domenica 27 marzo 2016

Il rispetto delle regole e nuove avventure

Se rispetti tutte le regole, ti perdi tutto il divertimento. K. Hepburn

L'idea è nata quasi per caso, muovendomi infatti nei gruppi del web di cui faccio parte ho notato che oltre ai romanzi gli autori proponevano spesso anche molti racconti brevi, magari riproposti aggiornati e rieditati.
Così ho ripensato al mio racconto intitolato Il rispetto delle regole con il quale avevo partecipato anni fa a un concorso organizzato dal Club degli autori. 
Avevo finito da poco di frequentare i miei corsi di scrittura creativa e avevo cominciato a partecipare a concorsi letterari locali con brevi racconti. 
Poi avevo letto di questo concorso letterario per un racconto più lungo, non ricordo bene quante cartelle, doveva essere un racconto breve ma con una certa struttura, così partendo da un racconto di un paio di pagine ho scritto il seguito ed è diventato un racconto di circa dieci cartelle. 
Ho inviato il mio raccontino e poi me ne sono dimenticata.
Qualche tempo dopo, poco prima della fine dell'anno, trovo nella buchetta della posta una letterina che annunciava che il mio racconto era tra le opere segnalate dalla giuria con attestato di merito e mi invitavano a recarmi alla premiazione per ritirare il mio attestato di merito.
La premiazione era organizzata in un week end di fine gennaio e così assieme a una cara amica parto per ritirare il mio "Diploma di merito per opera segnalata dalla giuria Sezione Narrativa", riporto espressamente quanto scritto sull'attestato che ovviamente conservo tra le mie reliquie.
Passammo tra l'altro un allegro fine settimana tra premiazione presso la sala del teatro locale, la cena sociale con tutti gli autori presso il ristorante principale del paese e una gita mattutina domenicale nel mercato cittadino.
Vi riporto il simpatico racconto dell'esperienza dal mio vecchio blog:

Il teatro è pieno
tutti autori di qualche poesia, lirica o racconto
tutti in attesa di sentir chiamare il proprio nome
la strana sensazione di essere lì per errore
però siamo in ballo
BB mi sorride
gli occhi luccicanti per il raffreddore
io grata perchè è con me a condividere questa strana sensazione
orgogliosi tutti di esserci:
l’autore che ha vinto ben cinque premi,
vecchie signore poetesse di tempi lontani e perduti,
giovani ragazzi dall’aria spavalda
che mettono a nudo nella poesia il loro cuore spaurito,
il viaggiatore con l’antologia dei suoi appunti di viaggio,
la poetessa toscana felice solo di sentir leggere la sua poesia.
Una piccola emozione pervade anche me
nell'ascoltare la motivazione del mio racconto,
per un breve ma lunghissimo istante mi sento importante.

Fuori una nebbia fitta ci attende
Io e BB siamo quasi indecise sul da farsi
raggiungere il ristorante della cena sociale oppure no.
Saremo solo noi?donne di poca fede
nella sala del piano superiore del ristorante ci sono tutti
autori, organizzatori, ospiti e veline
ci sediamo al tavolo con il viaggiatore romano
e sua moglie - figlia di un diplomatico
che ci racconta della sua infanzia in Cile ai tempi di Pinochet,
la poetessa toscana e suo marito

che ci racconta di come la poesia la rende felice
e del loro prossimo viaggio per un adozione internazionale
io penso allo strano intreccio delle nostre vite
e a quante vite che sembrano dei romanzi
la cena sociale si è mostrata molto "socializzante"
e alla fine tutti torniamo verso il nostro albergo
l'unico e al centro città
che ci accoglie tutti lasciando fuori la nebbia.

