vita.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@luz: cara Luz secondo me é un libro che potrebbe piacerti visto che ci siamo trovate in sintonia con alcune letture, anzi per essere precisi ho letto dei libri da te recensiti e mi sono piaciuti. Credo che il titolo sia bellissimo e in perfetta sintonia con il contenuto.

Marco L. ha detto...

Quando avevo 18 anni sono stato a Praga, sono anche stato nella piazza dell'immolazione di Palach, quell'anno erano passati 35 anni dai fatti del 1968. Che dire, se non che ci sembravano storie vecchie, di tempi così lontani da noi ragazzi che non riuscivano nemmeno del tutto a raffigurarcele. Per noi che di lì a pochi mesi avremmo dato la maturità era un mondo diverso da quello attuale. Ora posso dire che probabilmente si è trattato di un periodo di transizione tra i cambiamenti geopolitici della fine degli anni '80 e quelli che abbiamo vissuto dagli anni '10 di questo secolo. Un periodo probabilmente più leggero, non destinato a durare, in quanto solo di transizione.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@MarcoLazzara: sono stata a Praga nel 1998 se non sbaglio, ebbi anch’io la sensazione visitando la piazza che si trattasse di eventi lontani, invece nel giro di pochi anni ci ritroviamo quasi al punto di partenza. Non dobbiamo mai abbassare la guardia perché è facilissimo tornare indietro, abbiamo vissuto questi anni troppo distratti dal consumismo.
A parte questo Praga è una città bellissima, una delle città europee (tra quelle che ho visitato) più belle.

Caterina ha detto...

Non ho ancora letto questo libro che so essere un grande capolavoro. Leggendo il tuo post spaventa come le dinamiche belliche siano rimaste sempre uguali anche se i protagonisti sono diversi. Sicuramente affronta vari tempi al di là dell'amore, quindi credo sia un romanzo che vada letto e la tua recensione mi ha convinta ancora di più.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Caterina: sto cercando lentamente di recuperare la lettura di molti classici, alcuni mi sono piaciuti ma ho trovato la lettura un po’ più faticosa dei romanzi più recenti, con questo romanzo invece mi sono trovata del tutto a mio agio, nessuna fatica, nonostante fosse anche piuttosto lungo, credo che potrebbe essere una bella lettura anche per te.

Elena ha detto...

Possiedo questo romanzo che lessi moltissimi anni fa (almeno 30, 35) e ammetto non ricordavo per nulla la trama e in effetti in allora non mi colpì molto, anzi lo trovai molto pesante, altro che leggerezza! Ma forse ero troppo giovane.
I temi del romanzo mi interessano molto, ma rileggendo la tua descrizione ora ritrovo quel pesantore di cui anche ora non ho bisogno.
Sono in controtendenza a quanto pare :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Elena: anche i libri hanno il loro momento, tu l’hai letto molto tempo fa e probabilmente va bene così e non hai bisogno di una rilettura. Mai come in questo momento in cui il tempo è un elemento sempre più prezioso bisogna leggere solo quello che davvero ci va.

Elena ha detto...

@Giulia è così...

Enrica Masino ha detto...

Questo romanzo mi ha sempre intimorita anche perché non sapevo cosa aspettarmi. Finalmente qualcuno che mi ha spiegato bene cosa troverò all'interno di questo romanzo. Grazie per questa meravigliosa recensione, ora mi sento finalmente pronta ad affrontare questa lettura ❤️❤️

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Enrica: mi fa molto piacere Enrica, mi farai sapere poi cosa ne pensi se lo leggerai, credo che la lettura di un libro sia anche legata al momento personale che si attraversa, a volte c’è un coinvolgimento diverso se si sta vivendo un tempo inquieto come il nostro. Un abbraccio cara

Marina ha detto...

Bello, letto anni e anni fa, con una mezza idea di rileggerlo, ora che me lo hai fatto rispolverare. A casa lo abbiamo comprato di recente, perché uno dei miei figli ha voluto leggerlo (ne è rimasto entusiasta). Io ricordo di avere visto anche il film, a Palermo, ma di quello non mi è rimasto davvero niente.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Marina: mi fa piacere che sia piaciuto a te e anche a tuo figlio, segno che questo libro è davvero universale, chissà se rileggendolo ti ritroverai, le riletture sono sempre un’esperienza diversa (almeno per me é accaduto).

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Lo lessi moltissimi anni fa, ma non mi lasciò quasi nulla, forse non era il momento e ora lo apprezzerei senz'altro di più. Chissà che non lo riprenda prima o poi. Il titolo è comunque magnifico, degno di essere annoverato tra i titoli più belli per i romanzi.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Cristina: è un bellissimo titolo, c’è tutta una storia già nel titolo. Penso che oggi potresti apprezzare di più questa lettura, a me è successo con alcuni romanzi, perché a vent’anni non avevo piena consapevolezza di alcune cose che ho capito meglio con il passare degli anni.

Barbara Businaro ha detto...

Forse l'ho letto al biennio delle superiori, era uno dei titoli in lista della professoressa di Italiano. Ma non lo ricordo affatto, probabilmente anche se l'ho letto non era l'età giusta, manca l'esperienza per poterlo comprendere. Sono andata a vedermi anche il trailer del film, che sembra però puntare molto più sulla questione sentimentale che su quella politica. Non so se adesso lo leggerei, in questo periodo proprio no, magari tra qualche anno.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Barbara: credo sia un libro difficile, però dipende dallo spirito che si sta vivendo, io alle superiori ho letto dei libri tostissimi, ma erano nelle mie corde in quel momento. La questione sentimentale nel romanzo è importante, ma viene sviscerata dai vari personaggi, ognuno vive l’amore con sofferenza ma ognuno a suo modo. In questi primi mesi del 2023 vissuti con molta insofferenza alla lettura, è stato forse l’unico romanzo che mi ha davvero appassionato, finora.