domenica 25 novembre 2018

Il tempo dell'ossessione

Ossessioni scrittorie

È arrivato di nuovo e non credevo sarebbe accaduto ancora. È arrivato il tempo dell'ossessione per la storia, è il tempo in cui non fai altro che pensare al romanzo, é come un innamoramento, esci di casa e pensi a quello che fanno i personaggi, sei al lavoro e pensi a come affronteranno quella situazione. Anche quando esci e sei in buona compagnia ogni tanto voli con la mente alla tua storia .
Ogni tanto ci parli pure con i tuoi personaggi e ti fanno sentire in colpa se non li aiuti a uscire dalla situazione in cui si trovano e ti rimproverano, esigono da te una soluzione. 
E tu cosa fai! Non gliela dai? 
A quel punto ti metti a scrivere in ogni momento libero della giornata, anche la sera quando caschi dal sonno finché non ti lasciano in pace.
Un giorno Sorace mi ha detto:
"Ma non credi che abbia sofferto abbastanza? Per quanti capitoli ancora vuoi farmi soffrire?" 
Io gli ho risposto: "Mi dispiace ma è la storia che lo richiede!"
Lui ha sbuffato e se ne è andato via dicendo: 
"Va bene però, per favore, risolvi al più presto questa situazione, sono stanco di soffrire e soprattutto di fare la figura dell'idiota"
(veramente ha usato un altro termine, ma non è una bella parola, quindi ve la risparmio). 
Eh sì, ci ho pensato anch'io, non è che un uomo può avere tutta questa pazienza, di solito gli uomini le donne le ammazzano, invece Saverio è un uomo gentile che soffre per amore mantenendo il rispetto, parola antiquata di cui si sono perse le tracce. Ma esisterà davvero un uomo così? Sì, esistono anche gli uomini gentili, altrimenti l'umanità si sarebbe estinta. 
In questa giornata, contro la violenza sulle donne, voglio credere che ne esisteranno sempre di più. 
Ma tornando ai personaggi e ai loro discorsi sussurrati alle mie orecchie, devo ammettere che quando arrivano questi momenti riesco a scrivere molto di più ed è bello, perché tutto sembra scorrere più facilmente. 
Mi arrivano sprazzi di felicità, dalla storia che cresce e si sviluppa e prende strade inaspettate e, dai personaggi che si impongono e talvolta decidono più di me con piglio risolutore.
L'ossessione per la scrittura è anche questo, è il momento che prediligo, anche perché, dopo aver arrancato per giorni e giorni, all'improvviso la penna sembra sciogliersi e comincia a scorrere velocemente sulla carta. È una penna metaforica perché scrivo al computer, ovvio, però scrivo anche a penna, con la mia pilot blu, quando, folgorata da un'idea, butto giù degli appunti veloci prima che voli via dalla mia mente. 
Spero che continui questa mia ossessione e questo dialogo con i personaggi, almeno fino alla fine della storia.

Vi capita mai di parlare con i personaggi o di avere qualche altra ossessione scrittoria?


22 commenti:

Sandra ha detto...

Certo che mi capita e assieme ai riscontri dei lettori è il motivo per cui non ho ancora smesso nonostante le troppe arrabbiature, cara Giulia. Sono momenti preziosi e davvero felici che vanno goduti e basta.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sono felice di questa ossessione condivisa da molti, a quanto pare, forse l'ispirazione è proprio questo dialogo con i propri personaggi che chiedono vita!

Nadia Banaudi ha detto...

Non pensavo di essere l'unica ma sono sorpresa che anche tu soffra della stessa ossessione mia. Però non posso che esserne felice visto che questo va di pari passi con il proseguo di Sorace e accorcia i tempi per una nuova pubblicazione

Giulia Lu Mancini ha detto...

È fantastico quando i personaggi ci "spingono" a scrivere, ed è bello vedere che è una "malattia" comune 😉. Questo caso sta dando del filo da torcere al povero Sorace (e anche a me) a questo si è aggiunto un evento personale molto doloroso che gli tocca affrontare, ma lui è tosto e lo supererà...almeno spero.

Tenar ha detto...

Che bello sapere che altre persone passano i miei stessi momenti di ossessione!
A dire la verità io sono più succube ancora dei miei personaggi. La storia è la loro, mica la mia. Devo solo sperare che le la raccontino in modo che io possa capirla. E poi mi tocca scrivere. Però il momento della chiacchiera con i personaggi è indubbiamente il migliore

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ho letto in uno dei tuoi post che vivi il mio stesso effetto ed ho pensato: non sono l'unica allora! In effetti sembra che i personaggi si impadroniscano della storia al punto da guidarci come in trance, qualche volta parto con l'idea di scrivere una scena e mi ritrovo a scriverne un'altra...

Ariano Geta ha detto...

Coi miei personaggi mantengo sempre le dovute distanze, però l'ossessione legata alla stesura della trama mi capita ogni volta che lavoro su una storia. Mi vengono idee e prendo appunti su foglietti, sul bloc notes digitale del cellulare, appena arrivo a casa il mio primo pensiero è aggiornare il manoscritto... Sì, dici bene, "ossessione" è la parola giusta.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Anche tu vieni travolto dalla storia che scrivi, accade spesso a un certo punto. Parlo di ossessione proprio perché quando arriva c'è quel pensiero fisso di scrivere. Io ho scritto dieci capitoli in una settimana grazie a questo, di solito scrivo molto meno...

