sabato 13 aprile 2019

Carofiglio superstar


Voi sapete che ho una passione per Gianrico Carofiglio, per me sentirlo parlare è musica, tra l'altro è davvero molto simpatico. Ho letto tutti i suoi libri e li leggo sempre in due giorni o poco più. A volte cerco di centellinare la lettura e arrivo a tre giorni, talvolta quattro.
La scorsa settimana scopro quasi per caso che sarebbe venuto a Bologna a presentare il suo libro, La versione di Fenoglio, presso una sala della biblioteca dell'Archigginnasio venerdì alle ore diciotto. 
Decido di andarci, non potevo perdere l'occasione di vederlo nella mia città, il libro l'avevo già letto in eBook e non avevo intenzione di ricomprarlo, anche se mi aveva sfiorato l'idea di comprarlo solo per avere il suo autografo, sono matta lo so.

Comunque questi soldi li ho risparmiati perché non si è posto il problema.
Allora parto da casa alle 17.15, prendo un autobus al volo che mi porta in centro in quindici minuti e poi corro in direzione Piazza Galvani verso la biblioteca dell'Archiginnasio. È una biblioteca bellissima piena di affreschi meravigliosi e l'idea di seguire Carofiglio in un posto così bello mi piaceva da morire.
Arrivo al primo piano della biblioteca alle 17 e 40, mi guardo intorno e cerco il luogo dell'incontro, vado verso una zona dove c'è anche l'entrata di una mostra e chiedo informazioni all'impiegato alla porta che, con l'aria rassegnata di ha ricevuto la stessa domanda per la centesima volta, mi indica la direzione verso la zona opposta del piano. 
Io guardo e vedo una nuvola di gente in attesa, corro in quella direzione e scopro che quella è la fila per "non entrare", cioè la sala è già piena e non fanno entrare più nessuno per questione di sicurezza. Guardo l'orologio sono solo le 17 e 50! 
Una signora in fila mi dice che la sala era già piena alle 17.00, un altro mi dice che lui aspetta, magari dopo un po' fanno entrare, magari qualcuno va via e se si resta in pochi chissà. 
Decido di aspettare anch'io, tanto ormai sono lì e non mi costa nulla. Qualcuno rassegnato va via, qualcuno arriva, intanto siamo lì. 
Una bibliotecaria scorbutica si avvicina e dice con fare autoritario che dobbiamo andare via tanto la sala (la cui capienza è di 150 posti) è già piena e non faranno entrare più nessuno. 
Qualcuno va via, noi restiamo. Io sono vicina al signore barbuto straconvinto e aspetto.
La bibliotecaria scorbutica urla:
"Mettetevi sulla sinistra in modo da lasciare lo spazio per passare".
Io guardo dove sono, sono già sulla sinistra della fila e quindi non mi muovo.
La bibliotecaria scorbutica urla di nuovo:
"Mettetevi sulla sinistra, cioé sulla mia sinistra. E quindi sulla vostra destra!" 
Ecco adesso che si è spiegata meglio ci spostiamo.
Dopo che tutti ci siamo spostati, la bibliotecaria scorbutica torna a urlare:
"Non facciamo entrare più nessuno, é meglio se andate via, altrimenti chiamo le forze dell'ordine".
Infastidita dalle sue urla decido di andarmene, mi seguono un gruppo di tre signore eleganti e simpatiche della apparente età di settant'anni che dicono: "Vabbè andiamoci a prendere un tè da Zanarini". 
E qui cominciano le comiche.
Scendo le scale affrescate dell'Archiginnagio, mi ritrovo sotto il portico e, all'improvviso, vedo passare sotto il mio naso Gianrico Carofiglio in persona, vestito di blu, con un trolley nella mano, accompagnato da una ragazza in tailleur che gli fa strada non verso l'entrata dell' Archiginnasio ma verso l'adiacente libreria Coop Mondadori.
Io e il gruppo delle agguerrite signore settantenni lo rincorriamo, magari riusciamo a infiltrarci dietro di lui. Entriamo nella libreria ma Carofiglio non c'è, le tre signore mi guardano e dicono: era lui vero? 
Sì, certo che era lui, rispondo. 
Torniamo fuori dalla libreria e andiamo verso il centro, e qui mi vedo passare di fianco, di nuovo, Carofiglio in persona scortato dalla hostess di prima, che lo accompagna su per le scale della biblioteca.
Ma cos'era prima un diversivo per depistarci o avevano sbagliato entrata?
A questo punto io e le tre signore ricominciamo l'inseguimento, almeno riuscissi a fargli una foto! Saliamo le scale a arriviamo di nuovo al primo piano dove li vediamo entrare da una porta secondaria, nel frattempo tutti coloro che stavano scendendo le scale abbandonando l'attesa, incrociandolo e riconoscendolo, facevano una faccia stupita e tornavano indietro per seguirlo a loro volta. Bene è finita così, dopo esserci guardate in faccia per qualche minuto abbiamo abbandonato il campo. 
Insomma, se avessero messo degli altoparlanti fuori dalla sala avremmo potuto almeno ascoltarlo, invece non erano attrezzati. Quindi, le tre signore sono andate a prendere il loro tè, io sono andata a fare un breve giro in centro prima di prendere l'autobus per tornare a casa anche perchè la sera dovevo uscire e non potevo fare troppo tardi.
Ecco una foto degli affreschi all'ingresso della sala...


