lunedì 10 luglio 2023

Le abitudini e la coperta di Linus

 

L’abitudine a cui non poniamo resistenza diventa necessità. Sant’Agostino.



Ogni Natale non riesco a non guardare il film “una poltrona per due” me lo guardo sul divano dopo aver cenato con tutta la famiglia e siamo in attesa della mezzanotte, magari dopo che i bambini hanno aperto i regali e siamo lì insonnoliti in attesa di poter chiudere la giornata. Pur conoscendo il film a memoria me lo guardo per l’ennesima volta, mi riporta a un atmosfera lontana quando il mondo sembrava più semplice, o forse è solo l’illusione data dal ricordo.

Ci sono abitudini rassicuranti a cui non sappiamo rinunciare, é una piccola riflessione che ogni tanto mi viene quando penso ad abitudini che si sono radicate nel tempo in alcune situazioni. Per esempio una volta quando arrivavo in ufficio amavo prendere il caffè al bar con alcune colleghe, quando i ritmi erano più affrontabili 

Le abitudini sono la nostra coperta di Linus ed è forse per questo che finiscono per piacerci sempre le stesse cose, riguardiamo le stesse serie tv, rileggiamo gli stessi libri, compriamo gli stessi vestiti. Per le serie tv per esempio ho cominciato a guardare una serie che mi ricorda tanto X-Files che tanto avevo amato negli anni novanta, beh lì c’era il protagonista interpretato da David Ducovny che mi solleticava gli ormoni, ma c’era anche la struttura della storia con i suoi misteri che mi piaceva moltissimo. Ho  scoperto di recente una serie su Prime che si chiama Fringe ed è molto simile a X-file, é incentrata su misteri inspiegabili e orripilanti su cui indaga l’agente Olivia Dunham che ha creato una squadra, dedicata allo studio di fenomeni paranormali, quali controllo della mente, teletrasporto, proiezione astrale, mutazioni genetiche e cose analoghe, composta da uno scienziato molto originale Walter Bishop e suo figlio Peter. Vi riporto la descrizione di Wikipedia.

Fringe è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2008 al 2013.

Ideata da J.J. Abrams, Alex Kurtzman e Roberto Orci, è una serie di fantascienza che segue le vicende della divisione Fringe dell'FBI di Boston, in Massachusetts, e che opera sotto la supervisione del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti. La squadra si occupa delle indagini legate alla cosiddetta scienza di confine, ovvero la fringe science


Altra serie che sto vedendo in questo periodo è il seguito di Sex and The city, ve lo ricordate? quattro amiche di New York giovani, belle e affermate nel lavoro vivono esperienze sessuali in piena libertà ma sotto sotto anche loro cercano l’amore vero. Questa serie degli anni novanta ebbe un successo strepitoso perché delle donne parlavano di sesso liberamente come gli uomini. Ecco la descrizione di Wikipedia 

Sex and the City è una serie televisiva statunitense, trasmessa originariamente dal canale HBO dal 1998 al 2004.

Carrie Bradshaw, Miranda Hobbes, Charlotte York e Samantha Jones, quattro donne legate da una profondissima amicizia, percorrono sullo sfondo dell'isola di Manhattan la loro vita da single sessualmente attive, alla volta del nuovo millennio. Il telefilm è diventato famoso per le scene ambientate in bar chic, ristoranti lussuosi o club esclusivi, per l'importanza affidata alla moda e per aver mostrato apertamente scene di sesso in un telefilm.

Insomma dopo Sex and The city, prima serie con le nostre quattro amiche tra i trenta e i quaranta, arriva la serie sequel And just like that? con le nostre amiche (che ora sono tre) ultra cinquantenni. Ho cominciato a guardare la prima puntata con scetticismo e invece sono stata catturata dalle nuove avventure, del resto appartengo anch’io a quella fascia di età e, pur considerando al top la prima serie, non posso fare a meno di seguire la seconda con curiosità. 

