domenica 10 dicembre 2017

Racconto di Natale

Un amico conosce la melodia del nostro cuore e la canta quando ne dimentichiamo le parole. C.S. Lewis

I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA

racconto di Giulia Mancini



-    Ma perché non facciamo una bella vacanza tra donne per Natale?

Sono a casa mia con Agnese, la mia amica di sempre, la conosco dai tempi del liceo. Stiamo prendendo un tè, è un sabato pomeriggio di un malinconico autunno. Lei mi sembra particolarmente affranta negli ultimi tempi. Mi butta lì questa proposta con l’aria di chi ha seguito solo l’istinto e non ci ha pensato troppo.

-    Una vacanza, bellissima idea, ma riesci a spostarti per Natale? E la tua famiglia? Come fai? E poi, dove andiamo?

Agnese sembra pensarci un po’ e poi propone:

-   Andiamo in Toscana a fare un giro per i borghi medioevali e magari ci fermiamo in un albergo con la SPA.

-   Per Natale?

-   Proprio per Natale mi è impossibile, ma nel lungo week end dell’Immacolata?

La osservo, gli anni su di lei sono passati come una scure impietosa, i capelli, una volta di un brillante color miele, adesso sono secchi e opachi. Gli occhi sempre cerchiati da occhiaie, le rughe tracciano dei solchi profondi intorno alle labbra che troppo poco si stirano in un sorriso.

A vent’anni era bellissima, quando camminava per strada nessun uomo poteva fare a meno di voltarsi a guardarla. Io ero sempre indispettita da quella situazione, tutte le volte che eravamo insieme diventavo trasparente.  Mi sentivo sempre il brutto anatroccolo. È strana la vita, a vent’anni di distanza io sembro quella di sempre, non bellissima, forse graziosa, ma il mio viso e il mio fisico sembrano rimasti uguali, forse qualche leggera ruga di espressione, ma niente di più. Tutti mi dicono che non dimostro i miei quarant’anni, ma molti meno. Come è possibile? Cosa fanno gli anni alla nostra vita?

Per fortuna l’amicizia che ci ha sempre legato è rimasta immutata. Malgrado tutto, senza rughe.

-   Ti farebbe bene una vacanza Agnese, hai l’aria stanca.

E farebbe bene anche a me. Penso. Negli ultimi tempi non faccio altro che lavorare, mio marito fa lo stesso e nel fine settimana finiamo per andare a mangiar fuori e poi dormire sul divano. Vorrei fare qualcosa di diverso, anche senza di lui. A volte mi chiedo se il nostro matrimonio ha ancora senso, senza quei figli che non sono arrivati nonostante i nostri disperati tentativi. Poi quando lo guardo, capisco che non potrei stare con nessun altro. Siamo in perfetta simbiosi e ci amiamo. Di quell’amore pacato che non brucia più, ma tiene al caldo e fa sentire al sicuro.

Agnese annuisce.

-   È così, te l’ho proposto proprio per questo. Negli ultimi tempi i problemi familiari hanno preso troppo il sopravvento su di me. Ho fatto da infermiera a papà per un lungo anno finché la malattia non se l’è portato via. E tutto il resto della famiglia ha continuato a gravare sulle mie spalle. Mio marito ha continuato con la solita routine casa – lavoro. I ragazzi con la scuola e le loro attività, sempre lì, attaccati al telefonino. A volte li guardo e mi sembrano alieni, li ho generati io? Mi sento svuotata. Ho bisogno di staccare da tutto.

Le faccio una carezza.

-   Sono adolescenti. Magari eravamo così anche noi. Sentiamo anche Francesca e Marta? Sarebbe bello ritrovarsi noi quattro come una volta, anche solo per pochi giorni.

Mi viene in mente Francesca che, causa fidanzati stronzi e ristrettezze economiche, a 40 anni non si è ancora mai fatta una vacanza decente, l’anno prima tre giorni a Rimini con me le sono sembrati una vacanza strepitosa!