Il mattino dopo pensiamo che non ci sia molto da fare
meditiamo se raggiungere Piacenza per fare un giro turistico
nonostante la nebbia
ma quando usciamo fuori
a parte la nebbia sempre presente
restiamo stupite da un'incredibile animosità
tutti intorno negozi aperti
gente che passeggia e si intrattiene
e il più incredibile mercato di paese che abbia mai visto
vendono davvero di tutto
io e BB avvolte dallo stupore siamo tentate da molti acquisti
il reparto alimentare però è quello che proprio ci conquista
Melegnano ha improvvisamente guadagnato molti punti
e così ci lasciamo tentare
da un piccolo assaggio di pesce fritto
da un breve passaggio dal bar enoteca “Uva viva”
che tanto ci ispirava e, direi, a ragione
peccato non potersi fermare di più ma il treno ci aspetta
e dire che abbiamo temuto di non poter ingannare il tempo nell’attesa
 
Non so se avete notato ma quella sera ho incontrato tra gli autori dei veri personaggi da romanzo. 
Rimuginando sul mio racconto pensavo che mi dispiaceva lasciarlo lì solo soletto e dimenticato, non perché lo consideri un capolavoro, ma perché per me ha rappresentato un piccolo e prezioso inizio.
Così l'ho revisionato, corretto, allungato di un capitolo e convertito in eBook.
In esso ho inserito anche i primi capitoli dei miei due romanzi, tanto per far conoscere anche un pezzo di quello che ho scritto dopo. Ho infine creato la copertina e stavo studiando come fare per inserirlo in iBooks o Amazon in forma gratuita, perché fino a qualche giorno fa su Streetlib non era possibile inserire eBook a prezzo zero.
Poi a sorpresa qualche giorno fa ricevo una mail in cui mi comunicano che, per un periodo sperimentale di sei mesi, anche su Streetlib è possibile inserire eBook gratuiti. 
Così visto che era già tutto pronto ho lanciato il mio racconto gratuito su tutti gli store.
Quindi se volete è a vostra disposizione, si legge anche in fretta essendo breve.
I link sono riportati di lato.

 
In questi giorni oltre a dilettarmi con i vecchi racconti, parlo al plurale ma no gli altri ve li risparmio, sto cercando di ultimare il mio terzo romanzo.
Ho diversi dubbi amletici: dove portare i miei personaggi nel finale, qual è il titolo giusto e infine non ho in mente un'immagine neanche vaga di quale potrebbe essere la copertina. Così, mentre continuo a scrivere, la mia mente svolazza nell'aria alla ricerca della giusta ispirazione.
Però la storia mi sta appassionando sempre di più, sono nella fase in cui mi sogno i personaggi anche la notte. E non solo. Mi sembrano veri e penso a loro come persone reali. 
Sono grave?
Forse no, sembra sia una fase che attraversano tutti coloro che amano scrivere.
Però è una fase che mi piace tanto, è quasi come essere innamorati.
 
