In questi ultimi tempi non scrivo, è diventato un problema ritagliarsi del tempo anche nel week end.
È colpa anche di una certa indolenza che mi ha invaso o, forse, da cui mi sono lasciata invadere. Nel frattempo, però, ho ritrovato il piacere della lettura, leggo parecchio, di notte soprattutto, nei momenti di insonnia. Certi libri sono stati anche consolatori, per esempio La tristezza ha il sonno leggero di Lorenzo Marone, un autore interessante, di lui avevo letto La tentazione di essere felici.
Questo romanzo contiene tante piccole verità in cui mi riconosco profondamente. Una in particolare mi ha colpito.
"Fai il possibile perchè ciò che ti piace non diventi un passatempo da coltivare solo nel fine settimana. È la via più diretta per trasformarsi in un infelice."
Mi sono chiesta: ma forse avrei dovuto combattere di più per raggiungere quello che volevo realizzare nella vita?
Quando ho dovuto scegliere il mio percorso universitario mi sarebbe piaciuto fare Lettere ma - a detta di tutti - sembrava l'anticamera della sicura disoccupazione, così scelsi Economia, un corso di studi che tutto sommato ho amato, eppure mi sono chiesta se avessi dovuto seguire il suggerimento del cuore invece che quello della ragione. Io ho lavorato subito dopo la laurea, a parte qualche mese di stallo, per cui la mia scelta era stata premiata, ma chissà come sarebbe andata cambiando facoltà.
Non lo saprò mai e forse non sarebbe cambiato molto, nel senso che non mi avrebbe garantito uno sbocco nella scrittura come lavoro della vita.
Credevo di aver preso in mano la mia vita e di dirigerla senza problemi, invece spesso non si è realizzato quello che avevo progettato e per cui avevo combattuto.
Insomma più che registi della nostra vita siamo foglie in balia del vento, ogni tanto qualcosa va nella direzione giusta, e allora ci piace pensare che sia soprattutto merito nostro e del nostro impegno, magari è un po' anche così.
Poi leggi un libro e ti riconosci nei pensieri del protagonista:
"Le vite degli altri sfilano via veloci, la mia invece è ancorata da tempo immemore. Chissà perché, alcune esistenze sembrano pedine del Monopoli che corrono fino al Via, altre avanzano a tentoni, cercando invano di scansare la casella Imprevisti."
Beh, è così che ogni tanto mi sento, ma forse questa sensazione prima o poi viene a tutti per un qualche motivo di insoddisfazione, anche a coloro che ci sembrano in pace col mondo e perfettamente felici. E così continuerò a coltivare la mia passione per la scrittura nei ritagli di tempo del fine settimana perché non posso fare altrimenti e amen.
E poi come disse un grande uomo è importante avere una visione e impegnarsi per realizzarla, altrimenti si resta nella dimensione del sogno e basta. Magari non ci riuscirò ma almeno ci avrò provato.
Una visione senza azione resta un sogno. Nelson Mandela
Un altro libro che sto apprezzando molto è Nella Notte di Concita De Gregorio, è un romanzo che affronta un tema molto interessante che ci riguarda da vicino perché parla della politica italiana e delle congiure di palazzo. Il tutto sotto forma di romanzo: Nora, una brillante studentessa, appassionata allo studio della politica, nella sua tesi di dottorato svolge un'indagine sulle ore durante le quali l'elezione a presidente della repubblica di Onofrio Pegolani, data per certa dagli analisti e dalla maggioranza dei parlamentari, è sfumata senza un apparente perché. È proprio grazie alla qualità della sua tesi che Nora viene convocata dal suo relatore che le offro un impiego di prestigio in un centro studi di Roma.
Qui Nora ritrova una sua cara amica di infanzia ed è uno dei motivi per cui accetta il lavoro. Ma nello stesso tempo comincia il giallo sull'attività del centro studi e sugli eventi di quella mancata elezione.
Il romanzo, scritto da una giornalista che conosce bene la politica e gli intrighi di palazzo, svela un mondo reale sia pure in forma romanzata e dietro i nomi inventati intuiamo i nomi reali.
E ci facciamo qualche domanda sulla nostra realtà italiana, ma non solo.
Siamo davvero sicuri di scegliere consapevolmente oppure subiamo le influenze fortissime di un sistema che ci manovra?
Vi riporto alcuni estratti che rendono bene il senso di quanto detto prima.
"La verità non esiste: chi si ostina a cercarla merita il castigo di trovare la peggiore possibile. Di trovarne una che punisca la sua presunzione. Le verità sono fatte di trame verosimili, ma prima di ogni altra cosa devono essere credibili e dunque credute."
"Lo scandalo pubblico è già la condanna. Quando poi arriva, se arriva, l'archiviazione o l'assoluzione, il tempo è passato, la storia è andata avanti, c'è senz'altro un altro scandalo più fresco e la vittima - quella vittima ormai dimenticata o ricordata solo per il reato che non ha commesso - è rimasta a terra. Ferma in quel posto, indietro."
Ci sono libri che più di altri ti fanno riflettere e ti mettono davanti agli occhi pensieri che magari conoscevi già, ma che, scritti da un'altra persona, hanno il potere di renderti più consapevole.
Forse è per questo che le parole possono cambiare il mondo, io non ho perso la speranza, e voi lo credete possibile?