domenica 3 febbraio 2019

Intervista a Maria Teresa Steri su Tra l'ombra e l'anima


Oggi ospito sul mio blog la bravissima autrice Maria Teresa Steri a proposito del suo ultimo romanzo di cui ho già parlato nel mio blog  Tra l'ombra e l'anima

Eccovi alcune indicazioni sul romanzo e sulla trama

TRA L'OMBRA E L'ANIMA 
Autore Maria Teresa Steri 
Data di pubblicazione 9 gennaio 2019
Genere thriller psicologico-paranormale
Pagine 370

TRAMA 
Da due anni la mia vita non è più la stessa. Visioni e memorie di eventi mai vissuti mi costringono a rintanarmi in casa. L’ossessione per un uomo sconosciuto – da me battezzato “il Visitatore” – minaccia il mio matrimonio. Né mio marito né il terapista al quale mi sono rivolta sono disposti a credermi. Solo Alba, una donna incontrata su Internet, sembra in grado di darmi delle risposte. Mi ha convinta che i miei strani ricordi appartengono a una vita precedente e che il Visitatore è un uomo in carne e ossa. Ora però Alba è morta, forse assassinata da una misteriosa associazione, e io sono rimasta da sola a cercare l’uomo delle mie visioni. Ma la rete di segreti che circondava Alba si sta stringendo pericolosamente intorno a me. E affrontare il passato che ho dimenticato è come gettare uno sguardo in un pozzo oscuro e senza fondo.

Le anime con un legame antiche si rincontrano sempre.

Benvenuta Maria Teresa ti ringrazio per avermi concesso questo spazio di approfondimento sul tuo ultimo romanzo Tra l’ombra e l’anima, grazie anche per avermelo fatto leggere in anteprima. Come sai questa storia mi ha conquistata e devo dire che ha allietato le mie vacanze di Natale.

Grazie, Giulia! Sono molto contenta di essere tua ospite e ti ringrazio molto per questa chiacchierata.

Ed ecco le domande

1.    Il tuo romanzo è una versione completamente rivisitata della prima edizione intitolata I custodi del destino risalente a dieci anni fa. Vuoi raccontarci come è nata l’idea di questa trama?

La prima scintilla è nata dalle mie letture sulla reincarnazione, molti anni fa. Mi sono chiesta come potrebbe cambiare la vita di una persona se cominciasse ad avere dei ricordi di una vita precedente, senza avere mai avuto nessun altro segno di aver già vissuto un’altra esistenza, senza aver mai neppure pensato a una possibilità simile. Ho pensato che potesse essere molto sconvolgente. Inoltre, mi sono sempre chiesta: se abbiamo già vissuto altre esistenze, quanto dei legami allacciati in quell’occasione permangono? È possibile addirittura “riconoscersi”? Da qui la fantasia si è scatenata!

2.    Quando ho letto la sinossi in prima persona e i versi di Pablo Neruda che ti hanno ispirato il nuovo titolo sono rimasta folgorata. Mi piace molto anche la copertina che trovo davvero suggestiva e accattivante, ti va di raccontarci come l’hai ideata?

Di solito impiego tantissimo tempo sia per decidere il titolo di un romanzo, sia per creare la copertina. In questo caso, invece è stato un processo molto rapido per entrambi. Forse perché avevo già le idee chiare, in fondo si tratta di un romanzo che ha alle spalle già una pubblicazione e un lungo processo di revisione. Fatto è che il titolo mi è davvero caduto dal cielo, mentre per la copertina ho subito visualizzato una donna dall’aspetto un po’ spettrale sullo sfondo di uno squarcio di Roma. L’intento era di dare al lettore subito l’idea di una storia in bilico tra realtà e visione.


Eccoci al libro e ai personaggi.

3.    La protagonista Alessandra all’improvviso comincia ad avere delle strane sensazioni “dei momenti di forte disagio e una tristezza immensa, quasi fisica. A cui si aggiungono degli episodi di blackout, piccole perdite di memoria”. Quanto è stato difficile addentrarti in queste sensazioni per raccontarle così bene? 

Non è stato facile, lo ammetto. È un aspetto su cui ho lavorato molto quando ho ripreso in mano la prima versione del romanzo, perché mi sembrava importante riuscire a trasmettere con immediatezza sensazioni che di certo non ci troviamo a vivere nella vita di ogni giorno. Per fortuna (o per sfortuna, a volte) sono molto empatica e quindi riesco a immedesimarmi facilmente nei miei personaggi e in ciò che provano. E così è iniziato un processo di identificazione che non mi ha abbandonato fino alla fine del romanzo. Per il resto mi è stato d’aiuto anche fare delle ricerche in campo psicologico. La documentazione è sempre parte essenziale della scrittura per me, anche riguardo piccole cose.