E per concludere non mi resta che augurarvi buona Pasqua


domenica 20 marzo 2016

Il corpo delle donne

La gente mi chiama femminista ogni volta che esprimo sentimenti che mi differenziano da uno zerbino. Rebecca West
La giornata dell'otto marzo è già passata da un po', ma mi viene voglia comunque di dire la mia, non sulla festa della donna che in fondo è una giornata come le altre a parte l'uso commerciale che se ne fa e le polemiche pro e contro questa giornata.
No, voglio parlare di come la figura della donna sia sempre stata nel corso dei secoli utilizzata come simbolo del bene e del male.
Leggendo un articolo sull'Iran dei nostri giorni, paese di paradossi, si evidenzia quanto esso, dopo la rivoluzione islamica che dal 1979 ha deposto lo scià portando al potere un ayatollah e dando vita al primo stato fondato sulla religione in tempi moderni, possa sembrare uno stato medioevale in epoca moderna. Ma visitando l'Iran si scopre che il paese ha un alto livello di scolarizzazione, dove il 65% delle studentesse universitarie sono donne, un livello tecnologico avanzatissimo, un paese che produce letteratura, poesia, ottimo cinema, pittura e architettura da premi e riconoscimenti internazionali.
Bellissimo tutto questo, ma le donne, al di là del chador, hanno sempre limitati i loro diritti. 
Emblematico il caso delle statue coperte dei musei capitolini per mettere a proprio agio il nuovo presidente dell'Iran Hassan Rouhani che, vorrei sottolineare, è del fronte riformista, contrapposto ai conservatori, e che ha portato "un'atmosfera nuova al paese" citando le parole di un articolo sul risultato delle elezioni in Iran.
In effetti un'aria nuova c'è: con il voto del 26 febbraio ben tredici donne sono state elette in questo parlamento.
Leggendo questo articolo ho trovato molte similitudini con la nostra più evoluta società occidentale, non dimentichiamo che in Italia è stato eliminato il delitto d'onore solo nel 1981. E che la violenza sessuale è stata riconosciuta come reato nei confronti della persona solo più recentemente nel 1996. Prima era solo un reato contro la morale, pensate un po', questo ovviamente impattava diversamente sulla pena. 
E poi secondo la Bibbia fu colpa di Eva se siamo stati cacciati dal paradiso terrestre con quella sua fissa per le mele, anche se poi anche Adamo aveva fatto in fondo la sua scelta assecondandola. 
Il corpo delle donne è sempre stato usato come baluardo, simbolo del peccato e della perdizione, fin dai tempi delle streghe medioevali, oppure fonte di vita e di nutrimento, purezza e felicità, purché sia bella buona e dica sempre di sì. È sempre una questione di potere venduta come "costume": le bambine cinesi che venivano rese invalide con i piedi costretti in fasce strettissime fin da neonate, le donne giraffa con il collo costretto in anelli metallici o quelle con il disco labiale delle tribù africane o ancora peggio la pratica dell'infibulazione sono costumi che hanno il solo scopo di esercitare il potere dell'uomo sulle donne. 


 
Cerchiamo però di osservare i fatti positivi più recenti nel campo dei diritti femminili: il voto delle donne in Arabia Saudita, in un paese in cui le donne non possono guidare o uscire da sole, in dicembre si sono candidate alle elezioni municipali e sono andate alle urne. A Taiwan abbiamo da alcune settimane la prima presidente donna Tsai Ing-Wen, laurea in giurisprudenza, 59 anni e una lunga gavetta politica. Una lady di ferro già soprannominata la Merkel dell'Asia. Secondo le ultime statistiche in Italia le donne manager sono diventate il 27,6 % rispetto al 7% dell'anno 2001 e le Magistrate, secondo l'ultimo rapporto della Cassazione, hanno superato gli uomini con una percentuale del 50,7%.
Dal 1946 anno del primo voto delle donne in Italia un po' di strada è stata fatta.
Ci siamo emozionate con la nostra Samantha Cristoforetti prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea e record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo, 199 giorni.
E un'altra italiana Chiara Cocchiara è l'unica europea ad aver preso parte lo scorso dicembre al programma Mars Desert nel deserto dello Utah: quindici giorni in una navicella spaziale prototipo di quello che un giorno potrebbe approdare su Marte.

Nella filosofia orientale il lato Yin, femminile, si associa alle emozioni, ai sentimenti, alla dolcezza e all'armonia. Il lato Yang, maschile, è invece associato alla forza, alla volontà, determinazione e concretezza.
Però badate bene questi lati sono presenti in ciascuno di noi, uomo e donna che sia.
Ci sono donne che hanno tenuto le redini di intere famiglie con la loro forza di volontà e di sentimenti, insomma donne con le palle (avete notato che si dice così per indicare una donna che ha la determinazione di un uomo?) donne che di fronte a grandi avversità si sono rimboccate le maniche risollevando se stesse e le loro famiglie.
Io non credo alla contrapposizione sesso debole e sesso forte, "forte" e "debole" sono parole senza senso. Secondo me uomini e donne devono essere complementari e paritari, si può essere uguali senza essere contrapposti, basterebbe riconoscere questa semplice verità e potremmo realizzare una società felice e armoniosa, senza bisogno di quote rosa o di altre regole. 
Potremmo festeggiare non la festa della donna, ma la festa dell'armonia tra uomini e donne, viva l'uomo e viva la donna, entrambi con le loro differenze e le loro potenzialità complementari. 