Marco Freccero ha detto...

Parlarci? No, non mi succede mai. Io li seguo. Li pedino. Cerco di non farmi notare, mi nascondo. :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Allora,i tuoi personaggi non sono la tua ossessione, sei tu la loro ;-)

Barbara Businaro ha detto...

Hai presente il film Ghost per cui Whoopi Goldberg vinse l'oscar come miglio attrice non protagonista? Oda Mae Brown all'inizio è un truffatrice, poi però quando incontra lo spirito di Sam, ecco che si diffonde la voce tra gli spiriti che lei riesce a sentirli, e si precipitano da lei. C'è proprio una scena del suo studio pieno di spiriti in fila, che le parlano, e sbuffano, e pretendono udienza, perché devono dire cose importanti ai loro cari. Ecco, io me la vedo così. Tu sei lì e i tuoi personaggi ti stanno addosso, finché non finisci. Però le nostre sono personcine più simpatiche. :)

Maria Teresa Steri ha detto...

Quanto ti capisco! No, non parlo con i personaggi, né loro parlano a me, però comprendo l'ossessione, l'innamoramento, la fase in cui non pensi ad altro. Ora sono in un momento intermedio, ho finito una storia e vorrei iniziarne una nuova. E provo un senso di mancanza per quelle emozioni così coinvolgenti. Quindi un po' ti invidio (in senso benevolo, ovviamente!).

Luz ha detto...

Capisco quello che provi, sia quella frenesia che ti mette addosso il desiderio di scrivere che l'ossessione di qualcosa che pretende di essere raccontato.
Da mesi, e anche durante la correzione del primo romanzo, mi ossessiona l'immagine di una ragazza coi capelli rosso tiziano, vestita di azzurro polvere, entra in una stanza a lei sconosciuta, le manca l'aria, vi si è rifugiata. Spalanca la finestra, una folata di vento freddo attraversa la stanza ma lei ne ha beneficio, si toglie il cappello e respira a fondo. Dall'ombra qualcuno la sta osservando, lei non lo sa.
La stanza è al pian terreno, gli arredi sono antichi, consunti, le pareti scrostate, vecchie. Non lontano si sente il mare, la casa si trova su una falesia affacciata sull'oceano.
Ecco. Questa cosa mi ossessiona da MESI.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Luz, ma questa è l'immagine perfetta per un thriller, giallo, noir, insomma mi hai capito, magari anche un romanzo sul genere di Maria Teresa. Comincia a scrivere la prima scena, il resto verrà da sè. Pensa che, ho scritto il primo capitolo del mio romanzo L'amore che ci manca un anno prima, poi ho scritto Fine dell'estate, per un anno quel primo capitolo mi ha ossessionato, volevo scrivere il seguito ma non trovavo mai il tempo...a volte siamo impegnati a fare altro, ma alla fine bisogna seguire ciò che la nostra ossessione scrittoria suggerisce.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ah ah, lo so che è un'invidia in senso buono. Questa è una fase molto bella, perché le idee che si affollano nella testa ci fanno sentire incredibilmente vivi. La fase intermedia che stai vivendo è molto utile per far riposare la mente e la creatività, serve per riprendere fiato.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Whoopi Goldberg è fantastica in quel film, non possiamo fare a meno di apprezzarla per la sua simpatia, certo che "chi di spada ferisce..."
Ho anch'io alcuni personaggi in fila, è spuntato anche un personaggio nuovo al quale non avevo pensato. Poi c'è un personaggio secondario che, a un certo punto, si è preso qualche scena in più. Del resto è quello che da la svolta alle indagini...è una bella compagnia!

Luz ha detto...

Non credo di essere attratta dal thriller o il giallo. Mi oriento sul racconto storico-sociale. Mostrare alcuni lati nascosti delle donne in questa e in altre epoche.

Cristina M. Cavaliere ha detto...

E' bello quando sei colta da questa magnifica ossessione per la storia e i personaggi, a me è capitato spesso... soprattutto nelle prime fasi ma non solo. Mi può capitare persino nella fase della revisione, quando un personaggio "mi suggerisce" di introdurre una nuova scena che migliora lo sviluppo degli avvenimenti e stupisce me per prima. Sono momenti magici, quasi miracolosi!

Tenar ha detto...

Non sono sola!
Ecco, io e miei personaggi prima discutiamo, ci accordiamo, ma non intervengono sulla fase di scrittura. Quella, se non altro, è ancora mia.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Anche in fase di revisione mi è successo di aver dato più spazio a qualche personaggio secondario oppure, come nel tuo caso, di aver integrato certe scene. Hai ragione, è un bel momento, quasi magico. Mi stupisce ogni volta che capita!

Grazia Gironella ha detto...

Proprio ossessione forse no, ma ci sono periodi in cui la mente va sempre lì, e le parole escono come un fiume in piena. Certo che parlo con i miei personaggi! Come faccio a farmi raccontare la loro storia, sennò? ;)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Periodi in cui la mente va sempre lì, ecco hai tradotto bene quello che accade in questa fase. I personaggi ci parlano e raccontano la loro storia, che ci martella in testa finchè non la scriviamo e, a volte, anche dopo ;-)