4.    Il tema della reincarnazione è piuttosto controverso, quando hai iniziato a scrivere questo romanzo, hai avuto qualche remora o tentennamento?

Sì, molti tentennamenti. Quando ho scritto la prima versione dieci anni fa mi è servito un gran coraggio per spedirla agli editori e poi darla in pasto ai lettori. Avevo una terribile paura di essere giudicata male o che i lettori potessero guardare storto un romanzo che parlava di reincarnazione. Per fortuna è andata molto bene da questo punto di vista, ci sono stati lettori che mi hanno confessato di non credere in questo genere di cose, ma di aver trovato la mia storia “molto convincente”.

5.    Quando ero ragazzina ho seguito con tanta passione lo sceneggiato della rai che trattava questo tema, Ritratto di donna velata, ricordo che tenne incollato alla tv le famiglie italiane, lo hai visto? Ti ha in qualche modo ispirato?

Sai che non l’ho mai visto? Dovrò rimediare! Però ricordo molto bene un altro sceneggiato dell’epoca, L’amaro caso della Baronessa di Carini. Anche quello tratteggiava il tema della reincarnazione. E in effetti avevo trovato molto affascinante l’ipotesi di una coppia di amanti che si ritrovava dopo secoli. Molto intrigante come storia, anche se inquietante come risvolti.

6.    “Non posso più vivere in reclusione, riempiendo di menzogne chi mi sta accanto, coltivando un amore segreto e impalpabile, portandomi dietro i fantasmi di un passato ignoto” In questo passaggio abbiamo la percezione che Alessandra sia mossa anche da una forma di innamoramento, una forma di passione travolgente, vuoi parlarne?

Come accennavo all’inizio, al centro di questa storia c’è il rapporto ambivalente e tormentato che la protagonista ha con un uomo conosciuto e amato nella vita precedente. Questa persona piomba nella sua vita all’improvviso, all’inizio in una forma “spettrale”, incorporea, poi concreta. Alessandra tenta di opporsi alle sensazioni che sente affiorare dentro di sé, ma l’effetto è così potente che si troverà inevitabilmente a fare i conti con questo amore. E sarà proprio questa passione così lontana dall’ordinario la scintilla per partire verso l’ignoto, alla ricerca di un passato dimenticato.

7.    Ci sono alcune considerazioni della protagonista che ho amato molto e mi hanno fatto riflettere “Cos’è la normalità? Per me era un matrimonio solido, una professione appagante, la serenità e la salute. Ma la verità è che siamo più fragili di quanto ci piace credere. Basta un nonnulla a rompere il precario equilibrio su cui poggia la nostra esistenza” Qui si avverte molto il senso dell’ineluttabilità della vita, una sorta di destino che non possiamo controllare. È così?

Sì, la frase che hai citato racchiude un mio modo di vedere la vita. Credo che non tutto sia controllabile, anche se ci piace crederlo. Possiamo sforzarci di rendere solide le nostre esistenze, pilotare i fatti grazie a una forte volontà, ma spesso l’ignoto ci attende dietro l’angolo, nel bene o nel male. La normalità spesso è illusoria. Del resto quello dell’irrequietezza esistenziale è un tema a me caro, infatti lo si ritrova anche nel mio romanzo “Come un dio immortale”.

8.    Ci sono anche dei personaggi minori che sdrammatizzano la vicenda con la loro simpatia, perché sono un po’ strambi, ma senza dubbio divertenti, ce ne vuoi parlare?

Sono personaggi che io ho amato molto e mi sono divertita a tratteggiare. Li avevo inseriti per sdrammatizzare un po’ l’atmosfera noir della storia, ma spesso si sono imposti nelle scene! Diciamo che li ho creati mescolando insieme alcune caratteristiche di persone che ho incontrato realmente nella mia vita. Persone molto sui generis!


9.    Nel tuo romanzo si parla di una misteriosa associazione che sembra avere enormi poteri e numerose infiltrazioni nella società, a me ha ricordato parecchio una setta o, comunque, una società segreta che gestisce potere e ricchezza per i suoi affiliati. È corretta la mia percezione?

Corretta, senza dubbio. La Ruota ha tutte le caratteristiche per rientrare in una società segreta. Di fatto non cercano di attrarre seguaci, ma anzi sono piuttosto chiusi nel loro mondo, tanto che i nuovi affiliati vengono accuratamente selezionati. Ovviamente ci sono società di questo tipo che non fanno nessun danno, in questo caso invece i risvolti negativi ci sono, anche se non visibili di primo acchito.