domenica 13 marzo 2016

Creatività

Educare è accendere una fiamma, non riempire un vaso. Socrate


Parlando di creatività e ispirazione di cui si è trattato nei blog di Marina e Chiara  ho cominciato a pensare a cosa sia per me la creatività.
Marina dice che è la maga delle soluzioni alternative grazie alla sua creatività, come darle torto, io lo divento in cucina, non riesco mai a seguire una ricetta alla lettera perchè mi manca sempre qualche ingrediente e finisco per usare aromi alternativi o non usarli affatto.
Invece Chiara usa la sua creatività non solo per scrivere, ma per colorare dei Mandala bellissimi.
Però tralasciamo la creatività in cucina e parliamo di creatività letteraria e non solo.
La creatività viene definita come la predisposizione mentale degli esseri umani di creare e inventare e viene associata prevalentemente alla letteratura, alla musica o alla arti figurative, ma forse la capacità di creare qualcosa di nuovo o semplicemente di usare in modo nuovo ciò che esiste da tempo è una qualità che ci inventiamo anche nella vita di tutti i giorni. 
Io per esempio sono creativa nell'inventarmi regole nuove per ottimizzare il tempo nel mio lavoro, creo spesso template di documenti preimpostati con i riferimenti normativi in modo da utilizzarli e farli utilizzare in futuro e agevolare il lavoro. Preparo addirittura dei modelli di risposta da inviare via mail. 
Insomma come si dice "il bisogno aguzza l'ingegno" e il mio bisogno è il tempo, sempre più limitato. 
Il mondo del lavoro e il mondo in generale diventa sempre più complesso e quindi per affrontare le sfide bisogna diventare sempre più creativi.
Essere creativi dovrebbe voler dire superare le regole esistenti per arrivare a impostare regole nuove.
Ma la domanda è: le regole non uccidono la creatività? 
A questa domanda cerca di rispondere un libro che è stato citato in un articolo che ho letto di recente:
Fuori di testa di Ken Robinson 


Riporto la descrizione dal sito Feltrinelli:

Molti pensano che creativi si nasca, esattamente come si nasce con gli occhi azzurri o castani, e che non ci si possa fare più di tanto. Eppure se qualcuno ci dice di non saper leggere o scrivere, non pensiamo che non ne sia capace ma semplicemente che non gli è stato insegnato. Con la creatività è lo stesso: quando qualcuno mi dice di non essere creativo, penso solo che non abbia ancora scoperto come può esserlo. "Fuori di testa" cerca di mettere a fuoco le ragioni per cui la maggior parte della gente non ha idea delle proprie capacità. Tutti nasciamo con talenti naturali, ma pochi di noi li scoprono né sono in grado di svilupparli. Paradossalmente, una delle cause di questo immenso spreco di talenti è proprio il sistema che dovrebbe valorizzarli: la scuola. Gli attuali approcci all'istruzione sono infatti impregnati di convinzioni sull'intelligenza superate e adottano valutazioni standardizzate che soffocano la creatività e appiattiscono le ambizioni. Che siate studenti o impiegati, che lavoriate nel campo dell'educazione, o nel mondo degli affari, troverete in questo libro suggerimenti e indicazioni molto utili e interessanti per il vostro futuro.