In questo periodo alterno la visione di Fringe e di Sex and The city sequel, mi distraggono dalla realtà. Ed è così che mi sono chiesta: ma perché finisco con guardare le stesse cose? Siamo fatti in un certo modo e quando ritroviamo qualcosa in cui ci riconosciamo finiamo per essere catturati, è la coperta di Linus che ci da sicurezza. Così percorriamo le stesse strade oppure andiamo negli stessi luoghi, quando cambiamo quartiere ci ricostruiamo le stesse routine quotidiane perché abbiamo bisogno delle nostre piccole rassicuranti abitudini. 

Ricordo che quando ho cambiato casa, ormai parecchi anni fa, ho ricreato la stessa disposizione di mobili della casa precedente, almeno per quello che il nuovo spazio (casa più piccola) mi consentiva, eliminando solo quello che nell’appartamento precedente proprio non mi piaceva. 

Anche con i vestiti mi ritrovo sempre a comprare le stesse cose, perché sono attratta dalle stesse caratteristiche che un indumento deve avere per me, ogni volta che mi lascio tentare dalla novità finisco con non indossarlo. Una volta - non avevo ancora fatto il cambio dell’armadio estivo - mi trovai in un negozio con una mia amica maniaca dello shopping e comprai una maglietta di cotone color jeans, non costava molto e mi sembrava molto fresca. Quando ho fatto il cambio dell’armadio ho ritrovato una maglietta molto simile ed era proprio uno di quei capi estivi che metto sempre perché in estate sono facili da abbinare, sono capi freschi e altre motivazioni personali, come il fatto che mi piace l’azzurro; ebbene nel momento dell’acquisto non ricordavo di avere quel capo, ma sono stata attratta da quella maglietta. Inutile dire che oggi che vivo una fase minimalista e cerco di evitare di riempirmi l’armadio di roba superflua, prima di comprare qualcosa cerco di “ricordare” quello che possiedo già, é meglio prima fare mente locale su quello che si ha già. Ogni volta che ci rifletto finisco per non comprare nulla, oppure compro quello che davvero mi manca ma - soprattutto - che davvero mi serve.

Spesso siamo inconsapevoli di quanto siamo legati ad alcune abitudini, per esempio quando il mio solito bar dove prendevo il caffè tutte le mattine andando al lavoro ha chiuso oltre un mese per ristrutturazione,  mi sono sentita un po’ persa, perché ogni mattina ci passavo davanti e mi fermavo per prendere il caffè e comprare il mio pranzo, era il mio rito prima di andare al lavoro. In quel mese non ho trovato un bar alternativo, mi portavo il pranzo da casa e saltavo il caffè, mi sembrava che mi mancasse qualcosa, niente di insormontabile vero, però mi mancava quel piccolo rito mattutino. 

E voi avete delle abitudini a cui siete legati in modo particolare?


Fonti immagini: Pexels 

Fonti testi: Wikipedia 


21 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Le abitudini sono una convenzione immancabile e riguardano infinite sfaccettature di vita. Il blog diventa abitudine, tenere per mano mia moglie, guardare il Milan tifando misuratamente. Per le visioni invece tendo ad evolvermi, pur rimanendo affezionato ai thriller ed alla fantascienza del tipo "viaggi nel tempo", e anche le letture non sfuggono a gusti e abitudini consolidate. Direi tutto quello che ci ricorda la più vaga confort zone val la pena di essere menzionato. Non ultimo cucinarci i nostri piatti preferiti. Slurp.

Caterina ha detto...

Sicuramente ho delle abitudini a cui sono legata, ad esempio sono anni che mangio sempre gli stessi biscotti, che compro sempre gli stessi modelli di scarpe perché mi fanno stare più comoda. Però mi piace anche variare, devo confessare che la troppa abitudine mi irrita, a volte sento il bisogno urgente di cambiare per non sentirmi frustrata. Ho cambiato tante cose, per esempio prima indossavo sempre i pantaloni, ora li ho eliminati, d’estate solo gonne e vestitini, d’inverno i leggins, ma potrei farti un mare di esempi. Ci sono delle cose a cui sono affezionata e che continuo a fare, ma ho bisogno anche di cambiare.

Ariano Geta ha detto...

