domenica 17 marzo 2024

La società dei postulanti

 

Il potere ha avuto bisogno di un tipo diverso di suddito, che fosse prima di tutto un consumatore. Pier Paolo Pasolini 

Hanno aperto le gabbie e le belve sono fuori, non sto parlando di animali veri ma di personaggi che popolano questo mondo di matti, questa società dei consumi dove la capacità di spesa viene barattata con la libertà, ma non siamo più liberi di fare nulla costretti a vivere in metaforiche trincee per difenderci dagli attacchi. 

Va bene cerco di essere meno ermetica e mi spiego meglio, raccontandovi alcuni episodi che mi sono capitati. 

Come forse saprete, da quest’anno per le utenze siamo stati costretti a passare al mercato libero. Non avrei mai pensato di dirlo, ma che bello quando c’era il monopolio! C’erano due società uno per l’energia elettrica e una per il gas, ti affidavi a loro e ti adeguavi alle loro tariffe. Poi é arrivato il mercato libero e sono sorte migliaia di aziende che pur appoggiandosi alle infrastrutture già esistenti dei grandi leader ti offrono tariffe a sentir loro migliori. Sono oltre due anni che sono assillata da call center di vario tipo (che hanno il mio numero di cellulare alla faccia della privacy) che mi propongono di fare il contratto con loro. Questi matti chiamano a qualsiasi ora, la mattina mentre sto lavorando e magari sono in una riunione importante, oppure la sera quando arrivo a casa e sto cercando di rilassarmi dopo una giornata di lavoro. Il problema è che queste persone non si accontentano di un no come risposta, insistono e sono anche maleducate.

-Parla la signora tal dei tali?

-Chi parla? (Ho letto in un articolo che è prudente non rispondere “sì” perché molti sono stati truffati registrando il sì come risposta all’adesione di un contratto)

-È lei la referente del contratto gas o luce ecc

-Mi può dire chi è che parla?

-Siamo di X energie, Y energia, Z gas ecc ecc lei sta pagando troppo per l’energia elettrica noi possiamo offrirle di meno.

-Non sono interessata 

-Non le interessa pagare di meno? 

-No.

A questo punto cominciava una tiritera sul perché e percome, finché spazientita chiudevo la telefonata brutalmente e bloccavo il numero. Sul mio cellulare i numeri bloccati hanno superato i numeri normali, ma non c’è niente da fare continuano a chiamare con nuovi numeri. Così ho smesso di rispondere.

Nel frattempo ho già stipulato un nuovo contratto sul mercato libero per il gas e per l’energia elettrica, l’ho fatto a dicembre per il gas e a gennaio per l’energia. Ora sono a posto pensavo, non mi chiameranno può. Invece mi sbagliavo.

Avevo attivato il nuovo contratto dell’energia elettrica e mi era arrivata la mail di conferma, le bollette le scarico da una App sulla quale il contratto risultava “in attivazione” ma non mi ero preoccupata più di tanto. Una mattina mi arriva la solita telefonata del call center di una tipa che mi dice: sappiamo che sta attivando il contratto con Tizio ma per un problema tecnico deve fare il contratto con noi in via transitoria finché non risolvono il problema.

La cosa mi suona subito strana, avevo ricevuto la mail di conferma quindi mi sono insospettita, ma ero titubante perché nella App il mio contratto risultava da parecchi giorni “in attivazione”, intanto la postulante insisteva: deve passare con noi entro oggi altrimenti da domani parte la tariffa triplicata. A questo punto io rispondo che sto lavorando, che sono in riunione e non posso parlare e avrei richiamato. Subito dopo ho chiamato il numero verde del mio gestore (una grande azienda di Bologna che ho scelto perché la conosco e non mi ha mai contattato per telefono) mi hanno detto che non c’era nessun problema tecnico ma che il mio contratto era del tutto regolare. 