Il sottotitolo afferma che la scuola uccide la creatività perchè pretende dallo studente nozioni e informazioni standardizzate e ciò può bloccare la creatività dei singoli. Però Ken Robinson è britannico e il suo giudizio si basa sulla scuola inglese, io invece penso che la scuola italiana non blocchi affatto la creatività, anzi in generale il sistema italiano sempre più complesso porta ciascuno a districarsi nella giungla delle regole burocratiche e ciascuno diventa ipercreativo, insegnanti e studenti compresi.
Ma questo è solo il mio modesto pensiero.
Comunque vediamo di prendere in esame la parte più interessante di questo libro che condivido un po' di più.
Secondo l'autore bisogna conoscere molto bene una materia per essere creativi, perchè, se per essere creativi occorre superare le regole esistenti, è necessaria una profonda conoscenza delle regole da superare e quindi la creatività non può svilupparsi in assenza di competenze preliminari.
Sono d'accordo, si può essere scrittori geniali, ma se non si conoscono  le regole della grammatica, la sintassi e non si possiede un ampio vocabolario non si può scrivere un'opera letteraria. Almeno così dovrebbe essere.
Invece c'è in generale la tendenza a pensare che il creativo non abbia una grande preparazione pur avendo una grande fantasia. In realtà l'estro non può fare a meno della conoscenza e dell'approfondimento. 
La personalità creativa comprende curiosità, bisogno d'ordine, spirito critico e indipendenza di giudizio, insoddisfazione che porta al desiderio di cambiare le cose e un pizzico di necessaria autodisciplina.
Ma ognuno di noi possiede la propria creatività personale che nasce dalla passione per una determinata disciplina  e che ci rende diversi dagli altri. Dedicarsi a un'attività con passione e determinazione porta a sviluppare al meglio la propria creatività, perchè quando si fanno le cose con passione le idee crescono perchè nascono dal nostro mondo interiore delle emozioni e delle sensazioni più profonde. Ma non basta sognare ad occhi aperti occorre agire, trasformare l'idea in qualcosa di concreto che sia un romanzo, una poesia, un dipinto, un progetto di lavoro.
Insomma siamo tutti creativi soprattutto se riusciamo a dedicarci a qualcosa che ci appassiona, ma ognuno di noi è creativo a suo modo e quindi unico.

E voi siete d'accordo con queste affermazioni? E soprattutto quanto vi sentite creativi?
 

domenica 6 marzo 2016

Film della mia vita

Visto che è appena passata la notte degli Oscar ho ripensato ai film che sono diventati una costante nella mia vita, soprattutto perchè non riesco a fare a meno di riguardarli.

Nuovo Cinema Paradiso
Sulla scia dell'oscar a Ennio Morricone ho ripensato alla colonna sonora e alle immagini indimenticabili di questo film (Che vinse l'Oscar nel 1990 come miglior film straniero). 
L'avrò visto almeno una decina di volte per intero e anche per più volte riguardando semplici spezzoni.
Tutte le volte che lo danno in TV me lo guardo, anche se è già cominciato perché secondo me la scena più bella in assoluto è la scena finale quella in cui il protagonista adulto e ormai famoso regista guarda la pellicola lasciatagli dall'amico dopo la morte.
La pellicola è composta dal montaggio tutti i tagli di pellicola dei baci censurati ai tempi in cui era bambino e al nostro protagonista passa davanti tutta la vita e i ricordi della sua infanzia quando faceva l'operatore al nuovo cinema paradiso e mentre sorride di fronte a quelle immagini una lacrima di commozione gli riga il viso. Secondo me quella scena già da sola vale un Oscar.

