domenica 22 novembre 2015

Il romanzo




Un romanzo è uno specchio che percorre una strada maestra. 
A volte riflette l'azzurro del cielo, a volte il fango delle pozzanghere. Stendhal

Io amo i romanzi, perchè in fondo amo le storie inventate, invece c'è chi ama leggere solo le storie vere. Sì lo so, esistono anche i romanzi basati su storie realmente accadute, ma vorrei soffermare la mia attenzione sulle storie frutto della fantasia dell'autore.
Un mio vecchio amico leggeva solo manuali di storia o i libri di Valerio Massimo Manfredi  perché, affermava, erano fatti storici quindi storie vere, sul medioevo, sui templari, comunque storie realmente accadute, e diceva che non sarebbe mai stato capace di leggere un romanzo perché inventato.
Io invece amo il romanzo, perché anche se inventato in esso puoi trovarci pezzi di vita vera, romanzata forse, ma vera. Un esempio? I promessi sposi, il romanzo ruota intorno al matrimonio di Renzo e Lucia "che non s'ha da fare", ma il mondo in cui vivono e combattono i due protagonisti non è forse vero?
La società del seicento, il dominio spagnolo, la peste, i soprusi del feudalesimo, come potevano essere raccontare in maniera così egregia e coinvolgente se non si fosse trattato di un romanzo? 
Nella storia dei due promessi sposi c'è un intera epoca, il mondo, gli usi e i costumi di un periodo storico e grazie al filo conduttore della storia dei due innamorati che Manzoni riesce a trascinare il lettore nelle vicende dei personaggi secondari, delle loro miserie umane e dei loro atti coraggiosi e rivoluzionari.
Oppure pensiamo al romanzo di Margaret Mitchel "Via col vento" in cui si racconta la storia appassionante di Rossella O'Hara sullo sfondo della guerra di secessione, donandoci un meraviglioso affresco storico di un momento fondamentale della società americana.
Ed è sempre attraverso un romanzo che possiamo osservare i lati oscuri della rivoluzione russa, l'evoluzione di una società nei suoi diversi momenti storici attraverso le vicende del Dott. Zivago di Boris Pasternak.
Per questo io amo il romanzo perché, per quanto inventato, ci parla e ci fa entrare, anzi addentrare, senza annoiarci in vicende storiche che altrimenti, forse, ci avrebbero fatto sbadigliare.

E senza necessariamente parlare di eventi storici, il romanzo ci può illustrare semplicemente usi e costumi di un paese o di una regione. Mi viene in mente il libro di Luca Bianchini "Io che amo solo te", che ho letto da poco, in cui ci illustra la frenesia e le ansie che ruotano intorno all'organizzazione di un matrimonio ambientato in Puglia nella splendida cornice di Polignano a mare.
La vicenda amorosa degli sposi e soprattutto dei loro genitori ci fa sorridere, divertire e, a tratti, riflettere perchè ci fa scoprire il mondo che ruota intorno alla provincia pugliese, le sue tradizioni, le sue insofferenze.
In fondo è dall'amore per i romanzi che nasce la mia passione per la scrittura.
E voi amate i romanzi e quali sono le storie che più vi colpiscono?

16 commenti:

Ivano Landi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Ivano Landi ha detto...

Io leggo sempre in contemporanea un romanzo e un saggio, perché ho bisogno di entrambi questi due tipi di nutrimento.
I miei romanzi preferiti? Sono quelli scritti da autori che spingono la loro narrazione fino a esiti vertiginosi. Il filosofo della letteratura Franco Rella ha scritto un libro su Proust e Kafka intitolato appunto "scritture estreme", che rende bene l'idea. Anche se non condivido al 100% le sue tesi ha comunque scavato a fondo nelle pieghe di tale modus scrivendi.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Non conoscevo questo filosofo, ho visto che è professore di estetica presso l'Università di Venezia. Un confronto tra Proust e Kafka e il loro punto di intersezione, mi sembra molto interessante oltre che impegnativo.
A me manca del tutto la lettura di Proust, ho ancora molti gap da colmare :-)

Ivano Landi ha detto...

Anch'io ho molti gap, e forse ne avrò sempre di più visto che continuo a girare intorno agli stessi scrittori.

Marina ha detto...

Alzo la mano per i romanzi, mi piacciono le storie, mi piace viverle insieme ai protagonisti, mi piace vestire i panni di, respirare l'aria di quel posto; amo le storie ben raccontate, quelle che anche a lettura ultimata mi lasciano ancora dentro le pagine e mi dispiace che siano arrivate alla fine. I romanzi devono coinvolgermi per piacermi, se, nonostante la storia sia ben scritta e anche bella oggettivamente, non creano in me una particolare suggestione, sono capace di abbandonarli (da chiunque scritti e da chiunque pubblicati.)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Io e te Marina siamo sulla stessa lunghezza d'onda sul romanzo, concordo con tutte le sensazioni che descrivi così bene. Entrare nelle pagine del romanzo è davvero unico.

Tenar ha detto...

Amo i romanzi che mi portano in un luogo, anche solo mentale, che non conosco e che pertanto tengono desto il mio senso del meraviglioso. Poi, quel luogo può essere anche un angolo dietro a casa mia o la testa di una persona del tutto normale, sta all'autore rendermelo nuovo e speciale.

Giulia Lu Mancini ha detto...

È vero certi autori sono capaci di rendere speciali anche posti apparentemente normali, il romanzo diventa speciale per la sua forza comunicativa e la capacità di farci sognare.

Anonimo ha detto...

Per me i romanzi sono Tolstoj, Dickens e Dostoevskij. Poi ho letto e leggo pure dell'altro, ci mancherebbe. Ma lì mi trovo a casa. Quando me ne sono stato a zonzo per un po', e voglio sentirmi appunto a casa, prendo uno dei romanzi di questi autori ed è fatta!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Non ho letto nulla di Tolstoj e Dostoevskij, mentre di Dickens ho letto solo Canto di Natale, prima o poi dovrò colmare qualche lacuna, bello sentirsi a casa con un romanzo!

Monica ha detto...

Concordo in pieno, anche se ho un debole per gli storici basati su fatti reali.
I romanzi, però, sono un'altra cosa. :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Diciamo che il romanzo fa sognare, ma anche quelli che prendono spunto da avvenimenti concreti o storici possono trasmettere verità e approfondimenti che con il semplice libro di storia tendono a non passare. :)

Massimiliano Riccardi ha detto...

Io mi ritrovo molto in quello che dice Ivano, ho sempre un saggio in canna, generalmente storico oppure una biografia, in contemporanea un romanzo, sempre. In merito al romanzo posso solo dire che ho un amore sviscerato per molti autori, e non posso che dire grazie per le emozioni che mi hanno trasmesso.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Anch'io leggo i saggi, ma prevalgono i romanzi, hai ragione a volte trasmettono bellissime emozioni ed è fantastico.

Irene Z. ha detto...

Romanzo, assolutamente romanzo! Mi piacciono tutti, basta che siano ben scritti -adoro la scrittura introspettiva -, coinvolgenti e per nulla scontati. I saggi, di psicologia: esplorare l'animo umano è affascinante quanto perdersi nei labirinti della fantasia di uno scrittore che trae comunque spunto dalla realtà.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ciao Regina, benvenuta nel mio blog! Sai che anch'io amo molto la scrittura introspettiva, riesce a trasportarmi nella profondità dell'animo umano.