domenica 28 aprile 2019

Forse esiste il destino

Aprile è il più crudele dei mesi. Thomas Stearns Eliot

Era come un fratello maggiore, una presenza costante da oltre quarant'anni, visto che aveva sposato mia sorella ed era il padre dei miei nipoti. Sempre accanto nei momenti difficili. Ora è andato via per sempre, all'improvviso, senza che nessuno fosse preparato. Perché a sessant'anni non te lo aspetti, a sessant'anni hai ancora tante cose da fare, hai ancora tanta energia e forza. Almeno questo è quello che credi.
Ci affanniamo in corse e progetti cercando di fare tutto quello che vorremmo, magari dannandoci nell'ansia perché non facciamo abbastanza.
Ma forse esiste il destino, esiste l'imponderabile, ciò che non possiamo controllare e tutto finisce in un soffio. Allora tutti i nostri affanni perdono improvvisamente di importanza.
Tutto diventa inutile, tutto diventa vuoto, tutto diventa senza senso.
Ma se davvero esiste un destino perché allora c'è un destino benevolo e generoso per qualcuno e triste e doloroso per qualcun altro? 
C'è chi crede in Dio e trova in questo un senso, c'è vita dopo la morte e ci ritroveremo tutti in un paradiso immaginario e incorporeo. Io credo che sia solo un modo per sopportare l'idea della morte, perché altrimenti sarebbe insostenibile poter andare avanti. 
Perché c'è chi vive certo anni e chi solo pochi anni? Perché c'è chi invecchia con a fianco i propri genitori e chi deve lasciarli andare troppo presto? 
Non c'è risposta nè mai ci sarà, e fra un po' io stessa smetterò di farmi domande e riprenderò la mia vita, faticosamente, con qualche livido sul cuore, ma riprenderò le solite attività. 
Solo ogni tanto mi fermerò attonita, colpita dal pensiero di quella mancanza ormai palpabile che c'è nella mia vita e che mi fa cercare delle vecchie foto, mi fa osservare il suo numero di cellulare quasi con l'impulso di chiamarlo per chiedergli un consiglio. 
Che in questi giorni vorrei soltanto dormire e dimenticarmi della vita...e sarebbe anche giusto farlo per un po', ma il mondo tutto intorno continua a girare e ti richiama all'ordine.
Si sa, la vita continua, anche se forse continua male, perché il dolore dell'assenza non si supera.
Ci sono i ricordi che scorrono davanti agli occhi come in un film, in stazione quando arrivavano in treno,  sotto le due torri quando abbiamo preso l'apertivo tutti insieme in una sera di inizio estate, il suo sguardo avvilito quando non stava bene. 
Dobbiamo accettare il dolore di ciò che non può essere consolato. È questa la morte. 
E mi chiedo, ma io quanti giorni ho davvero davanti a me?
Esiste il destino o esiste solo il caso?  Forse esiste solo il caos. 


giovedì 25 aprile 2019

L'ombra della sera - Presentazioni e Recensioni

L'ombra della sera è on line dal 19 aprile e grazie alla disponibilità di alcuni blogger ha già avuto quattro belle recensioni  in anteprima.


Come sapete la prima recensione mi è stata regalata da Nadia Banaudi nei suoi Consigli di lettura a cui ha aggiunto l'intervista di approfondimento sul suo blog Svolazzi e scritture di cui ho parlato in un mio precedente post.

Alla recensione di Nadia si è aggiunta quella della blogger Emme X pseudonimo di Ester, una giovane donna dolcissima, appassionata di libri romantici, ma anche noir e gialli. Ester segue il commissario Sorace fin dalla prima indagine, ecco il link della sua recensione a L'ombra della sera sul suo blog Romanticamente libri

Altra recensione proviene da un blog dal nome suggestivo "Gli occhi del lupo" che ho scoperto da poco, le blogger sono state gentilissime sia a ospitare la presentazione sia a leggere e a recensire in anteprima il mio romanzo. Eccovi il link Gli occhi del lupo

Infine c'è stata l'interessante articolo di Sarah S. sul blog Il Paradiso di Caino Recensione di Sarah S. che ha evidenziato aspetti importanti del romanzo.