Per completezza vi riporto un breve sunto:
Salvatore Di Vita, da quando ha lasciato il paesino di cui è originario non vi ha mai più voluto rimettere piede e da trent'anni vive a Roma, dove nel frattempo è diventato un affermato regista cinematografico. Una sera, al suo rientro a casa, apprende dalla sua compagna la notizia della morte di un certo Alfredo, e per tutta la notte rivive i ricordi della sua infanzia. Dopo la fine della guerra, in un paesino siciliano, Giancaldo, il cinema è l'unico divertimento. Siamo alla fine degli anni quaranta. Totò, un bambino povero che vive con la sorella e la madre, è in attesa che il padre, che risulta disperso, ritorni dalla Russia. Totò svolge il compito di chierichetto per don Adelfio, parroco del paese e gestore della sala cinematografica "Cinema Paradiso". Don Adelfio censura tutte le scene di baci all'interno dei film perché le ritiene troppo sconvenienti. Salvatore, affascinato dal cinematografo, diventa amico del proiezionista Alfredo che lo considera come un figlio. Totò riesce a convincere Alfredo a farsi insegnare tutti i trucchi del mestiere di proiezionista.
Una sera scoppia un incendio all'interno della cabina di proiezione Totò riesce a salvare l'amico Alfredo che purtroppo perde la vista. Grazie all'intervento di un paesano diventato milionario la sala cinematografica viene ricostruita e prende il nome di "Nuovo Cinema Paradiso".
Inizia così una nuova epoca per questo cinema al cui interno lavora il bambino mentre Alfredo gli rimane sempre accanto come mentore
Salvatore, diventato adolescente, conosce Elena, studentessa figlia del Direttore della banca locale, e se ne innamora. I genitori di lei non gradiscono la loro relazione e decidono di trasferirsi. Nel frattempo il ragazzo è chiamato ad assolvere il servizio militare di leva a Roma e perde completamente le tracce di Elena. Tornato in Sicilia si rivede con Alfredo che gli consiglia di abbandonare la sua terra natale e di cercare fortuna lontano dalla Sicilia. Con quest'ultimo ricordo la mente di Salvatore torna alla realtà: nonostante sia un regista ricco e famoso è deluso della sua vita perchè non ha mai dimenticato il suo amore e decide di partire per la Sicilia.
Il funerale di Alfredo diventa l'occasione per confrontarsi con il suo passato e con le persone che avevano popolato la sua infanzia. Anche il Nuovo Cinema Paradiso, oramai chiuso ed inutilizzato da sei anni, ha perso il suo splendore e Salvatore non può che assistere immobile alla sua demolizione. 
Egli torna infine a Roma con una bobina di pellicola misteriosa che gli ha lasciato in eredità Alfredo: al momento della proiezione Salvatore scopre che è un montaggio dei baci censurati da don Adelfio ai tempi della sua infanzia.
Million dollar baby
Film Premio Oscar 2005 come Miglior film, Miglior regia a Clint Eastwood, Miglior attrice protagonista Ilary Swank , Miglior attore non protagonista Morgan Freeman

di cosa parla:

Frankie Dunn ha passato tutta la vita in una palestra, prima come pugile e poi come allenatore e manager. Per colpa del carattere chiuso e scorbutico, indurito da una vita difficile, ha come unico amico Scrap, anche lui ex pugile, con il quale gestisce una modesta palestra di boxe a Los Angeles. Frankie coltiva una strana passione per la lingua gaelica e un difficile rapporto con la religione. Ha una figlia che non vede da tempo e le scrive puntualmente, ma tutte le lettere vengono rispedite al mittente senza essere nemmeno aperte e Frankie le conserva gelosamente.
In quel periodo si presenta in palestra da lui Maggie Fitzgerald, una pugile che paga in anticipo sei mesi di iscrizione e chiede a Frankie di essere allenata. Frankie tenta di scoraggiarla rifiutandosi di allenarla proprio in quanto ragazza. Tuttavia, dopo un po' colpito dalla sua grinta, decide di aiutarla e la prende sotto la sua protezione.
Segue un periodo di allenamenti in seguito al quale cominciano gli incontri e Maggie comincia a vincerli tutti,  grazie al suo talento batte per KO tutte le avversarie al primo round. Nel frattempo Frankie le si affeziona sempre più e le affibbia un soprannome gaelico, Mo Cùishle, le regala perfino una vestaglia in pura seta con il soprannome cucito a grandi lettere, di cui però non rivela il significato. Il pubblico comincia a conoscerla e incitarla proprio come Mo Cùishle.
L'ennesimo incontro vinto al primo round suggerisce a Frankie che è tempo di farla passare alle competizioni di categoria superiore. Svariati incontri in tutta Europa conducono Maggie alla celebrità. Ora può sfidare la campionessa del mondo, Billie "orso blu", ex prostituta tedesca ed avanzo di galera, nonché pugile nota per le sue scorrettezze. I manager si incontrano e stipulano un contratto da due milioni di dollari da dividere in parti uguali. Prima del match, Frankie promette di rivelare il significato di Mo Cùishle in caso di vittoria.
L'incontro è prima a favore di Billie, poi Maggie prende le misure e sembra avere la meglio. Viene suonata la fine del terzo round e Maggie si sta dirigendo verso il suo angolo, quando l'avversaria le sferra un pugno: Maggie viene colta di sorpresa. Cade a terra, ma urta con il collo lo sgabello già pronto per la pausa.
Viene portata in ospedale e le viene diagnosticata una paralisi totale permanente. Costretta a letto e legata al respiratore, deve rinunciare per sempre al successo oltre che a una vita normale. La sua famiglia d'origine, che non le ha mai dimostrato un vero affetto, torna da lei e va a visitarla in ospedale solo dopo aver visitato Disneyland e per far sì che Maggie intesti tutti i suoi beni alla madre, che però viene cacciata via dalla figlia, sotto la minaccia di vendere la casa. Frankie rimane così l'unica persona assieme all'amico Scrap a farle compagnia e a darle aiuto.
Sempre più disperata per la sua condizione, Maggie chiede a Frankie di aiutarla a morire, ma lui si rifiuta.
Dopo qualche giorno però Frankie, di fronte alla disperazione crescente di Maggie e al peggioramento delle sue condizioni, cede. Si introduce in ospedale di notte, entra nella sua camera e le rivela il significato della parola Mo Cùishle, ovvero «"mio sangue", o "mio tesoro"». Poi le somministra una elevata dose di farmaco per non farla soffrire e spegne il respiratore. Frankie esce indisturbato dall'ospedale e non farà più ritorno alla palestra, abbandonando per sempre la boxe.

