domenica 4 settembre 2016

Toc toc


E quando una nuova storia bussa alla porta cosa facciamo?

Per quanto tu possa essere razionale, ci sarà sempre una favola alla quale finirai per credere.
 (And72Rea, Twitter)
Le idee girano come un vortice nella mia testa e, in modo anche abbastanza disordinato, mi impongono di stare ad ascoltare.
Provo ad ascoltare e a ragionare con me stessa sulle difficoltà, mi dico di no perché non è semplice raccontare una storia di cui si conosce poco, ma poi i personaggi insistono.
- Ehi, noi ci siamo - mi dicono.
- Siamo qua, guardaci.
Allora provi a guardare, hanno perfino un volto ben definito, hanno nome e cognome e un passato, c'è già la storia e devo solo scriverla.
Come se fosse facile, personaggi complessi, storia complessa, stavolta mi sa che mi sono imbarcata in un'impresa troppo ardua. Boh!
E poi sono stanca, ha senso tutta questa fatica? E c'è anche quell'altra storia che dovrei scrivere, quella che gira nei miei pensieri ancor prima di questa. Quella forse è più semplice...ma no la solita storia d'amore! Non è proprio la solita storia d'amore, c'è quel famoso mistero, quella storia del passato che non ti lascia stare...
Non so cosa accadrà e soprattutto cosa prevarrà. 
E poi all'improvviso le parole ti arrivano come per magia e cominci a scrivere la prima riga, poi la prima pagina e magari arrivi alla seconda. Un passo alla volta, anzi una riga alla volta, forse ce la faremo. Forse.

Capita anche a voi?
 
 

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Più o meno, nel senso secondo me un momento cruciale è quando una storia fa toc toc, sì, ma IO devo capire se è sufficientemente potente per diventare romanzo, per dedicargli il tempo e le risorse necessarie che (va detto) andranno sottratte ad altro. Per farlo di solito basta pensarci su mentre si fa altro, lavori poco impegnativi di testa, tipo lavare il pavimento, quando mi metto a scrivere di solito è perché ho superato questo momento, è capitato solo una volta di buttar giù credo un 6000 battute e buttare tutto. Baci

Ivano Landi ha detto...

Più con i post del blog. Sai che il mio lavoro sul blog è quasi sempre impostato su serie di post, a volte anche molto lunghe. Bene, ci sono state serie, come quella di The Studio e della Trilogia delle Madri che hanno fatto toc toc per molti mesi prima che mi decidessi ad aprir loro la porta.
Con la scrittura è più difficile che accada. Almeno le due storie che sto raccontando tuttora sono nate entrambe da un preciso atto di volontà e non da ispirazioni più o meno improvvise. Il mio scopo era, ed è, quello di rendere visibili, con dei segni sulla carta, alcune parti del mio mondo interiore.

Marina ha detto...

Bussano bussano, le idee! Il problema è che spesso non arrivo ad aprire subito e loro, rassegnate, se ne vanno! :)
Quelle che sono già entrate, però, spingono, eccome se spingono! Mi lascerò guidare! :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sì bisogna correre subito ad aprire, altrimenti evaporano le idee, pensa che ogni tanto mentre sto facendo altro, mi fermo a prendere appunti su un pezzo di carta! Di solito le idee ricorrenti sono poi quelle destinate a diventare storie da scrivere, e bisogna lasciarsi guidare... *_*

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ah ah, anch'io ogni tanto mi faccio il film del mio romanzo facendo le pulizie, però scriverlo per davvero poi è molto più faticoso, eppure mentre pulivo mi sembrava semplice...bacioni anche a te!

Giulia Lu Mancini ha detto...

I tuoi post Ivano sono quasi dei romanzi, davvero notevoli per cui non posso fare a meno di ammirarti. Ci sono romanzi che nascono da un preciso atto di volontà quando c'è un tema forte di cui si vuole parlare che sia il mondo esterno o il proprio mondo interiore.

Cristina M. Cavaliere ha detto...

L'imprevedibilità di una storia è uno degli aspetti più belli della scrittura a mio avviso. E' come guidare una carrozza con dei cavalli che a volte fanno un po' quello che vogliono loro.
A me succede con la scrittura dei romanzi, mentre con il blog sono molto più sistematica. Ci sono dei post che stanno lì, ma più che altro per mancanza di tempo.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Cara Cristina, con i post del blog è più semplice, seguo la scia del l'emozione del momento e scrivo quello che penso anche abbastanza in libertà. Con un romanzo invece è più complesso perché c'è la costruzione della struttura della storia, dei personaggi e tutto il resto. Però hai ragione è bello lasciarsi guidare dall'imprevedibilità, bella la visione della carrozza con i cavalli.

Ariano Geta ha detto...

Mi è successo varie volte in passato, altro che.
Spero che ricapiti ancora in futuro...

Tenar ha detto...

Le idee alla lunga si impongono. Alcune ne scavallano altre. Di queste, alcune spariscono, offese, altre tornano più tardi con rinnovata energia. Ho smesso da tempo a provare a ordinare le idee e a capire razionalmente quale sia la migliore. Regna l'anarchia e forse in fondo mi piace così

Giulia Lu Mancini ha detto...

Hai ragione quasi sempre regna l'anarchia e probabilmente piace anche a me, visto che nel resto del mio mondo sono ingabbiata in troppe regole...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Quando le storie bussano è sempre bello, secondo me prima o poi ricapita, magari quando meno te lo aspetti.

Marco L. ha detto...

Da un mese circa ho in testa un'idea - una buona idea - per un romanzo, però non so se sarò effettivamente in grado di concretizzarla. Per cominciare appartiene a un genere di cui ho finora ho scritto pochissimo, e poi con il terzo libro in uscita e il romanzo che sto cominciando a proporre a varie CE la testa è un po' da un'altra parte.

Giulia Lu Mancini ha detto...

L'unica cosa che puoi fare è provare a scriverla, se ti prende nonostante gli altri lavori in corso, allora vuol dire che puoi concretizzarla. Capisco comunque non sia affatto semplice seguire più progetti...

Marco L. ha detto...

Più o meno è quello che avevo in mente di fare. Il fatto è che se è un racconto e la cosa non funziona si fa presto a lasciar perdere. Con un romanzo è tutt'altra storia e si rischia di buttarci via tanto tempo inutilmente. Quello che ho appena terminato ci ho messo 4 anni a scriverlo...

Monica ha detto...

Capita, capita sempre. Una guerra continua contro il tempo, la voglia, le idee. Quelle che vincono, in qualche modo vogliono arrivare. E vogliono che tu le scriva. Non danno molta scelta. ;)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ben detto, una lotta contro il tempo, a inseguire le idee, o loro che inseguono te finché non le scrivi, e poi prendono una direzione che non immaginavi neanche ;)