sabato 29 novembre 2014

Generi letterari

Un errore in cui può cadere chi scrive è quello di non leggere.
Io per fortuna ho sempre voglia di leggere, quasi solo per il piacere della lettura in sé ma, inutile nasconderlo, diventa anche un'occasione di confronto e di crescita. 
Ho una mente curiosa alle novità ed amo spaziare tra i generi letterari.
Ce ne sono alcuni che prediligo, ma non mi pongo limiti né pregiudizi.
Almeno ci provo. Seguo quasi sempre il mio istinto ed esso spesso mi dà ragione.

In questi giorni ho iniziato a leggere "io uccido" di Giorgio Faletti.
La sua prematura scomparsa mi ha fatto pensare.  E non avevo mai letto un suo libro.
Non ho trovato la versione elettronica, ma un mio amico mi ha prestato il libro: sono 690 pagine.
Ho pensato a quanta urgenza narrativa doveva avere per scrivere in modo così copioso.
Ho letto subito l'incipit è l'ho trovato bellissimo. 
Poi ho letto le prime 100 pagine in un paio d'ore di insonnia notturna.
Volevo leggere qualche pagina per riuscire a dormire e dopo due ore ho dovuto chiudere il libro per poterlo fare davvero.
Non sono una vera appassionata di gialli però se tra le pagine mi capita di trovare qualcosa che mi tocca l'anima allora non ha importanza il genere letterario che leggi, conta quello che riesce a emozionarti davvero, ed è anche qualcosa in cui ti rispecchi e in qualche modo ti riconosci.
Un pensiero, una considerazione, uno scampolo di senso della vita.


"L'uomo è uno e nessuno.
Porta da anni la sua faccia appiccicata alla testa e la sua ombra cucita ai piedi e ancora non è riuscito a capire quale delle due pesa di più."
Da io uccido Giorgio Faletti.




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