Questo film tutte le volte lo guardo a pezzi: guardo l'inizio, poi cambio canale quando lei ha l'incidente perchè mi parte il groppo in gola, poi torno a vedere la fine quando lui le rivela il significato dell'appellativo Mo Cùishle con cui la chiama, a quel punto il groppo che ho in gola si scioglie in mille lacrime.


Poi c'è Dirty Dancing il film che mi fa sognare sempre 
Nessuno mette Baby in un angolo
Questo film oltre a essere stato campione di incassi, nonostante sia stato prodotto con un basso budget è anche Premio Oscar 1988 per la miglior canzone.

Nell'estate del 1963, la famiglia Houseman (composta da padre, madre e le due figlie) si reca in vacanza nelle Catskill Mountains, presso un villaggio turistico di proprietà dell'anziano Max Kellerman. La figlia minore e prediletta Frances "Baby" Houseman, di diciassette anni, idealista e con un grande senso di giustizia, oltre che sognatrice, aspira ad entrare al College per studiare economia con l'obiettivo di accedere ai corpi di pace, agenzia internazionale che ha lo scopo di promuovere la pace nel mondo. Nel corso della sua vacanza Frances conosce Johnny Castle, il quale insieme a Penny Johnson, lavora come maestro di ballo per gli ospiti dell'Hotel. Baby rimane affascinata e travolta dai ritmi del ballo e comincia a frequentare Johnny del quale si innamora perdutamente. Per una serie di vicende che non sto a raccontare Baby, è costretta a sostituire Penny per una sera nel duo di mambo e nel corso di quella serata scoppia l'amore tra i due. Successivamente Johnny viene accusato di furto dai gestori dell'albergo (in realtà a rubare i portafogli dei clienti è una coppia di vecchietti che proprio perchè tali passava inosservata) e Baby, quando scopre il malinteso, confessa che Johnny non avrebbe potuto compiere il furto poiché in quel momento era in camera con lei. Johnny viene così ugualmente licenziato, dato che gli era severamente vietato avere relazioni con gli ospiti. L'ultimo giorno di vacanza della famiglia Houseman, Johnny, ormai sinceramente innamorato di Baby, ritorna nel villaggio turistico sfidando l'ostilità del proprietario dell'hotel e del padre di Baby pur di rivederla, e infine si esibisce in un ultimo mambo con Baby e gli altri ballerini.

Questo film lo guardo sempre perchè le scene di ballo sono fantastiche e perchè è impossibile non immedesimarsi nell'amore che travolge Baby per il suo Johnny. E poi c'è una punta di nostalgia per quell'atmosfera anni sessanta da sogno americano ancora integro, perchè va ricordato che l'estate del '63 è quella precedente l'attentato che uccise il Presidente John Kennedy avvenuto il 22 novembre.

E poi la scena finale del film secondo me è sempre un piacere da guardare e ascoltare. Io personalmente trovo che Patrick Swayze si sia guadagnato l'eternità solo per questo ballo.


E per voi quali sono i film indimenticabili?