lunedì 29 dicembre 2014

L'incerta attesa del futuro

In questi giorni dopo Natale, nell'attesa del Capodanno di solito si pensa a quello che ci piacerebbe accadesse nel nuovo anno. 
Non è facile sapere cosa desiderare, ogni desiderio porta con sè un piccolo sogno sopito.
Io ho sempre un po' timore ad esprimere dei desideri, quasi che a palesarli essi possano dissolversi e restare nello stato di sogno.
Quindi penso quasi sommessamente a quello che vorrei dal nuovo anno, ma poi lo custodisco dentro me quasi con gelosia. 
È una forma scaramantica di questi nostri tempi, diventati ormai così fragili anche per i sogni più piccoli e semplici.

martedì 23 dicembre 2014

Andamento lento

Sono in un posto dove la rete tende ad essere lenta, anzi lentissima.
Devo abituarmi nuovamente alla lentezza e a cercare strade alternative.
Mi è venuto in mente il libro di Sepùlveda  "Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza". Ecco a volte occorre riscoprire l'importanza delle cose nei momenti in cui proprio non se ne può fare a meno.
Per ora non posso far altro che questo.

sabato 20 dicembre 2014

Libri 2014

Siamo a fine anno e quindi siamo in tema di bilanci,
ho ripensato ai libri che ho letto nel 2014 che mi hanno trasmesso belle emozioni e  che mi hanno dato un piccolo contributo speciale alla mia vita e un po' anche alla mia scrittura.
Tra questi mi piace ricordare:
1.Il bordo vertiginoso delle cose di Gianrico Carofiglio: un viaggio nel proprio passato che diventa un viaggio nella propria anima e nella possibilità di sovvertire gli eventi anche se sembra tardi.
2.La figlia oscura di Elena  Ferrante: l'inquietudine femminile e il sentimento di ribellione ai ruoli sociali.
3.Come i tulipani gialli di Cristina Rava: romanzo giallo rosa inconsueto e una investigatrice imperfetta e molto simpatica.
4.Acquanera di Valentina D'Urbano: tre donne particolari e un potere segreto che le unisce.Letto in una notte, anche perché non fa dormire.
5.Le prime luci del mattino di Fabio Volo: una donna racconta se stessa cercando di capire cosa non va nella sua vita apparentemente perfetta. Sorprendente soprattutto perché scritto da un uomo.
6.Per dieci minuti di Chiara Gamberale: come ritrovare un senso alla propria vita partendo dalle piccole cose quotidiane.
7.Innamorarsi ai tempi della crisi di M.B.: appena finito di leggere, giovane scrittrice esordiente, storia leggera ma non troppo di un innamoramento. Leggerlo è come prendere una boccata di aria fresca.

Ce ne sono anche degli altri però ne ho voluto scegliere sette 
(non so perché ho una forte attrazione /simpatia per questo numero ) 
Diciamo che questi 7 sono quelli più importanti. 
Mi hanno fatto pensare, emozionare e regalato una piacevole evasione.


giovedì 18 dicembre 2014

Luogo dell'anima

Nella storia di Michela un elemento sempre presente è il viaggio, 
quello che affronta attraverso le diverse città in cui, per motivi vari, 
si ritrova a vivere.
Prima di potersi finalmente fermare.
Il viaggio in se è una metafora.
La metafora della continua ricerca che ognuno intraprende a suo modo dentro e fuori di sè.
La ricerca di un luogo dove sentirsi a casa e finalmente al sicuro.
Un luogo dell'anima.

lunedì 15 dicembre 2014

La vita lungo un anno

Non so perché il periodo pre natalizio è sempre così frenetico.
Ci si ritrova a correre per concludere mille attività anche quelle che non hanno una reale scadenza.
Come se con il Natale finisse il tempo. 
Forse è davvero così, il Natale è uno spartiacque, tanto vicino alla fine dell'anno.
Finisce un anno ed è come se finisse una vita, un piccolo pezzo della nostra vita, 
della durata di un anno, appunto.
Questo periodo affascina sempre perché assistiamo alla fine di un anno tra grande rumore e scintillio di luci, ma questa fine è anche l'occasione di un nuovo inizio. Forse.
Ciò che è andato storto può essere cancellato e dal primo gennaio si ricomincia daccapo, 
magari con una nuova vita, di 365 giorni.