Inoltre vorrei ringraziare i blog che hanno accolto il mio invito alle presentazioni:

Il blog  Our free time

Il blog  Romance Non-Stop  del gruppo facebook Le Harmonyne

Oggi è il 25 aprile, una data importante da ricordare, perché la libertà non è mai scontata.
E quindi buon anniversario della liberazione. 



sabato 20 aprile 2019

Aporia



Oggi vi parlo di un romanzo che ho letto a marzo e che mi ero ripromessa di recensire anche sul blog.
Il titolo e la trama mi hanno incuriosito fin da subito, portandomi ad acquistare il romanzo di impulso approfittando di un'offerta dell'ebook alla folle cifra di 0,99
Il suo autore Renato Mite scrive sul blog Inchiostro Mite
Simpatico questo gioco di parole con il suo cognome vero? Mi fa pensare a una persona ironica e carina ed è proprio così perchè ho avuto modo di conoscere meglio Renato attraverso un dialogo sul mio primo romanzo thriller proprio sul suo blog.
TRAMA
Milano. Settimana della moda. Federica scompare dopo aver assistito ad una sfilata. Per ritrovarla, i suoi genitori ingaggiano Edoardo e Kwame, due investigatori che dimostreranno abilità particolari. Federica è una ragazza appassionata dell'arte sartoriale, intraprendente e ambiziosa: vuole diventare una stilista, studia all'Istituto Marangoni e cerca in tutti i modi di rubare il mestiere. Ha contribuito alle prove della sfilata e ha fatto amicizia con Gerdie Lang che si sta costruendo la fama di modella ribelle. Il mondo della moda non è popolato solo da modelle e fotografi. Trovare Federica non basta più, Edoardo e Kwame devono salvarla, devono riannodare il filo che lega Federica ad un inatteso destino per tirarla fuori dai guai.

La mia recensione 
Questo romanzo mostra il mondo della moda e gli intrighi che possono celarsi dietro questo ambiente patinato e luccicante, pieno di stelle che sembrano brillare ma che spesso nascondono feroci insidie. 
L'ambientazione italiana è uno degli aspetti che ho apprezzato di questo romanzo, mi piace leggere di posti che conosco e che posso immaginare meglio e Milano è una di quelle città che ho visitato tantissimo nella mia vita, anche solo per un week end, per andare a trovare degli amici, per visitare una mostra o un museo, per una gita ai navigli, per un concerto. Ogni volta ne ho scoperto un aspetto diverso e piacevole.
Altro aspetto che ho apprezzato del romanzo è la strana personalità di uno degli investigatori, Kwame, un ragazzo etiope arrivato in Italia sulle tracce di una donna scomparsa, un "mentale" perché possiede l'Aporia, una particolare abilità che gli permette di entrare nella mente degli altri percependone i pensieri più oscuri. Grazie a questi poteri alcune verità vengono intuite e svelate più facilmente, così mentre Kwame chiarisce con il potere della sua mente, Edoardo indaga con le sue abilità investigative e la sua capacità di osservazione. 
La morte di una modella ci catapulta con violenza nel cuore del romanzo e delle indagini e, da qui in poi, il passo diventa più veloce, facendoci trepidare per la sorte di Federica, facendoci fare il tifo per i due investigatori che si troveranno più volte in gravi situazioni di pericolo. Riusciranno a salvarsi e a sarvarla? 

E per finire vi lascio con la recensione che ho scritto su Goodreads e Amazon e in fondo i dati del romanzo

Una giovane ragazza sparisce dopo la sfilata durante la settimana della moda a Milano, il padre della ragazza ingaggia due investigatori privati, Edoardo e Kwame. Quest’ultimo ha delle particolari abilità, possiede l’Aporia, la possibilità di sentire la mente degli altri, riuscendo a percepire le loro sensazioni e quindi capire se e mentono oppure no. Le indagini a un certo punto si svolgono lungo due binari paralleli, Edoardo segue la pista delle sfilate mentre Kwame sparisce seguendo una sua intuizione e un segreto che lo accompagna da sempre ed è anche uno dei motivi per il quale è venuto in Italia dall’Etiopia. Dall’indagine emerge in modo evidente che Federica, la ragazza scomparsa, è in serio pericolo e solo ritrovarla al più presto può scongiurare un triste epilogo. Da un certo momento in poi la vicenda diventa più veloce e molti punti oscuri della storia si svelano più chiaramente. Nel complesso un romanzo piacevole, ma mi sarebbe piaciuto un maggior approfondimento della personalità dei protagonisti.    

APORIA 
Autore Renato Mite
Genere Gialli e thriller 
Pagine: 153      
in ebook e cartaceo su Amazon


ESTRATTO

Accostai il furgone e presi il mio taccuino. Appuntai l'ora e la posizione leggendola dal navigatore. Era una cosa che facevo ad ogni luogo importante per le nostre indagini, soprattutto durante gli appostamenti, prima di prendere nota di ciò che mi colpiva. In questo caso era stato un appunto preso d'impulso, la strada di periferia dove ero fermo non aveva nulla di particolare, perciò non scrissi altro. Cominciai a picchiettare sul taccuino chiedendomi se riaccendere il motore e cercare Leoni oppure aspettare che Kwame tornasse. Stetti a pensarci qualche minuto e il non saper decidere era di fatto una scelta per l'attesa. Aspettai altri dieci minuti ma l'attesa mi rese inquieto. Mi sembrava di avere per le mani una corda che scivolava via con Federica Lamprini legata all'altra estremità, dovevo stringere la corda e non farmela scappare.

