In questo primo trimestre dell’anno ho avuto parecchi momenti di avvilimento e ansia per motivi personali ma anche legati alla situazione mondiale generale, ma eccoci qui, la Pasqua è arrivata anche quest’anno. Confesso che non ho avuto tempo né idee per scrivere nuovi post, mi ero rassegnata a lasciare questo mese con un solo post, poi ho pensato a questa Pasqua che cade proprio alla fine del mese e ho riflettuto sul suo significato.
La Pasqua è una festività cristiana che commemora la risurrezione di Gesù Cristo, secondo la tradizione cristiana. È una delle festività più importanti nel calendario liturgico cristiano. La parola “Pasqua” deriva dall’ebraico “Pesach”, che significa “passaggio”, in riferimento al passaggio degli Israeliti dalla schiavitù in Egitto alla libertà.
Quindi la Pasqua è importante per due religioni cristianesimo ed ebraismo (da Wikipedia). I Cristiani celebrano la risurrezione di Gesù Cristo. Nell’ebraismo, invece, la Pesach simboleggia l’esodo degli ebrei dall’Egitto.
Se pensiamo al significato etimologico della parola Pasqua, che significa passaggio, ossia “passare oltre”, allora immagino che sarebbe bello davvero passare oltre e arrivare alla pace, una pace in Medio Oriente e in Ucraina, e in tutto il mondo.
Pasqua può essere anche interpretata come passione e si fonda sulla convinzione che il termine Pasqua derivi dal greco passchein che significa soffrire. Al centro del significato ci sarebbe quindi la passione di Cristo e il simbolo dell’agnello.
Il significato che preferisco è però quello di rinascita spirituale, perché Pasqua è la festa in cui la fede del credente si rinnova, grazie alla resurrezione di Gesù. Anche se non sono una gran credente questo concetto mi piace moltissimo, rinascere e ricominciare, un po’ come il risveglio di primavera dopo un inverno di letargo.
La Pasqua è una festa mobile, perché cambia ogni anno, cade la domenica successiva alla prima luna piena che segue l’equinozio di primavera, per i cattolici conta il calendario gregoriano mentre per gli ortodossi il calendario giuliano, ed è per questo che la Pasqua cattolica nel 2024 cade il 31 marzo mentre quella ortodossa cade il 5 maggio. C’è anche una pasqua musulmana che cade in luglio, la Pasqua islamica è una celebrazione che ricorda il sacrificio del profeta Abramo, primo patriarca dell’Islam, nei confronti del figlio Isacco, quando Dio mise alla prova Abramo ordinandogli di sacrificare il figlio. Questa ricorrenza cade circa due mesi dopo il Ramadan.
Il Ramadan è il nono mese del calendario islamico lunare ed è considerato il mese sacro dell’Islam. Durante il Ramadan, i musulmani praticanti osservano il digiuno quotidiano dall’alba al tramonto, astenendosi dal cibo, dalle bevande e dal fumo. Il digiuno durante il Ramadan è uno dei Cinque Pilastri dell’Islam ed è considerato un atto di devozione, autocontrollo e purificazione spirituale. Oltre al digiuno, il Ramadan è un momento di riflessione spirituale, preghiera, carità e lettura del Corano. Il Ramadan si conclude con la festa religiosa che celebra la fine del digiuno ed è caratterizzata da preghiere speciali, condivisione di cibo e donazioni ai bisognosi. Durante il Ramadan, i musulmani cercano di rafforzare il loro legame con Dio, purificare la propria anima e rinnovare il loro impegno verso la compassione, la generosità e la solidarietà.
Insomma possiamo trovare delle attinenze con la nostra festa religiosa Pasquale, in fondo con date e riti diversi siamo tutti devoti a un unico Dio. Sarebbe bello se potessimo vivere tutti in pace ognuno nel rispetto delle fedi degli altri, ma forse ci sono troppi interessi economici, troppi poteri da salvaguardare perché ciò avvenga davvero.
Festeggiamo la Pasqua restando seduti su una polveriera che può scoppiare da un momento all’altro, restando aggrappati alla speranza perché l’unica certezza è che stiamo vivendo un tempo davvero difficile, ma comunque godiamocelo perché questo è il nostro unico tempo. Buona Pasqua.
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