Insomma queste persone non solo sono insistenti ma usano il metodo della truffa per estorcere il contratto. Tra l’altro - alla faccia della privacy - sapevano che io stavo attivando il contratto con il mio gestore. Sicuramente con questi metodi truffaldini qualcuno ci casca, ma proprio per questo mi sono chiesta: in che razza di mondo assurdo ci troviamo a vivere? Mi sono ricordata del bellissimo film di Virzì Tutta la vita davanti del 2008 dove si affrontava la questione dei call center ma si era solo all’inizio di quello che sarebbe diventato il nostro mondo. Per cui all’irritazione si aggiunge anche pena per un mondo del lavoro sempre più ostico e precario. 

Sicuramente, voglio sperare, anche in un call center c’è la persona più o meno corretta, ma quello che mi domando è: come siamo arrivati a questa giungla? Quando all’università studiavo le leggi dell’economia mi sembrava che ci fosse una specie di morale, la concorrenza si faceva sul prezzo o sulla qualità, ma esistevano delle norme da rispettare e onorare. 

Tanto per concludere, ogni tanto, un’agente immobiliare viene a bussare alla mia porta per sapere se vendo casa perché la mia zona è ambita in quanto vicino alla zona universitaria. C’è anche chi vorrebbe comprare per trasformare la casa in un “bed and breakfast”. Io rispondo che non ho intenzione di vendere visto che è l’unica casa che possiedo e, guarda caso, ci vivo. Anche sulle case ci sarebbe da fare un lungo discorso, ma ne ho già parlato nel mio post Casa dolce e cara Bologna è diventata una città molto più turistica e questo ha portato maggior benessere ma anche nuovi problemi, tanto da far rimpiangere un po’ la vecchia provincia. 

Nella nostra epoca, ci troviamo ormai immersi in una società in cui predominano i postulanti e i venditori di fumo. Avete anche voi l’impressione di vivere in una giungla assediati da venditori assillanti?

Fonti immagini: Pixabay  


15 commenti:

Marina ha detto...

Fa rabbia leggere questo tuo post, perché penso alla gente sprovveduta, agli anziani, a chi non ha la prontezza che hai avuto tu di accertarti che quanto minacciavano fosse vero. Io lo vedo con i miei genitori: a parte che ormai tutto si è complicato con l’uso di meccanismi digitali spesso incomprensibili; vogliono semplificare e rendono tutto complicato, se non impossibile (vedi la richiesta dello SPID, che quando sei tu a imbatterti in tutti i passaggi assurdi okay, ma quando deve farlo una persona di 80 anni diventa un casino enorme!). Ho avuto problemi con la Banca, che a tutti i costi promuove i suoi prodotti e se tu rifiuti di sottoscrivere impegni con lei quasi quasi si augura che tu possa perderli tutti i tuoi soldi! Sì, è una giungla, bisogna rimanere attenti e guardinghi perché la fregatura, ormai, è dietro l’angolo. E per la cronaca: io non rispondo più al telefono fisso, perché ormai per tutti uso il cellulare e so che quando squilla il telefono di casa è qualche call center.
Resistiamo, Giulia! :D

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Marina: hai proprio ragione, anch’io ho pensato agli anziani Marina, ci stavo per cascare anch’io figuriamoci una persona meno esperta. Riguardo al telefono fisso io non ce l’ho più da vent’anni, quando ho cambiato casa non l’ho installato, scegliendo di usare solo il cellulare, purtroppo mi chiamano lì. Tuttavia ho imparato a non rispondere ai numeri sconosciuti, se sono call center se provi a richiamare il numero risulta inesistente, inavvertitamente me lo ha fatto scoprire la “truffatrice” del call center perché quando le ho detto che avrei richiamato mi ha dato un altro numero. Ora non rispondo poi provo a richiamare, se risulta errato o inesistente blocco il numero. Il problema è che se non possiamo rispondere al telefono per timore che sia un call center siamo limitati nella nostra libertà.

Ariano Geta ha detto...