E Marta? Sarà difficile, fa il magistrato e lavora giorno e notte. Non sono sicura che possa chiedere qualche giorno di ferie, però quest’anno l’otto dicembre cade di venerdì, sono tre giorni e magari si può attaccare il lunedì.
Gli amici sono parenti che vi scegliete da soli. E. Deschamps

Per un momento un ricordo mi attraversa la mente. Noi quattro davanti alla statua del Nettuno, il nostro solito punto di ritrovo nel centro di Bologna.

È estate e siamo tutte vestite con pinocchietti bianchi o di jeans, canottiere provocanti e sandali infradito; abbiamo finito gli esami della sessione estiva dell’università e stiamo per partire per le vacanze, insieme a Formentera. Siamo felici e ci sembra di avere il mondo in mano, ci guardiamo e notando di essere vestite allo stesso modo scoppiamo a ridere divertite. Allora ci sentivamo come le quattro amiche del telefilm “Sex and the city” solo che la city non era New York, ma Bologna.

Rido a quel ricordo e spiego ad Agnese il perché. Lei sorride, ma una piega amara le si dipinge sul volto.

-    Non lo sapevamo di essere felici allora. Non lo sapevamo che quelli erano i migliori anni della nostra vita.

-    Eh no, Agnese. Sei troppo depressa, bisogna agire. La nostra vita non è mica finita. Abbiamo tante cose belle. Tu hai un marito che ti ama e due splendidi ragazzi, forse un po’ egoisti come tutti gli adolescenti, ma proprio per questo ti meriti una vacanza anche da loro. E io…beh anch’io non voglio lamentarmi troppo, ho un marito adorabile, anche se forse troppo pantofolaio negli ultimi tempi e un lavoro che nonostante mi succhi il sangue mi gratifica ancora.

Agnese scoppia a ridere e, all’improvviso, ritrovo quella luce negli occhi che sembrava aver perso.

-    Ti adoro Livia, sai sempre vedere il bicchiere mezzo pieno!

Annuisco e afferro il cellulare, mando un messaggio sul nostro gruppo WhatsApp intitolato “4 amiche al bar”, lo usiamo per organizzare i nostri ritrovi periodici, la tecnologia è servita molto negli ultimi anni per mantenerci in contatto.

“Ragazze, io e Agnese abbiamo pensato di andare via, noi quattro, per il ponte dell’immacolata, meta una SPA in Toscana con tour enogastronomico. Se prenotiamo subito, magari troviamo dei prezzi super economici. Cosa ne dite?”.

Dopo pochi secondi arriva la risposta di Francesca “Magari! Io ci sto, vi do carta bianca”.

Marta non risponde subito, ma dopo dieci minuti arriva anche la sua risposta.

“Questa è telepatia, stavo pensando che avrei proprio bisogno di una breve vacanza. Il ponte è il momento ideale!”

Sorrido soddisfatta.

-    Agnese organizzo tutto io, cerco sui siti un albergo con centro benessere e poi vi aggiorno attraverso WhatsApp. Provo prima in provincia di Siena, ma andrà bene anche da qualche altra parte in Toscana, l’importante è stare insieme.

È strano, ma già l’idea di partire con loro mi fa scoppiare il cuore di entusiasmo. Ripenso a noi quattro e alle vicende della nostra vita che hanno avuto percorsi differenti e a tratti molto difficili, ma non ci siamo mai perse. Anche questa capacità è una ricchezza.

-    Siamo fortunate. Non è da tutti mantenere le amicizie dei vent’anni. Trovo che sia una cosa bellissima – esclamo.

Agnese sembra riflettere, la vedo sorridere, finalmente di un sorriso pieno, le rughe intorno agli occhi sembrano distendersi e una nuova luce rende il suo viso più radioso. Ritrovo la mia amica e la sua antica bellezza.