lunedì 8 dicembre 2014

Michela protagonista dei nostri tempi

Di cosa parla il mio romanzo.
È la storia di una donna che cerca una sua dimensione, un suo posto nel mondo, 
che è quello che poi cerchiamo tutte noi.
Michela è una persona indipendente che cerca a tutti i costi di essere se stessa al di là delle convenzioni sociali che spesso non condivide. 
È una ragazza determinata, disposta a mettersi in gioco con notevoli sacrifici per arrivare dove vuole.
Ma anche Michela come tutte le ragazze cerca l'amore e crede, più di una volta, di averlo trovato.
Quando la realtà la smentisce cerca di risollevarsi e di ricominciare.
Come molte di noi sugli uomini fa degli enormi errori di valutazione e sbaglia spesso direzione.
La forza di Michela è che però lei va sempre avanti per la sua strada,
cercando di imparare dai suoi errori, 
senza mai dimenticare il punto da cui è partita e la sua famiglia di origine, 
in particolare le donne della sua famiglia che le hanno insegnato la incredibile forza delle donne nei momenti difficili.

venerdì 5 dicembre 2014

Personaggi


“Sono arrivata al punto in cui tu parti per New York”
mi dice un’amica che sta leggendo il libro
“Non sono io, è la protagonista che parte per New York”
Replico io. E poi dovrebbe saperlo benissimo.
Chissà perché se si scrive un romanzo in prima persona si pensa a un autobiografia.
Vorrei sfatare questo mito, anche se non del tutto.
Chi scrive parla di sé, questo è innegabile, ma parla di sé non raccontando gli eventi particolari della sua vita,
parla di sé attraverso la vita immaginaria dei personaggi del suo libro.
 
Se si scrive un’autobiografia lo si dichiara in ogni caso fin dal principio.
E poi a chi interessa l’autobiografia di una persona sconosciuta?
O sei un personaggio famoso, o la tua vicenda di vita è cosi estrema da poter destare l’interesse di un certo pubblico, altrimenti scrivere una biografia non ha un gran senso tranne che per se stessi.
Certo nei personaggi mettiamo un po’ di noi.
E noi siamo il risultato delle vicende che abbiamo attraversato nella nostra vita e anche di quello che abbiamo osservato intorno a noi e che abbiamo “sentito” un po’ come nostro.
La descrizione fisica o caratteriale di un personaggio può essere ispirata a persone che conosciamo bene oppure solo in maniera vaga.
Magari è il vicino di casa che incrociamo per le scale tutte le mattine andando al lavoro e ci immaginiamo un po’ della sua vita attraverso il sorriso cortese che ci rivolge o le frasi che scambiamo.
Il punto di partenza può benissimo essere la realtà, poi, nelle vicende del romanzo, di solito ce ne discostiamo per poter raccontare quello che pensiamo davvero.
Il personaggio di un libro trasmette un’idea che amiamo o odiamo, attraverso di lui esprimiamo quello che siamo o vorremmo essere o,
quello che detestiamo profondamente e che disapproviamo.
Il personaggio cresce, soffre, piange e ride con noi.
E nel romanzo diventa vivo e più reale che mai. 


Fuori dall'oblio

Un'emozione,
il desiderio di catturare quell'emozione e di fermarla in qualche modo, nel tempo.
Fissata su un foglio di carta.
È un po' come mettere un messaggio in una bottiglia e affidarlo al mare.
Perché quando provi qualcosa di forte, che sia un amore, una grande felicità, una immensa gratitudine o al contrario un sentimento intenso di rabbia, di indignazione, di ingiustizia o di dolore, vorresti bloccarlo e trasmetterlo al mondo. Perlomeno ad una parte di mondo, anche piccola.
È questo desiderio che porta l'urgenza di scrivere, la voglia di raccontare ciò che non si vuole 
cada nell'oblio.
È un modo per non cancellare il passato e non offuscare il futuro.