Anch'io ricevo tante chiamate e anch'io sul telefonico ho più numeri bloccati che numeri di contatti attivi.
Anch'io ho subìto un tentativo di truffa (nel mio caso un abbonamento telefonico) e mi è anche capitato di assistere a quelli che fanno i tentativi di truffa porta-a-porta nel mio palazzo, volevano convincere una signora anziana a mostrargli la sua bolletta più recente, cosa necessaria per evitare un aumento... Gli ho detto di qualificarsi e li ho invitati a non mettere più piede nel palazzo. Quello che mi ha fatto imbestialire è stato vedere che mentre il ragazzo (erano in due) era chiaramente in imbarazzo e voleva subito andarsene, la ragazza con una faccia come il (ci siamo capiti) insisteva che lei era un agente dell'Enel e stava solo facendo il suo lavoro...
Sì, decisamente una giungla. E credo che comunque il problema nasca dal fatto che nessuno paga. Se per una tentata truffa del genere uno si facesse un mese di carcere, forse poi dopo ci penserebbe due volte prima di riprovarci.

Elena ha detto...

Io non ho ancora fatto nessuna celta sul gestore. Attendo che i tapini come me che non si fidano del mercato libero (e le tariffe? Sono aumentate?) e che andranno a gara tutti insieme e fino ad allora resto nel mercato protetto. Se ne riparla tra un po'. Quanto invece a migliaia di telefonate indesiderate, lì sei in buona compagnia. Ora hanno fregato anche i cellulari aziendali e i telefoni fissi dell'ufficio, così ti chiamano davvero su linee di lavoro ogni ora. La risposta che dai è quella che ti tutela di più (mai dire di sì) ma certo non si può stare ad ascoltare tutti. Non ti nascondo che perdo la pazienza. Anche perché oltre all'energia a me vogliono vendere da anni anche prodotti finanziari proposti da sedicenti broker slavi o giù di lì. Insomma, come dici tu nel bel titolo che hai scelto per questo post, siamo nella società dei postulanti. Ma se ci pensi, tutti chiediamo qualcosa... E nessuno di noi può dirsi soddisfatto, soprattutto nei suoi bisogni primari. Una bella contraddizione.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Ariano: temo che tu abbia ragione, nessuno paga per truffe come questa (non si paga neanche per cose più grandi il che è avvilente). Bisogna essere agguerriti per evitare di essere importunati e ottenere il rispetto minimo del proprio diritto di essere lasciati in pace. Quello che mi fa rabbia è che queste persone tirano fuori il peggio di me, arrivo a rispondere bruscamente quando di solito sono una persona gentile…

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Elena: io sono passata al mercato libero scegliendo il gestore che volevo, soprattutto quello che non mi ha mai importunato per telefono, era poi il gestore che avevo già per il gas, non mi sono neanche preoccupata troppo delle tariffe, ho controllato quello che proponevano e mi sembrava equo. Anche a me vogliono vendere prodotti finanziari, ma io ho smesso di rispondere, è per la mia sanità mentale e per evitare di arrabbiarmi ogni volta.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Barbara: sì ormai rispondo solo se il numero è memorizzato, però è una gran fatica non poter rispondere liberamente al telefono perché c’è il call center in agguato. Anche il registro delle opposizioni non è servito a nulla, mi sono iscritta con lo spid, ma è stata solo una perdita di tempo. Anch’io ogni tanto controllavo il numero su tellows ora però ho scoperto un metodo più semplice non rispondo poi provo a chiamare e se il numero risulta “inesistente” è chiaramente un call center. Siamo in trincea, in una guerra tra poveri e la colpa è soprattutto di chi ha reso il lavoro un’assurda competizione a chi urla di più.

Sandra ha detto...