AUTORE 

Renato Mite è nato con la passione per la scrittura in un giorno di Maggio del 1983. La passione per la scrittura si manifesta prestissimo, vuole una macchina da scrivere già a sette anni e a dieci la ottiene. I suoi genitori gli regalano una stupenda macchina Olivetti Lettera 32 verde con cui ha scritto le prime storie. Ora conserva come cimeli sia la macchina da scrivere sia le storie strampalate. Fra i suoi interessi ci sono filosofia, scienza e tecnologia. Programmatore per diletto grazie alla passione per l'informatica trasmessa da suo fratello maggiore, ha pubblicato nel 2016 la guida informatica "Programmare in Linguaggio Go". Preferisce la fantascienza e ama i gialli classici, scrive storie che parlano di realtà alternative o misteri svelati. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo romanzo "Apoptosis", un thriller fantascientifico con protagonista un hacker che si intrufola nel sistema informatico di un'azienda farmaceutica per indagare su un dispositivo di diagnosi molto sospetto.


Approfitto per augurarvi Buona Pasqua, godete del tempo libero, dei vostri affetti e delle cose belle della vita.





sabato 13 aprile 2019

Carofiglio superstar


Voi sapete che ho una passione per Gianrico Carofiglio, per me sentirlo parlare è musica, tra l'altro è davvero molto simpatico. Ho letto tutti i suoi libri e li leggo sempre in due giorni o poco più. A volte cerco di centellinare la lettura e arrivo a tre giorni, talvolta quattro.
La scorsa settimana scopro quasi per caso che sarebbe venuto a Bologna a presentare il suo libro, La versione di Fenoglio, presso una sala della biblioteca dell'Archigginnasio venerdì alle ore diciotto. 
Decido di andarci, non potevo perdere l'occasione di vederlo nella mia città, il libro l'avevo già letto in eBook e non avevo intenzione di ricomprarlo, anche se mi aveva sfiorato l'idea di comprarlo solo per avere il suo autografo, sono matta lo so.

Comunque questi soldi li ho risparmiati perché non si è posto il problema.
Allora parto da casa alle 17.15, prendo un autobus al volo che mi porta in centro in quindici minuti e poi corro in direzione Piazza Galvani verso la biblioteca dell'Archiginnasio. È una biblioteca bellissima piena di affreschi meravigliosi e l'idea di seguire Carofiglio in un posto così bello mi piaceva da morire.
Arrivo al primo piano della biblioteca alle 17 e 40, mi guardo intorno e cerco il luogo dell'incontro, vado verso una zona dove c'è anche l'entrata di una mostra e chiedo informazioni all'impiegato alla porta che, con l'aria rassegnata di ha ricevuto la stessa domanda per la centesima volta, mi indica la direzione verso la zona opposta del piano. 
Io guardo e vedo una nuvola di gente in attesa, corro in quella direzione e scopro che quella è la fila per "non entrare", cioè la sala è già piena e non fanno entrare più nessuno per questione di sicurezza. Guardo l'orologio sono solo le 17 e 50! 
Una signora in fila mi dice che la sala era già piena alle 17.00, un altro mi dice che lui aspetta, magari dopo un po' fanno entrare, magari qualcuno va via e se si resta in pochi chissà. 
Decido di aspettare anch'io, tanto ormai sono lì e non mi costa nulla. Qualcuno rassegnato va via, qualcuno arriva, intanto siamo lì. 
Una bibliotecaria scorbutica si avvicina e dice con fare autoritario che dobbiamo andare via tanto la sala (la cui capienza è di 150 posti) è già piena e non faranno entrare più nessuno. 
Qualcuno va via, noi restiamo. Io sono vicina al signore barbuto straconvinto e aspetto.
La bibliotecaria scorbutica urla:
"Mettetevi sulla sinistra in modo da lasciare lo spazio per passare".
Io guardo dove sono, sono già sulla sinistra della fila e quindi non mi muovo.
La bibliotecaria scorbutica urla di nuovo:
"Mettetevi sulla sinistra, cioé sulla mia sinistra. E quindi sulla vostra destra!" 
Ecco adesso che si è spiegata meglio ci spostiamo.
Dopo che tutti ci siamo spostati, la bibliotecaria scorbutica torna a urlare:
"Non facciamo entrare più nessuno, é meglio se andate via, altrimenti chiamo le forze dell'ordine".
Infastidita dalle sue urla decido di andarmene, mi seguono un gruppo di tre signore eleganti e simpatiche della apparente età di settant'anni che dicono: "Vabbè andiamoci a prendere un tè da Zanarini". 
E qui cominciano le comiche.
Scendo le scale affrescate dell'Archiginnagio, mi ritrovo sotto il portico e, all'improvviso, vedo passare sotto il mio naso Gianrico Carofiglio in persona, vestito di blu, con un trolley nella mano, accompagnato da una ragazza in tailleur che gli fa strada non verso l'entrata dell' Archiginnasio ma verso l'adiacente libreria Coop Mondadori.
Io e il gruppo delle agguerrite signore settantenni lo rincorriamo, magari riusciamo a infiltrarci dietro di lui. Entriamo nella libreria ma Carofiglio non c'è, le tre signore mi guardano e dicono: era lui vero? 
Sì, certo che era lui, rispondo. 
Torniamo fuori dalla libreria e andiamo verso il centro, e qui mi vedo passare di fianco, di nuovo, Carofiglio in persona scortato dalla hostess di prima, che lo accompagna su per le scale della biblioteca.
Ma cos'era prima un diversivo per depistarci o avevano sbagliato entrata?
A questo punto io e le tre signore ricominciamo l'inseguimento, almeno riuscissi a fargli una foto! Saliamo le scale a arriviamo di nuovo al primo piano dove li vediamo entrare da una porta secondaria, nel frattempo tutti coloro che stavano scendendo le scale abbandonando l'attesa, incrociandolo e riconoscendolo, facevano una faccia stupita e tornavano indietro per seguirlo a loro volta. Bene è finita così, dopo esserci guardate in faccia per qualche minuto abbiamo abbandonato il campo. 
Insomma, se avessero messo degli altoparlanti fuori dalla sala avremmo potuto almeno ascoltarlo, invece non erano attrezzati. Quindi, le tre signore sono andate a prendere il loro tè, io sono andata a fare un breve giro in centro prima di prendere l'autobus per tornare a casa anche perchè la sera dovevo uscire e non potevo fare troppo tardi.
Ecco una foto degli affreschi all'ingresso della sala...


