venerdì 30 gennaio 2015

L'importanza di una fine

Sto parafrasando un po' il titolo del bellissimo libro di Julian Barnes perchè in questi giorni riflettevo sull'importanza del finale in un libro.
Io preferisco sempre il lieto fine oppure una fine che, anche se tanto lieta non è, lasci intravedere un barlume di speranza. Certo questo può togliere pathos alla storia, forse.
Le storie tristi e struggenti devo dire che mi piacciono tantissimo.
Ho amato tanto Cime tempestose, Anna Karenina e tante altre piene di dolorosa passione.
Però nella realtà dei nostri giorni, dove ogni notizia è una tragedia e a volte un vero e proprio incubo, ho spesso avuto bisogno di risollevarmi con una storia più leggera.
Per questo al finale di Anna Karenina preferisco quello di Lady Chatterley.
E adoro il finale di piccole donne dove Jo, la sorella scrittrice,  ritrova il suo innamorato povero che si è fatto in quattro per farle pubblicare il romanzo solo per poterle dimostrare il suo amore.
Lo so questo è il finale del film, il libro va avanti, ma concedetemi questa disgressione.
Ecco tutto questo per dirvi che di solito quando scrivo cerco un finale "leggero".
Perché, sempre parafrasando Julian Barnes "la nostra vita non è la nostra vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato".

sabato 24 gennaio 2015

Divagazioni sul tema

C 'è  stato un periodo della mia vita in cui avevo smesso di scrivere e purtroppo anche di leggere.
Ero stata fagocitata da un insieme di attività lavorative e private.
Il poco tempo libero che avevo veniva completamente assorbito dalle classiche attività di sopravvivenza: pulizie di casa, spesa, lavarsi, ogni tanto dormire, mangiare e magari uscire col naso fuori dalla porta per mantenere qualche contatto sociale e non solo con le persone che fanno parte quotidianamente della tua vita familiare.
Negli ultimi anni sono passata dalla lettura di uno o due libri all'anno ( libri che restavano appoggiati sul mio comodino per un tempo lunghissimo tra un periodo di ferie e l'altro) alla lettura di almeno venti libri all'anno. 
Considerato che nel frattempo, facendo tutt'altro lavoro che assorbe quasi tutto il mio  tempo e le mie energie, scrivo ( poco, non abbastanza, ma scrivo) venti libri non sono pochi.
Questa evoluzione è derivata non solo dal fatto che mi sono riappropriata dei miei piccoli spazi di tempo libero ma, anche dalla tecnologia che mi ha permesso di portare in giro con me, sempre a disposizione, tutta la mia libreria.
Sto parlando proprio dell'ebook, me li porto con me dappertutto, posso leggerli mentre sono in fila alla posta, alla cassa del supermercato o mentre aspetto un'amica ritardataria. 
Si anche i rapporti sociali ne guadagnano.
Inoltre quando leggo una recensione interessante con un semplice click posso andare a curiosare, scaricare l'estratto e decidere di comprare oppure no, senza necessariamente andare in libreria o in biblioteca. 
Non fraintendetemi mi piace ancora tantissimo, e quando posso lo faccio, girovagare per le librerie e curiosare tra i libri, leggere le trame e annusare l'odore della carta stampata.

mercoledì 21 gennaio 2015

Bloggeggiando

In questi giorni sto girovagando tra i blog della rete.
Ne ho trovati alcuni davvero belli e molti di essi danno consigli utili di scrittura e di lettura.
Poi guardo il mio blog semplice e azzurrato e vorrei migliorarlo in qualche modo.
Inutile girarci intorno: non sono un esperta e per di più ho la tendenza a scrivere di getto.
Spesso quindi mi capita di pubblicare un post e poi correggerlo più volte.
Lo so, non va bene...
Oggi ho fatto un tentativo di miglioramento del blog e per un attimo mi sono ritrovata un blog tutto colorato di nero...in realtà erano colori scuri...tipo la versione lettura notte degli ebook. 
Terribile. Almeno per me che amo i colori chiari...
Ci ho messo un po' a ripristinare il mio colore azzurrino, anche se qualcosa è cambiato, prima c'era qualche sprazzo di bianco. 
Credo.
Comunque non sono un'esperta, ribadisco, quindi abbiate pazienza se trovate qualcosa di disarmonico o di strano, io sono là, dentro blogger, con le mani nei capelli che sto cercando di sistemare il mio "angolo azzurro". 