Alcune considerazioni: avrei dovuto pensarci e arrivare almeno un'ora prima, ma non ci ho pensato. In realtà ero stata alla presentazione del libro di Gianrico Carofiglio Le tre del mattino che si svolgeva al Forum Monzani di Modena, una sala conferenze magnifica la cui capienza arriva fino a mille persone di cui 737 in platea. La sala di Modena era piena.
Quindi avrei dovuto pensarci ricordandomi dell'evento di Modena (ero rimasta colpita dal fatto che la sala congressi fosse così grande e così piena).
Non sapevo quanto fosse grande la sala dell'Archiginnasio, ma 150 persone è una capienza sicuramente insufficiente, però dare la possibilità di ascoltare l'autore in una sala adiacente in video conferenza non sarebbe stata una cattiva idea, la biblioteca dell'Archiginnasio è enorme, anche mettere gli altoparlanti in cortile forse poteva bastare. In fondo chi segue Carofiglio ama sentirlo parlare, non importa vederlo. 
Comunque pazienza, sarà per la prossima volta, semmai ci sarà. Anche perché sto ancora aspettando il seguito del mio personaggio preferito che è l'avvocato Guido Guerrieri, lui è davvero il mio mito.
È un personaggio che amo più degli altri ma non sono l'unica.
Vi lascio con una foto di piazza Maggiore all'imbrunire e con una domanda: cosa ne pensate?




19 commenti:

Marco Freccero ha detto...

Le comiche però erano iniziate già prima, con la bibliotecaria scorbutica :D
Cattiva organizzazione, menefreghismo nei confronti delle persone. Ma tanto sanno che la gente verrà comunque, anche se la capienza della sala fosse solo per 80.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ciao Marco, in effetti la bibliotecaria scorbutica era diventata comica (non sono neanche sicura fosse una bibliotecaria, lo dico per la categoria, scorbutica lo era di sicuro...)

Nadia Banaudi ha detto...

Allibita! Peccato che dopo tanta attesa non hai/avete potuto gustarvi la sua presentazione. Urca solo al pensiero di così tanto pubblico mi vengono i brividi, questi sono numeri da stadio e da super invidia.
Chiedi cosa ne penso? Che detesto le code e dover arrivare un'ora in anticipo, dieci venti minuti è un conto, ma un'ora è eccessiva. Io odio le attese, quindi sarei andata via al primo accenno della simpatica e dolce bibliotecaria, che non so perché mi immaggino con una leggera peluria sotto il naso...

Marina ha detto...

Eheh, già, cara Giulia: io ho imparato a muovermi per tempo, quando immagino che un autore possa riempire la sala. L'ho imparato anch'io a mie spese quando sono andata a vedere la presentazione di un libro di Amelie Nothomb, l'anno scorso, presso la libreria Feltrinelli: sono arrivata comoda e l'ho vista da un punto della libreria impossibile: ho sentito poco e mi sono stancata. Un caos tremendo e lo spazio ovviamente, scarso.
Ci arriveremo mai, noi, ad avere presentazioni così affollate? :)
Comunque, consolati, te lo sei visto passare accanto ben due volte, il caro Carofiglio, e poi vuoi mettere, Piazza Maggiore all'imbrunire? ;)

Sandra ha detto...

Che organizzazione penosa.
Il centro di Bologna è stra bello, adoro sentir parlare bolognese, è credo che alla fine la tua fagocitata serata non sia stata poi così male.

Giulia Lu Mancini ha detto...

È andata così purtroppo, lunga attesa senza esito. Peccato non averlo potuto ascoltare, sto cercando di ricordare se la bibliotecaria avesse la peluria sotto il naso ma ricordo solo il timbro della sua voce...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Eh già mi sono goduta piazza maggiore all'imbrunire che è sempre un bel vedere. Quando vedo queste presentazioni così affollate provo una leggera invidia e penso che a me non capiterà mai, cara Marina. In questi casi oerò penso anche che l'editoria non sia poi così in crisi :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Non è stato male, mi sono divertita ad ascoltare i commenti delle arzille vecchiette e a notare l'ampia varietà del pubblico che segue questo autore.