Alcune considerazioni: avrei dovuto pensarci e arrivare almeno un'ora prima, ma non ci ho pensato. In realtà ero stata alla presentazione del libro di Gianrico Carofiglio Le tre del mattino che si svolgeva al Forum Monzani di Modena, una sala conferenze magnifica la cui capienza arriva fino a mille persone di cui 737 in platea. La sala di Modena era piena.
Quindi avrei dovuto pensarci ricordandomi dell'evento di Modena (ero rimasta colpita dal fatto che la sala congressi fosse così grande e così piena).
Non sapevo quanto fosse grande la sala dell'Archiginnasio, ma 150 persone è una capienza sicuramente insufficiente, però dare la possibilità di ascoltare l'autore in una sala adiacente in video conferenza non sarebbe stata una cattiva idea, la biblioteca dell'Archiginnasio è enorme, anche mettere gli altoparlanti in cortile forse poteva bastare. In fondo chi segue Carofiglio ama sentirlo parlare, non importa vederlo. 
Comunque pazienza, sarà per la prossima volta, semmai ci sarà. Anche perché sto ancora aspettando il seguito del mio personaggio preferito che è l'avvocato Guido Guerrieri, lui è davvero il mio mito.
È un personaggio che amo più degli altri ma non sono l'unica.
Vi lascio con una foto di piazza Maggiore all'imbrunire e con una domanda: cosa ne pensate?




sabato 6 aprile 2019

Intervista su L'ombra della sera e dialogo su Fragile come il silenzio

Se volete conoscere qualche retroscena del mio ultimo giallo L'ombra della sera andate a leggere l'intervista che Nadia Banaudi mi ha fatto e che ha pubblicato lunedì scorso sul suo blog Svolazzi e scritture




Inoltre sempre questa settimana e per la precisione oggi, sono ospite su Inchiostro Mite il blog di Renato Mite che, dopo avere letto Fragile come il silenzio, mi ha regalato un dialogo, ossia uno scambio di battute molto stimolante sulla prima indagine del commissario Sorace e della sua collega Sara Castelli.
Vi riporto il link Inchiostro Mite  
Anche se si tratta del primo episodio del commissario e mi sembrava di aver già detto e scritto tutto, devo ammettere che il dialogo con Renato mi ha permesso di ripercorrere e approfondire alcuni aspetti della storia e poterli anche riscoprire.



Rinnovo quindi i miei ringraziamenti anche qui a Nadia Banaudi e a Renato Mite.