mercoledì 29 aprile 2015

Il potere evocativo delle parole

Qualche giorno fa cercavo dei documenti in cantina
e nel controllare una strana scatola catalogata con la scritta "documenti vari" 
ho trovato un piccolo contenitore di cartone di colore azzurro
di quelli che contenevano la carta da lettere.
Dentro c'erano una serie di cartoline ricevute nel corso degli anni
e un mucchietto di lettere scritte da vari amici di penna.
Ho preso il mio mucchietto come un tesoro e l'ho portato su in casa con me.
Cari amici che navigate tra i blog e nella rete sconfinata,
qualcuno ricorderà e qualcun'altro ne avrà forse solo sentito parlare,
ma c'è stato un tempo in cui la comunicazione avveniva in tempi molto più lenti.
Non si postavano le foto dei viaggi su Facebook, 
ma si spedivano cartoline. 
Io le sceglievo con cura a seconda della persona a cui era destinata,
a ciascuno la sua speciale cartolina. 
Poi c'erano le lettere,
quelle erano più intime destinate agli amici con la A maiuscola.
Quelli a cui potevi raccontare i tuoi pensieri più profondi, i desideri più leggeri e frivoli, 
le tue ansie, le tue paure, i tuoi sentimenti.
Ho riletto tutte quelle lettere e mi sono ritrovata catapultata indietro nel tempo.
Quante emozioni trasparivano da quelle parole,
scritte in calligrafia ordinata o irregolare,
su fogli colorati e decorati o semplici fogli strappati da quaderni,
scritti con inchiostro blu o nero o di altri colori,
con le A e le O grandi e panciute o piccole e minute.
Quelle parole raccontavano le nostre vite ed evocavano i sentimenti e le paure della nostra adolescenza sofferta.
E all'improvviso ho rivisto i nostri volti acerbi e speranzosi nel futuro,
con le nostre certezze assolute rivelatesi poi sbagliate e i nostri sogni realizzati o solo sfiorati.
In una parola le storie delle nostre vite.

4 commenti:

Marina ha detto...

Io ho ancora conservate dentro una carpetta le lettere che scrivevo ad un ragazzo conosciuto un'estate a mare. Sono oggetti preziosi per me, resi preziosi proprio dal fatto di rappresentare un ricordo del passato che ormai non c'è più. Certe volte penso che Internet abbia reso tutto più facile, ma abbia anche tolto la poesia dell'attesa e la bellezza della calligrafia sui fogli, ma come fermare l'evoluzione? Rimanere ancorati al passato, del resto, non aiuta.
Teniamoci i nostri ricordi e guardiamo avanti...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Anche io apprezzo molto le nuove tecnologie, anzi credo di esserne proprio dipendente, con moderazione, ma dipendente. Leggere le parole scritte sulla carta, osservare la calligrafia di un amico e ricordarne il carattere provoca un'emozione più forte. Forse perché ho ritrovato cose che addirittura avevo dimenticato. Nello stesso tempo sono davvero contenta di quello che oggi abbiamo conquistato.....

Grazia Gironella ha detto...

Mamma mia, quante lettere scritte e ricevute! Anch'io le ho conservate. Ho sempre avuto amici di penna, sia rapporti superficiali che vere amicizie, durate anni. Non ho invece mai amato le cartoline, che per me sono sempre rimaste "quella cosa che devi spedire ai parenti sennò la mamma si arrabbia". Dal canto mio, ai parenti non avrei mai scritto, e agli amici avrei scritto almeno tre pagine fitte! Le mail di oggi, però, mi danno lo stesso senso di vicinanza, anche se la cassetta della posta è più triste.

Giulia Lu Mancini ha detto...

In effetti anche le mail oggi fanno la loro parte e hanno il potere dell'immediatezza. La lettera di carta ha un sapore di altri tempi, forse è questo che mi ha fatto pensare, oltre al loro contenuto che costituiva una parte di vita.