10.     Alessandra, nel tentativo di arginare le sue ossessioni, vive in reclusione, soffrendo di una forma di agorafobia che la costringe a restare chiusa in casa, in una specie di comoda prigione perché è il solo luogo in cui si sente protetta. Tuttavia, dopo due anni, sente insopprimibile il bisogno di affrontare le sue paure per andare alla fonte delle sue visioni e a caccia di risposte. C’è un equilibrio tra la paura di uscire dal proprio guscio rassicurante e il bisogno di cambiare e riappropriarsi della propria esistenza. Succede anche nella vita in generale di voler uscire da determinate situazioni ed essere bloccati dalla paura. Cosa ne pensi?

Hai ragione, succede spesso proprio così. È accaduto anche a me, in un altro ambito. Vivevo in una situazione molto pesante, che mi faceva star male giorno dopo giorno, eppure non trovavo il coraggio per dire basta, terrorizzata all’idea di ritrovarmi alle prese con l’ignoto. Dal di fuori è difficile da capire, si crede che sia assurdo non liberarsi di certe catene, eppure a volte ciò che non si conosce è un forte deterrente al cambiamento. Nel romanzo, è l’amica Alba a dire: “Sai come dicono gli inglesi, Alessandra? Better the devil you know, è meglio il diavolo che conosci”.

11.    Nel romanzo c’è un punto in cui Alessandra viene messa in guardia su quanto può essere difficile affrontare la verità di una vita precedente. “Spesso è come sollevare il coperchio di un pozzo buio e profondo. È imprevedibile, infido, spesso dalle conseguenze letali”. Affrontare la verità, che riguardi una vita precedente o, semplicemente se stessi, quanto può essere difficile?

Venire in contatto con ciò che non sappiamo di noi stessi può avere un effetto scioccante. Questo è vero anche per la vita ordinaria, quando in determinate situazioni si scopre che siamo capaci di azioni che non ci saremmo mai aspettati. Ci si conosce già poco normalmente, figuriamoci poi se si tratta di un’altra vita...

12.     Se dovessi invitare i lettori a leggere il tuo romanzo che argomentazioni useresti, ti viene in mente uno slogan particolare?

Tempo fa avevo pensato a questo: “Una donna in bilico tra due vite. E tra due uomini”.

Siamo arrivati alla fine dell’intervista, spero di aver incuriosito i lettori invogliandoli a leggere il tuo bellissimo libro, però ho un’ultima curiosità su quello che vorresti scrivere in futuro. Sei già al lavoro con un nuovo romanzo? Hai già delle idee?

Ho iniziato da poco una nuova storia, un noir psicologico senza aspetti paranormali. Una piccola sfida perché finora mi sono dedicata quasi sempre a romanzi con elementi sovrannaturali. Ma avevo voglia di cambiare un pochino provando a scrivere una trama di un genere che leggo sempre volentieri. Vedremo dove mi condurrà l’ispirazione.
Concludo ringraziandoti ancora per questa bella intervista!

Ringrazio di cuore Maria Teresa Steri per l'opportunità che mi ha dato di ospitarla qui sul blog, per la sua disponibilità e la grande passione che mette nei suoi lavori.
Vi lascio il link Amazon dove potrete trovare Tra l’ombra e l’anima, in eBook e cartaceo, e non dimenticate di seguirla sul suo blog Anima di carta.




25 commenti:

Nadia Banaudi ha detto...

Bellissimo approfondimento Brava Giulia e brava Maria Teresa, un duetto davvero ben riuscito sull'ennesimo libro intrigante della scuderia di Maria Teresa. Scoprire i dietro le quinte è sempre un valore aggiunto dopo aver apprezzato una così bella lettura.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Nadia, mi fa piacere che l'intervista ti sia piaciuta, pensa che è la mia prima intervista fatta a un'autrice. Ho scoperto che non è facile porre le domande giuste, ci ho messo un po' a buttarle giù. È stata una bella esperienza però e mi sono tolta alcune curiosità su un romanzo davvero bello e avvincente.

Elena ha detto...

Una bella intervista Giulia che mette in luce le caratteristiche di Maria Teresa, come autrice e come persona. Ormai la seguo da tempo e devo dire che mi lascia sempre l'impressione di una donna che approfondisce ogni cosa, dai lati più accessibili dell'animo umano a quelli più ostici e se vuoi pericolosi. E' proprio questo coraggio di aprlare di cose non comuni che mi affascina. Secondo me dovrebbe diventare una sorta di icona spirituale.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Elena, mi è piaciuto molto poter fare queste domande svelando alcune curiosità che avevo. Concordo Maria Teresa è una bravissima autrice e approfondisce moltissimo gli argomenti che tratta nei suoi romanzi, questo traspare chiaramente e il lettore lo sente.

Grazia Gironella ha detto...

