In questi giorni di inizio autunno mi sento in uno stato di transizione e mi capita di avere la mente vuota.
Sono piccoli momenti, sensazioni portate dalla stagione: le giornate che si accorciano, il dover tornare ad attività che spesso sento lontane dal mio sentire e da quelle in cui amerei immergermi.
In momenti come questi mi ritrovo a sfogliare pagine del passato, non pagine di carta ma pagine in senso metaforico perchè sono le pagine del mio vecchio blog personale. Un diario in cui raccontavo eventi delle mie giornate, sogni, illusioni, pensieri e altre amenità.
Fa un certo effetto ritrovare tracce del passato e scoprirle attuali e immutate rispetto al mio io di qualche anno fa.
In autunno il rumore di una foglia che cade è assordante perchè con lei precipita l'anno. Tonino Guerra |
E oggi rileggendo queste righe, a proposito di una storia che tentavo di scrivere, ho ritrovato un angolo di me come in uno specchio.
Avrei qualcosa da raccontare
ma non sempre trovo un reale interesse per la storia
sembra tutto già visto
e tutto così poco interessante.
Discorsi che si ripetono
in fondo già sentiti troppe volte.
A volte è meglio lasciare stare.
A volte preferisco il silenzio.
Anche il silenzio può raccontare una storia.
Meglio di tante parole.
12 commenti:
Rileggere i vecchi post è un'attività che faccio spesso e mi dà sempre molte sorprese. Tipo: "davvero pensavo questo!!??" Bacione
Vero, è come scoprire una persona che conoscevamo tempo fa, bacioni Sandra!
Rileggere a distanza ciò che abbiamo scritto in passato è spesso illuminante. L'autunno ha su molti di noi questo effetto di ripiegamento su se stessi, un bisogno quasi stagionale di dialogare col nostro io interiore.
In effetti credo mi succeda a ogni autunno, ritorno a scrutare il passato e trovo nuovi spunti per il presente, il che non è affatto male.
Mi ritrovo completamente nel tuo stato mentale e psicologico, ricordi ricercati a parte..sarebbe allora stata una tragedia....
Il rumore del silenzio è più forte di qualsiasi altra cosa tanto da rimbombarti nella testa e nel cuore...Parole bellissime sia le tue sia quelle di Tonino Guerra...
Quanto chiasso fa sovente la foglia che cade...ma andremo avanti amica mia, che ci piaccia o meno..
Ti stringo forte!
Ci sono momenti o periodi dell'anno che fanno sentire il bisogno di silenzio e questo silenzio fa bene perché predispone a ritrovarsi. Questo post esprime anche la ricerca di parole che non si trovano perché tutto sembra banale, ma per fortuna non è sempre così. Un abbraccio cara Nella.
E poi le tue parole potrebbero essere quelle di tanti che pensano esattamente la stessa cosa. Io, se mi volto indietro e recupero qualche mio scritto di un tempo, cerco un angolo buio dove nascondermi! :)
Guardare indietro e ritrovare gli stessi pensieri e gli stessi dubbi mi fa capire che anche quando penso di aver affrontato grandi cambiamenti la mia anima è rimasta uguale (però non vorrei usare paroloni...) comunque certi miei scritti per fortuna restano nascosti...cara Marina sei in buona compagnia, del resto sperimentare è utile per migliorarsi, mettiamola così ;-)
Per me è ancora molto forte il ricordo dell'intensa estate passata, ma in questo periodo p diventata fortissima la rimembranza di quanto vissuto un anno fa esatto.
Quanto al silenzio... è anch'esso una forma di comunicazione e spesso anche molto forte.
Un'estate intensa e un anno importante, è molto bello, fai bene a continuare ad assaporare le sensazioni che ti portano.
Il silenzio può essere una buona forma di comunicazione, penso che in questo periodo dovrei adottarlo nella vita di tutti i giorni, nel mio lavoro.
Le parole che hai ritrovato sul tuo diario mi ricordano una poesia che avevo scritto qualche anno fa dal titolo "Nel silenzio". Avevo anche dipinto un bel vaso di gerani accanto alla finestra, non era venuto male.
Le cose migliori
crescon nel silenzio:
l’albero alla finestra,
il fiore del mio vaso.
Metton radici
al chiuso della terra
e nessuno le vede.
Non rilasciano interviste,
non vanno sui giornali.
Compenso non chiedono.
Germoglian lente,
paghe dell’aria
che le assorbe,
delle gocce d’acqua
che cadon sulle foglie.
Tese verso il sole.
Io che volevo suono e rumore,
ora amo il silenzio
– e il suo colore.
maggio 2010
È davvero una bellissima poesia cara Cristina, in effetti oggi più che mai sento che le cose migliori crescono nel silenzio, le sento molto vere. Grazie di aver condiviso questi versi.
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