mercoledì 25 febbraio 2015

Prima o terza persona?

Non è un dubbio amletico, ma una semplice considerazione.
Sto scrivendo un nuovo romanzo e sto usando la terza persona. 
Ho iniziato in terza persona quasi per caso perché volevo staccarmi dal personaggio principale, poi però è diventato un modo per poter approfondire la psicologia dei vari personaggi e parlare di ognuno di essi, ciascuno con il suo punto di vista, il suo pensiero, le sue emozioni ed il proprio stato d'animo.
Ogni personaggio ha una sua complessità e fa cose che, in apparenza,
non sembrano avere subito senso: essi sono tormentati, infelici o semplicemente superficiali. 
Lentamente devono emergere con i loro pensieri,
la loro interiorità e con il pesante fardello che rappresenta la vita ai loro occhi.
Per poi risorgere a nuova vita o, almeno, provarci.

domenica 22 febbraio 2015

Spunti di riflessione: donne....dududù

Oggi mi sono soffermata a rileggere alcuni miei post di qualche tempo fa, di un mio blog personale che ormai non scrivo quasi più.
Ne ho trovato uno interessante che parlava di una serata in pizzeria tra amiche, delle mie riflessioni sulla serata e su come quelle donne potevano apparire ad un'occhiata veloce.
"Una ragazza dai limpidi occhi azzurri e dal sorriso timido dall'aspetto quasi di ingenua collegiale, una morettina con gli occhialini rosa e l'aria sognante, una ragazza con gli occhi a mandorla quasi orientali e lunghi capelli neri, partendo dalla biondina le tre ragazze sono rispettivamente un giudice, un medico iper specializzato e un responsabile marketing di una grande azienda bolognese.
Nessuno lo indovinerebbe, almeno io non l'avrei pensato, così a prima vista. Così mentre la prima si nasconde in una toga per avere l'aria austera, la seconda dentro un camice e la terza in un tailleur, io mi soffermo a pensare a come il mondo ci vuole in apparenza e a quello che le donne devono inventarsi per darsi un tono, farsi valere e, semplicemente sopravvivere. E rido e le mie amiche ridono con me solo a guardare la mia faccia senza neanche sapere perché."
Vi ripropongo questo piccolo quadro perché in quel periodo stavo scrivendo La libertà ha un prezzo altissimo e in alcuni capitoli descrivo queste serate tra ragazze che cercano di sopravvivere tra precarietà sentimentale e lavorativa. Per fortuna le mie amiche protagoniste di quel quadretto serale erano appena uscite dalla precarietà lavorativa e, da alcuni mesi, stavano sperimentando sulla loro pelle le difficoltà di farsi valere in un mondo lavorativo che, troppo spesso, non concede adeguato spazio alle donne le quali, nonostante tutto, sanno sempre ridere di gusto.


mercoledì 18 febbraio 2015

A volte ritornano

Scusate se ogni tanto mi lascio andare a titoli sibillini ed evocativi.
In realtà il titolo non è evocativo in senso negativo come il ben noto libro di Stephen King,
no, il titolo evoca alcuni libri del passato che ho letto e che mi è venuta voglia di rileggere.
È un preoccupante sintomo del tempo che passa?
Oppure mi interessa solo scoprire se ciò che mi era piaciuto un tempo mi può ancora sorprendere?
Non è solo questo, è che alcuni eventi recenti di attualità mi fanno pensare che certe conquiste non devono mai considerarsi scontate, rileggere libri del passato e trovarli incredibilmente attuali aiuta a comprendere questa semplice verità.
Così ritornano Albano e Romina senza la felicità e gli Spandau Ballet senza le barricate.
E, mentre scriviamo una storia, possono tornare anche alcuni personaggi che erano nati in un tempo remoto e che per caso ritrovano una nuova vita.
E quello che non sembrava troppo interessante diventa all'improvviso moderno e lo riprendiamo esattamente dal punto in cui lo abbiamo lasciato.