Questo è il mio racconto di Natale e, a proposito di Natale, approfitto per segnalarvi che è on line in ebook e cartaceo la terza antologia solidale degli amici di Buck, L'amore non crolla, i ricavi saranno devoluti a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Questo è il link di Amazon

Terza antologia solidale

15 commenti:

Nadia Banaudi ha detto...

C'è posto anche per me? Mi unisco volentieri 😉.
L'amicizia quella vera sopravvive e spunta sempre nei momenti giusti, e questo racconto pare proprio volerlo rimarcare.
Buono spirito di Natale e ottimo.consiglio quello che dai a fine post!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Certo che c'è posto anche per te cara Nadia, tu sei una persona speciale, questo traspare anche attraverso il blog, ti considero una mia amica anche se, per ora, ti conosco solo virtualmente😊 Regalare L'amore non crolla è un buon modo per entrare nello spirito natalizio!

Ariano Geta ha detto...

Anche se il natale viene appena accennato, è un racconto molto natalizio, nel senso del dare valore ai legami famigliari e di amicizia. Non è un solo un pranzo tutti riuniti il modo di celebrare questi legami, anche un viaggio insieme permette di avere occasioni di letizia. E poi, a distanza di anni, può diventare a sua volta un ricordo piacevole.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sono contenta che tu abbia colto questo aspetto, in effetti io considero l'amicizia e il ritrovarsi a Natale anche solo per pochi giorni un modo per ritrovare lo spirito natalizio. L'amicizia, l'amore e la famiglia sono proprio i valori veri del Natale.

Nadia Banaudi ha detto...

Grazie, menomale che non si vede attraverso lo schermo, ma sono arrossita per le tue parole.
L'amore non crolla, lo confermo è un bellissimo regalo per affrontare il Natale nello spirito migliore, uno di quei libri da tenere sempre pronto da leggere perché sempre attuale.

Giulia Lu Mancini ha detto...

È bello arrossire 😉

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Grazie per il tuo racconto, che mi ha proprio ricordato la canzone di Renato Zero, una delle più belle secondo me, ma anche una delle più struggenti sul tempo che passa. Il rapporto di amicizia nel racconto è proprio quello che io ho con un paio di cugine trentine mie coetanee, con cui trascorrevo le estati.

Giulia Lu Mancini ha detto...

È un sentimento di nostalgia che ogni tanto capita, io ho la fortuna di avere ancora le amiche dei vent'anni, con cui è sempre bellissimo trovarsi per una cena, un giorno all'aria aperta, un breve viaggio. Questo era il racconto inviato per la raccolta solidale, mi sembrava un peccato lasciarlo sul pc soprattutto sotto Natale.

Unknown ha detto...

E hai fatto bene a mettere qui il racconto. 😊

Giulia Lu Mancini ha detto...

Mi sembrava di averti risposto... grazie Tiziana spero ti sia piaciuto

Unknown ha detto...

Che bel racconto Giulia, hai uno stile limpido e sicuro. Mi piace molto. Anch'io considero l'amicizia un valore inestimabile che dà sapore alla vita.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Molto bello il tuo racconto su L'amore non crolla, davvero toccante.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Rosalia, sono felice che il mio racconto ti sia piaciuto. L'amicizia tra donne, quella vera, è molto importante.

Barbara Businaro ha detto...

Io lo leggo dopo Natale (mi erano rimasti indietro vari post) ma mi è piaciuto così anche dopo, mi ci sono ritrovata, pur non avendo le stesse amiche da vent'anni. :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Barbara, felice che il racconto ti sia piaciuto, è un racconto sull'amicizia tra donne e quindi sempre attuale; l'ambientazione pre natalizia era il pretesto per renderlo un racconto di Natale. A volte le amiche sono state la mia ancora di salvezza, alcune vivono in altre città e ci siamo perse di vista, con altre invece ci siamo ritrovate dopo alcuni anni ed è stato come se non ci fossimo mai lasciate, con altre l'amicizia è stata continua senza interruzioni, in ogni caso le amicizie vere hanno il potere di non essere scalfite dal tempo...