Mentre mi accingo a leggere Tra l'ombra e l'anima, sono molto curiosa di sapere di più della nuova storia di Maria Teresa. Il cambiamento è un motore potente! Grazie a entrambe per la bella intervista. :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie a te di aver apprezzato, sono sicura che questi approfondimenti abbiano stuzzicato la voglia di leggere il romanzo di Maria Teresa, buona lettura allora :)

Ariano Geta ha detto...

In realtà per motivi di "vicinanza blogghistica" già conosco Maria Teresa (senza contare l'intervistatrice ;-) comunque è sempre interessante leggere queste interviste in cui ci si può raccontare e parlare delle proprie opere in modo più informale.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Il bello delle interviste è che si possono scoprire tanti retroscena dei romanzi ed è sempre molto interessante, credo sia gratificante anche per l'autore poterne parlare. Lo dico perché sono stata intervistata da poco anch'io ;)

Calogero ha detto...

Ultimamente scopro un'intervistatrice di livello dietro l'altra. Ho quasi voglia di farmi intervistare, Giulia (o di intervistarti, in alternativa) :)
Da autore (alla primissima esperienza) del genere Sci-Fi mi sento vicino a Maria Teresa: abbiamo entrambi scelto di cimentarci con generi letterari che, a sicuro torto, suscitano ancora perplessità e diffidenza in quei lettori che giudicano a priori o si contentano di farsi un'opinione basata sulle dicerie.
Complimenti a entrambe dunque.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Calogero, sono felice che l'intervista ti sia piaciuta, per me è stata una bella esperienza e ho avuto la possibilità di approfondire alcuni aspetti del bel romanzo di Maria Teresa che ho avuto il piacere di leggere anche nella prima versione.

Maria Teresa Steri ha detto...

Grazie Nadia! E' sempre un piacere approfondire con lettrici attente come Giulia ^_^

Maria Teresa Steri ha detto...

Ma grazie a entrambe, troppo buone! Elena ha ragione sul fatto che mi piace approfondire anche i lati più nascosti degli esseri umani, è un aspetto di cui ho preso coscienza solo di recente. Bisogna seguire la propria vena creativa, non c'è niente da fare ^_^

Maria Teresa Steri ha detto...

Grazie per la tua curiosità, Grazia ^_^

Maria Teresa Steri ha detto...

Grazie Ariano! Io scopro sempre aspetti sconosciuti sia nelle interviste che leggo che in quelle che mi ritrovo a fare, per rispondere a domande o farle io stessa. Penso non ci sia modo più divertente per approfondire qualcosa ^_^

Maria Teresa Steri ha detto...

Grazie, Calogero! Speriamo di intervistare anche te un giorno o l'altro, sono più che certa che ne hai di cose da raccontare :)

Maria Teresa Steri ha detto...

@Giulia vorrei ringraziarti ancora per questo scambio, ne sono veramente felice! E sapere che è stata anche la tua prima intervista mi onora ancora di più <3

Nadia Banaudi ha detto...

Per essere la tua prima intervista, Giulia, è stato un battesimo di fuoco questo. Hai scelto un vero pezzo da 90 e te la sei cavata egregiamente

Calogero ha detto...

@Maria Teresa: Mai dire mai... ;)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Nadia! Però il merito è anche di Maria Teresa che ha stuzzicato la mia curiosità 😉

Giulia Lu Mancini ha detto...

Per me è stato un grande piacere, hai tirato fuori la mia vena giornalistica!

Luz ha detto...

Ma wow, bellissima intervista.
Hai una certa innata attitudine, Giulia. Domande e risposte sono tutte molto interessanti. Brave!
Sto via via raccogliendo indizi per darmi poi alla lettura del romanzo di Maria Teresa. :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ti ringrazio molto Luz! Ovviamente ti consiglio la lettura del romanzo di Maria Teresa, mi ha davvero catturato, nonostante avessi letto la prima edizione, mi è sembrato di leggere un romanzo completamente diverso.

Barbara Businaro ha detto...

Arrivo solo ora, ma intervista interessante. Bella la frase che avevi pensato Maria Teresa, “Una donna in bilico tra due vite. E tra due uomini”. Non l'hai usata per un'immagine pubblicitaria? Dovresti! ;)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ben trovata Barbara, sono contenta che l'intervista ti sia piaciuta! Concordo sulla frase di Maria Teresa, potrebbe trovare il modo di sfruttarla.

Maria Teresa Steri ha detto...

Grazie Barbara! Ci leggiamo nel pensiero, perché ho fatto giusto oggi alcune modifiche alla descrizione del libro, aggiungendo tra l'altro quella frase! Quindi sono davvero contenta che ti sia piaciuta ^_^