domenica 28 settembre 2025

Viaggio di ricordi tra tutti i miei sport

 

Lo sport allena il corpo, fortifica la mente.

Qualche tempo fa lessi un articolo su Donna Moderna che parlava delle nuove tendenze del fitness.

"no pain no gain" nessun dolore nessun risultato. Negli anni 80 questo moto vagamente minaccioso ha fatto il giro del pianeta. Lo ripeteva, nei suoi celebri VHS, la regina del fitness dell’epoca. L’obiettivo? Un corpo più magro e tonico, anche a costo di stancarsi da morire.

Quarant’anni dopo, le motivazioni che ci spingono ad allenarci sono cambiate radicalmente. Non più solo estetica e sacrificio, ma benessere, equilibrio e divertimento.

Ed è stato proprio quel ricordo a farmi pensare a tutti gli sport che ho provato nella mia vita.

Gli anni universitari: zero sport, solo studio

Da ragazza non facevo nessuno sport. Ero magrissima, mangiavo quello che volevo e non mettevo su un etto. A vent’anni funzionava così: metabolismo miracoloso o forse semplicemente un’alimentazione più sana.
All’università, invece, tra studio e mancanza di soldi, la palestra era impensabile. Vivevo per la borsa di studio della regione Emilia-Romagna e l’unico obiettivo era laurearmi. Ci riuscii in 4 anni, nei tempi canonici (col senno di poi, forse avrei potuto prendermela più comoda).

Tennis: la mia prima passione sportiva

Il vero approccio allo sport arrivò con la vita lavorativa. 

Frequentavo un gruppo di amici in cui c’era una ragazza che di professione faceva la maestra di tennis e quindi ci convinse a frequentare una serie di corsi offerti a prezzi promozionali dal circolo del dopolavoro ferroviario di Bologna. Insieme a una cara amica, principiante assoluta come me, frequentammo il primo corso e poi ne seguirono altri due. 

La maestra di tennis organizzò addirittura un torneo presso il circolo, per il nostro gruppo di amici e ci divertimmo molto.

Io e la mia amica principiante provammo a organizzarci per qualche partita dopo il lavoro. Spesso ci univamo ad amici più esperti: nel tennis è l’unico modo per non passare la serata a rincorrere palline 🥎. Ci riuscimmo solo un paio di volte, poi gli impegni presero il sopravvento e finimmo per lasciar perdere. Dopo tre corsi, scoraggiate, decidemmo di non iscriverci al quarto.

Ho un bellissimo ricordo di quel periodo, anche se non durò a lungo. Ancora oggi chiamo quel gruppo “la compagnia del tennis” e con alcuni sono rimasta in contatto.

In cantina conservo ancora la mia racchetta Rossignol usata e un tubo con tre palline gialle che non ho mai avuto il coraggio di buttare.

Nuoto: affrontare la paura dell’acqua

Dopo il tennis decisi che era tempo di uno sport diverso, da praticare anche da sola. Così mi iscrissi ai corsi di nuoto, con l’obiettivo di superare la mia paura dell’acqua.

Feci ben quattro corsi, dal principiante fino al primo livello. Due sere a settimana, dalle 20 alle 21. Ricordo bene la routine: uscire dal lavoro, cenare al volo, correre in piscina, allenarmi, doccia, capelli, fila negli spogliatoi… e rientrare a casa quasi alle 23. 

Faticoso sì, ma una soddisfazione enorme. Finalmente non mi limitavo più a stare “dove si tocca”: sapevo quasi nuotare davvero, ma solo in piscina, perché oggi in mare resto dove si tocca. 

Alla fine abbandonai i corsi di nuoto: erano diventati troppo impegnativi. Dopo l’allenamento c’era tutta la trafila di doccia, capelli da asciugare, file infinite agli spogliatoi… e in pieno inverno non potevi certo uscire con la testa bagnata senza rischiare un malanno.

Così decisi di provare l’acquagym, sempre nella stessa piscina. Era più semplice, non serviva bagnarsi i capelli e comunque muoversi in acqua restava molto salutare.