sabato 14 febbraio 2015

Solo l'amore conta

In un giorno in cui si festeggia San Valentino che, per una felice combinazione, cade di sabato 
non posso non parlare d'amore.
Anche se mi rendo conto che, in un modo o nell'altro, in fondo parlo sempre d'amore, anche quando tratto altri argomenti.
Quello che ci muove e ci trasporta è sempre questo sentimento, anche quando non ci pensiamo, anche quando siamo presi da altre importantissime cose e, almeno in apparenza, ce ne dimentichiamo.
È il motore di tutto, è quello che ci fa alzare la mattina con un sorriso o con un peso sul cuore, 
è quello che ci rende liberi anche se siamo prigionieri, è quello che ci rende leggeri anche quando siamo oppressi da mille altre fatiche quotidiane, è quello che non ci fa sentire soli e ci dà la forza anche quando siamo inermi e deboli.
È così, non possiamo spiegarlo e, proprio per questo, basta viverlo.


"Capisci che l'unica cosa che conta nella vita è l'amore che puoi dare a chi te lo chiede, che siano i figli, i nonni o la prima persona che incontri per strada. Che essere gentili e pazienti conviene, perché quello che non abbiamo dato pesa più di qualunque cosa possiamo aver perso: tempo, divertimento, riposo. Ti illudi che ora che l'hai capito passerai il resto della vita ad amare gli altri. Forse lo farai. Forse no."  Non vi lascerò orfani di Daria Bignardi.

giovedì 12 febbraio 2015

L'amore è quello che rimane


“ l'amore va ben oltre la bellezza e la prestanza fisica, certo da giovani si è attratti da questo, almeno all’inizio, ma quello che rimane dopo, che si fortifica e si nutre anche delle debolezze umane, è ciò che rende un legame indissolubile.”

Estratto di: Mancini, Giulia. “La libertà ha un prezzo altissimo.” Giulia Mancini, 2014. iBooks. 

domenica 8 febbraio 2015

Innamorarsi

Siamo prossimi alla settimana di san Valentino e quindi nel periodo giusto per parlare d'amore.
Cosa dire dell'amore se già tutto è stato detto e scritto, in ogni paese e ogni momento storico.
Cosa fa scattare quel sentimento unico e irripetibile che ci fa sognare e ci rende anche un pò ebeti?
Perché l'innamoramento a qualsiasi età ed in qualsiasi situazione sembra rispondere sempre allo stesso modo?
Inutile farsi domande perché non ci sono risposte.
È così e basta. 
In questi giorni sto rileggendo alcuni romanzi d'amore ( solo alcune pagine) 
e nel frattempo anche alcuni miei scritti.
Non so perché a volte mi innamoro dei personaggi, mi immedesimo nella protagonista e vedo il protagonista con i suoi occhi e, inevitabilmente, mi innamoro. 
Il cuore palpita, i pensieri sono sempre concentrati su di lui, la sua voce mi emoziona
( in un libro la voce non si sente è vero, ma la immaginiamo perfettamente: calda, sensuale e forte, come deve essere quella di un uomo bello e impossibile protagonista di un romanzo).
In realtà, o almeno credo e questo comunque vale per me, ci innamoriamo del protagonista perché ricordiamo un amore del passato, un amore che stiamo vivendo o un amore che vorremmo vivere.
Insomma l'amore reale, vissuto o immaginato ci fa sempre e comunque emozionare e, 
soprattutto sognare.



mercoledì 4 febbraio 2015

Viaggiando nel nostro tempo

Ho viaggiato parecchio nella mia vita per motivi diversi.
Ogni volta ho vissuto il mio viaggio inizialmente con senso di fatica, per l'impegno mentale e fisico che esso inevitabilmente comportava. 
Dopo però questa sensazione negativa si è sempre trasformata in gioiosa ed entusiasmante scoperta.
Il viaggio mi apre la mente, ha sempre avuto questo potere su di me, perché mi ha sempre donato una nuova prospettiva.
Non parlo solo dei grandi viaggi in paesi lontani e agli antipodi dalla nostra realtà ma, anche di quelli brevi in piccole città più o meno vicine.
Visitare una nuova realtà, assaporarla per qualche giorno, provare a viverla, 
riesce a darti una visione del mondo più ampia. 
Ma, quello che è più sorprendente, questa nuova visione del mondo cambia inevitabilmente anche la visione e la comprensione della tua vita. Quasi sempre in meglio.