In questi giorni ho iniziato a scrivere il terzo episodio di Saverio Sorace, a dire il vero ho iniziato da un po' ma vado a rilento. E sapete perché vado a rilento? Ma perché la scrittura è difficile, come dice il titolo di un libro di Marco Freccero.
Che ci vuole a scrivere, metti insieme una parola dopo l'altra ed è fatta, no?
L'ispirazione ti colpisce dritto in mezzo agli occhi e scrivi duecento pagine in un battibaleno.
La maggior parte della gente lo pensa e, mi tocca ammettere, io stessa prima di buttarmi a capofitto in questa avventura avevo un'idea molto più romantica della scrittura: nei miei sogni venivo "scoperta" da un grande editore e poi passavo la vita in una villa in riva al mare, un po' isolata, lontana dal logorio della vita moderna e impiegavo tutto il tempo a scrivere il mio capolavoro, mentre il mio editore restava in trepidante attesa. Ecco, questo ogni tanto nei film lo vediamo, nella vita no, almeno non nella mia.
E quindi torniamo su questa terra.
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Il mistero dà fuoco e tensione a ogni nostra parola. Thomas Mann |
Bene, un giorno parlavo con il mio più importante beta reader, il mio compagno, colui che affliggo con le mie storie e lui mi dice: dovresti leggere uno dei romanzi di Joe Nesbo o di Camilla Läckberg. Da quando ha visto il film "L'uomo di neve" è un fan di Joe Nesbo, anche se non ha letto i suoi libri.
Anch'io non ho letto nulla nè dell'uno nè dell'altra (sono fissata e leggo degli autori italiani perché penso di poter imparare meglio da loro, senza il filtro della traduzione) vado subito su iBooks e controllo i libri di Camilla Läckberg, soprattutto perchè una delle mie beta reader ha letto tutti, ma proprio tutti, i libri di questa autrice e scopro che c'è un bellissimo saggio edito da Marsilio intitolato "A scuola di giallo" scritto da lei, sottotitolo "Guida in sette passi di aspiranti scrittori di gialli", l'ebook si può scaricare gratuitamente (non solo su iBooks ma anche su Amazon) cosa che io ho fatto immediatamente. L'ho letto in una notte.
È abbastanza breve, si legge velocemente, non è un tomo di 800 pagine, ma contiene dei suggerimenti interessantissimi. Ma sapete qual è la cosa interessante? Molti suggerimenti dati dalla grande scrittrice è che alcuni li conoscevo già (senza aver letto manuali) quindi sono rimasta sorpresa e piacevolmente colpita. Vabbè smetto di gongolare e ve li racconto.
La parte interessante è nella premessa: l'autrice afferma che non esistono formule magiche per scrivere, la cosa importante è iniziare a scrivere perché scrivere è 1% ispirazione e 99% sudore, ma è proprio quello che pensavo anch'io! Ed è quello che penso ancora di più negli ultimi tempi in base alla mia esperienza. Mi é capitato più volte di mettermi davanti al pc a scrivere e sudare le famose sette camicie per scrivere due paginette stringate con estrema fatica e sudore, tanto sudore. Poi ogni tanto arriva anche il momento in cui si scrive più facilmente, ma il settanta per cento del romanzo lo scrivo sudando.
Comunque eccovi alcuni consigli.
Per scrivere un giallo bisogna considerare le quattro M (in inglese)
Murder, delitto
Motive, movente
Mean, arma
Moments of opportunity, occasione.
In pratica bisogna conoscere bene l'assassino e il movente, il tempo e il luogo della storia e intorno a questi elementi costruire la trama. Dei personaggi interessanti e complessi completano il quadro.
L'autrice consiglia anche di leggere alcuni gialli, possibilmente già letti, in modo da focalizzarsi su questi elementi cercando di individuare le quattro M.
L'ossatura del romanzo è composta da movente, assassino e un modus operandi, l'ossatura può essere rimpolpata poi con un po' di ciccia, prima di tutto la tensione, altro elemento fondamentale in un giallo che serve a non annoiare il lettore e a spingerlo a leggere pagina dopo pagina senza mai staccarsi (o quasi).