Per un anno funzionò, poi cambiò l’insegnante (o forse sospesero i corsi, non ricordo bene) e finì che lasciai la piscina definitivamente.

Palestra: tra obbligo e noia

Passò del tempo e per alcuni anni non praticai nessuno sport in modo costante, anche se ogni fine settimana facevo trekking con mio marito. Era più una sua passione che mia, ma comunque un modo per mantenere un minimo di attività fisica. Poi, un giorno, spinta da una collega, iniziai a frequentare una palestra. Provai un po’ di tutto: corsi di aerobica, zumba, fit boxing, total body, crossfit, spinning e molte altre attività, affiancandole a esercizi a corpo libero con pesetti e attrezzi vari. Vi confesso però che la palestra l'ho sempre trovata piuttosto noiosa, però ho fatto delle belle amicizie con alcune ragazze che frequentavano i miei stessi corsi.  

Corsa: un respiro nel verde 

Nonostante la palestra fosse parte della mia routine, gli sport che più mi appassionavano erano quelli all’aria aperta. Durante l’inverno frequentavo regolarmente la palestra, ma con l’arrivo della bella stagione preferivo correre nel parco dei Cedri, un’oasi verde vicino a Bologna. Ho continuato finché i menischi non mi hanno dato problemi. Oggi mi limito alla camminata veloce vicino casa.

Bicicletta: mettersi alla prova

Poi arrivò la bicicletta. Ogni domenica percorrevo circa 40 km lungo la Val di Zena, e ogni uscita era una piccola gioia: pedalare tra le colline bolognesi nelle mattine di primavera era un’esperienza impagabile, che mi dava energia e serenità.

Yoga e Pilates: una vera scoperta 

Un anno scoprii lo yoga tramite una delle insegnanti della palestra che era anche insegnante di Yoga ed era bravissima. 
Lo yoga è una disciplina che unisce movimento, respiro e concentrazione per favorire il benessere fisico e mentale. Consiste in posizioni (asana), esercizi di respirazione e spesso anche di meditazione o rilassamento. L’obiettivo è migliorare flessibilità, forza, equilibrio e postura, oltre a ridurre stress e tensioni, aumentando consapevolezza e calma interiore. In poche parole, lo yoga non è solo ginnastica: è un allenamento del corpo e della mente insieme. 
Per un anno non mi sono persa una lezione, poi la maestra lasciò la palestra che frequentavo e non riuscii a seguirla per motivi logistici e di orari inconciliabili con il mio lavoro. 

Tuttavia una delle insegnanti di aerobica (la mia preferita e che ho seguito per anni in varie palestre) mi fece scoprire il Pilates, anche questo è un metodo di allenamento che punta a rafforzare i muscoli profondi, migliorare postura, equilibrio e flessibilità, e aumentare consapevolezza del corpo. Si basa su movimenti controllati, respirazione coordinata e concentrazione, ed è adatto a tutti, sia per chi vuole tonificare sia per chi cerca un’attività più dolce ma efficace. Come stavo bene dopo le lezioni di Pilates!

Ahimè, dopo la pausa dovuta alla pandemia, c'è stata una battuta di arresto, non riesco più a tornare dalla mia maestra di pilates: adesso le lezioni sono davvero troppo lontane da casa mia.


Nel mezzo c'è stato anche il periodo della danza orientale e ne ho parlato in un post I migliori anni della nostra vita quindi non mi dilungo oltre, questo post è stato quasi un viaggio nei ricordi. Guardando indietro, capisco che lo sport non è stato per me una questione di fisico o di prestazioni. Mi ha regalato momenti, persone, emozioni. Alla fine, ciò che resta non sono i muscoli o la forma perfetta, ma il piacere di averci provato.

E voi che rapporto avete con lo sport?


Fonti immagini: Pixabay 

domenica 7 settembre 2025

Vacanze tra insonnia, letture e serie tv

 

L’estate è come una promessa che non mantiene mai. William Faulkner


Vacanze, quell’attesa che sa di sogno, di libertà, di giornate infinite da vivere a pieno. Si immaginano posti straordinari, avventure indimenticabili, momenti perfetti. E poi… arriva la realtà: corse, imprevisti, stanchezza che sembra non finire mai. E la delusione di scoprire che non sempre le vacanze sono come nei nostri pensieri.