Purtroppo tocca essere aggressivi con queste telefonate.
Personalmente sono passata subito al mercato libero, non perché lo valutassi vantaggioso ma perché volevo levarmi dai piedi la faccenda il prima possibile. Anni fa influenzata a casa commisi pure io l'errore gravissimo di mostrare una bolletta, mi ritrovai con un contratto, o meglio mio marito, e una fastidiosa operazione di disconoscimento della firma che avevano messo loro. Gravissimo. Mi sono sentita così idiota e vulnerabile.
Sulla vendita delle case anche il mio appartamento è piuttosto appetibile, gli agenti immobiliari hanno un non so che di riconoscibilità, girano qui sotto nel giardino e li sgami subito. Poi se ne escono con cose assurde quando qualcuno viene a mancare nel condominio "scusi, avevo il numero della figlia del sig. X ma l'ho perso, me lo dà lei?" Ci credo subito. Postulanti e avvoltoi aggiungo io, non ho remore: non trovano altri lavori? Beh, non è un buon motivo per assecondare queste pratiche fraudolente, io non lo farei mai e so cosa significhi essere senza un posto di lavoro.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Sandra: una volta anche a me hanno chiesto di prendere la bolletta perché stavo pagando più del dovuto, ero in ufficio e ho risposto, ironicamente, che in effetti giravo con le bollette in tasca per rispondere a quelli come loro. Quello che mi da più fastidio è il fatto che queste telefonate riescono a irritarmi al punto che mi cambiano l’umore. Sono già nervosa per le questioni lavorative che devo affrontare giornalmente, non ho proprio voglia di occuparmi anche di questi assilli non richiesti. L’unica è davvero non rispondere affatto…

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Purtroppo è diventato davvero una giungla, anch'io ricevo tantissime telefonate sul cellulare, che ogni tanto filtra come spam e ogni tanto no. Ho ancora il fisso, ma ho la segreteria telefonica per cui parte subito il messaggio con il nastro registrato dell'offerta da parte loro. Si tratta di un vero e proprio assedio. Sia la casa di mia mamma a Milano sia la nostra a Cinisello sono appetibili per la vendita e ogni tanto citofona qualche agenzia immobiliare che pretende di salire a fare una valutazione "senza impegno". Poi non te li levi più di torno!

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Cristina: ti lasciano i messaggi delle offerte nella segreteria telefonica? Incredibile, sono davvero un assedio. Per la casa una volta anch’io ho fatto fare una valutazione “senza impegno” poi mi hanno telefonato cento volte per sapere se vendevo, alla fine ho bloccato il numero…

Luz ha detto...

Presente, anch'io braccata da numeri sconosciuti. Diversi di questi mi compaiono già con la dicitura "spam" sul mio Samsung, ad altri non rispondo ugualmente perché sono appunti numeri non sulla mia rubrica. Anch'io blocco un numero infinito di chiamate e questi risorgono come gli orchi di Sauron.
Quel film che citi di Virzì fu tratto dal primo grande successo di Michela Murgia, Il mondo deve sapere, ne eri al corrente? Fu dapprima pubblicato da un piccolo editore e poi acquisito da Einaudi. Lei raccontò di come fosse lavorare, anzi essere schiava, presso un call center di una celebre marca di aspirapolveri. L'ho recuperato qualche settimana fa ed è un memoir veramente illuminante su come questi poveracci vengano indottrinati a truffare i malcapitati.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Luz: sì so che il film di Virzi è stato tratto dal primo libro di Michela Murgia (sai che credevo di averlo anche scritto nel post, ma evidentemente l’ho solo pensato), ho seguito anche una intervista in cui lei ne parlava. È avvilente pensare che tutto questo grande mercato abbia creato una società di lavoratori sfruttati e addestrati a vendere la loro stessa dignità.
Io ho una App sul telefono che mi segnala lo spam si chiama Truecaller, ma non individua tutte le chiamate, insomma è una vera giungla

Sara Pau ha detto...

Purtroppo la situazione è tale che tutti lo sanno, e lo si permette comunque. truffe legalizzate, direi. Io ormai chiudo il telefono o non rispondo, o dico ha sbagliato numero. C'è gente che solo per aver detto SI si è trovata un contratto intestato, è vero perchè conosco ben 2 persone cui è successo.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Sara: ciao Sara e benvenuta nel mio blog. È diventata una situazione davvero critica, il problema è che poi si rischia di non rispondere a telefonate importanti. Proprio qualche giorno fa mi è arrivata una telefonata da un cellulare e non ho risposto, dopo un po’ mi è arrivato un sms, era un addetto del comune per l’attivazione di un contatore dell’acqua, pensa un po’ come siamo messi.