sabato 17 gennaio 2015

Voli pindarici

Quando leggo un libro di solito mi innamoro dei particolari.
Una frase, un pensiero, una considerazione che sento miei o comunque vicini al mio modo di essere e di pensare.
Poi c'è la storia, ovvio, quella è fondamentale: è il percorso da seguire che ti fa andare avanti nella lettura e ti tiene lì, attaccata al libro, con la curiosità di sapere come va a finire.
Però, quando sono arrivata alla fine e so già come è andata a finire, mi piace tornare sulle pagine dei "particolari", le frasi che mi hanno colpito. 
Forse è per questo che amo autori come Paulo Coelho, Carofiglio e tanti altri, differenti nelle storie e simili al tempo stesso nelle modalità narrative.
Non a tutti piace il genere, me ne rendo conto quando leggo alcune recensioni su libri che ho amato.
"Storia avvincente, ma con troppi voli pindarici"
Io mi appassiono soprattutto ai voli pindarici, ohibò mi sa che anch'io scrivo così.
L'altro giorno una mia amica lettrice mi ha detto: "belle le considerazioni che fai mentre racconti la storia ! "
In fondo chi scrive emula inconsapevolmente gli autori che ama, cercando di restare originale o, almeno ci prova.
E poi, nella vita, non è forse quello che ti appassiona quello che puoi fare meglio?


« Come l'acqua è il più prezioso di tutti gli elementi, come l'oro ha più valore di ogni altro bene, come il sole splende più brillante di ogni altra stella, così splende Olimpia, mettendo in ombra tutti gli altri giochi » Pindaro.

venerdì 16 gennaio 2015

Emozione

Qui si parla del mio e book !
Stamattina ho provato una fortissima emozione quando ho letto questa bellissima recensione sulla rubrica del settimanale Donna Moderna di Alessandra Appiano!
È il numero 4 del 2015.
Che dire sono senza parole e felicemente emozionata.


lunedì 12 gennaio 2015

Superare il dolore

Ci sono eventi della vita inevitabilmente dolorosi.
Ognuno li affronta a suo modo.
Chi cerca di cambiare vita cambiando le abitudini quotidiane.
Chi si avvicina di più alla religione, chi se ne allontana, chi cerca il contatto con entità ultraterrene.
Io mi rifugio nella lettura, di solito di libri sull'argomento che mi sta a cuore in quel momento.
In questi giorni mi è venuta voglia di leggere "non vi lascerò orfani" di Daria Bignardi.
Quando uscì il libro non ne fui particolarmente attratta, era un momento della mia vita in cui desideravo leggere altro. 
Oggi ho scaricato l'estratto e nelle prime pagine ho ritrovato esattamente il mio stato d'animo attuale.
Ci sono momenti in cui leggere un libro, un determinato libro che esprime ciò che sentiamo in un dato momento, può essere una grande medicina e aiutare a superare il dolore.



sabato 10 gennaio 2015

Reti di affetto

“Le reti di affetto e amicizia disinteressati che tessiamo lungo la nostra vita, hanno un ritorno sotto molti aspetti e spesso è molto più grande di quello che diamo.”

Estratto di: Mancini, Giulia. “La libertà ha un prezzo altissimo.” Giulia Mancini, 2014. iBooks. 


venerdì 2 gennaio 2015

Romanzi del cuore

Ci sono alcuni romanzi che mi sono rimasti nel cuore.
Uno di questi è "La grande sera" di Giuseppe Pontiggia, romanzo bellissimo che tratta del tema della fuga verso un altrove lontano e indefinito, dove ricominciare o semplicemente vivere.
Il protagonista scompare all'improvviso e tutto è visto attraverso gli occhi degli altri personaggi e,  attraverso la loro ricerca, sembrano apparire le motivazioni di quella scomparsa o forse probabile fuga volontaria.
Sarà che io stessa ho provato a volte questo intenso desiderio di scappare altrove ma, questo romanzo, letto ormai diversi anni fa, occupa un posto speciale nello spazio dei miei ricordi.
« La sensazione che lo scrivere, come gli scacchi, fosse un gioco di cui si potesse apprendere la teoria, non sufficiente a vincere la partita, ma almeno a cominciarla. »
(Giuseppe Pontiggia,La grande sera1989 pag.41)

 















 
Altro libro del cuore è  "Rossovermiglio" di Benedetta Cibrario, letto più recentemente. La protagonista, inseguendo un amore impossibile, cerca il proprio riscatto e la propria emancipazione da una società di inizio novecento dove i matrimoni sono combinati e il destino delle donne già tracciato.
È anche la storia della trasformazione di un paese, l'Italia, attraverso il fascismo e la guerra.
Ed è la storia della trasformazione di una tenuta selvaggia in una moderna azienda vinicola.

Non so spiegarlo ma amo certi personaggi che combattono con passione e, troppo spesso, perdono le loro battaglie ma, nonostante tutto, escono dalla storia con una profonda dignità che li rende in sè vittoriosi e in fondo amati proprio per questo loro modo di essere: fieri e perdenti.