Forse il segreto non è cercare lo straordinario a tutti i costi, ma imparare a riconoscere la bellezza anche nelle piccole cose, nei dettagli semplici, nei respiri lenti.

Perché alla fine, più che di mete lontane, abbiamo bisogno di ritrovarci davvero. E io avevo bisogno di ritrovare me stessa, soprattutto il tempo per me stessa, ma di fatto non è stato così, alla fine i giorni di ferie sono stati un po’ risicati anche se ho cercato di allungarli alternando ferie e telelavoro, scoprendo che il lavoro anche a distanza resta lavoro. 

Tutto sommato, però, l’estate è anche un tempo di riflessione, un tempo sospeso nel suo lungo abbraccio caldo, tra il colore della notte e l’attesa dell’alba. Tra la stanchezza e l’insonnia. La notte insonne ha un suono tutto suo, fatto di silenzi che pesano più di qualsiasi rumore. Le lancette dell’orologio si muovono con una lentezza ostinata, eppure i pensieri corrono veloci e nel buio tutto sembra amplificato: un ricordo lontano riaffiora come se fosse successo ieri, un dubbio si ingigantisce fino a occupare l’intera stanza, un desiderio irrealizzato diventa pungente come una ferita appena aperta. In queste ore la mia diventa inquieta, irrequieta, incapace di fermarsi. Di giorno, distrazioni e impegni tengono a bada questo flusso sotterraneo, ma la notte lo lascia libero di scorrere. Per sfuggire alla corsa dei pensieri cerco quindi di occupare il tempo, anche se nelle notti insonni nonostante l’oscurità tutto può diventare improvvisamente più chiaro. 

Ma è nelle notti insonni che ho trovato il tempo per me, nel silenzio della notte, nella luce soffusa mi sono spesso ritrovata a pensare, ma anche a leggere e a guardare serie tv, che tanto al mattino potevo dormire qualche attimo in più. 

Nel mese di agosto sono stata catturata da una serie tv che mi ripromettevo di vedere da diverso tempo: 1992-1993 e 1994 

Riporto quanto trovato in rete 

La trilogia “1992”, “1993” e “1994”, prodotta da Sky, racconta in chiave romanzata gli eventi di Tangentopoli e l’inchiesta Mani Pulite, che portarono alla fine della Prima Repubblica. La trama segue sei personaggi le cui vite si intrecciano con la politica italiana dei primi anni ’90, con apparizioni di figure storiche. La storia è ambientata principalmente a Roma e Milano. Tra i protagonisti figurano Stefano Accorsi, Miriam Leone, Guido Caprino, Tea Falco, Domenico Diele, Antonio Gerardi, con l’introduzione di Laura Chiatti e Paolo Pierobon nel ruolo di Silvio Berlusconi.

Vedere questa serie è stato quasi come fare un viaggio nella mia vita: mi ha fatto ripensare a quegli anni e ai paralleli con la mia esistenza. All’epoca ero molto giovane e distratta, senza rendermi conto di quanto stava accadendo intorno a me, eppure quegli eventi hanno segnato non solo il futuro del nostro paese, ma anche la mia vita. Solo oggi, a distanza di tempo, comprendo molte cose. La politica non è qualcosa di astratto: un cattivo governo, prima o poi, cambia la vita dei cittadini, spesso in peggio, anche se ogni tanto qualcuno riesce a cavarsela. Lo abbiamo visto con la globalizzazione, le pensioni, il Covid, le guerre.

Avete mai sentito la storiella della rana che, immersa inizialmente in acqua fredda che poi si scalda lentamente, non salta fuori fino a morire bollita? 