Per costruire la tensione esistono diversi trucchi, variare l'ambientazione esterna, città, paese e cultura, incuriosendo il lettore; variare l'ambientazione interna, pensieri, idee e osservazioni dei vari personaggi, cambiando spesso il punto di vista degli stessi. Ovviamente una regola importante che io ho già applicato, più o meno coscientemente, nei miei primi due romanzi è quella del depistaggio: creare diversi sospettati, ognuno di loro potrebbe essere l'assassino, perché ha un movente grande come una casa o perché, si scopre avere un falso alibi, oppure perché ha un segreto del passato.
Il depistaggio porta il lettore verso una direzione sbagliata e crea una notevole tensione.
Un'altra tecnica citata (che applico già, senza sapere come si chiamava, ma è sempre bene ricordarsene) è la tecnica del cliff-hanger. Avete presente quando l'episodio di un telefilm finisce nel momento clou di una scena d'azione?
Clif-hanger significa, letteralmente, legato a una cima, quando il personaggio resta appeso a una parete rocciosa e sembra poter cadere da un momento all'altro, un episodio di una serie Tv che finisce in questo modo ti costringe a vedere l'episodio successivo per sapere come è andata a finire. Nei romanzi gialli il Cliff-hanger si applica alla fine di un capitolo (non tutti sennò al lettore viene un infarto, ma deve essere distribuito ad arte lungo tutto il libro).
Tensione e mistero vanno bene, ma servono anche dei personaggi interessanti, ben caratterizzati che possano catturare la simpatia del lettore, questo per i personaggi secondari, ma il lavoro più importante va ovviamente dedicato al personaggio principale. E qui ci sono varie scelte: il protagonista principale può essere un poliziotto, un investigatore privato, un medico legale, persone che, per il lavoro che fanno, vengono coinvolti direttamente nelle indagini. Oppure il protagonista può essere non un "professionista" ma un personaggio dotato di curiosità e doti di intuito innati portati a investigare: un giornalista, un'infermiera, un avvocato, una vecchia signora (la Miss Marple di Agata Cristie), una professoressa (la Camilla Baudino di Margherita Oggero da cui è tratta la famosa serie Tv). Creare un protagonista non professionista può essere un vantaggio perché magari si può scegliere un personaggio che faccia un lavoro che conosciamo bene, magari proprio il nostro lavoro. E come non essere d'accordo? Io perdo moltissimo tempo nelle ricerche in rete e presso le mie conoscenze personali per capire come far muovere il mio commissario Sorace.
Il libro contiene moltissimi altri consigli che non sto a elencare perché potete leggerli direttamente e gratuitamente se siete curiosi e volete essere edotti sulla scrittura del giallo.
Al di là dei consigli sul giallo, credo che certe regole valgano anche per altri generi, mantenere il lettore sulla corda è una qualità apprezzabile anche in un romance, in fondo se l'amore trionfa nel primo capitolo che gusto c'è ad andare avanti nella lettura, a meno che non accada qualcosa di tremendo: un ostacolo, un nemico che trama nell'ombra o qualsiasi altra tragedia che allontani i due amanti finché dopo tante traversie non riescano a ritrovarsi.
Poi un consiglio che vale sempre, ed è quello che io faccio da sempre per imparare a scrivere, è leggere, leggo molto e mentre leggo osservo: l'impostazione, la punteggiatura, la distribuzione dei capitoli e tutto quello che può servire per la mia scrittura.
Leggo soprattutto romanzi di grandi case editrici (però come sapete non disdegno gli autori self e quelli dei miei blogger preferiti).
In questo periodo, per esempio, sto leggendo un giallo che è stato tantissimo tempo ai primi posti in classifica "Urla nel silenzio" di Angela Marsons e sto leggendo anche il libro che ha vinto in Spagna il concorso, di cui tutti parlano, il premio letterario di DeA Planeta "Tutto questo ti darò" di Dolores Redondo.
Leggere mi aiuta a mettere a fuoco le tecniche e le tematiche e anche a sognare, quest'ultimo poi è il motivo principale per cui mi piace leggere.
Ovviamente visto che alla mia lista mancano, sto pensando di leggere qualche libro di Camilla Läckberg, partendo dal primo: "La principessa di ghiaccio" di cui ho già letto l'anteprima alla fine di A scuola di giallo, seguono in questo libro le anteprime degli altri romanzi della serie di Erica Falck e Patrick Hedstrom. Anche se l'ambientazione svedese la sento molto agli antipodi rispetto alla nostra Italia penso che possa essere utile imparare da colei che da anni vende migliaia di libri in tutto il mondo.
Cosa ne pensate? Avete letto questa autrice? Che autori di giallo amate e potete consigliarmi?