Le abitudine sono da un lato rassicuranti, ma dall'altro credo che siano proprio un'espressione più profonda del nostro essere. A volte ho provato a essere "diverso" da quel che sono, ma la cosa è durata poco perché alla fine noi siamo ciò che siamo (e non sempre riusciamo a diventare ciò che vorremmo essere) pertanto una certa abitudine che si ripete nel tempo esprime anche ciò di cui abbiamo realmente bisogno.
Nel mio caso, posso dire che alla mia veneranza età ancora guardo i cartoni animati (non solo quelli, eh!) Non è perché non voglio crescere o cose del genere, è semplicemente perché mi rilassano. É un'abitudine che in qualche modo è legata a un aspetto mio modo di essere che non è cambiato sin da quando ero bambino. Su altre cose sono profondamente cambiato, su questa no e l'abitudine lo esprime.

Andrea Cabassi ha detto...

Cerco di mantenere le abitudini che giudico "buone" e di sbarazzarmi di quelle "cattive", e quando dico che cerco di farlo non intendo che mi riesce benissimo ;-)

Cristina M. Cavaliere ha detto...

La mia abitudine principale è la mia casa, da cui non ho traslocato ormai da parecchi anni. Ovviamente non c'è mai stata una necessità di spostarmi, ma farei molta fatica ad andare altrove, perché gli spazi che abbiamo sono congeniali per una famiglia di tre persone. E poi dal mio studio si gode la vista delle montagne, e degli spettacolari tramonti estivi. Per il resto mi piace prendere il caffè a metà mattina, sia quando ero in ufficio sia da quando lavoro in casa.
Per quanto riguarda le serie tv o i film, invece, mi piace variare oppure recuperare vecchi film che non ho visto. Ora ho iniziato a vedere Trenta Denari, una serie tv spagnola incentrata sui trenta denari che Giuda ottenne per tradire Gesù. L'ambientazione si sposta tra un piccolo paese nei dintorni di Segovia, in cui ne succedono di tutti i colori, Gerusalemme e il Vaticano.

Enrica Masino ha detto...

Ciao, come stai? Perdona la mia assenza sul tuo blog, è stato un periodo intenso e sono stata un po' assente dalla blogosfera. Questo post sulle abitudini mi è piaciuto davvero tantissimo. Anche io, come penso un po' tutti, ha le mie e mi sento un po' persa se per qualche motivo devo rinunciare. Ad esempio amo prendere il caffè al bar e a seconda se sono con mio padre o mia madre sempre nei soliti posti. Se devo rinunciare non è una tragedia ma è comunque qualcosa di cui sento la mancanza, ovvero la mancanza della possibilità di godere di una delle poche certezze quotidiane❤️❤️

Marina ha detto...

Anch'io sono abbastanza abitudinaria; gli abiti che indosso mi rappresentano, la mia routine mattutina non subisce quasi mai cambiamenti, però una scelta di rottura con le abitudini l'ho fatta di recente: ho comprato un occhiale da vista che mai avrei osato indossare. Di solito, scelgo sempre modelli simili, cambia il colore, ma la forma è più o meno quella. Perché mi sono sempre vista con quel tipo di lenti; invece l'ultima volta, commesso e marito mi hanno spinta vero una montatura diversa dalle solite e mi hanno convinta che mi stesse bene (è bastata la frase: "ti ringiovanisce!"): per qualche giorno stentavo a riconoscermi allo specchio, però in effetti i nuovi occhiali sono belli e mi stanno bene. Le abitudini, talvolta, sono così noiosamente vincolanti!

Giulia Lu Mancini ha detto...

@FrancoBattaglia: i piatti preferiti (io più che cucinarli li mangio) sono una bellissima abitudine, direi che sono molto gratificanti, quasi il sale della vita. Poi c’è la parte spirituale, le abitudini legate agli affetti (tenere per mano tua moglie) sono sempre al primo posto.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Caterina: ci sono abitudini importanti che tendiamo a non cambiare, ma ovviamente quando sentiamo il bisogno insopprimibile di cambiare bisogna seguire l’onda, perché in quel caso è per il nostro benessere.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Ariano: riguardo ai cartoni animati sei in buona compagnia, io conservo una incredibile attrazione per i film di animazione Disney, non so perché ma riescono sempre a incantarmi, i miei preferiti sono Il re leone, Alla ricerca di Nemo, La bella e la bestia, mentre non riesco a guardare Bambi, la morte della madre mi distrugge…credo esprimano il bambino che è in noi, con le stesse gioie e le stesse paure. Hai ragione le abitudini esprimono la nostra vera essenza è quello che ci fa star bene.