Ariano Geta ha detto...

Bologna deve essere davvero bella 🙂 Mi spiace che non sei riuscita a ascoltare la conferenza del tuo autore preferito, pero in effetti potevano prevedere un altoparlante o un monitor a beneficio di chi era rimasto fuori.

Giulia Lu Mancini ha detto...

È quello che ho pensato anch'io, in fondo i fan lettori avrebbero apprezzato...
Bologna è una bella città con una luce serale talvolta stupenda.

Calogero ha detto...

Non disperare Giulia. MI impegno a diventare il più grande tra i tuoi autori preferiti solo per il piacere di riservarti un posto in prima fila alle mie presentazioni :D :D :D

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grande Calogero, allora aspetto fiduciosa :D
Ovviamente vale lo stesso per te quando diventerò famosa io ;)

Calogero ha detto...

Non vedo l'ora di assistere alla presentazione del best seller di una nuova J. Austen in qualità di special guest ;)
Facciamo a gara: chi riesce a sfondare per primo vince una comoda poltrona imbottita a portar via :D

Barbara Businaro ha detto...

Che nel 2019 è una vergogna che le biblioteche siano gestite a quel modo.
D'accordo che le sale antiche sono piccole, ma se Carofiglio registra determinati numeri l'ospitante deve organizzarsi per tempo. E non è che vi voglia chissà quale strumentazione! Basta anche solo un cellulare con cavalletto che riprende un live streaming su Facebook e dall'altra parte un proiettore (si affittano, se non ce l'hanno) che trasmette da un portatile lo stesso video dalla pagina Facebook. Persino un quindicenne ne è capace! (senza contare che le biblioteche hanno sicuramente assistenza informatica esterna)
Mi spiace tanto Giulia per il tuo pomeriggio perso. Mi spiace anche per la bibliotecaria scorbutica che rovina la categoria (anch'io alle superiori incrociavo spesso una bibliotecaria scorbutica, assolutamente inadatta al ruolo). Mi spiace anche perché in queste occasioni si vede come in Italia siamo proprio male organizzati sul comparto che dovremmo sfruttare di più, quello artistico-culturale.
Che peccato.

Giulia Lu Mancini ha detto...

In realtà avrei potuto essere là molto prima, ma non ci ho pensato. In ogni caso ci sarebbe stato qualcuno che sarebbe rimasto fuori senza sala affrescata e senza Carofiglio, un vero peccato, considerato che l'autore attira ormai parecchio pubblico, basta osservare la classifica di vendita. Un po' di organizzazione in più con i mezzi da te indicati non sarebbe stata male...

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Intanto gli affreschi sono stupendi. :-0 E poi secondo me dalla tua disavventura hai ricavato un gran bel post, divertente come un racconto di Gogol! ;) La disorganizzazione comunque impera sovrana: alle giornate del Fai mi è successa quasi la stessa cosa. Ero andata con un'amica a visitare Palazzo Isimbardi sede della città metropolitana. Siamo arrivate per tempo, e c'era una coda di un'ora da fare in strada. Il problema era che il sole era a picco sulle nostre teste, così la gente si sparpagliava un po' sul marciapiede. Anche lì c'erano le addette Fai, che evidentemente non ne potevano più, che continuavano a urlare di spostarci contro il muro del palazzo e di lasciare libero il marciapiede. Ma noi già eravamo accalcati contro il muro! Sarebbe bastato posizionare un cordolo per delimitare la zona dove formare la coda. Nel tuo caso, scegliere semplicemente una sala più grande, in considerazione della popolarità dello scrittore, oppure posizionare un maxischermo fuori.

Giulia Lu Mancini ha detto...

È vero, la biblioteca dell'Archiginnasio ha degli affreschi bellissimi, pensa che era l'antica sede dell'Università di Bologna e, ancora oggi, i funerali dei docenti universitari si svolgono presso la cappella Bulgari che è dentro i locali della biblioteca (ne parlo ne La sottile linea del male in cui si parla della morte di un professore universitario), anche qui si trovano degli affreschi bellissimi. Allora anche a te, con le giornate del FAI, è successo qualcosa di analogo...alla fine ho scritto un post divertente perché è stato anche un modo per parlarne sdrammatizzando la situazione.

Luz ha detto...

È bello sapere che ci sono vere e proprie groupies della letteratura. Io avrei fatto lo stesso con un autore che amo. Devo "beccare" prima o poi Baricco, mi piacerebbe assistere a una delle sue serate. :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Baricco deve essere un altro che riempie le sale parecchio :-)