Oggi rischiamo di vivere la cosiddetta “sindrome della rana bollita”: una potente metafora di quanto sia facile adattarsi a peggioramenti lenti e graduali senza percepirne davvero il pericolo, finché la situazione diventa insostenibile e reagire diventa quasi impossibile. È il rischio di accettare passivamente ciò che peggiora a poco a poco, fino a ritrovarsi travolti.

Ho visto anche qualche film ma quello che mi è rimasto più impresso (avevo iniziato a vederlo per potermi addormentare e poi mi ha catturato fino alla fine) è Humane della regista esordiente Catling Cronenberg (figlia di David) una storia tra il distopico e il dramma familiare, più che mai attuale. 

Per quanto riguarda le mie letture dell’estate vi riporto sotto l’elenco di giugno-luglio-agosto direttamente dal post che mantengo aggiornato man mano che concludo ogni libro

Giugno
17. Chi dice e chi tace di Chiara Valerio (Emilia digital Library)
18. La scoperta dell’alba di Walter Veltroni (Emilia digital Library) 
19. Il vento conosce il mio nome di Isabel Allende (Amazon 2,99)
Luglio 
20. Dimmi di te di Chiara Gamberale (Emilia digital Library)
21. Sarò il tuo mecenate di Maria Teresa Steri (Amazon 1,50)
Agosto
22. Le bugie sepolte nel mio giardino di Kim Jin Yeong (Apple 1,99)
23. Felici tutti i giorni di Laurie Colwin (Emilia digital Library)
24. Passeggeri notturni di Gianrico Carofiglio (Emilia digital Library)
25. La regina dei sentieri di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone (prime gratuito)


Sto leggendo meno in questo ultimo anno, ma non lo considero un problema, piuttosto non ho ancora letto un libro che mi abbia entusiasmato davvero. Molto bello “Il vento conosce il mio nome” di Isabelle Allende. Questa autrice è sempre molto brava a trattare storie difficili. Samuel bambino ebreo che sfugge ai campi di stermino ma perde tutta la sua famiglia e vive tutta la vita cercando un senso all’orrore che ha vissuto, si ritrova anni dopo negli occhi di Anita, bambina salvadoregna rimasta sola, separata dalla madre, al confine degli Stati Uniti per le politiche anti migratorie di Trump. Temi purtroppo ancora troppo attuali.
Avvincente il thriller psicologico di Maria Teresa Steri “Sarò il tuo mecenate” che mi ha fatto compagnia quasi tutto luglio tanto che mi è dispiaciuto averlo finito, per fortuna non era in prestito! 
Molto piacevole il romanzo La regina dei sentieri di Marco Malvaldi e Samanta Bruzzone, mi ha portato nelle atmosfere del BarLume da me tanto amate, ma tutto al femminile.
Le altre letture piacevoli a parte “Le bugie sepolte nel mio giardino” che ho trovato veramente brutto e faticoso da leggere.
Come dicevo non trovo più delle letture che mi entusiasmino e quindi sto cercando nuovi autori, l’altro giorno sono stata in una libreria con una mia amica che si è fatta consigliare diversi libri da una commessa (accanita lettrice) che ci ha segnalato parecchie letture; la mia amica ha comprato tre libri, io ho ascoltato con attenzione perché li voglio prenotare presso la biblioteca digitale, non riesco più a leggere il cartaceo, quindi mi affido agli eBook sia comprati che in prestito. Tra l’altro sto trovando molto più piacevole l’app Kindle di Amazon, prima preferivo quella di Apple ma dopo gli ultimi aggiornamenti mi piace molto meno, tanto che, quando compro un eBook, ormai tendo a comprarlo su Amazon invece che su Apple. Invece è fatta molto bene quella della biblioteca digitale, peccato che il tempo concesso per il prestito sia così breve, pazienza. 

Non mi dilungo oltre, ormai ho ripreso il lavoro pieno da due settimane e le vacanze sembrano già lontane. La foto del post l’ho fatta io, un giorno che mi ero svegliata presto per andare a comprare il pesce fresco.  L’alba sull’Adriatico può essere davvero bellissima. 

E voi cosa ne pensate, di estate, film, serie tv, libri e qualsiasi cosa; riuscite davvero a staccare in vacanza?