Luz ha detto...

Hai proprio ragione, le abitudini sono qualcosa di rassicurante, assomigliano alla coperta di Linus. Anch'io ho delle abitudini fisse, direi dei rituali. È il motivo per cui preferisco l'autunno, quel ricominciare la routine dopo due mesi netti di stacco, piena di buoni propositi ed energie. È necessario che un insegnante abbia le energie giuste per ricominciare. Da settembre ricomincia una routine nella quale non c'è niente se non pochissimo di monotono. Tendo a fare le stesse cose ogni giorno, complice la stanchezza al ritorno a casa quando si lavora dalla prima alla sesta ora e poi attende un pomeriggio di ulteriori impegni, mi ritaglio dei momenti coccola, un pasto lento, un riposino sotto il plaid, una ventina di pagine dal libro che sto leggendo. Abbiamo bisogno di questi momenti, rassicurano e vivificano.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@AndreaCabassi: anche io vorrei eliminare le abitudini cattive, ma non ci riesco quasi mai, l’unica brutta abitudine che ho debellato è il fumo, ma ne restano tante altre 😀

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Cristina: anch’io sono molto legata alla casa in cui vivo adesso, forse perché è la prima casa di mia proprietà ed è quella in cui ho vissuto una rinascita dopo il mio divorzio e un nuovo amore. Mi attira molto la serie Trenta denari, mi sembra molto intrigante…

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Enrica: ciao Enrica, ben ritrovata, non preoccuparti per l’assenza, del resto sono anch’io un po’ latitante…
Sono contenta che il post ti sia piaciuto, é vero le abitudini sono un po’ la nostra essenza, ancora di più se le condividiamo con le persone care.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Marina: ma sai che anch’io ho cambiato gli occhiali di recente, la mia é stata una scelta più radicale, prima usavo le lenti a contatto e gli occhiali solo in casa, ora con la nuova montatura (e le lenti fotocromatiche) uso sempre gli occhiali, questo cambio di abitudine mi ha alleggerito della pesantezza di dover mettere le lenti a contatto tutti i giorni. Ogni tanto cambiare fa bene…

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Luz: certe routine sono rassicuranti concordo, ma non sempre riesco a fare quello che voglio, per esempio mi piacerebbe vivere di più l’estate ma dopo il lavoro finisco per cadere in catalessi sul divano con l’aria condizionata accesa, sarà per questo che mi sono affezionata alle serie tv

Sandra ha detto...

Sì, sono una persona abitudinaria. Soprattutto lo sono con i luoghi, i miei posti preferiti sono una vera coperta di Linus, non si rischiano imprevisti.
Ma oggi è molto di moda il mood di uscire dalla zona comfort per essere felici, perché è lì oltre l'ostacolo che si celano le cose belle. Direi NI, nel senso vero, ma senza strafare: l'escursione in barca per vedere le balene nell'Artico, eh che figata, per me è un grande no, troppo oltre. E infatti di 10 ore di navigazione dopo una sola, scusate, ma tutti stavano vomitando e avendo molto freddo, e molti si chiedevano chi gliel'avesse fatto fare. Però hanno visto le balene che io solo negli acquari. L'esperienza è di mia sorella che si irrita perché vdo sempre in vacanza negli stessi posti, a parte che non è vero, ma a me sta bene così. Tante abitudini e ogni tanto qualche novità. Sull'abbigliamento invece ho cambiato parecchio gusto, da qualche anno amo i vestiti che a lungo non ho portato. Adesso ne ho tantissimi.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Sandra: é proprio vero che spesso le gemelle sono uguali nel fisico ma diverse nel carattere 😀 io trovo rassicurante tornare negli stessi posti per le vacanze, pensa che ormai sono tornata nell’isola d’Elba non so quante volte, ma poi ogni tanto cambio anch’io perché no. Devo dire che per diversi anni ho veramente viaggiato parecchio anche all’estero, ma negli ultimi anni mi piace anche non spostarmi troppo, del resto l’Italia è il paese più bello del mondo…andare a vedere le balene in artico anche no, detto tra noi soffro il mal di mare e le navi preferisco guardarle da lontano, le spedizioni al polo nord le lascio agli esploratori.
Sull’abbigliamento ho avuto anch’io dei cambiamenti, ormai prediligo sempre più i capi comodi e sportivi.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Barbara: Fringe l’ho scoperta per caso guardando la tv digitale WB poi l’ho cercato su Prime, ormai sono alla quarta stagione e arriverò fino alla fine, anche a me piace molto Joshua Jackson, credo sia fondamentale per la serie. Il seguito di Sex and The city lo guardo perché impegna poco, per il fatto che dura circa 40 minuti una volta a settimana, peccato che non ci sia Samantha, ma pazienza.
Non conosco Supercar proverò a documentarmi sono curiosa. Sui viaggi ti auguro di cambiare posto ancora a lungo, finché ne avrai voglia e ti farà star bene, io per anni ho viaggiato molto, poi ho cominciato ad affezionarmi ai posti, magari è sintomo di ehm…vecchiaia…(ma parlo solo per me eh). In ogni caso ogni abitudine (anche quella di cambiare) è importante purché faccia star bene che è la cosa più importante 😀

Elena ha detto...

Che bel racconto delle tue abitudini. Rispondo volentieri alla tua domanda e mi accorgo che al contrario di te e della maggior parte delle tue lettrici/lettori, io devo essere allergica alle abitudini, perlomeno non mantengo le stesse così a lungo come fai tu. Al contrario ho bisogno di introdurre spesso cambiamenti e difficilmente rivedo lo stesso film o la stessa serie due volte. Quando accade (per esempio con Matrix o il Nome della Rosa - si, lo so, sono maniaca di Eco) accade perché sono un po' come i bambini: mi piace sapere già come va a finire la storia e godermi tratti e immagini che alla ricerca di una comprensione spesso mi sfuggono.
Insomma, se non abitudine almeno rassicurazione sì.
In questo periodo sono anche io golosa di serie: sto vedendo Black Out su Prime, fantascienza ma molto ben fatto, e ho appena finito Il Grifone e Ragazze elettriche.
Fringe l'ho visto anni fa, carino (il padre matto moolto divertente), conosci Heroes?
Anche questa piuttosto vecchiotta, una versione simile ai supereroi della Marvel che mi ha rapito anni fa e che... ops! Ho rivisto di recente!
Alla fine sono anche io caduta nella morsa dell'abitudine? :)

PS: non so come sia stato possibile ma non avevo mai colto la presenza nella tua vita di bambini. La scena con cui cominci questo racconto è dolcissima.
I vostri sono sicuramente degli splendidi natali...
Buona estate cara Giulia

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Elena: i bambini, in modo un po’ trasversale, ci sono nella mia vita, sono i figli di mia nipote, due piccoli di 6 e 7 anni circa, e poi i miei nipoti ormai grandi ora (figli di mia sorella) sono quasi dei figli, insomma.
Riguardo alle abitudini, diciamo che scelgo quelle che mi fanno star bene e le coltivo finché mi fanno piacere, ma sono pronta a cambiarle se occorre. Credo che sia così un po’ per tutti chi più chi meno.
Black out non conosco la serie, ma dopo vado a cercarla su prime, così quando finisco Fringe chissà. Heroes lo vedevo quando lo davano su Italia Uno, solo che ogni tanto mi addormentavo tra una pubblicità è un’altra oppure mi cambiavano la programmazione e me lo perdevo, che dire la fortuna delle piattaforme a pagamento la fa certa tv…infatti anch’io ormai ho ceduto all’abbonamento Prime e NOW…